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Vecchio 12-10-2010, 15:37   #1
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Fobia sociale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono da prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.

La fobia sociale, detta anche sociofobia o disturbo di ansia sociale, è uno stato di disagio sociale. Si tratta di un particolare stato ansioso nel quale il contatto con gli altri è segnato dalla paura di svelare contenuti interni criticabili o malgiudicabili, o di mettere in mostra una personalità globalmente inadeguata.

Ai suoi livelli tipici la fobia sociale è un disturbo psichico che colpisce circa il 3% della popolazione mondiale (con punte del 6% in Brasile e Giappone)[senza fonte] che si caratterizza per una paura ed un'ansia marcate e persistenti nell'affrontare molte situazioni sociali o prestazionali, nell'interazione con gli altri o anche semplicemente nell'essere osservati in qualche situazione, tutto ciò fino al punto da interferire in maniera decisa sulla vita giornaliera. A differenza della semplice timidezza, quest'ansia continua a manifestarsi anche al di fuori delle situazioni temute, in quanto il sentimento assume caratteri anticipatori. Le persone affette da questa patologia comprendono che le loro paure sono esagerate e al limite irrazionali, ma nonostante ciò non riescono in alcun modo a controllarle e sperimentano una enorme apprensione nell'affrontare le situazioni sociali temute, e non di rado fanno di tutto per evitarle. Durante le situazioni temute, in queste persone è sempre presente la sensazione che gli altri li stiano giudicando e pertanto, tali soggetti, non di rado temono di essere reputati antipatici, di essere mal visti o odiati, e di fare brutta figura. A causa di questo tendono spesso ad isolarsi, giungono così ad adottare quella tattica di evitamento che è tipica di tutte le sindromi fobiche che danno luogo ad attacchi di panico.

Pare che i pazienti affetti da questo disturbo siano disoccupati, o svolgono lavori che non prevedono una grande interferenza con le altre persone, spesso lavori occasionali, umili o malpagati. Hanno scarse amicizie e scarse esperienze sessuali rispetto alla media. Alcune di queste persone tendono ad altri disordini mentali come la depressione (e eventuali pensieri suicidi) e l'abuso di alcolici o psicofarmaci (spesso nel vano tentativo di "auto-curarsi" la malattia) rispetto ai "non-fobici".

Gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare esattamente le cause che portano all'insorgere di questa patologia. Molto spesso i fobici vivono in famiglie con genitori ultra-protettivi o ultra-autoritari. Altre volte i fobici hanno subito particolari traumi in gioventù, come il rifiuto (anche represso ed inconsapevole) da parte della madre (in questo caso si è ingannati nell'auto-diagnosi, dalla sovracompensazione, ovvero da un'esteriore esagerata dimostrazione di affetto per il figlio causata dal senso di colpa). Non ci sono allo stato attuale studi che mostrino una correlazione significativa tra pazienti appartenenti ad una stessa linea generazionale. In tantissimi casi il paziente dimostra di esser timidissimo fin da piccolo, per questi motivi ormai si pensa che la malattia abbia solide basi ambientali ed educative, invece che genetiche. Altre comuni cause in concorso sono l'incuria nell'igiene (specie dentale) e la costituzione fisica (eccessiva magrezza o l'opposto)

È importante notare come le persone già di per sé socialfobiche tendono con la pubertà e la crescita ad essere ulteriormente svantaggiate rispetto alle persone non socialfobiche visto che l'evitamento delle situazioni sociali non permette loro di allenare le cosiddette social skills.
Vecchio 12-10-2010, 16:29   #2
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Fobia sociale

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Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono da prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.

La fobia sociale, detta anche sociofobia o disturbo di ansia sociale, è uno stato di disagio sociale. Si tratta di un particolare stato ansioso nel quale il contatto con gli altri è segnato dalla paura di svelare contenuti interni criticabili o malgiudicabili, o di mettere in mostra una personalità globalmente inadeguata.

