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28-10-2008, 00:54
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#21
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Avanzato
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 333
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Originariamente inviata da gattasilvestra
Alfonsino, scrivi proprio bene...
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Tu dici? E dire che solitamente ho un modus scribendi diametralmente opposto a quello con cui ho scritto il topic. Anzi, mi scuso per le ridondanze e le ripetizioni che ho fatto.
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Originariamente inviata da gattasilvestra
Anche secondo me dovresti fare qualcosa di concreto, recuperare un po' di coraggio - nonché passione - e iscriverti a qualche associazione, corso, ecc. (dove credo si interagisca con gli altri molto di più rispetto alla palestra!
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Di cose ne avrei da fare… innanzitutto studiare! Purtroppo però a causa della depressione e dell’ansia non riesco a fare niente… mi sento così vuoto. Mi sa che se continuo di questo passo resterò un fallito a vita =(
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Originariamente inviata da Lyra
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Originariamente inviata da AlfonsoNitti
E non credo ci siano persone che vivono vicino a me del forum.
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io :wink:
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Ora non più...
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Originariamente inviata da Who_by_fire
L'importante è essere attivamente tesi ad accoglierli questi cambiamenti, impegnarsi. E naturalmente bisogna avere anche un po' di fortuna.
Quando sei in palestra, per esempio, scambia qualche parola con qualcuno: non serve che tu dica molto, giusto per cominciare, però sforzati di essere veramente comunicativo, di mostrare interesse per il dialogo, non indifferenza o paura (lo so, è difficile!). Sorridi quanto basta; fai qualche innocente battuta...
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Originariamente inviata da giova88
Ah è daccordo nel fatto di sforzarti a parlare....io nelle ultime settimane ho iniziato così: prima mi sono sforzato con le persone che mi interessano di più e con domande banali che non facevo più da una vita "cosa hai fatto sabato? io sono andato...", "ma quel prof è sclerotico....", poi con i coetanei sconosciuti e infine con le persone con cui a parte un "ciao" e poco altro non scambiavo mai una parola...
dal primo giorno ad oggi ho fatto passi da gigante....sono ancora lontano dall'essere l'estroversone di qualche anno fa, ma sono a buon punto e molto più spontaneo.
Il trucco? converti l'imbarazzo, la paura in rabbia/sicurezza...non so il modo...ma fallo....ripetiti nel cervello "sto gran pezzo di ragazza che mi sta davanti non ha nulla di meglio di me...anzi sono io che mentalmente ho molto in più da dare...è lei la preda ed io il cacciatore...è lei a dovermi temere" --> le battute (anche spinte), le provocazioni escono molto più facilmente in questo modo.
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E’ questo il problema, non ce la faccio! Ovvero, quando mi costringo ad interagire con qualcuno mi mancano le parole, mi blocco, alle volte balbetto anche, facendo delle figure di m.rda atroci, e non sembro neanche normale. So che non dovrei preoccuparmi di fare qualche figura di m.rda perché tanto non ho niente da perdere, ma sono bloccato.
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Originariamente inviata da Who_by_fire
Io, da parte mia invece, continuo ad avere simpatia per le persone per cui l'attenersi alle "normali convenzioni sociali" non è un requisito necessario per essere visti con totale dignità. Ma sono veramente poche queste persone.
Ecco: l'incontrare anche solo una di queste persone è uno di quegli eventi fortunati che possono portare a cambiamenti importanti. Trovarne un intero gruppo di persone fatte così sarebbe una cosa meravigliosa.
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Su questo punto non posso che essere d’accordissimo! Magari ce ne fossero di persone così a questo mondo… purtroppo io non ne ho mai trovate dal vivo (anche se on-line ne avrei anche trovate).
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da Alfonso
Credo di aver bisogno di aiuto, perché da solo non ce la faccio più.
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Parlane con i tuoi genitori: potrebbero (anzi dovrebbero) supportarti economicamente per una terapia da uno psicoterapeuta.
C'è comunicazione con i tuoi genitori? Ti senti a tuo agio a parlare con loro? Prova a parlargli.
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Purtroppo ho già avuto modo di parlare con i miei del mio problema, ma loro mi hanno ignorato e non vogliono neanche parlarne, quasi fosse un tabù, e sono contenti che sia così: che non esca, che non abbia amici e che non stia vivendo quelli che dovrebbero essere i miei anni migliori. Loro non fanno altro che dire a tutti di quanto sia un bravo ragazzo, diverso dalla massa dei miei coetanei che vanno in discoteca o alle feste e tornano a casa a notte fonda oppure che escano sempre; non hanno capito che facendo così non fanno altro che avvilirmi.
