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20-05-2015, 22:40
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#1
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 694
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Salve a tutti, mi chiamo Chiara, ho 22 anni e vivo in Lombardia.
Conosco questo forum già da parecchio di tempo, l'ho scoperto per caso durante una delle mie ricerche su google. Non ricordo con precisione cosa stessi cercando, probabilmente qualcosa riguardo l'isolamento, la solitudine, la timidezza eccessiva, la difficoltà a instaurare amicizie o cose del genere.
Fatto sta che sono rimasta davvero sorpresa nel riconoscere molti aspetti del mio carattere e del mio comportamento come caratteristiche proprie della fobia sociale, e soprattutto nel vedere che non sono la sola ad avere certi problemi!
Dopo molto tempo da "osservatrice esterna" ho quindi finalmente deciso di iscrivermi.
A causa del mio carattere fin troppo introverso e della timidezza ho sempre avuto, fin dalle elementari, una grandissima difficoltà a socializzare e relazionarmi con gli altri.
Non amo stare in mezzo alla gente o essere al centro dell'attenzione, e se capita mi sento insicura, a disagio, mi sembra di essere assolutamente inadeguata, fuori luogo e non all'altezza della situazione, qualunque essa sia. Non riuscirei mai ad approcciarmi a qualcuno che non conosco (soprattutto del sesso opposto) per iniziare un discorso qualsiasi, anche banale.
Poi il fatto che io sembri parecchio più giovane (fisicamente dimostro MOLTO meno di 18 anni!) direi che non aiuta per niente.
Non sono mai stata in cura da psicologi e non ho mai fatto nessuna terapia, anche se ultimamente sto cominciando seriamente a pensare di averne bisogno.
Credo che molti dei miei problemi attuali siano la conseguenza diretta di una situazione familiare che non è mai stata delle migliori. Non ho ricordi brutti legati alla mia infanzia, però non sono sicuramente cresciuta in una famiglia felice stile "pubblicità mulino bianco". Anzi, tutt'altro.
Sinceramente non ho idea di cosa sia il "senso di appartenenza alla famiglia", e non la vedo come un punto di riferimento sicuro.
Mio padre è stato totalmente assente e non ha mai mostrato il minimo interesse o affetto nei miei confronti, quindi sono cresciuta senza una figura maschile a cui riferirmi. Dopo il divorzio con mia madre (circa 4 anni fa) è sparito definitivamente e non l'ho più né visto né sentito, ma la cosa mi ha lasciato indifferente dato che è sempre stato come uno sconosciuto.
Mia madre invece è stata decisamente più presente e le devo molto, ma nonostante questo non mi sento con lei completamente a mio agio, tanto da poterle confidare le mie sofferenze interiori, le mie paure e il mio disagio.
Ho sempre avuto l'abitudine di nascondere i miei sentimenti e tenere tutto dentro, con chiunque.
Ho una sorella più piccola (ha quasi due anni in meno di me), con cui una volta avevo un ottimo rapporto. Avrei dato tutto per lei se ne avesse avuto bisogno... ora vive con mio padre e non abbiamo più contatti da diversi anni. Si è comportata male nei miei confronti, e non mi ha mai chiesto scusa, non ha mai cercato di riavvicinarsi o di chiarire. Preferisco non entrare troppo nei dettagli riguardo questo argomento, mi limiterò a dire che mi ha fatto perdere del tutto la fiducia nelle persone.
Comunque... proverò a riassumere la mia vita fino ad oggi, cercando di essere il più breve possibile.
Quando frequentavo le scuole medie venivo spesso presa di mira dai bulletti della mia classe. Non sono mai stata picchiata, per carità... erano più che altro derisioni e prese in giro, alle quali però io non ho mai reagito.
Mi hanno segnata abbastanza e resa insicura, perché mi facevano sentire inferiore e diversa dagli altri... sensazioni che non mi hanno mai del tutto abbandonato.
I primi quattro anni delle superiori sono stati un incubo.
Ero l'emarginata della classe, considerata da tutti strana, fredda, asociale... per questo venivo lasciata sempre in disparte.
Per sfogarmi in qualche modo e cercare una via di fuga dalla realtà, a partire dai 13 anni (2006) ho cominciato a trascorrere moltissimo tempo davanti al computer: ho lasciato progressivamente indietro la mia vuota e penosa "vita reale" per concentrarmi sempre di più su quella "virtuale", in cui riuscivo ad essere me stessa senza sentirmi giudicata da nessuno.
Ho iniziato a frequentare chat e giochi di ruolo online molto assiduamente. Mi sentivo – e mi sento tuttora – decisamente più sicura e a mio agio a scrivere da dietro uno schermo piuttosto che a parlare con qualcuno faccia a faccia... però la timidezza di fondo rimane, infatti anche online non riesco ad approcciarmi per prima e preferisco aspettare che sia qualcun altro ad iniziare una conversazione.
Grazie ad internet, comunque, sono riuscita a stringere e portare avanti per vari anni diverse amicizie (rimaste solamente virtuali, mai portate al di fuori) con persone che non dimenticherò mai, a cui mi sono legata davvero tantissimo nonostante le distanze che ci separavano.
Sono andata avanti così (zero vita sociale e forte dipendenza da internet) fino al 2011, l'ultimo anno delle superiori... la maturità. È stato un anno meraviglioso.
