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19-03-2011, 17:57
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#101
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Esperto
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 1,140
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scusate posso chiedervi una cosa?
Ma CHI vi dice quelle solite frasine stereotipate del tipo: "Ci pensi troppo! quando verrà verrà" oppure all'opposto "non ti dai mai da fare gne gne gne"
Ma scusatemi...non date confidenza a questa gente!!
Piuttosto che farvi fare la paternale ma fate uno sguardo cupo cosicchè nessuno venga a rompervi!!
A me questi discorsi non li fanno...non dò spago e ormai lasciano stare e se poi capit taglio corto. Perchè non fate lo stesso?
Specie se è gente che conoscete appena dovreste rispondere bruscamente e farli chetare!!
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19-03-2011, 17:58
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#102
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 790
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Quote:
Originariamente inviata da stone
Una cosa che mi fa infuriare, a questo punto della mia vita, è il sentirmi ripetere l'accusa di non aver mai fatto qualcosa per risolvere i miei problemi: ho provato a farmi amicizie maschili (per combattere l'isolamento), ho provato con le amicizie femminili (per conoscere meglio le donne), ho chiesto d'uscire a diverse donne, ho provato a rassegnarmi alla solitudine, sono stato in palestra, ho fatto escursioni in montagna, ho accettato inviti a feste (che normalmente avrei rifiutato), sono stato iscritto a match.com, ho imparato a fare battute stupide e/o scurrili, ho ampliato i miei interessi, ho viaggiato, sono stato al mare, sono stato iscritto all'università, non mi rifiuto di bere (se capita), ho curato il mio aspetto, vado in terapia, prendo antidepressivi; insomma credo di aver provato praticamente tutto, ma, a 40 anni, sono solo esattamente come lo ero a 30, 20, 10… Ditemi voi che cazzo manca, oltre al suicidio.
P.S. - Per favore, evitate il solito consiglio d'andare a puttane… tanto la mia intera vita è già “andata a puttane”.
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AZZ!E il grande fratello non l'hai fatto?!Non riuscirei a fare quasi nulla di cio' che hai scritto!!!
scherzi a parte,magari fossi ancora come a ventanni,li riuscivo ancora a gestire le mie emozioni..........
Davvero non saprei cosa consigliarti,di piu'...ecco forse giusto la donna da marciapiede
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19-03-2011, 18:31
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#103
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
non riesco neanche a focalizzare se davvero gli altri escano tutte le volte perchè davvero ne hanno voglia o tante volte lo facciano solo per non apparire anormali o hanno paura che i loro amici smettano di chiamarli per questo.
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Non proprio.
è più probabile che, non avendo altro interesse al di fuori del pub-disco-palestra e chi più ne ha ne metta, lo facciano perchè in casa non sanno minimamente come passare il tempo.
Quote:
Del resto anche Caparezza parlava di essere fuori dal tunnel del divertimento, come se il divertimento sia in qualche modo un obbligo sociale e non un piacere.
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Caparezza è una persona intelligente.
Eh si, siamo letteralmente tartassati da obblighi sociali, ma nessuno ci punta un fucile alla nuca. Siamo liberi dis cegliere cosa fare, liberi di decidere, liberi di agire. Basta avere le palle per rifiutarsi.
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19-03-2011, 19:34
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#104
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Parlo per esperienza personale: nella mia vita sono state più le volte in cui mi sono fatto da parte che le volte in cui gli altri mi hanno emarginato, compresa l'uscita di stasera, dove mi sono defilato prima del previsto per via di quella mia personalissima esigenza di stare da solo alternando vita sociale e solitudine (ovviamente beccandomi la consueta dose di improperi per questa scelta di autoisolamento). Il timido è molto selettivo, tende ad escludere i rapporti al primo contatto, prima ancora di essersi fatto un quadro generale su una persona, diversamente dal "normale" che invece cerca solitamente di vagliare il carattere di una persona sotto diverse angolazioni prima di dare forfait.