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Originariamente inviata da giova88
non sei tu a temere il fighetto, ma è lui che deve temer euna tua critica...è lui quello debole che ha bisogno del vestito per essere qualcuno e di estroversare....tu ti senti rispettato anche con il silenzio...
non devi essere tu a temere le donne, ma sono loro che devono temere il tuo carisma, la tua sicurezza...
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Sì, magari fosse così facile.
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Originariamente inviata da valmor
Quello che è stato detto sul dover apparire normale e conoscitore di convenzioni sociali per riuscire a stabilire rapporti sociali ed essere accettato in un ambiente che frequenti è triste ma vero. Noi veri fobici e veri introversi come mi sembra Alfonso non sappiamo nè abbiamo mai saputo proiettare un'immagine normale, a proprio agio e sociale all'esterno, ma anzi trasmettiamo insicurezza, disadattamento, imbarazzo ed estrema timidezza (se sei fs anche ansia, ma non divaghiamo) che non sono accettati dalla grande maggioranza delle persone.
Forse mi darete del pessimista, ma il mio è il realismo di chi
sa cosa comporta non avere quelle abilità sociali, più o meno complicate, che altri -inclusi dei fobici- invece hanno imparato sin da piccoli e esercitato negli anni dell'adolescenza.
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Concordo su tutto.
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Originariamente inviata da valmor
Anche il raduno può essere un'idea, ma anche se non sono esperto, direi per sentirsi meno soli e trovare qualche possibile amicizia, ma ahimè non per costruirsi abilità sociali che ripeto andavano imparate anni fa a suo tempo e che poi devi applicare in contesti lavorativi o scolastici dove è richiesta una persona socializzata, non certo un raduno dove (si spera) si aspettano che tu sia un timido, silenzioso etc e non devi fingere di essere sociale e a tuo agio per essere accettato/rispettato.
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Vero. Secondo me il raduno è una sorta di pausa benefica, una sorta di boccata d’ossigeno alla situazione angosciante in cui noi viviamo (almeno per me è così); tuttavia è una soluzione momentanea: finito il raduno finisce anche la sensazione di benessere, che al massimo può perdurare qualche giorno. Nei raduni si possono conoscere persone molto interessanti e magari anche simili a noi, ma di certo non si istaurano amicizie profonde e durature con cui interagire dal vivo in modo costante.
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Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Alfonsonitti, è arrivato il momento di reagire non credi? Rimpiangere il tempo oramai trascorso è uno sterile esercizio che non puoi permetterti, alla tua età.
Se vuoi un mio personalissimo consiglio: non limitarti a seguire le lezioni all'università, ma restaci anche dopo! Mangia qualcosa lì nei dintorni, studia in biblioteca, vatti a prendere una boccata d'aria nel cortile, o un caffè alla macchinetta... e magari se ti capita scambia quattro parole con qualuno.. basta poco: chiedere l'ora, una sigaretta, un'informazione... ti accorgerai che sarà ben difficile non conoscere nessuno!
Quello che NON devi fare è credere che la tua situazione non possa cambiare.
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Rimpianti... ormai vivo solo di questo... non mi lasciano vivere, mi dilaniano l’animo come lame taglienti. Non ce la faccio a guardare avanti, non prima di essermi messo finalmente alle spalle un passato mai vissuto, e finche non ce la farò, per me non c’è via d’uscita. Sto troppo male per questo… non mi dilungo in questa sede, perché dovrei scrivere un trattato e ormai credo sappiate come la penso.
All’università non mi va di rimanerci, soprattutto in questo momento in cui è occupata e ci sono le rivlte studentesche (che approvo, visto che sono contrario al decreto legge della Gelmini) perché la situazione è troppo movimentata per i miei gusti.
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28-10-2008, 00:56
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#22
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Avanzato
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 333
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Dimenticavo... grazie del supporto. Mi fate sentire meno solo =)
Non sapete quanto mi faccia felice il fatto che qualcuno si interessi di me e mi dia dei consigli.
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28-10-2008, 13:07
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#23
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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29-10-2008, 10:25
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#24
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Alfonso fai come ti pare, ma sappi che la TUA situazione solo TU puoi risolverla!! E puoi, Dio santo.. hai nemmeno 20 anni... il delitto lo stai commettendo adesso, che ti sei reso conto di quanto la tua vita non ti piaccia, non prima.. buttati alle spalle sto cacchio di passato e INIZIA ora a fare quello che vuoi! Ma inizia!!
