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14-06-2015, 14:06
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 973
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... non dovessi svegliarmi proprio? Oggi penso di nuovo al suicidio, ma non ne sono spaventato e inorridito, come accadeva a volte. In passato era un pensiero consolatorio, una pace desiderata alle sofferenze della mia esistenza, ma ora è diverso, ora è più un modo come un altro per accelerare ciò che madre natura ha comunque previsto. Ho involontariamente guardato delle immagini di macellazioni di animali e sono rimasto un po' sconvolto ma alla fine mi sono detto "è un attimo, ora ci sono, dopo non ci sono più, fine della storia". Quelli animali non se lo sono nemmeno posto il problema, vivevano solo perché erano al mondo, e volevano vivere ma forse non sapevano il perché. La vita non ha molto senso, ti spinge solo a vivere e non ti dà un valido motivo, è solo istinto di conservazione per le bestie e forse anche per noi. Ora, capisco che la morte possa essere argomento tabù su un forum come questo o comunque possa spaventare però... alla fine il punto è solo trovare il coraggio di dire "mi fermo qui, ho fatto quello che ho potuto, vivere è troppo faticoso e inutile, me ne vado e tanti saluti". Non un pensiero fatalista, un gesto drammatico e plateale, è solo morire, che è quanto di più naturale esiste. La mia vita non vale, nel cosmo, più di quella di qualunque altro essere vivente; credere che sia più importante è assurdo, è un pensiero antropocentrico. Il punto è che non si trova il coraggio per morire e poi mi sento sempre meglio e sono spinto a vivere, ma davvero vivere è così importante? Sono il frutto di una fecondazione qualsiasi in un utero qualsiasi, sono uno dei tanti esseri umani che vive sulla terra. Ma sì, io continuo a pensarci al suicidio che magari un giorno ci riesco pure, tanto che pro ne ricavo dal vivere ancora? Ho capito troppo della vita per poterla assaporare come fanno i mistici o le persone che credono che siamo qui per una ragione. Io so che sono qui perché mio padre e mia madre l'hanno fatto, quel giorno di tanti anni fa, non c'è nessun "scopo" alto, è solo una "scopata" (questa è buona, forse ) Vorrei solo che le cose andassero così bene da dire "no, ma perché morire ora, c'è tempo". In fondo, come tutti voi, vorrei solo essere felice.
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14-06-2015, 14:36
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#2
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Florentia
Messaggi: 1,364
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Le difficoltà che ci si pongono davanti possono essere ottimi spunti per rappresentare sane possibilità. Non sminuirei così tanto una possibilità da farla divenire un'avversità.
Per quanto riguarda il suicidio, mi viene sempre in mente Pavese quando se ne parla. Uomo dotato di finissimo intelletto e piacevole cultura, a cui la sfera sentimentale ha giocato ruoli avversi. È uno scrittore che ho amato molto, perchè dalle sue parole nascono quadri di sentimenti tangibili. Ciò che mi dispiace di più è il fatto di non averlo potuto leggere ancora. Forse è un discorso egoista. Ma egoista è anche quel gesto.
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14-06-2015, 14:40
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Quote:
Originariamente inviata da Supermanes
è solo morire, che è quanto di più naturale esiste. La mia vita non vale, nel cosmo, più di quella di qualunque altro essere vivente; credere che sia più importante è assurdo, è un pensiero antropocentrico.
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Morire non mi sembra così naturale, non accetto la morte e non l'accetterò mai.
Antropocentrico? Che male c'è pensarlo, in fondo non siamo perfetti
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14-06-2015, 14:45
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Quote:
Originariamente inviata da Roy
Per quanto riguarda il suicidio, mi viene sempre in mente Pavese quando se ne parla. Uomo dotato di finissimo intelletto e piacevole cultura, a cui la sfera sentimentale ha giocato ruoli avversi. È uno scrittore che ho amato molto, perchè dalle sue parole nascono quadri di sentimenti tangibili. Ciò che mi dispiace di più è il fatto di non averlo potuto leggere ancora. Forse è un discorso egoista. Ma egoista è anche quel gesto.
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Pavese.. ricordi di un periodo.
