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Vecchio 16-12-2013, 04:46   #61
Intermedio
 

era meglio prima cit. ...

secondo me avete travisato la domanda... che non è:
"è possibile sostituire tutte le amicizie in rl con amicizie on-line?"

ma semplicemente se si può creare un amicizia on-line...

e onestamente non mi sembra tanto diverso dal domandare:
"è possibile creare un amicizia in palestra?" (o in qualunque altro posto)

e quindi la risposta a questo tipo di domande è ovviamente sempre si!

ma non è automatico/dovuto (ma come non lo è nemmeno in palestra e in tutti gli altri posti) e dipende da tante cose e varia anche da persona a persona...

la chat è quindi solo uno strumento col quale raggiungere lo scopo (creare un amicizia), e quindi solo un "di più", un opportunità da aggiungere a tutte le altre per conoscere nuova gente.

se poi uno "la vive" male, è perché sbaglia lui...
nessuno si sogna di dire che i bar sono negativi solo perché alcune persone ci sprecano tutto il giorno tutti i giorni a stare li a parlare...
Vecchio 16-12-2013, 08:53   #62
Esperto
L'avatar di Rex Brown
 

Il problema delle amicizie virtuali è che rimangono virtuali per tre motivi:

1) le difficoltà oggettive legate a distanza etc
2) chi si rapporta con gli altri in maniera intensa nel virtuale non è particolarmente predisposto alla socializzazione
3) Alcuni, più spesso le donne, usano le chat o i forum per trovare compagnia e passare il tempo, altro non lo diciamo, quindi non se ne parla di andare a prendersi una birra

Poi c'è chi vuole crearsi un giro di amicizie, ma in quel caso le proposte arrivano subito e si esce in gruppo, se una persona la tira per le lunghe si dovrebbe avere la dignità di dirgli "embè?". Poi comunque anche io ho amici che mi contattano a caso per raccontarmi i loro guai e non ci incontreremo mai, ma è una cosa diversa. Questa è la mia esperienza personale, poi ognuno avrà la sua.
Vecchio 16-12-2013, 12:03   #63
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Skyler Cavey Visualizza il messaggio
era meglio prima cit. ...

secondo me avete travisato la domanda... che non è:
"è possibile sostituire tutte le amicizie in rl con amicizie on-line?"

ma semplicemente se si può creare un amicizia on-line...

e onestamente non mi sembra tanto diverso dal domandare:
"è possibile creare un amicizia in palestra?" (o in qualunque altro posto)

e quindi la risposta a questo tipo di domande è ovviamente sempre si!

ma non è automatico/dovuto (ma come non lo è nemmeno in palestra e in tutti gli altri posti) e dipende da tante cose e varia anche da persona a persona...

la chat è quindi solo uno strumento col quale raggiungere lo scopo (creare un amicizia), e quindi solo un "di più", un opportunità da aggiungere a tutte le altre per conoscere nuova gente.

se poi uno "la vive" male, è perché sbaglia lui...
é esattamente quello che intendevo dire io!
Vecchio 16-12-2013, 14:23   #64
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

a leggere qui pare si possa

http://www.corriere.it/tecnologia/so...4c1a95d8.shtml
Vecchio 16-12-2013, 15:46   #65
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Certamente è possibile, ci mancherebbe, è possibile tutto nella vita.

Ma come fate a dire che non è diverso?

Mancano duecento aspetti della comunicazione, proprio quelle cose che la caratterizzano a livello di sensazioni, di percezioni.

Per la prima volta nella storia il silenzio nella comunicazione non significa nulla, gli sguardi, l'inclinazione della voce, conta solo come ci rappresentiamo in base ad un linguaggio più o meno condiviso.

Parliamo a noi stessi, in un monologo senza fine.

E' un viaggio, un viaggio nella propria testa, non c'è la minima idea di com'è fatta la persona dall'altra parte: le persone si vedono dai fatti, non dalle parole, sono i fatti, i gesti concreti che indicano qualcosa.

Si è lontani, lontani come spazio, come tempo, come età, come riferimenti culturali, come esperienza e questo vincola terribilmente la possibilità di conoscersi approfonditamente e di deludersi al limite.

Non si prova, non si tenta mai nulla di diverso che questa tela abbozzata.