Non so cosa mi sia scattato in testa, ma all'improvviso ho deciso di riprendere in mano la mia vita vera. Sono riuscita ad integrarmi abbastanza bene con il resto della classe e partecipavo addirittura a qualche uscita in gruppo. Il che mi ha portato prima a trascurare e, in seguito, ad abbandonare del tutto il mio "mondo virtuale".
Pensavo di essere in qualche modo guarita dalla mia dipendenza da internet e di non avere più tutti quei complessi di inferiorità e inadeguatezza che mi facevano evitare di rapportarmi con le persone.
Dopo il diploma, invece, il declino.
Sono diventata improvvisamente ipocondriaca, ho iniziato a soffrire d'ansia e penso di aver passato anche fasi di depressione, dalla quale non mi sento ancora completamente fuori. Della depressione comunque non ho mai parlato con nessuno, e non ho diagnosi di medici.
Per l'ansia invece mi sono state prescritte delle gocce dal medico di base, che però non ho mai preso... per paura credo.
Paura degli innumerevoli effetti collaterali che ho visto sul foglietto illustrativo, paura di diventare dipendente dal farmaco e di doverlo prendere per tutta la vita, paura che me ne venissero prescritti altri, e poi altri ancora... paura di essere giudicata come una pazza mentalmente instabile da chi non conosce minimamente l'ansia e i sui effetti. Paura di tante cose.
Ho aspettato due anni... due anni di solitudine e isolamento totale, in cui non ho fatto assolutamente niente, per poi decidere finalmente di iscrivermi all'università (facoltà di scienze dell'ambiente e della natura, la mia passione da sempre).
Ho avuto qualche difficoltà a riprendere gli studi, ma sono riuscita ugualmente a frequentare con regolarità tutti i corsi del primo anno. Ho anche dato degli esami, con risultati più che soddisfacenti.
Purtroppo (e c'era da aspettarselo...) non sono riuscita a legare con nessuno.
I miei sforzi per cercare di apparire il più possibile come una persona "normale" e i miei ridicoli tentativi di socializzare sono stati del tutto vani, infatti ogni volta che tentavo di inserirmi in qualche discorso o fare due parole con qualcuno venivo completamente ignorata e snobbata, quindi per evitare di rendermi ancora più patetica di quanto già non mi sentissi ho preferito lasciar perdere.
Me ne stavo in disparte ad osservare gli altri chiacchierare, sistemare in gruppo gli appunti, ridere, scherzare tra loro senza nessuna difficoltà, entrare sempre più in confidenza, organizzarsi per studiare o uscire a divertirsi tutti insieme... ho cercato di convincermi di non avere nessun bisogno di interazioni sociali e di nuove amicizie, di stare benissimo anche da sola, nascondendomi dietro la maschera dell'indifferenza totale verso gli altri.
In realtà dopo un po' la situazione ha cominciato a pesarmi, anzi, direi che era una tortura.
Nel frattempo ho – ovviamente – perso gradualmente i contatti con i miei ex compagni di classe delle superiori, dato che il legame che si era creato non era poi così forte.
Ormai loro hanno tutti una vita più che avviata: qualcuno ha già preso la laurea triennale, qualcun altro ci è vicino, altri ancora lavorano... e io invece sono in alto mare.
Ad oggi sono in una situazione di blocco totale e non riesco ad uscirne.
Formalmente sono ancora iscritta all'università (secondo anno), ma ho smesso di frequentare.
La verità è che mi fa troppo male essere ancora una volta quella esclusa, ma ho tirato in ballo la scusa di aver bisogno di più tempo da dedicare allo studio: non frequentando le lezioni ho molto più tempo per poter preparare tutti gli esami arretrati del primo anno.
Non ci riesco proprio. L'ultimo esame l'ho dato a giugno dell'anno scorso, da allora più nulla.
Il solo pensiero di aprire un libro e mettere a posto gli appunti mi demoralizza, nonostante non abbia mai avuto ripensamenti sul percorso di studi scelto: è quello che ho sempre voluto fare.
So che sto sprecando del tempo prezioso, ma non ho più né motivazione né entusiasmo per fare niente... ormai è diventato tutto un peso.
Passo le mie giornate chiusa in casa davanti al computer, non esco quasi mai, non parlo mai con nessuno, non vivo il presente, ho un sacco di rimpianti e spesso rivango il passato e mi faccio un sacco di film mentali su "come sarebbe stato se..."
Ok, questa sono io oggi. Credo di aver scritto davvero troppo.
Cosa cerco qui? Soprattutto comprensione. Spero di essere accettata, di trovare qualcuno con cui potermi sfogare e con cui riuscire a parlare liberamente di cose che "fuori" nessuno sembra riuscire a capire davvero... perché ne ho un immenso bisogno in questo momento.
E quella frase scritta in alto sotto al nome del sito, "non sei solo", mi fa ben sperare di essere nel posto giusto.
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24-05-2015, 10:37
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#2
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 7,566
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La presentazione va bene! Ti attivo.
Benvenuta nel forum Ninfee
Ti invito, come nuovo utente, a leggere
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24-05-2015, 14:41
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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benvenuta
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24-05-2015, 20:58
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#4
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 3,978
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Benvenuta
Mi rivedo moltissimo nelle tue sensazioni circa l'ambiente universitario, nell'aver per lungo tempo tenuto tutto silenziosamente dentro sè stessi e nell'aver costruito in passato una vita virtuale di ripiego rispetto a quella reale.
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24-05-2015, 23:52
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#5
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,194
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Benvenuta
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25-05-2015, 01:27
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#6
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,169
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Benvenuta
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