PS: si avverte la gentile utenza del forum che codesto scritto non ha nessun valore oggettivo e non pretende di essere spunto di discussione; anzi, è piuttosto prolisso e noioso, non siete obbligate a leggere.
Fate voi.
Mi sento impastato, inerme, privo di iniziativa. Sono fermo, immobile, e non capisco se è un sogno o se davvero sta accadendo qualcosa.
La vita scorre, e il tempo con esso; inesorabile e senza sosta, scivola senza materia in un angolo, sempre , sempre più...non c'è scampo, ormai.
Sento bisogno di aria, di qualcosa di forte, che mi faccia sbarellare e dimenticare tutto quello che so, quello che ho imparato, e quello che ho compreso, perchè ormai non mi serve più. Ho bisogno di cambiare. E' inevitabile. Sento il peso della vita, non mi sorregge più. Le verità in cui credo cominciano a traballare e non capisco nemmeno più se vale la pena rincorrere qualcosa o se è meglio lasciare andare. Vorrei un mondo diverso, un sapore diverso, un terreno diverso in cui vivere; è tutto così assurdamente folle ... forse qualcuno sta leggendo queste parole, in questo preciso istante, e magari si starà domandando se sono pazzo o meno.
Ho lanciato un razzo in cielo, magari qualcuno mi sente...
Ho lanciato un grido sommesso in alto, magari qualcuno mi aiuta...
Non m'interessa poi di molto. Mi sento come un minuscolo crepuscolo sbiadito di luce; un granello fine nell'immensità senza definizione dell'universo. Sono tutto e sono niente. Sono il buio e sono la luce...
Lacrime di sudore mi coprono il viso; il sudore di una vita mal vissuta, masticata male, valutata male. Sparo parole a caso come proiettili, perchè forse è proprio quello di cui ho bisogno. Ora. In questo istante. Magari qualcuno mi sente...
Di tutte le persone che ho incontrato, che ho amato, di tutte le persone che mai incontrerò e mai amerò. E' tutto così confuso... che circo! Non si capisce quale sia il punto di rottura, quand'è che intuisci che non serve a niente sperare, sognare e decidere, quand'è è che acquisisci saggezza e consapevolezza, quando?
Mi pare sempre di essere sul punto di partenza: fermo, distante e inconsapevole...perso tra i meandri di questa esistenza che pesa, se pesa...
Stacco momentaneamente le redine da questa realtà opprimente: lucida e spietata. Non reggo la pressione. Mi isolo, non conto più niente, la mia utilità si disperde nella tiepida aria di questo pomeriggio di Maggio... la vastità di ciò che vedo mi spaventa, un' oasi così sterminata, provo a immergermi dentro di essa, ma non sento niente, sono come impedito e incapace di afferare... rimango allibito e stupito dinanzi a così tanta sconfinatezza. Il mondo pare libero e si muove con grazia, mentre io lo osservo e non oso muovere un dito...
Forse ho solo un disperato bisogno di affetto, di abbracciare qualcuno e manifestare ciò che sento dentro... o forse sono solo partecipe di un sogno che pare non appartenermi più. Sempre più in bilico, in equilibrio tra insensatezza quotidiana e fervida e spensierata immaginazione, avere coscienza di ciò e non capire più quale sia la realtà, il giusto e lo sbagliato; il bene e il male.
Una tale confusione che m'opprime e non mi lascia tregua, pensieri che riaffiorano e che non lasciano spazio a nient'altro, flash che compaiono lucidi e limpidi a cui non puoi sottrarti, memorie di vita vissuta che prendono forma e che ti straziano cuore e anima fino a stare male...
E non ci capisci più niente, forse perchè non c'è proprio nulla da capire. Forse questa è l'essenza stessa della vita, una distesa implacabile di cui godere... senza rimpianti, senza meta, senza destinazione, senza materia, senza definizione; sangue che scorre e oro che cola, montagne gelide e ghiacciate da esplorare e conquistare, tramonti da contemplare, orizzonti in cui viaggiare, persone da abbracciare, amori da vivere.... forse tutto ciò non ha bisogno di spiegazione, perchè forse tutto questo una spiegazione non ce l'ha.