Quando ci si incontra, se lo si fa, immagino ci si trovi un estraneo di fronte, uno sconosciuto, che non ha neanche più il fascino, la curiosità del mistero, e dell'ignoto e si presentano di colpo tutti i problemi e il disincanto che è tipico della vita vera e delle relazioni a deluderci.

Se volete la mia opinione, secondo me su interent si perde un sacco di tempo, tempo che potresti dedicare a leggere, a progettare, a studiare, a fare cose, ad aiutare persone concrete.

E' una sorta di vortice dell'apatia.

In principio è uno strumento, una utilità, poi diviene senso, significato, e poi realtà, linguaggio, un pezzo di vita.

Sono anni che ho percepito che gli esseri umani dovrebbero spegnere la tencologia, disintossicarsi per un anno.

Tornerebbero certi valori che erano tipici dei nostri nonni, della gente semplice che conosceva solo il mondo che vedeva e non quello che riusciva ad immaginare, noin gli fregava nulla della fame nel mondo, ma un parente lo curava, si stava uniti nei momenti di difficoltà, non si era mai soli, non ci si annoiava, in qualcosa si credeva sempre, e anche in piena guerra c'era speranza per il futuro.
Vecchio 16-12-2013, 15:52   #66
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
Certamente è possibile, ci mancherebbe, è possibile tutto nella vita.

Ma come fate a dire che non è diverso?

Mancano duecento aspetti della comunicazione, proprio quelle cose che la caratterizzano a livello di sensazioni, di percezioni.

Per la prima volta nella storia il silenzio nella comunicazione non significa nulla, gli sguardi, l'inclinazione della voce, conta solo come ci rappresentiamo in base ad un linguaggio più o meno condiviso.

Parliamo a noi stessi, in un monologo senza fine.

E' un viaggio, un viaggio nella propria testa, non c'è la minima idea di com'è fatta la persona dall'altra parte: le persone si vedono dai fatti, non dalle parole, sono i fatti, i gesti concreti che indicano qualcosa.

Si è lontani, lontani come spazio, come tempo, come età, come riferimenti culturali, come esperienza e questo vincola terribilmente la possibilità di conoscersi approfonditamente e di deludersi al limite.

Non si prova, non si tenta mai nulla di diverso che questa tela abbozzata.

Quando ci si incontra, se lo si fa, immagino ci si trovi un estraneo di fronte, uno sconosciuto, che non ha neanche più il fascino, la curiosità del mistero, e dell'ignoto e si presentano di colpo tutti i problemi e il disincanto che è tipico della vita vera e delle relazioni a deluderci.

Se volete la mia opinione, secondo me su interent si perde un sacco di tempo, tempo che potresti dedicare a leggere, a progettare, a studiare, a fare cose, ad aiutare persone concrete.

E' una sorta di vortice dell'apatia.

In principio è uno strumento, una utilità, poi diviene senso, significato, e poi realtà, linguaggio, un pezzo di vita.

Sono anni che ho percepito che gli esseri umani dovrebbero spegnere la tencologia, disintossicarsi per un anno.

Tornerebbero certi valori che erano tipici dei nostri nonni, della gente semplice che conosceva solo il mondo che vedeva e non quello che riusciva ad immaginare, noin gli fregava nulla della fame nel mondo, ma un parente lo curava, si stava uniti nei momenti di difficoltà, non si era mai soli, non ci si annoiava, in qualcosa si credeva sempre, e anche in piena guerra c'era speranza per il futuro.
si vede che non hai mai avuto un vero amico/a conosciuto in chat. le relazioni più importanti poi si concretizzano, vedendosi. e quello che ti trovi di fronte non è un estraneo, ma la stessa persona che hai conosciuto virtualmente, solo in carne ed ossa stavolta. ed è tutto ancora più bello e più forte che mai.
Vecchio 16-12-2013, 15:56   #67
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da _Alilah_ Visualizza il messaggio
si vede che non hai mai avuto un vero amico/a conosciuto in chat. le relazioni più importanti poi si concretizzano, vedendosi. e quello che ti trovi di fronte non è un estraneo, ma la stessa persona che hai conosciuto virtualmente, solo in carne ed ossa stavolta. ed è tutto ancora più bello e più forte che mai.
Beh secondo me anche è un po' grosso chiamare amicizia una conoscenza in chat.. però sicuramente quello che dici è vero e se si sposta dalla chat e diventa reale ha un senso. Se rimane virtuale secondo me però ne ha poco...
Comunque il discorso finale che ha fatto antimateria è molto vero.. infatti parlando con un vecchio mi diceva che ai suoi tempi c'era più speranza anche se avevano di meno.. mi diceva la stessa cosa. Ed è oggettivamente vero.. erano generalmente più felici. Poi che sia perchè non sapevano niente e non avevano internet o per altro.. quello non saprei...
Vecchio 16-12-2013, 16:01   #68
Banned
 