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Che il timido (o meglio l'introverso) sia generalmente più selettivo è pacifico, ma quello che vorrei evidenziare è che mi sembra troppo riduttivo (e certamente non valido in tutti i casi) descrivere un quadro in cui c'è un cospicuo gruppo di persone pronte ad accogliere senza riserve il timido nel gruppo, e il problema è solo che quest'ultimo se ne allontana perché ha gusti "difficili".
In realtà in molti casi autoesclusione ed esclusione da parte di altre persone coesistono e si alimentano reciprocamente, spesso semplicemente perché c'è un'incompatibilità o una scarsa compatibilità di fondo. Del resto, è ciò che succede anche tra i "normaloni" o gli "estroversi": in generale si tende a stare insieme a chi ci è affine, e ad allontanarci da chi non lo è. La differenza è che le persone affini a un introverso sono mediamente di meno di quelle affini a un estroverso, ma certamente non si può fare una colpa di ciò agli introversi. Ognuno segue la sua natura, non vedo perché gli estroversi possano farlo liberamente, frequentando le persone a loro affini, e gli introversi invece debbano essere costretti a darsi i pizzichi sulla pancia.
Tutto ciò, infine, senza considerare il discorso delle varie fobie che possono rendere molto velleitario e superficiale un discorso basato sulla pura "volontà" del singolo di farsi amico Tizio o Caio, come ha fatto osservare anche Stone.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 19-03-2011 a 19:46.
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19-03-2011, 19:39
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#105
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da bambinoindaco
dai che vi da fastidio essere anche felici
vi piace lamentarvi estare depressi forse cosi godete
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Beh, dopo questa battuta del Kaiser almeno se ti chiamo troll non potrai più lamentarti:
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19-03-2011, 19:55
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#106
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Alla fine bambino indaco ha ragione, non lo si può negare. Chi desidera seriamente avere una ragazza è disposto a fare di tutto pur di arrivare alla meta agognata e, in tempi più o meno lunghi, arriverà senz'altro a raggiungerla.
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Quote:
Le circostanze fanno l'uomo non meno di quanto l'uomo faccia le circostanze
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Compagno Muttley forse un po' di Siberia si rende necessaria. Tra un po' mi verrai a dire che volere è potere.
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19-03-2011, 21:15
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#107
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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comunq io faccio di tutto dveo dire,attivit'a vari,esco almeno una volta a settiman la sera,pero' nel cmapo donne,le donne di oggi io non vedo donne semplici dio mio,non so saro' io ma con me sono sempre rigide,sara' che ho laria dell lintroverso,non so che dirvi...
ma in generale verso gli uomini,donne arriviste evdo in giro...
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19-03-2011, 21:25
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#108
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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no so a volte penso che se volessi davvero una donna mi inventerei di tutto,che so le regalerei una rosa dimostrnadole da timido che so corteggairla,o mi inventerei qualcosa,capendo che con le parole non sono bravo ma la paura non so bene di cosa,solor ifiuto non puo essere...forse il rifiuto perche non accetto di falire,mi elevo al di sopra,degli altri uomini non so...
devo capire che anche se faccio figure da sfigato non succede nulla...sonos figato e allora,nella mia visione distorta della mente mia,devo essere un vincente che non fa errori...
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20-03-2011, 02:21
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#109
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da stone
Comincio a sospettare che tu, Muttley, sia uno psiconegazionista: i disturbi mentali creano un conflitto tra desideri; “volere”, “desiderare seriamente”, ecc. sono concetti che non si applicano a chi soffre di un disturbo mentale. E, comunque, visto che non eri presente quando io o chiunque altro abbiamo provato ad uscirne fuori, dovresti astenerti dal giudicare.
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Qual è il significato esatto del termine "psiconegazionista"?