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14-06-2015, 14:52
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#5
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Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 973
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Hai mai pensato che le cose che scrivi potrebbero far stare male anche gli altri oltre che te ? Non significa che non devi scriverle,ma te ne accorgi ? (è per capire)
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Non ho intenti polemici, vorrei capire quali sono le cose che potrebbero far stare male gli altri e perché, io ho parlato di me stesso, non è un incitazione al suicidio. Le cose che ho scritto oggi, giuro, non mi hanno fatto stare male. Io mi rendo conto che vivere tutta una vita così è dura e potrei viverla (anzi, probabilmente lo farò) ma ne vale davvero la pena di stare male se invece di può semplicemente non esistere più? L'inesistenza non è una condizione così drammatica, se ci si pensa, ci siamo passati tutti e ci passeremo di nuovo, prima o poi. Il punto è che quelli che preferiscono vivere facciano pure, io parlo per me, ora come ora mi dispiace se una persona si suicida ma poi penso "ora non sta più male, se l'ha fatto perché stava male", è innegabile che la morte cancella le sofferenze, così come le gioie e le cose belle. Se le sofferenze sono maggiori delle cose buone e positive (quando non proprio assenti, ma non è il mio caso) a questo punto è una scelta di convenienza, magari.
Mi rendo conto di spaventare e chiedo scusa se ci state male per le cose che scrivo, il punto è che vorrei capire cosa vi fa stare male di ciò che ho scritto. Io alla mia attuale condizione personale preferisco di gran lunga la morte che non è mai sofferenza. Mi sembra un discorso lineare, anche se "scomodo".
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14-06-2015, 14:56
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 973
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
- Leggi testimonianze dei parenti e conoscenti di chi si è suicidato per capire a cosa metteresti di fronte chi ti sta vicino
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Questo è l'unico grosso ostacolo, infatti, e mi ci arrovello sempre. Però se devo restare vivo per le persone che mi vogliono bene a questo punto sono con le spalle al muro, per molto tempo. Dovrei forse sparire dalla circolazione per un bel po' prima di morire senza essere mai ritrovato? È un vero casino questa situazione, eppure basterebbe che vivessi diversamente, rassegnandomi alla mia condizione. Questa benedetta rassegnazione che non arriva mai!
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14-06-2015, 15:10
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Quote:
Originariamente inviata da Supermanes
il punto è che vorrei capire cosa vi fa stare male di ciò che ho scritto.
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Mi dispiace solo che non riesci a vivere un po' serenamente
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14-06-2015, 15:19
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#8
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Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 973
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Io ovviamente non accetto me stesso e il mio doloroso (in quanto vuoto) passato. So cosa c'è dietro il continuo non voler esistere di cui parli tu, ma non sono cose successe tanti anni fa o cose che non riesco a elaborare. Si tratta invece più semplicemente di problemi materiali e carenze (per non dire assenze) sentimentali, un'esistenza che non avrebbe dovuto essere la mia, se i miei avessero avuto più giudizio. Non si fa un figlio se non si ha nemmeno un lavoro per occuparsene, una condizione sociale adeguata. La mia è stata una vita piuttosto carente, e ancora lo è e lo sarà per molto tempo, salvo miracoli (e includo anche la morte naturale). Io sono in pace con me stesso, il punto è il vuoto, il buco nero di vita che faccio non è per niente piacevole e il tempo non passa mai. Ecco se devo riassumere in due parole ciò che mi spinge al suicidio dico: solitudine e miseria. Tu credi che io sia depresso, invece non lo sono, purtroppo. Sono solo triste, che è molto peggio. Sono messo veramente male, accidenti. Penso sempre ai soldi, ai soldi, ai soldi. Con i soldi risolverei il 97,2 % dei miei problemi, motivo per cui a volte mi rammarico pensando ai ricchi del forum che sono anche infelici, Peccato, veramente.
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14-06-2015, 15:40
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 973
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Il fatto è che non parli mai di cosa succede realmente,non entri nei dettagli, del tipo "oggi è successo questo e allora sto male" , parli spesso per dogmi, quindi dai l'impressione di non desiderare un aiuto, ma soltanto di esprimere un pensiero, il risultato è che con il passare del tempo non vieni più ascoltato.. sempre ammesso che essere ascoltato ti interessi, a questo punto
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Non è successo niente, niente! È questo il problema. Io leggo spesso i tuoi topic, a volte ti capita di stare male per delle cose che ti capitano, e mi dispiace: avvenimenti sgradevoli della tua vita che ti portano malessere e sofferenza. A me, invece, non succede nulla, la sofferenza deriva dal nulla, dal vuoto esistenziale e materiale della mia vita. Sì, oh, che uno può stare male anche se il mondo fuori lo ignora, come succede a me. Sono al margine della nostra società e sempre più piccolo. Un giorno destinato a elemosinare per strada, se va bene. Le riesci a capire queste cose? Mi piacerebbe lagnarmi delle esperienze negative della vita, che sono esperienze, invece mi tocca lagnarmi del nulla. Il mio nick doveva essere "buco nero"...
Ovviamente dico queste cose con tranquillità, so che è una discussione pacifica la nostra comunque c'è da dire che non inficia, secondo me, i tuoi sforzi per migliorarti. La tua situazione è molto diversa.
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