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30-10-2008, 00:03
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#25
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Avanzato
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 333
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Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Alfonso fai come ti pare, ma sappi che la TUA situazione solo TU puoi risolverla!! E puoi, Dio santo.. hai nemmeno 20 anni... il delitto lo stai commettendo adesso, che ti sei reso conto di quanto la tua vita non ti piaccia, non prima.. buttati alle spalle sto cacchio di passato e INIZIA ora a fare quello che vuoi! Ma inizia!!
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E' questo il punto... non ci riesco! Nonostante voglia con tutto me stesso porre fine alla mia situazione, c'è qualcosa che mi blocca e non mi andare avanti. Ad esempio, cosa mi costerebbe tentare di conoscere qualcuno all'università? Magari anche cominciare scambiando due parole con il ragazzo o la ragazza che siede accanto a me durante la lezione, oppure con alcuni studenti del mio stesso corso che fanno il viaggio con me in treno fino alla facoltà…
Ma non ce la faccio! Sento che ho come un blocco emotivo che impedisce di farmi compiere anche un piccolissimo passo, e ciò è quasi ridicolo, visto che sono io che vorrei uscire da questa situazione ormai insopportabile! :evil:
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30-10-2008, 00:15
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#26
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Perche' probabilmente dai per scontato che non otterrai grossi risultati.Non subito di sicuro.Si chiama sfiducia.Invece se inizi dalle piccole cose,a poco poco vedrai i risultati.Ma devi iniziare.
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30-10-2008, 00:24
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#27
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,861
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Spesso l'ansia che provo prima di dire qualcosa, di rivolgere la parola a qualcuno o di tentare un approccio si sgonfia dopo averlo fatto. Perchè non succede niente di brutto. Anzi, si possono avere piacevoli riscontri, piuttosto che fare scena muta e poi rimuginare.
Le figure di merda, poi, sono umane.... Con l'esperienza si possono limitare, certo noi le ingigantiamo e ci colpevolizziamo se facciamo qualcosa di storto.
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05-11-2008, 00:32
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#28
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Posso consigliarti una lettura?
"L'autoterpia razionale-emotiva" Di Albert Ellis
E' un volumetto smilzo e scorrevole di psicologia "pratica", scritto dal padre della RET (Rational-emotiv terapy), studi che hanno posto le basi della moderna terpia cognitivo-comportamentale.
Non costa molto, è piccolo e si legge molto bene. E ha anche un suo senso.. a me mi sta aiutando.
Comunque questo "blocco emotivo" di cui parli riesco a comprenderlo veramente bene. Una volta affliggeva anche me e ogni tanto rispunta fuori anche adesso, ma la cosa è molto migliorata (grazie al passare del tempo e all'applicazione costante).
Se vuoi un consiglio ancora migliore di quello che ti ho dato prima, inizia un corso di teatro. A me mi ha cambiato sotto parecchi punti di vista. E in positivo.
Se la cosa ti interessa ti posso dare informazioni aggiuntive in merito.
Non mollare!
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05-11-2008, 16:51
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#29
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 367
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Quote:
Originariamente inviata da valmor
Quello che è stato detto sul dover apparire normale e conoscitore di convenzioni sociali per riuscire a stabilire rapporti sociali ed essere accettato in un ambiente che frequenti è triste ma vero. Noi veri fobici e veri introversi come mi sembra Alfonso non sappiamo nè abbiamo mai saputo proiettare un'immagine normale, a proprio agio e sociale all'esterno, ma anzi trasmettiamo insicurezza, disadattamento, imbarazzo ed estrema timidezza (se sei fs anche ansia, ma non divaghiamo) che non sono accettati dalla grande maggioranza delle persone.
Forse mi darete del pessimista, ma il mio è il realismo di chi
sa cosa comporta non avere quelle abilità sociali, più o meno complicate, che altri -inclusi dei fobici- invece hanno imparato sin da piccoli e esercitato negli anni dell'adolescenza.
Ma mettiamo che Alfonso voglia comunque provare, allora individuerei un contesto più accessibile, che per me deve avere pochi partecipanti, essere strutturato in modo da 'obbligare' e favorire in qualche modo l'interazione con questi, e soprattutto tendere ad attrarre persone con carattere simile.
Università, biblioteca, palestra sono contesti sociali imo difficili, affollati, non strutturati visto che non sei obbligato a parlare e devi farlo di tua iniziativa con persone sconosciute, non semplice nemmeno per i normali, e la compatibilità per me è generalmente bassa.
