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13-01-2011, 00:10
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#1
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Principiante
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 23
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E se alla fine non è che non riusciamo a cambiare e a migliorare, ma NON VOGLIAMO farlo?
Mi spiego.
Ho piena coscienza del mio "problema", del fatto che non riesco a relazionarmi con gli estranei, tanto meno se queste sono donne. Del fatto che stare a casa è il mio sport preferito. Del fatto che se potessi eviterei ogni contatto con altre persone. Di questo sono riuscito (stranamente) a parlarne con un amico, che cercava (e cerca ancora) di spronarmi a cambiare, a cercare di essere meno introverso, piano piano senza fare passi troppo lunghi. Ma io non ci sento, in questa situazione ci sto bene, certo, a volte mi prende la malinconia per non avere una ragazza, per non avere millemila amici con cui uscire, però alla fine penso che anche se li avessi,anche se avessi una ragazza, i miei problemi non sarebbero risolti, anzi, ne avrei ancora di più, perchè non saprei come rapportarmi, e mi bloccherei. E quindi starmene da solo è la via più facile, perchè non devo rendere conto a nessuno, e quindi in sostanza, non VOGLIO cambiare, non voglio cercare di dare una svolta alla mia vita. Mi accontento di questa situazione di merda, e mi va bene, consapevole che sto buttando all'aria i miei anni migliori. E consapevole che questa non è una cosa accettabile. Ma al termine di questo mio momento di sfogo ci sarà un secondo momento in cui mi convincerò che vivere così alla fin fine mi piace, mi permette di vivere, o meglio mi permette di SOPRAvvivere. A quando il cambiamento? Come riuscirci? a volte penso a come potrebbe essere la mia vita se solo fossi più estroverso, più socievole, ma non riesco ad immaginarmela.
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13-01-2011, 00:29
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#2
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 1,085
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SCIPOL ho paura che ti stai accontentando della tua vita hai la sindrome di tafazzi
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13-01-2011, 00:40
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 1,451
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Forse pensare che "in realtà non vogliamo avere una vita diversa" è semplicemente un modo che a volte usiamo per autoconvincerci di una cosa comoda ma falsa.
Pensare, ammettere e accettare che la vita attuale (intendo quella standard di un vero fobico, cioè non avere amici, ragazza e star sempre a casa da solo) ci faccia schifo e sia patetica comporterebbe l'impegnarsi a fare qualcosa per cambiarla, fare fatica, rischiare.
Può essere che io mi sbagli, ma da come scrivi non direi che tu sia felice della tua vita e che sia ciò che vuoi davvero. Però, sempre da come scrivi, mi sembra di capire appunto che hai paura o non hai voglia di impegnarti per provare a cambiarla (cosa comprensibile e normale, succede anche a me purtroppo).
Poi magari stai davvero bene così... ma allora non saresti su questo forum e saresti a crogiolarti nelle bellissime emozioni che "vivi" nella tua vita solitaria.
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13-01-2011, 00:44
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 771
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Mi faccio le stesse domande anch'io...
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13-01-2011, 01:03
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 495
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Quote:
Originariamente inviata da Scipol20
E se alla fine non è che non riusciamo a cambiare e a migliorare, ma NON VOGLIAMO farlo?
Mi spiego.
