Ciao a tutti.
Sono un ragazzo di 17 anni, alle porte dei 18, studio in un istituto tecnico e soffro di problemi d'ansia e fobia sociale da più o meno 3 anni.
Suono la chitarra in un gruppo da circa 2 anni e mezzo, che rappresenta ormai l'unico contesto sociale che frequento regolarmente, oltre la scuola.
Nonostante sappia da tutto questo tempo di aver bisogno di aiuto, non ho trovato ancora il modo di rendere questo problema noto ai miei genitori, ai miei conoscenti o a nessun altro, motivo per cui preferirei poter rimanere anonimo e per cui mi sono registrato con un nick un po' strano, tale bigpig
Seguo questo forum occasionalmente ma frequentemente da più o meno un anno, soprattutto quando voglio leggere storie e confidenze di persone in situazioni simili alla mia o simili alla situazione che devo/dovrò affrontare a partire da domani fino ai problemi che potrebbero influire sul futuro (per intenderci, situazioni che riguardano lavoro, relazioni, famiglia e cose simili).
Innanzitutto mi sembra doveroso descrivere la mia attuale situazione: ad oggi, sono in uno stato di semi-isolamento dentro casa da circa due anni, ho problemi di colite e tachicardia in diverse situazioni sociali (due fra tutte, concerti e autobus) e a causa del mio disturbo sociale ho perso ormai due anni fa la mia cerchia 'storica' di amici d'infanzia.
Sempre a causa della fobia sociale non ho ancora avuto esperienze di nessun tipo con l'altro sesso, interrotto l'attività sportiva che praticavo (non ero più a mio agio con le persone e soprattutto con gli eventi agonistici da diverso tempo) e completamente dimenticato come si costruisce e si mantiene un rapporto sociale. Da tempo non riesco ad iniziare un qualsiasi rapporto sociale dal vivo, sono costretto per forza ad usare messaggi e social networks per cavare un ragno dal buco, e gli unici momenti dove sembro essere rimasto il bambino un po' pazzo e sfacciato che ero sono le 5 ore di scuola.
Da un po' di tempo a questa parte sto iniziando a farmi delle domande cercando di capire qual è il mio posto, dove sto andando e perché faccio quello che faccio. Senza essere troppo criptico, non trovo qualcosa per cui valga veramente la pena continuare a vivere con entusiasmo, ma in ogni caso amo la vita e credo di essere immensamente fortunato a poterla vivere così a differenza di altri che stanno molto peggio di me.
Una cosa che mi pesa molto è che non sono mai contento di quello che sto facendo e della situazione in cui sto, tanto da desiderare sempre fare altro ed essere altrove.
Mi sembra sempre di vivere in una trappola:
ho voglia di uscire e di vedere chiunque perché è una settimana che non metto piede fuori casa?
Esco, passo 5 minuti di iniziale stordimento, i successivi 5 di adattamento e dopo 20 minuti ho già voglia di tornare a casa a fare le mie cose, le stesse cose che mezz'ora prima mi sembra stessero sprecando tempo prezioso della mia vita.
Sono di nuovo a casa, penso alla mia situazione di solitudine e assenza di socialità e mi viene di nuovo il magone allo stomaco pensando a dove potrei essere e cosa starei facendo se uscissi di più.
Direi che ho già scritto abbastanza, per essere una presentazione in un forum.
Anche se spero che essere prolissi e profondamente analitici (nonostante questo faccia parte del mio disturbo, l'iperanalizzare tutto) sia appropriato in questo forum un po' "particolare".
Metto una faccina, che tutto 'sto mosciume da un diciassettenne non è accettabile