Invece un corso di teatro, strutturato perchè magari ti fanno provare monologhi a rotazione con gli altri, quindi per forza interagisci senza dover prendere iniziativa o cercarti un pretesto, con compatibilità media o magari medio-alta perchè sembrano attirare persone timide o insicure, è già meglio. Ma attenzione, nonostante queste facilitazioni se non si hanno o si sanno fingere abilità sociali è probabile non allacciare rapporti nemmeno lì, però un minimo di interazione anche forzata è garantita, e se si deve cadere meglio farlo da una bici che da una moto.
Anche il raduno può essere un'idea, ma anche se non sono esperto, direi per sentirsi meno soli e trovare qualche possibile amicizia, ma ahimè non per costruirsi abilità sociali che ripeto andavano imparate anni fa a suo tempo e che poi devi applicare in contesti lavorativi o scolastici dove è richiesta una persona socializzata, non certo un raduno dove (si spera) si aspettano che tu sia un timido, silenzioso etc e non devi fingere di essere sociale e a tuo agio per essere accettato/rispettato.
Così come gattasilvestra, nemmeno io vedo in modo tragico la 'vita da reclusi' (tragico è affrontare contesti sociali 'obbligati' senza le apposite abilità ), i contatti sociali con persone simili, e a volte se ne ha bisogno, si possono avere comunque.
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dico soltanto una cosa....avevo scritto in risposta a questo post un papirone di 20 pagine e ho perso tutto per colpa di un problema al pc :x
così 'na buona volta perdo questa abitudine...
allora rispondo a valmor cercando di metterci stavola meno delle canoniche 20 pagine (facciamo 19 :P).
So' che può sembrare un'assurdità il mio invito ad andare in biblioteca e simili.
Sarà davvero che ho avuto un passato da estroversone e quello che mi manca ad oggi è davvero solo l'abitudine ad interagire con gli altri come una volta e soprattutto gli argomenti (i miei silenzi si costruiscono soprattutto su questo).
Però x come valuto io la cosa non è affatto malvagio.
Mi spiego...come detto io ho i "miei blocchi/difficoltà" perchè sento mancare le argomentazioni e non perchè mi manca la sfacciataggine (anzi...magari pure arrossendo, ma mi piace provocare giocosamente) e soprattutto questo problema aumenta all'interno a contesti che sento troppo formali.
Mi spiego:
si è la sabato sera a bersi una birra con gli amici (ma anche ragazzi che si conoscono da poco)...tutti parlano di cavolate e a me viene in mente quella volta che a 14 anni ho fatto cavolata xx con un boccale di birra....non ho problemi a raccontarmi dal momento che ho trovato la cosa da dire...
altra situazione...da scuola ero davvero un genio a scherzare da ragazzino durante le lezioni...durante le noiose ore di lezione...fare battute, lo scemo, fare una carezza o una coccola.
Oggi? oggi vedo la cosa in maniera differente.
Vedo come un "obbligo" lo stare seduto davanti ad un'altra persona durante la lezione e doverci interagire...perchè ci si aspetta che ogni 3-4 minuti, proprio perchè la lezione scadrà su qualcosa di noioso, si faccia una battuta con l'amico/a al tuo fianco.
Questo purtroppo mi sono reso conto che con molte persone non sono più in grado di farlo (in certi contesti).
Altro esempio? situazione dell'ascensore con il vicino o dal barbiere...anche quello è un contesto in cui ci si aspetta che ci si scambi una battuta sul tempo, sull'italia, sul lavoro...
Oppure quando durant el'ora di ufficio o a scuola nel cambio dell'ora si va alla macchinetta a prendersi un caffè.
Quando ritorni indietro sulla soglia della porta magari 2 compagni/colleghi stanno ciarlando...
ecco una volta non avrei esitato ad interagire intervenendo con una battuta o chiedendo una curiosità, o almeno con un sorriso, una pacca, una carezza, oggi se non attuasi nessuna forzatura sarei tentato di guardare dritto e tornare al mio posto.
Invece la biblioteca?
lì per certi versi come hai detto tu non hai l'obbligo...
il "bello" sta proprio lì...
lì la gente si aspetta che tu vada x studiare, quindi una mancanza di interazione con le altre persone non può essere valutata negativamente (con pensieri del tipo "che strano quel ragazzo...perchè non parla o parla poco").