Ho piena coscienza del mio "problema", del fatto che non riesco a relazionarmi con gli estranei, tanto meno se queste sono donne. Del fatto che stare a casa è il mio sport preferito. Del fatto che se potessi eviterei ogni contatto con altre persone. Di questo sono riuscito (stranamente) a parlarne con un amico, che cercava (e cerca ancora) di spronarmi a cambiare, a cercare di essere meno introverso, piano piano senza fare passi troppo lunghi. Ma io non ci sento, in questa situazione ci sto bene, certo, a volte mi prende la malinconia per non avere una ragazza, per non avere millemila amici con cui uscire, però alla fine penso che anche se li avessi,anche se avessi una ragazza, i miei problemi non sarebbero risolti, anzi, ne avrei ancora di più, perchè non saprei come rapportarmi, e mi bloccherei. E quindi starmene da solo è la via più facile, perchè non devo rendere conto a nessuno, e quindi in sostanza, non VOGLIO cambiare, non voglio cercare di dare una svolta alla mia vita. Mi accontento di questa situazione di merda, e mi va bene, consapevole che sto buttando all'aria i miei anni migliori. E consapevole che questa non è una cosa accettabile. Ma al termine di questo mio momento di sfogo ci sarà un secondo momento in cui mi convincerò che vivere così alla fin fine mi piace, mi permette di vivere, o meglio mi permette di SOPRAvvivere. A quando il cambiamento? Come riuscirci? a volte penso a come potrebbe essere la mia vita se solo fossi più estroverso, più socievole, ma non riesco ad immaginarmela.
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dopo tanti anni di pippe mentali e sensi di colpa per la mia vita solitaria, posso dirti che a star da soli si sta bene, l'importante è trovare il proprio equilibrio, a me possono bastare anche solo pochi amici, ad un altro può bastare solo una compagna, e qualcun altro può stare bene anche senza nessuno. Spesso sono gli altri che ci fanno vivere come un problema ciò che per noi in realtà non lo è.
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13-01-2011, 01:23
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#6
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Avanzato
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Silent Hill
Messaggi: 336
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quello che dici è vero,ci sono abitudini e cose che faccio a cui siamo abituato e "comodi"quindi provarci con una ragazza o fare cose che non abbiamo fatto ci compora ad abbandonare la nostra"comfort-zone"e così lasciamo stare tutto
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13-01-2011, 01:24
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#7
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Banned
Qui dal: May 2010
Messaggi: 646
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non è uguale per tutti ovviamente. Alcuni soffrono piu a sforzarsi di comportarsi come non sono ed a costringersi di interagire con gli altri che nona starsene per conto proprio. Certo se uno ha come massima aspirazione essere un gigolo pieno di donne a stare da solo soffre. ma se non lo è può ingollarsi tutti gli psicofarmaci di questa terra che tanto non sarà mai quello che non è, se non a costo di enormi sofferenze.
Per me non ne vale la pena, sto meglio solo che che in compagnie in cui devo fongere di essere quello che non sono. Nei miei tentativi di 'interazione' ho passato serate fingendomi interessato a discussioni di cui non mi importava assolutamente nulla, maledicendomi nel frattempo per non essere rimasto a casa a leggere un libro o ascoltare la musica. E vivendo il rientro a casa da solo con enorme sollievo.
Non è che non si vuole cambiare, si sceglie sempre la sofferenza minore.
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13-01-2011, 01:28
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#8
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Intermedio
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Sicilia
Messaggi: 254
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Io sono sempre stata felice e soddisfatta della mia vita solitaria, per anni, finché crescendo, ad un certo punto mi sono resa conto che vivere solo per me stessa non aveva senso e non mi bastava più.
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13-01-2011, 09:33
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da Nick
Il fatto è che lui non è che non riesce semplicemente a fare qualcosa, non sente proprio lo stimolo a quanto ho capito. Perciò dico che è depressione.
La depressione non è essere tristi, essere tristi è giusto se le cose sono tristi.
Avere millemila amici non è fondamentale, anzi probabilmente non è umanamente possibile, nè per certi versi deve essere per forza desiderabile, ma desiderare stare a casa tutto il giorno (cosa che mi riguarda totalmente aggiungo) è difficile da giustificare come semplice scelta di vita o una questione di carattere o un disagio nello stare con gli altri.
