Ebbene si. Sono sociofobico anch'io. In realtà non ho avuto nessun colloquio ancora con nessun psicologo ma dalle caratteristiche che ho letto in rete credo che la cosa non lasci nessun dubbio. Sapevo di avere problemi a relazionarmi con altre persone già da bambino ma pensavo fosse solo timidezza. Ho scoperto solo qualche giorno fa, più che altro incuriosito dal termine, che in effetti soffro di una forma, presumo lieve-media, di fobia sociale. Beh sapete tutti come ci si sente in questa condizione. Almeno so di essere in mezzo a persone come me.
Ho 45 anni e un figlio di 13 ma non ho nessun amico. Mi sono separato da pochissimo. Da poco ho perso anche il lavoro e tutto questo non fa che peggiorare la mia situazione. Tutto è cominciato quando mia moglie ha chiesto la separazione. La famiglia unita era il mio centro di gravità, l'unica mia ragione di vita. Una volta che si è sgretolata, tutta la mia fragilità, la consapevolezza del vuoto assoluto dietro la zona sicura che era la famiglia, è venuta fuori. In effetti questi problemi pregressi erano solo nascosti dalla apparente (?) sicurezza che mi dava la famiglia. Ma sapevo che dentro di me c'era qualcosa che non andava, tutti hanno almeno un amico, io non ne avevo, non uscivo mai con nessuno se non in famiglia, a volte pensavo di non averne bisogno, tanto avevo la famiglia. Parlare con qualcuno non era per niente piacevole, cercavo di non intervenire mai e se qualcuno voleva intavolare un discorso io cercavo sempre di smorzare, di non dare corda perchè finisse il prima possibile. Ho fatto terra bruciata intorno a me. Dentro di me sento il bisogno di avere almeno un amico da chiamare o che mi chiami col quale uscire per una pizza, il cinema, il bowling e cose del genere, ma la paura mi frena, sapere che per trovare degli amici dovrei frequentare delle persone, interloquire con loro, subire i loro sguardi, i loro giudizi mi fa sentire male e so che di questo se ne accorgerebbero alimentando ancora di più la mia ansia.
Dopo la separazione, ho avuto anche una storia breve con un'altra donna con la quale ci siamo lasciati ed ora ci sentiamo solo telefonicamente ogni giorno (lei è di Torino, io di Salerno - la lontananza non ha giovato al nostro rapporto). Certo, siamo riamasti amici, ma siamo comunque lontani e anche se volessimo uscire solo per farci compagnia nemmeno potremmo.
Quello che so per certo e che quando stavo con questa donna, alla quale questo mio modo di essere non dava affatto fastidio, le mie insicurezze erano di molto affievolite, come se, sapere che una persona, una donna crede in voi, anche voi vi autoconvincete che le cose possano andare meglio e tutto diventa un pò meno difficile da realizzare. Altra cosa importante che potrebbe aiutarmi molto è avere di nuovo un lavoro.
La cosa è paradossale: ho estremo bisogno di amici veri ma allo stesso tempo sento ansia a pensare di averne perchè devo entrare in una ottica di vita a me sconosciuta.
Perchè non riesco a superare i blocchi mentali che mi precludono dall'avere una vita sociale almeno accettabile?
Ci sono varie componenti in gioco: autostima zero, senso di inferiorità, insicurezza, ansia da prestazione, paura di essere giudicati... Per fortuna non ho mai avuto cose che possano anche lontanamente assomigliare ad attacchi di panico.
Penso che sarebbe molto meno difficile se frequentassi un gruppo di persone che trova i miei stessi problemi nel rapportarsi con gli altri così come penso che sia la stessa cosa per loro... oppure persone con una spiccata sensibilità e un senso di empatia tale che fanno cadere qualsiasi blocco mentale. Questo è il motivo principale che mi ha spinto ad iscrivermi a questo forum. La speranza è di trovare persone nella mia zona (Salerno) con cui instaurare un'amicizia e, perchè no, magari anche qualcosa di più. Perchè sento di poter dare molto agli altri se gli altri credono in me.
Ciao a tutti.