Ergo, se tu non ti senti sicuro puoi benissime restar ein silenzio sul tuo libro e nessuno può dirti nulla o giudicare....al max penseranno "sto ragazzo che ho di fronte è 2 ore che è immerso nei libri...probabile che abbia un esame...chissà se fa una pausa e magari mi rivolge la parola".
Ma la mancanza di tale situazione non può essere valutata negativamente perchè appunto lì in pochi si aspettano che tu interagisca con loro (e anzi sono addirittura i più ESTROVERSI i primi ad essere restii a "disturbare" gli altri).
Invece, se provi dopo 2 ore di studio a fare una pausa, magari alzi gli occhi e ti accorgi che la ragazza che hai davanti ha dei libri di Garcia Lorca, Neruda e psicologia si tratta solo di prendere il coraggio a 2 mani per 3 secondi per rivolgerle la parola (poi sarai costretto a parlarle un minimo e risponderle) e allora si tratta solo di dire "scusa se ti disturbo....non vorrei essere invadente, ma mi sono accorto dei libri che hai sul tavolo....ti piace la poesia in generale o lo fai x studio? e psicologia? sai anche a me piacciono molto....io blablabla...e vieni spesso in biblioteca blablabla".
Se sei fortunato e la persona che hai davanti è abbastanza aperta può saltarci fuori una conversazione anche di una 20ina di minuti che spazia su diversi argomenti e nel caso non trovassi più nulla da dire puoi sempre giustificarti "beh dai ora è meglio che torno sui libri che ho l'esame".
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06-11-2008, 00:01
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#30
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Avanzato
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 333
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Quote:
Originariamente inviata da Lyra
Però non è così automatico che diventi un luogo di socializzazione, anche perchè non tutti/e hanno voglia di chiacchierare, anzi.Inoltre ci vuole come minimo un po' di nonchalance, e non credo sia così naturale per un fobico.
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Quoto
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06-11-2008, 00:19
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#31
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,306
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Quote:
Originariamente inviata da Lyra
Giova, mi rivolgo a te anche se non riporto il tuo post (per motivi pratici ).
Verissimo che la biblioteca è un ambiente protetto per un very fobic...mi ci trovo a mio agio perfino io! Però non è così automatico che diventi un luogo di socializzazione, anche perchè non tutti/e hanno voglia di chiacchierare, anzi.Inoltre ci vuole come minimo un po' di nonchalance, e non credo sia così naturale per un fobico.
Ho talvolta l'impressione che non rapporti le tue considerazioni all'ambiente in cui ti trovi qui...quel che hai detto può essere una strategia vincente per te, ma la condizione del fobico è un po' diversa.
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ma infatti io mica ho detto che è obbligatorio "ciarlare"...anzi è probabile il contrario...
io sono il primo che ultimamente ci metto piede quasi tutti i giorni (perchè mi trovo meglio a studiare che a casa), ma che eccetto qualche volta che incontro qualche mia conoscenza e ci si ferma x 2 chiacchiere sto con la testa china sui libri....
però...dico che se si è così "disperati" non è un luogo che scarterei a priori come invece farebbero altri...almeno per me...e nel pos ho specificato che la mia introversione è molto particolare e diversa dalla situazione di tanti altri timidi/introversi/fobici probabilmente anche x il mio passato da completo estroverso.
Io come è ovvio faccio considerazioni in base alla mia persona, i miei timori e le mie insicurezze...io posso dire cosa dà più o meno sicurezza alla mia persona e posso consigliare all'altra persona di provare a fare altrettanto...ma appunto si tratta di "provare"...non dico assolutamente sia legge...dico "x me pseudotimidone/introversone funzia questo...provateci e se finisce con un buco nell'acqua sarà solo un buco i più".
Io dalla mia ti assicuro che se mi impunto non riesco a spiaccicare parola...proprio mi vengono a mancare le argomentazioni...e di conseguenza divento rigido e freddo...e i rapporti formali me ne creano ancora di più di problemi...
la "nonchalance" ergo la può anche acquisire un pezzo di legno...vero è che sono stato estroverso....altrettanto vero è che se non mi fossi mai impegnato a lottare contro me stesso sarei probabilmente più fobico di molti altri (e forse sono davvero più fobico di molti altri e solamente so nasconderlo molto meglio agli altri e pure a me stesso con tanta forza di volontà e tanti trucchetti x giocare con la mia stessa testa)
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06-11-2008, 23:10
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#32
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Quindi? Progetti per il futuro? Ancora rotolarsi nel rimpianto?
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08-11-2008, 11:06
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#33
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,153
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avevo capito eiaculazioni :lol:
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