dipende dal tipo di rapporto che crei...ci sono conoscenze superficiali nelle quali non si va al di là delle chiacchierate banali e di circostanza e vere e proprie amicizie dove ci si confida, ci si aiuta e ci si sostiene a vicenda. dipende dal grado di importanza e dalla frequenza con la quale ci si sente e vede.

per il resto si, sono d'accordo. prima si stava decisamente meglio.
Vecchio 16-12-2013, 16:20   #69
Avanzato
 

ho smesso di crederci dopo innumerevoli tentativi andati (a) male...
Vecchio 16-12-2013, 16:36   #70
Esperto
L'avatar di Myway
 

Si col passare del tempo ci si sfiducia....se c'è la distanza non va bene, se c'è la vicinanza non va bene uguale perchè ti fanno i raggi x e una volta stabilito che nn sei un fotomodelllo playboy ti salutano ...uff...
Vecchio 16-12-2013, 16:39   #71
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Confesso di non avere mai trovato niente in chat, anzi non ho proprio mai chattato, mi limito a qualche forum (di solito sono fedele e ne frequento uno solo finchè non si rompe qualcosa).

Quello che so è che non mantengo neanche rapporti che sono stati fondamentali per me, gente che conosco da una vita.

Ho fatto terra bruciata, non so rimediare, e non saprei se ho tutta la colpa addosso.

Probabilmente come io evado e non risolvo, a loro volta fanno gli altri, e il cerchio si chiude.

Fuggiamo, siamo in fuga, ho questa sensazione, questa intuizione.

Per ogni persona virtuale che è in queste chat, o in questo mondo, c'è una persona vera che trascuriamo, lasciamo da parte, molliamo per incomprensioni reciproche quando il gioco si fa duro.

La fame del mondo la riolviamo con qualche click, almeno a livello di coscienza, e il barbone sotto casa ci fa schifo, è questo che non mi piace del concetto moderno di colpa e assoluzione e di come si destruttura ogni logica di priorità.

C'è un tale senso di impotenza su ciò che puoi fare nel dare un senso e una collocazione a tutti gli imput che percepisci continuamente, che la mente risolve verso l'astrazione più totale e una barriera di menefreghismo e nichilismo si posiziona nei punti cardine cementandosi nel tuo io.

Io penso a quello, ai disastri che sto combinando nei rapporti umani, e mi chiedo come sia possbile che funzioni questa roba, se non va la vita vera, neanche con gente che conosci da 10 anni, 15, con cui c'è stato amore, amicizia, rispetto totale.

E' una riflessione personale, tipicamente deprimente come usa uscirmi dalle meningi.

Di certo non ho pretese di beccarci nel modo più assoluto.

E' sfoggio del mio pessimismo.

Come ho detto più volte, con tutto il rispetto per queste cose, la quali hanno un sacco di aspetti meravigliosi, e tutto il rispetto per chi è solo e tova in questo un motivo per tirare avanti (e io non è che sono messo tanto meglio, sono li anche io), è troppo facile, non te la conquisti, non te la sudi.

Io oggi posso fare musica elettronica, simulare di saper suonare uno strumento, dieci strumenti, la musica può essere benissimo la stessa, e un gionro sarà a livello di fisica del tutto identica, ma non è lo stesso l'impegno che ci vuole, i 10 anni a sputare sangue per imparare, la tendinite che porti come cicatrice di una tua guerra personale, i calli alle mani che ti rendono saggio e del mestiere.

Ed è questo sputare sangue in realtà che ti permette di crescere come persona, il risultato dell'obiettivo suonare, vincere la tempesta, il giorno in cui la tua mente ti dice di mollare, di smettere, non altro.