Ai suoi livelli tipici la fobia sociale è un disturbo psichico che colpisce circa il 3% della popolazione mondiale (con punte del 6% in Brasile e Giappone)[senza fonte] che si caratterizza per una paura ed un'ansia marcate e persistenti nell'affrontare molte situazioni sociali o prestazionali, nell'interazione con gli altri o anche semplicemente nell'essere osservati in qualche situazione, tutto ciò fino al punto da interferire in maniera decisa sulla vita giornaliera. A differenza della semplice timidezza, quest'ansia continua a manifestarsi anche al di fuori delle situazioni temute, in quanto il sentimento assume caratteri anticipatori. Le persone affette da questa patologia comprendono che le loro paure sono esagerate e al limite irrazionali, ma nonostante ciò non riescono in alcun modo a controllarle e sperimentano una enorme apprensione nell'affrontare le situazioni sociali temute, e non di rado fanno di tutto per evitarle. Durante le situazioni temute, in queste persone è sempre presente la sensazione che gli altri li stiano giudicando e pertanto, tali soggetti, non di rado temono di essere reputati antipatici, di essere mal visti o odiati, e di fare brutta figura. A causa di questo tendono spesso ad isolarsi, giungono così ad adottare quella tattica di evitamento che è tipica di tutte le sindromi fobiche che danno luogo ad attacchi di panico.

Pare che i pazienti affetti da questo disturbo siano disoccupati, o svolgono lavori che non prevedono una grande interferenza con le altre persone, spesso lavori occasionali, umili o malpagati. Hanno scarse amicizie e scarse esperienze sessuali rispetto alla media. Alcune di queste persone tendono ad altri disordini mentali come la depressione (e eventuali pensieri suicidi) e l'abuso di alcolici o psicofarmaci (spesso nel vano tentativo di "auto-curarsi" la malattia) rispetto ai "non-fobici".

Gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare esattamente le cause che portano all'insorgere di questa patologia. Molto spesso i fobici vivono in famiglie con genitori ultra-protettivi o ultra-autoritari. Altre volte i fobici hanno subito particolari traumi in gioventù, come il rifiuto (anche represso ed inconsapevole) da parte della madre (in questo caso si è ingannati nell'auto-diagnosi, dalla sovracompensazione, ovvero da un'esteriore esagerata dimostrazione di affetto per il figlio causata dal senso di colpa). Non ci sono allo stato attuale studi che mostrino una correlazione significativa tra pazienti appartenenti ad una stessa linea generazionale. In tantissimi casi il paziente dimostra di esser timidissimo fin da piccolo, per questi motivi ormai si pensa che la malattia abbia solide basi ambientali ed educative, invece che genetiche. Altre comuni cause in concorso sono l'incuria nell'igiene (specie dentale) e la costituzione fisica (eccessiva magrezza o l'opposto)

È importante notare come le persone già di per sé socialfobiche tendono con la pubertà e la crescita ad essere ulteriormente svantaggiate rispetto alle persone non socialfobiche visto che l'evitamento delle situazioni sociali non permette loro di allenare le cosiddette social skills.
corrispondo perfettamente al profilo tranne l'ultima parte...cmq è un sollievo quando vedo ke nn sono l'unico nell'universo con questo "problemino"
Vecchio 12-10-2010, 17:23   #3
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e mentre mando questo messaggio sulla definizione di fs, sono in un momento in cui il lavoro scarseggia. In effetti credo la fs sia davvero quella descritta in questo articolo, infatti quando lavoro non ho problemi
Vecchio 12-10-2010, 18:17   #4
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e mentre mando questo messaggio sulla definizione di fs, sono in un momento in cui il lavoro scarseggia. In effetti credo la fs sia davvero quella descritta in questo articolo, infatti quando lavoro non ho problemi
Non ho capito cosa intendi dire... non c'è correlazione tra lavoro e fobia sociale. Quando dici che "non hai problemi" significa che quando lavori riesci, una volta uscito dal luogo di lavoro, ad avere una vita sociale normale, non hai ansie ecc ed hai amici e ragazza mentre invece quando scarseggia il lavoro resti isolato, non esci mai e arrivan le paure ecc?

