Ciao, sono un ragazzo di Varese ho 28 anni e da circa 10 Anni ho una compagna di viaggio a me molto vicina.
Grazie a questo forum ora conosco il nome della famigerata paura di arrossire😊...
A che livello sono?
Beh fa parte di me ormai e mi manca solo dargli un nome, è come avere un animale domestico: mi sveglio e posso star certo che 3 o 4 volte al giorno almeno, la incontro.
Non mi capita mai per imbarazzo, sono un tipo consapevole, non timido e sveglio.
Riesco a rimanere presente nel momento e dunque sento quando nasce, cresce e poi si spegne.
La cosa è continuativa, mi capita cn ogni genere di persona, bella, brutta, anziana e così via...
A me accade perché sono moltissime le volte accumulate nel corso di 10 anni di vita... Guardate sono innumerevoli le situazioni in cui mi sn trovato, le più disparate! 🐒
Figure più o meno imbarazzanti attraverso le quali sono passato arrossendo.
Dunque per quanto mi sforzi, accade...a dirla tutta e più avanti approfondiro': è proprio quello sforzo a far sì che accada...
Questa cosa Nn mi rende triste o depresso ora...
In passato non fu così, siccome per me l eritrofobia è nata nel periodo delle superiori, circondato dal sociale a manetta!
Scrivo qui perché voglio incontrare altri con lo stesso tipo di disagio, ne ho la necessità, è un fenomeno piuttosto raro, certo dialogare nel forum anche, ma è la presenza che serve, la realtà.
Concludo dicendo che ovviamente l'eritrofobia, che voi vogliate crederlo o meno, è un' occasione per disidentificarsi dal corpo e trovare il centro in cui tutto svanisce e ritroviamo noi stessi.
Se si analizza con o senza distacco, se si va a fondo in essa anno dopo anno senza farsi abbattere, si nota una peculiarità utile, ed è ciò che Nn va dimenticato se si vuole uscirne.
Da quando nasce essa funziona come una sveglia, ci tiene attenti su di essa, ogni volta che accade è un evento drammatico, disagiante e tremendamente scomodo, come un vestito maleodorante che si vuole abbandonare... E stai certo che se ti impegni a controllarlo, aumenta di forza.
Usare questa ripetibilità certa trasforma la situazione in un'occasione di distacco, il problema è che se la rigetti quando accade, farai un buco nell'acqua.
Essa nasce a causa di una situazione accaduta nel nostro passato, codesta situa viene poi dimenticata da noi, ma non dalla nostra mente (specifico che il pensiero è separato da noi che siamo il centro).
Dunque è inutile sfracellarsi il cervello andando a ricordare l'esatto evento che fu 100anni fa, a meno che Nn lo si faccia tramite ipnosi, ma io preferisco Nn mettere mani dove rischio di far danni maggiori.
Quindi in realtà quieora il problema non esiste, siamo noi che alimentiamo questa fobia momento dopo momento, le diamo cibo e poi osserviamo il rossore prendere il potere su di noi, grazie alla paura a che proviamo.
Ho letto un post in cui un utente suggeriva l esercizio dello specchio.
È ottimo e utile e funziona.
Non possiamo arrossire perché in quel momento la mente non si sente in pericolo.
Se osserviamo noi stessi allo specchio con attenzione, prima o poi ci accorgeremo che la realtà è ciò che osserva, non l'oggetto osservato... Dunque la mente per alcuni secondi finalmente resta " al di là " di noi confinata nello specchio... Il pensiero cessa, esiste solo colui che osserva, cioè il nulla... Noi stessi, finalmente per alcuni secondi... Il silenzio.
Questa era solo una presentazione, forse ho esagerato a scrivere 🤔.
Vorrei dialogare o ancora meglio incontrare altri eritrofobici.
Ho la soluzione perché la soluzione è a un passo da me e da chiunque ALTRO.
La difficoltà di un eritrofobico non sta nel capire cosa fare per mettere la parola fine al processo, ma nell'avere il coraggio di distaccarsi dal pensiero adesso (letteralmente) , da ciò che purtroppo crediamo di essere.
Questa famigerata fobia è un'occasione per renderci individui integri, realmente e permanentemente liberi da ogni ansia che esista al di là dei nostri occhi.
Mi sento particolarmente vicino a chi in questo forum condivide tutto questo, so cosa significa, lo so davvero.