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
In realtà in molti casi autoesclusione ed esclusione da parte di altre persone coesistono e si alimentano reciprocamente, spesso semplicemente perché c'è un'incompatibilità o una scarsa compatibilità di fondo. Del resto, è ciò che succede anche tra i "normaloni" o gli "estroversi": in generale si tende a stare insieme a chi ci è affine, e ad allontanarci da chi non lo è. La differenza è che le persone affini a un introverso sono mediamente di meno di quelle affini a un estroverso, ma certamente non si può fare una colpa di ciò agli introversi. Ognuno segue la sua natura, non vedo perché gli estroversi possano farlo liberamente, frequentando le persone a loro affini, e gli introversi invece debbano essere costretti a darsi i pizzichi sulla pancia.
Tutto ciò, infine, senza considerare il discorso delle varie fobie che possono rendere molto velleitario e superficiale un discorso basato sulla pura "volontà" del singolo di farsi amico Tizio o Caio, come ha fatto osservare anche Stone.
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Il fatto è che in questo sito leggo spesso proclami altisonanti e alti lai all'indirizzo dei "normali", rei di averci escluso con deliberate iniziative di emarginazione. Io vorrei capire in cosa consistono queste iniziative, nel senso "concreto" del termine. Ci hanno impedito di uscire con loro? Ci hanno vietato esplicitamente di far parte del loro gruppo? Da che mondo e mondo io ricordo di aver sempre declinato un numero impressionante di inviti e di essermi conceduto sempre col contagocce.
Quote:
Originariamente inviata da Nick
Compagno Muttley forse un po' di Siberia si rende necessaria. Tra un po' mi verrai a dire che volere è potere.
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Finché non si parla dell'oppressivo sistema fondato sul capitale, oserei quasi direi che volere è potere. Non possiamo cambiare il corso degli eventi né modificare la struttura economica in cui viviamo tramite il ricorso alle masse popolari, ma possiamo migliorare la nostra situazione relazionale con un po' di iniziativa. Poi bisogna anche considerare quanto invalidante sia il nostro disturbo e a quale fase della terapia siamo pervenuti.
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20-03-2011, 05:25
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#110
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Finché non si parla dell'oppressivo sistema fondato sul capitale, oserei quasi direi che volere è potere. Non possiamo cambiare il corso degli eventi né modificare la struttura economica in cui viviamo tramite il ricorso alle masse popolari, ma possiamo migliorare la nostra situazione relazionale con un po' di iniziativa. Poi bisogna anche considerare quanto invalidante sia il nostro disturbo e a quale fase della terapia siamo pervenuti.
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Al massimo ti posso concedere che volere il fatto che volere sia potere ci da qualche chance in più, ma quel "senz'altro" ci predispone ad una caduta senza rete.
La buona volontà non da nessuna garanzia oltre ad essere un mito autocelebrativo a posteriori per coloro che ce l'hanno fatta.
Mettiamo il caso di un agorafobico che passa tutta la vita in casa, un giorno finalmente qualcuno lo convince ad uscire e un autobus lo falcia in mezzo alla via.
Ovvio che se continuava a vivere in quel modo avrebbe comunque fatto una vita di merda, ma possiamo al massimo predisporci alla vita il che significa accettare la casualità della stessa per quanto mi riguarda.
La fobia non è vedere un pericolo che non c'è ma farsi dominare da quel pericolo.
Anzi poichè un fobico diamo per assunto che non sia un paranoico è assai probabile che alla base delle nostre paure ci sia qualcosa di molto concreto.
Superare le nostre paure non ci darà alcun beneficio oltre al fatto di superare le nostre paure, superare la paura del fallimento significa accettarne la possibilità non sperare in un successo.
E dopo questo pistolotto alle 4 di mattina, posso essere relativamente certo di essere abbastanza lontano dal predispormi alla vita.
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20-03-2011, 09:55
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#111
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Qual è il significato esatto del termine "psiconegazionista"?
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Confesso: è un mio neologismo, che si riferisce al negare l'esistenza dei disturbi mentali, riducendoli a scuse addotte da chi ne soffre per giustificare la propria pigrizia o riclassificandoli in categorie più popolari. Esempi: lo schizofrenico ha molta fantasia, il depresso è pigro, il fobico non ha coraggio, ecc.