(il testo che hai incollato dice che sembra che i sociofobici siano disoccupati ma mi pare che vada inteso nel senso che facendo fatica ad avere rapporti sociali ecc... di conseguenza spesso son disoccupati)
Vecchio 12-10-2010, 18:22   #5
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volevo dire che se lavoro e meglio di essere disoccupato e se addirittura avessi la fortuna di fare un lavoro dove meno umile e più redditizio forse starei da Dio
Vecchio 12-10-2010, 18:28   #6
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volevo dire che se lavoro e meglio di essere disoccupato e se addirittura avessi la fortuna di fare un lavoro dove meno umile e più redditizio forse starei da Dio
Intendi che se fosse così, nonostante la fobia sociale e tutte le conseguenze materiali che ne derivano staresti bene?
Per quanto mi riguarda temo che nessun lavoro e nessun reddito possa ripagare certe mancanze.
Vecchio 12-10-2010, 18:37   #7
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boh non so cosa intendi per conseguenze materiali, certo è ovvio che ci tengo alla mia salute non vorrei avre tutti i soldi del mondo e contemporaneamente altri guai di quel tipo
Vecchio 12-10-2010, 18:41   #8
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boh non so cosa intendi per conseguenze materiali, certo è ovvio che ci tengo alla mia salute non vorrei avre tutti i soldi del mondo e contemporaneamente altri guai di quel tipo
Per conseguenze materiali intendo non avere amici, non avere partner e in generale non avere una vita sociale o esperienze sociali.
Vecchio 12-10-2010, 18:51   #9
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Altre comuni cause in concorso sono l'incuria nell'igiene (specie dentale)
vale a dire che la fobia sociale in realtà è alitosi?
Vecchio 12-10-2010, 20:59   #10
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Penso che anche in questo caso si intenda come conseguenza più che come causa della fobia sociale. Parla di "incuria", secondo me perché, tavolta, non avendo una vita sociale un sociofobico magari si lascia un po' andare, si cura meno (ad esempio per fattori estetici)...
Secondo me anche perché essendo meno esposto (sebbene più vulnerabile e sensibile agli stessi) ai giudizi altrui (semplicemente perché li evita) può capitare non presti attenzione o ignori questo genere di cose. Devo dire che in un certo senso a volte i giudizi altrui su certe cose, sebbene mi abbiano fatto male al momento, possono essere serviti in tal senso.
Vecchio 13-10-2010, 08:59   #11
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boh io avevo i denti prefetti (usavo Mentadent)
Vecchio 13-10-2010, 11:11   #12
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vorrei fare poker d'assi e prendere pure le altre due opzioni, però è come volere moglie ubriaca e botte piena. Alcuni ci riescono, vedi il grande Silvio Berlusconi, lui ha pochi amici fidati e molti nemici.. cmq a parte questo il mio problema è che ho studiato dai preti come Odifreddi e Leopardi e questo mi ha condizionato molto, e temo di fare la fine di Leopardi, anche perchè i preti ci sanno fare e si fanno venerare come delle divinità pur essendo dei narcisisti schizoidi..
Vecchio 13-10-2010, 11:12   #13
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mentre i bravi ragazzi, quelli che stanno dalla parte del bene, fanno quella fine e sono visti male.. a me certi preti mi hanno giudicato male
Vecchio 13-10-2010, 11:16   #14
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e credo ingiustamente, una volta in particolare mi presero per scemo e schizzato solo perche io sono agnostico e lo dico solo con un diploma di ragioniere, mentre loro possono parlare e dire la verità perchè hanno una laurea di teologia. Una pseudoscienza come l'astrologia..
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