Già: questa è la mia situazione da anni (dopo aver superato - in parte, purtroppo - depressione e fobia sociale).
Elemosinare uscite, bramarle per tutta la settimana, e poi... Ritrovarsi a casa al computer tutta notte.
Funziona così: non vedo l'ora che arrivi il weekend, sperando di uscire, di svagarmi, di divertirmi, di chiacchierare, di confrontarmi su temi diversi e, perché no, di conoscere gente nuova (questo non accade quasi mai, al limite è gente che sparisce dunque non interessata a me, oppure gente viscida, ma non la considero, e per non snobismo, ma per quel poco di amor proprio che possiedo)... Quasi sempre, queste mie amiche mi danno buca, spesso all'ultimo momento (un'oretta prima) o comunque il giorno stesso o se mi va bene la sera prima (che può succede, ma qui è quasi sempre così... Questo è il problema!).
Eppure continuo così, a elemosinare...Anche oggi, dopo una giornata di studio e lavoro (in realtà, anche mentre ero occupata), ho pensato: "Bene, allora domani sera due mie amiche mi hanno detto stamattina che ci si incontra in quel locale domani sera". E invece ecco ora che una mi scrive che non esce perché il giorno dopo forse deve alzarsi presto e l'altra che mi chiede se possiamo uscire circa per un'oretta a cena anziché la sera perché poi dovrebbe vedere il fidanzato. E io dovrei uscire un'oretta, andare a mangiare fuori, pure di fretta, per darle il contentino? E non è la prima volta che mi chiede di cambiare tutti i programmi (anche quando deve vedere altri amici, sembra che deve cercare di inserirmi nel suo puzzle di impegni sociali... All'inizio dice sempre okay, poi cambia tutti i programmi o dà buca).
Loro hanno una loro vita, hanno altri amici, hanno una vita sociale, magari hanno anche un ragazzo (la maggior parte delle mie amiche).
Io evidentemente non ho nulla di tutto ciò.
Io - per poter uscire - mi devo adeguare alla loro vita sociale.
E sto male: mi dispiace non semplicemente per l'uscita in sé, ma anche perché queste persone non sembrano così interessate a me.
Sono interessate ai consigli che offro loro, ma non a me come persona.
Mi chiedono consigli su come comportarsi in certe situazioni (sia situazioni un po' banali, ma anche faccende più difficili, private), su come apparire in un certo modo (come truccarsi o vestirsi per un'occasione), oppure mi domandano cose più o meno culturali se hanno bisogno di un'informazione al volo (magari da condividere con altri amici che sono presenti con loro...Sì, ho ricevuto delle registrazioni dove c'erano altre persone e io venivo "interrogata" sul riconoscere un pezzo rock che stavano ascoltando in radio).
Ecco, io sono questo: la consigliera.
Per le uscite la consigliera non serve, se non ogni tanto "per tenerla buona".
Aggiungo che in questi anni - università compresa - non ho trovato nessuno, al massimo qualche rapporto cordiale, ma molto superficiale e quasi sempre senza uscite extra-universitarie.
Mi sento così sola... Vorrei avere delle ambizioni. Se fossi ambiziosa (nel senso positivo del termine), riuscirei fregarmene di queste persone. Proverei indifferenza, anzi, quasi le troverei tristi (sono persone molto invidiose, non tutte, ma quasi. Spesso anche di me, anche solo per la mia condizione socio-economica, pur non essendo "borghese" o "nobile". O per il mio aspetto. Mah. Ma io, di fronte alle loro frecciatine, chiudo sempre un occhio, con grande dolore, ma lo faccio...). Non voglio diventare cinica, semplicemente vorrei focalizzarmi su un progetto e pensar meno a queste persone. Se davvero valesse la pena frequentare queste persone, non starei così male ora. Spero di focalizzarmi su altro e di trovare, un giorno, persone più costruttive. Ma senza bramare inutilmente.
Come faccio a svegliarmi?
NON QUOTATE I MIEI POST. GRAZIE!!