Quote:
Io vorrei capire in cosa consistono queste iniziative, nel senso "concreto" del termine. Ci hanno impedito di uscire con loro? Ci hanno vietato esplicitamente di far parte del loro gruppo?
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È significativo che tu abbia "dimenticato" gran parte dei nostri racconti: ce ne sono tanti di casi di deliberata esclusione. Ecco qualche esempio, preso dalle mie esperienze: - Alle mie neocolleghe viene sconsigliato di frequentarmi, anche solo per bere un caffè
- In 40 anni, le uniche feste a cui sono stato invitato sono le cene tra colleghi (e, in un caso, hanno anche provato a non farlo) e quelle tra familiari
- Se mi trovo in mezzo ad un gruppo di persone, ed esprimo la mia opinione su un qualunque argomento è rarissimo che qualcuno mi presti attenzione
Pensa anche al thread in cui si parlava di aborto: in un'altro contesto (a maggioranza estroversa), quasi tutti ci avrebbero detto di stare zitti perché non abbiamo esperienza in materia.
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Ultima modifica di barclay; 20-03-2011 a 10:29.
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20-03-2011, 16:10
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#112
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Banned
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 602
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Ultima modifica di criptico; 14-11-2011 a 12:12.
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20-03-2011, 16:26
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#113
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Principiante
Qui dal: Feb 2011
Ubicazione: by the water
Messaggi: 59
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è che ormai va di moda questo concetto che ognuno è libero e padrone del proprio destino, che tutti possono fare quello che vogliono se si impegnano, mentre in realtà non è per niente così! Perciò ogni volta che qualcosa non va son tutti lì a dire "non ci hai provato abbastanza", "se non ti piace cambia" o minchiate simili..Io ho iniziato a fregarmene di questi consigli, tanto io la verità la so e non mi sentirò in colpa per quello che loro vogliono pensare. Sarebbe come accettare oltre il danno anche la beffa!
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20-03-2011, 17:23
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#114
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Intermedio
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Sicilia
Messaggi: 254
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Quote:
Originariamente inviata da stone
È significativo che tu abbia "dimenticato" gran parte dei nostri racconti: ce ne sono tanti di casi di deliberata esclusione. Ecco qualche esempio, preso dalle mie esperienze: - Alle mie neocolleghe viene sconsigliato di frequentarmi, anche solo per bere un caffè
- In 40 anni, le uniche feste a cui sono stato invitato sono le cene tra colleghi (e, in un caso, hanno anche provato a non farlo) e quelle tra familiari
- Se mi trovo in mezzo ad un gruppo di persone, ed esprimo la mia opinione su un qualunque argomento è rarissimo che qualcuno mi presti attenzione
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Purtroppo è normale che i nostri problemi si riversino all'esterno e anche l'esterno poi ci venga contro. Gli altri ti etichettano, ed è difficile fargli cambiare idea.
Sul terzo punto della tua lista, potrebbe essere in parte una tua impressione?: forse ti prestano attenzione quanta ne prestano agli altri ma la tua bassa autostima ti fa credere che lo stiano facendo solo con te. E' in effetti molto difficile per chiunque trovare qualcuno che sia in grado di dedicare il giusto ascolto, e ancor più difficile per chi come me magari non si trova bene a fare i comuni discorsi, ma richiede di un certo tipo di interlocutore.
