Ciao a tutto mi chiamo Marco e ho 25 anni. Non pensavo di essere agitato anche solo per una presentazione in un forum dove non mi conosce nessuno, ma purtroppo è una costante. Partiamo dall'inizio. Già dalla nascita non sono stato sempre ben voluto. Sono gemello e sono felicissimo di esserlo anche se ho rischiato di essere figlio unico. Questo perchè può capitare in un parto gemellare che uno dei due non ce la faccia. Io sono stato più fortunato, mio fratello ha sofferto molto ma per fortuna e per miracolo è riuscito a vivere. Vi racconto questo perchè per me è una delle cause che mi ha portato a essere quello che sono diventato.
Da piccolo ero sempre il figlio, cugino o nipote meno cercato. Giustamente i parenti si avvicinavano più volentieri a mio fratello perchè faceva più tenerezza, ma questo io non lo capivo. Crescendo allora nasceva in me sempre di più il desiderio di essere diverso da lui. Era amato perchè era simpatico e giocherellone, io allora per differenziarmi mi mostravo più serio e molto posato. Naturalmente questo non mi faceva risultare simpatico. Già alle elementari ero molto odiato per il mio modo di fare. Mi piaceva fare il leader della classe, facevo di tutto per piacere alle maestre e ai miei genitori perchè visto che non potevo fare colpo con i miei coetanei, compensavo con l'approvazione degli adulti. Di amici neanche a parlarne. Non ero capace di instaurare un rapporto di amicizia, questo sopratutto dal fatto che gli altri non mi trovavano interessante. Le uniche amicizie che ho avuto erano in comune a quelle che riusciva a costruirsi mio fratello, a cui io mi attaccavo perchè si stava sotto lo stesso tetto. Arriva l'adolescenza e qui arriva un altro cambiamento. Sapete alle scuole medie, nei ragazzini montano gli ormoni, le prime curiosità, si vuole scoprire l'altro sesso ecc. Beh la mia attrazione verso i ragazzi mi ha portato a chiudermi in me stesso. A ricreazione, o al doposcuola si sa ci si confronta, "chi ti piace?", le prime allusioni sessuali, cose normali insomma alle quale io reagivo o arrossendo passando per uno casto e puro o facendo finta che ero come loro. Pensavo che era un periodo transitorio, che non era importante dargli tutta quella importanza quindi condussi una vita tranquilla prendendo altre priorità per la vita. Ero il classico ragazzo educato, gentile a cui non si poteva non voler bene. Ero la mascotte della mia classe. I miei compagni sapevano come ero fatto, chiuso, di poche parole però non sono mai stato escluso dal gruppo. Non riuscivo comunque a instaurare un'amicizia che possa definirsi profonda, erano più che altro conoscenze piacevoli, ma quasi mai approfondivo. Questo non mi pesava per niente. Avevo i miei obiettivi, le mie passioni che non mi lasciavano mai con la malinconia in testa. Questo però da un paio di anni non è più così. Non sono più tranquillo, mi sento un poveretto. Ho incominciato a chiudermi sempre di più in casa, non riesco a stare in mezzo alla gente, mi sento inadeguato, con gli altri mi annoio come penso loro si annoiano con me. In più è incominciato a crescere in me uno stato ansioso. Ecco alcune situazioni: quando faccio un esame o un colloquio di lavoro, o un test medico, quando parlo al telefono con uno sconosciuto, anche solo con un call center, quando devo conoscere qualcuno, esempio ad appuntamenti cercati in una chat, per non parlare di luoghi chiusi o affollati. Addirittura se ho un appuntamento importante sto male giorni e giorni prima, dico a me stesso che non lo voglio fare, e se non è inevitabile trovo mille scuse per non andarci. La mia omosessualità non mi pesa affatto, anche se non mi sono dichiarato alla mia famiglia. Sto cercando di conoscere nuove persone ma lo stato in cui mi trovo mi blocca. Forse è qualcosa di più grande di me. Devo ammettere che sono molto sfiduciato riguardo al futuro, ma chi non lo è di questi tempi. Ho un lavoro precario e questo sicuramente aggrava la situazione. Quando sto in mezzo alle gente mi sento un pesce fuor d’acqua. Sono una persona seria, non amo molto quando bisogna far ridere tanto per, non ne sono capace. Ma non risulto antipatico, solo serio e che si fa gli affari suoi. Ma a me ora questo sta incominciando a pesarmi molto. In pochi ti cercano o si informano di te. Prima me ne fregavo, ma ora sta diventando un’ ossessione. Penso che se continuo così la situazione non potrà altro che peggiorare. Purtroppo non ho molta stima nei medici, quindi anche andando da qualcuno parto già con l’idea che tanto non serve a niente. Questo lo so che è sbagliato ma purtroppo sono scettico.
Ho scritto un po’ troppo, ce ne sarebbe tanto altro da scrivere. Vorrei far parte di questo forum perché leggendovi mi è presa una voglia matta di dire la mia, scambiare opinioni, confrontarmi con persone che almeno un po’ mi comprendono. Grazie per avermi letto.