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attenzione che la nostra mente è subdola e sa ingannarci alla grande....
io provo più o meno le sensazioni tue e dell'autore del topic, cioè soffro a volte, ma fondamentalmente sento di non volere il cambiamento...però con il tempo ho capito (o perlomeno mi sono convinto) che in realtà la mia volontà di non cambiare, il mio star bene così, addirittura quasi professato con orgoglio non è altro che un trucco della mia mente per non soffrire...
a volte ci sono fatti che accadono nella nostra vita, persone che conosciamo o che perdiamo che ci riportano alla realtà della nostra condizione...e si soffre... e allora passati i momenti iniziali ci si butta nella nostra splendida e sicura routine e il nostro cervello ci racconta che è quello che vogliamo...
In questo meccanismo ci sono dentro da anni, mi permette di vivere con una apparente serenità d'animo, fino a quando non devo fare quella nuova esperienza, oppure non conosco quella ragazza fantastica, o ancora mi accorgo che anche l'ultimo appiglio contro la solitudine non c'è più....
non so se è depressione, ma non credo (diagnosi fatta da me un tanto al chilo basata sui test del ca**o fatti su internet ) è semplicemente un trucco derivante dal DEP.
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13-01-2011, 12:35
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#10
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Avanzato
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 350
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Io credo a questo punto si tratti di un conflitto tra due volontà:
la volontà di essere come gli altri,quindi uscire,avere una relazione ecc.,e la volontà di evitare tutto questo perchè non ci si sente in grado,o se ne ha paura,o entrambe le cose.
Noi siamo persone che vogliono volere.
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13-01-2011, 12:54
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#11
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Io credo che una certa voglia di cambiare, di stare meglio ce l'abbiamo tutti, se no non staremmo male e non scriveremmo qui se non ci fosse attrito, conflitto tra due forze ch espingono in direzioni opposte.
Poi se andiamo a vedere le forze potrebbero essere più di due, c'è la voglia di essere come gli altri, quella di essere meglio degli altri, quella data dalla paura di continuare a stare male e quella data dalla paura di finire ancora peggio.
Quella che prevale, in genere , determina come siamo.Se riusciamo a concentrarci di più su una le altre tenderanno a perdere forza e qualcosa inizia a muoversi, anche se a strappi, con ricadute , però almeno ci ci rende conto che si può avere una volontà maggiore e più forte di quella che credevamo di avere.
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13-01-2011, 13:13
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#12
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Intermedio
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 185
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Quello dell'adattamento mentale credo sia più che altro un meccanismo di autodifesa inconscio. Niente di subdolo, semplicemente una protezione che si modella in base al nostro carattere. Ovvero, se al contatto con gli altri individui ci sentiamo a disagio, temiamo il giudizio altrui ecc. è ovvio che in queste occasioni ci assale l'ansia. Quest'ultima va vista di conseguenza come un monito, un allarme, un impulso a tirarsi indietro da situazioni durante le quali potrebbero verificarsi le nostre paure.
Personamente sono del parere che il carattere, l'indole di fondo di una persona si può al massimo smussare, non cambiare. Hai voglia tu a dire "ho voglia di cambiare!".......
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13-01-2011, 13:28
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#13
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Intermedio
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 185
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Sicuramente c'è una forma di inerzia anche... io ad esempio a volte mi convcinco che sono così rinunciando a provare almeno a cambiare.
Ci vuole anche forza di volontà, infatti, per ottenere dei progressi, devo proprio "costringermi".
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Il problema è che la forza di volontà prima o poi finisce e si trasforma in "adattamento".
Io per esempio ho accennato al fatto di provare ad uscire, accettare gli inviti, stare in mezzo agli altri, aprirmi e tutto il resto. Il problema è che ogni volta al ritorno mi sentivo più abbattuto di prima. Per questo sono arrivato alla conclusione che con tutta la buona volontà se il carattere è quello prima o poi ci si rassegna.
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13-01-2011, 13:37
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 6,527
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Quote:
Originariamente inviata da Nick
Il fatto è che lui non è che non riesce semplicemente a fare qualcosa, non sente proprio lo stimolo a quanto ho capito. Perciò dico che è depressione.
La depressione non è essere tristi, essere tristi è giusto se le cose sono tristi.