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20-03-2011, 17:43
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#115
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Intermedio
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: Anedoniopoli
Messaggi: 263
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Quote:
Originariamente inviata da stone
- Alle mie neocolleghe viene sconsigliato di frequentarmi, anche solo per bere un caffè
- In 40 anni, le uniche feste a cui sono stato invitato sono le cene tra colleghi (e, in un caso, hanno anche provato a non farlo) e quelle tra familiari
- Se mi trovo in mezzo ad un gruppo di persone, ed esprimo la mia opinione su un qualunque argomento è rarissimo che qualcuno mi presti attenzione
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Succede ed è successo anche a me. Ma ci son delle circostanze estremamente “banali” per le quali ciò accade. Di sicuro non perché uno è un reietto dell’umanità. Ultimamente ho avuto la possibilità di notare questa situazione in terzi e mi son resa conto di una cosa: chi in genere viene ignorato interviene a sproposito, nel momento sbagliato, con modalità improprie o parlando di cose che non c’entrano relativamente niente con l’argomento in questione. Inoltre, ho notato che la cosa succede anche agli “estroversi”. E se non si scompongono loro perché dovrei farlo io? Perciò cercando di essere più pertinente alle cose che vengono dette, scegliendo il momento opportuno e un tono adeguato, magicamente ho notato che quello che dico viene ignorato sempre meno. Che strano eh? Eppure io son sempre la stessa.
In realtà è possibile che le persone non ti ascoltino volutamente, ma perché uno ha creato dei rapporti tesi con loro. Mi dispiace, ma io non credo che se uno si dispone realmente in modo positivo e aperto nei confronti degli altri questi poi lo massacrino o lo evitino: alcuni sì, ma alcuni no. Quello che riceviamo è sempre parzialmente conseguente a quello che offriamo: e questo vale per tutti.
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20-03-2011, 19:49
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#116
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Hell
Messaggi: 1,177
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Quote:
Originariamente inviata da Rocky Balboa
"a dire la verità, sai certe volte un po' di paura ce l'ho è vero; quando sono sul ring e le prendo, e le braccia mi fanno tanto male che non riesco più ad alzarle. Sì allora penso: "Dio quanto vorrei che mi beccasse sul mento così non sentirei più niente!" Però poi c'è un'altra parte di me che viene fuori e non ha tanta paura... c'è un'altra parte di me che non vuole mollare, che vuol fare un altro round. Perché fare un altro round quando pensi di non farcela, è una cosa che può cambiare tutta la tua vita. Capisci quello che voglio dire?"
(cit)
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Mi auto quoto
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20-03-2011, 19:53
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#117
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Banned
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 115
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E' la stessa identica cosa che mi sneto ripetere tutti i giorni. Ed io continuo a ripetere che, se fosse così facile, l'avrei già fatto. Il problema, dal mio punto di vista, non è FARE le cose, cosa che posso benissimo fare in ogni momento, ma il mio modo di approcciarmi al fare quelle cose, che vorrei cambiare e non so come; esattamente come Stone, anch'io per un periodo ho seguito il buon senso comune, che ti dice di fare mille corsi, iscriversi in palestra, lavorare, parlare con gli sconosciuti, uscire fuori di casa (a fare luuunghe passeggiate, cos'altro può fare una persona sola?)...ecco, non dico che non mi sia servito, ma rispetto ai miei obiettivi, che riguardavano appunto il cambiare totalmente approccio nei confronti della vita, diventare anch'io un estro come quelli che vedo in giro, pieni di vita, di amici etc, beh, i risultati sono stati scarsini. Perciò ho perso anche quel poco di motivazione che avevo nel fare queste cose ed adesso, se le faccio, è senza crederci troppo, altrimenti rinuncio in partenza (la mia frase tipica è: tanto non mi cambia la vita...). Il problema è che, pur avendo realizzato che questi "luoghi comuni" non funzionano, non ho trovato altre alternative mie efficaci...non ancora, almeno. Però, forse perchè sono piuttosto giovane (22 anni) non ho ancora perso le speranze del tutto, e delle volte mi capita di pensare che facendo una certa cosa, forse, chissà, la mia vita potrebbe cambiare.
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20-03-2011, 22:32
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#118
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da stone
- Alle mie neocolleghe viene sconsigliato di frequentarmi, anche solo per bere un caffè
- In 40 anni, le uniche feste a cui sono stato invitato sono le cene tra colleghi (e, in un caso, hanno anche provato a non farlo) e quelle tra familiari
- Se mi trovo in mezzo ad un gruppo di persone, ed esprimo la mia opinione su un qualunque argomento è rarissimo che qualcuno mi presti attenzione
Pensa anche al thread in cui si parlava di aborto: in un'altro contesto (a maggioranza estroversa), quasi tutti ci avrebbero detto di stare zitti perché non abbiamo esperienza in materia.
