Ciao a tutti, io sono Lunatic.
“J'ai une âme solitaire”.
Da un po' di anni ho invertito il giorno con la notte, perché ho notato che quest'ultima giova alla mia creatività, alle mie emozioni, e in generale al mio spirito. Inoltre la notte è sempre incantevole e affascinante, col suo modo onirico di avvolgere persone e situazioni. O forse è solo troppo facile vivere al buio piuttosto che nella luce.
La mia infanzia è stata un'altalena (così come anche l'adolescenza e l'età-senza-nome che viene dopo l'adolescenza): un continuum di alti e bassi, di personalità in lotta, sensazioni strane. Ma non è questo il momento. Il contatto con la vita ha cominciato a provocarmi dolore sin da quando iniziano i miei ricordi. In questo caso, per dolore, intendo quella specifica "sensibilità” che rende insopportabile e disperato il solo respirare. Caratteristica che continua ad essere il pezzo forte del mio corredo genetico, generatrice di angosce e attacchi di panico, di sbalzi umorali repentini e incontrollabili.
Una cosa che faccio spesso è perdermi nel vuoto.
Un’altra cosa che mi capita non di rado è avere quelle che io chiamo “crisi”: ore o giornate di pura dissociazione.
Trascorro le mie giornate immergendomi completamente nel disegno, nella scrittura, nella musica. Amo l’arte in tutte le sue forme e l’incredibile forza della creatività. Ma quel che faccio di più è portare a spasso la mia mente in luoghi che non conosco. Penso che sarà proprio il mio cervello ad uccidermi un giorno. Tutto il mio ruminare, meditare e auto-analizzarmi, mi ha portato di recente alla conclusione che ciò che temo nel profondo per le mie relazioni (familiari, amicali, sentimentali e di ogni tipo) non è il non ricevere comprensione, bensì di riceverne troppa, di staccarmi dal mio substrato mentale e cadere dentro al mio corpo: constatare di non essere né più né meno di un comune essere umano. Imparo sempre tante cose nuove su di me.
Ho scelto di iscrivermi in questo forum per continuare a conoscere in fondo i miei angoli bui e i miei spazi vuoti, capire se c’è ancora qualcosa che si può fare, o se sono io e non c’è soluzione.
Buonanotte (o buongiorno?) a chiunque passi di qua!