Avere millemila amici non è fondamentale, anzi probabilmente non è umanamente possibile, nè per certi versi deve essere per forza desiderabile, ma desiderare stare a casa tutto il giorno (cosa che mi riguarda totalmente aggiungo) è difficile da giustificare come semplice scelta di vita o una questione di carattere o un disagio nello stare con gli altri.
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Mah... Io sono sempre stata così, fin da piccola non sento nessuna necessità e nessun impulso ad uscire. E questo perchè in casa mia, da sola, sto bene. A tante persone sembra strano, tante persone dicono che devono uscire almeno ogni tanto di casa sennò diventano pazzi, io invece no. Mi è successo di stare chiusa a casa anche per un mese e non sentire nessuna necessità di uscire. Ma ripeto, è una cosa che mi caratterizza fin da piccola, quindi non credo sia depressione. E' un tratto caratteriale dovuto dal disagio relazionale nei vari contesti sociali. Io mi forzo ad uscire, ogni tanto. Perchè fosse per me non lo farei davvero mai...
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13-01-2011, 13:59
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#15
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Principiante
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 23
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avete detto tutti cose giustissime, che condivido, soprattutto Inosservato quando dice:
"io provo più o meno le sensazioni tue e dell'autore del topic, cioè soffro a volte, ma fondamentalmente sento di non volere il cambiamento...però con il tempo ho capito (o perlomeno mi sono convinto) che in realtà la mia volontà di non cambiare, il mio star bene così, addirittura quasi professato con orgoglio non è altro che un trucco della mia mente per non soffrire..." mi ci ritrovo in pieno. Vedendo che non riesco ad essere diverso mi autoconvinco che questa situazione sia la migliore in assoluto.
Nick dice che sono depresso, perchè non sento lo stimolo, in realtà lo stimolo lo sento, non sempre, ma magari quando vedo delle coppie, o un gruppo di amici felici. In altre situazioni magari no. Io comunque credo che la depressione non sia un fatto a sè ma dipende da questa eccessiva timidezza (o fobia).
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13-01-2011, 14:30
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#16
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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beh, ci si adatta. Io mi sono convinto che non avrò mai mille amici a cui render conto( ma manco li voglio) . mi sono reso conto che soli, tutto sommato, non si sta male. Mi sono reso conto che quando sono in compagnia vorrei star da solo. E allora cosa significa "questa è davvero la vita che vogliamo"?
Non è che io voglio vivere così. Ci sono circostanze e fattori che mi hanno costretto a vivere così. Circostanze che hanno formato il mio carattere e la mia personalità a loro piacimento al punto tale che mi è impossibile, a sto punto, condurre uno stile di vita estroverso... tutto qui.
Nessuno sarà mai soddisfatto al 100% della propria vita, perchè la gente vuole sempre qualcosa in più, chiunque ha la sensazione di aver perso occasioni e tempo utile. Chiunque commette errori. Però chiunque è quello che è, mi spiego?
se io sono così c'è un motivo. Se io sono da solo c'è un motivo. C'è un motivo per qualsiasi cosa e spesso non siamo noi i diretti responsabili.
Cambiare per che cosa? Io seguo la natura del mio istinto. Basta.
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Ultima modifica di maury25; 13-01-2011 a 14:35.
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13-01-2011, 16:01
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#17
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: limbo
Messaggi: 2,852
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Quote:
Originariamente inviata da Scipol20
E se alla fine non è che non riusciamo a cambiare e a migliorare, ma NON VOGLIAMO farlo?
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Me lo chiedo pure io...Forse se mi sbattessero fuori di casa avrei la risposta..
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13-01-2011, 18:50
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#18
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Banned
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 1,272
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Mah io ultimamente non mi sto sforzando di fare cose da estroverso però quando mi capitano impegni non cerco neanche di evitarli, ultimamente mi sto comportando abbastanza bene rimanendo calmo e l'ansia sembra diminuire, resta comunque quella anticipatoria che fa male.
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