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- Hai le prove di ciò?
- Le uniche feste in cui io sono stato invitato erano quelle tra colleghi, amici e conoscenti, le persone che mi frequentano insomma. Quando non frequentavo gruppi amicali ero sempre solo.
- E' la sensazione che ho sempre avuto io, almeno finché non ho cominciato a farmi conoscere, anche per le cazzate (termine espresso in simpatia) che ero solito sparare. E' tipico di molti (non solo fobici e introversi) avere la tendenza a desiderare l'attenzione dell'auditorio proiettata su di sé, ne ho parlato spesso e anche altri utenti hanno raccontato esperienze simili alle mie. A volte la timidezza è una forma di narcisismo represso, il desiderio mai realmente palesato di ottenere incondizionata ammirazione. Ancora oggi, qualora io mi accinga a profferire un discorso in mezzo ad altre persone, sento irrefrenabile il desiderio di ottenere approvazione in caso di argomentazioni "serie" e ilarità in caso di cazzeggio. Ma non sempre accade, tuttavia da quando ho imparato a gestire questo lato della mia personalità, riesco con buoni esiti ad ottenere ascolto e approvazione da una parte degli ascoltatori, senza riuscire a coinvolgere e a catturare l'attenzione di tutti. Ma si tratta principalmente di abbattere quella tendenza a polarizzare ogni cosa tra un "tutto" e un "niente" che è tipica di molto di noi.
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Ultima modifica di muttley; 20-03-2011 a 22:34.
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20-03-2011, 22:36
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#119
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Nick
Al massimo ti posso concedere che volere il fatto che volere sia potere ci da qualche chance in più, ma quel "senz'altro" ci predispone ad una caduta senza rete.
La buona volontà non da nessuna garanzia oltre ad essere un mito autocelebrativo a posteriori per coloro che ce l'hanno fatta.
Mettiamo il caso di un agorafobico che passa tutta la vita in casa, un giorno finalmente qualcuno lo convince ad uscire e un autobus lo falcia in mezzo alla via.
Ovvio che se continuava a vivere in quel modo avrebbe comunque fatto una vita di merda, ma possiamo al massimo predisporci alla vita il che significa accettare la casualità della stessa per quanto mi riguarda.
La fobia non è vedere un pericolo che non c'è ma farsi dominare da quel pericolo.
Anzi poichè un fobico diamo per assunto che non sia un paranoico è assai probabile che alla base delle nostre paure ci sia qualcosa di molto concreto.
Superare le nostre paure non ci darà alcun beneficio oltre al fatto di superare le nostre paure, superare la paura del fallimento significa accettarne la possibilità non sperare in un successo.
E dopo questo pistolotto alle 4 di mattina, posso essere relativamente certo di essere abbastanza lontano dal predispormi alla vita.
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Branko Bokum disapproverebbe certi passaggi
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20-03-2011, 22:49
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#120
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Il fatto è che in questo sito leggo spesso proclami altisonanti e alti lai all'indirizzo dei "normali", rei di averci escluso con deliberate iniziative di emarginazione. Io vorrei capire in cosa consistono queste iniziative, nel senso "concreto" del termine. Ci hanno impedito di uscire con loro? Ci hanno vietato esplicitamente di far parte del loro gruppo? Da che mondo e mondo io ricordo di aver sempre declinato un numero impressionante di inviti e di essermi conceduto sempre col contagocce.
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Nel mio caso, molto semplicemente, ho notato che gli inviti che ho ricevuto sono sempre stati da parte di persone in qualche modo compatibili con me (che sono anche quelle con cui sono riuscito a costruire un rapporto degno di questo nome), mentre sono sempre stato praticamente ignorato dagli altri (e dalle altre). La differenza con un "normalone" è che il primo gruppo di persone è risicatissimo.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 20-03-2011 a 22:54.
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