Ultima modifica di ANTIMATERIA; 16-12-2013 a 16:41.
Vecchio 16-12-2013, 16:40   #72
Esperto
L'avatar di Toxy
 

Si certo che e possibile...mah e fortemente sconsigliato!
Vecchio 16-12-2013, 16:54   #73
Esperto
L'avatar di *Stellina*
 

Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
Come ho detto è meglio della solitudine, ma non di tanto secondo me, è un modo per rimanerci senza accorgersene.

Stellina qui degli amici li puoi trovare, sei troppo pessimista, è un buon posto per te da come ti descrivi.
Speriamo...
Vecchio 16-12-2013, 16:56   #74
Esperto
 

Non ho letto tutto quello che hai scritto perché ho già letto abbastanza per oggi (non su FS. XD Ma un libro che sto leggendo ^^). Peeeerò, ti dico una cosa: un'amicizia virtuale dura soooolo se ci si vede ogni tanto. Intendo, nella realtà. ^^ Io conosco il mitico ehm non dico il nome se no mi cancella il thread -.- da 5 anni. ^^ Ci siamo visti 2 volte solo però. ò.O Ma non è che bisogna vedersi ogni giorno eh? L'importante è avere pazienza, un po' si soffre, sì, però può durare.
Vecchio 16-12-2013, 16:58   #75
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da _Alilah_ Visualizza il messaggio
dipende dal tipo di rapporto che crei...ci sono conoscenze superficiali nelle quali non si va al di là delle chiacchierate banali e di circostanza e vere e proprie amicizie dove ci si confida, ci si aiuta e ci si sostiene a vicenda. dipende dal grado di importanza e dalla frequenza con la quale ci si sente e vede.

per il resto si, sono d'accordo. prima si stava decisamente meglio.
Quotisssssimo! ^^
Vecchio 16-12-2013, 19:26   #76
Principiante
L'avatar di Marco37983
 

Frequento alcune chat e devo dire che la trovo abbastanza piacevole come abitudine, però sul fatto che si possa costruire un'amicizia vera sono abbastanza scettico...in alcuni casi rapportarsi con una persona che non è fisicamente presente aiuta ad aprirsi e confidarsi in modo più facile e diretto rispetto alla realtà,trovo questa cosa positiva visto che si riescono ad evitare e superare alcuni "blocchi" che si presenterebbero nelle vita reale.
Sono però convinto che per instaurare qualcosa di duraturo lo step fondamentale sia quello di incontrarsi di persona.
Dico questo perchè secondo me scriversi o parlarsi al telefono senza essersi mai visti porta a crearsi la convinzione che dall'altra parte ci sia l'amico perfetto o la persona ideale...tutto questo,nella maggior parte delle situazioni,credo che possa portare solo a grandi delusioni...
Vecchio 16-12-2013, 19:29   #77
Esperto
L'avatar di zoe666
 

Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
Confesso di non avere mai trovato niente in chat, anzi non ho proprio mai chattato, mi limito a qualche forum (di solito sono fedele e ne frequento uno solo finchè non si rompe qualcosa).

Quello che so è che non mantengo neanche rapporti che sono stati fondamentali per me, gente che conosco da una vita.

Ho fatto terra bruciata, non so rimediare, e non saprei se ho tutta la colpa addosso.

Probabilmente come io evado e non risolvo, a loro volta fanno gli altri, e il cerchio si chiude.

Fuggiamo, siamo in fuga, ho questa sensazione, questa intuizione.

Per ogni persona virtuale che è in queste chat, o in questo mondo, c'è una persona vera che trascuriamo, lasciamo da parte, molliamo per incomprensioni reciproche quando il gioco si fa duro.

La fame del mondo la riolviamo con qualche click, almeno a livello di coscienza, e il barbone sotto casa ci fa schifo, è questo che non mi piace del concetto moderno di colpa e assoluzione e di come si destruttura ogni logica di priorità.

C'è un tale senso di impotenza su ciò che puoi fare nel dare un senso e una collocazione a tutti gli imput che percepisci continuamente, che la mente risolve verso l'astrazione più totale e una barriera di menefreghismo e nichilismo si posiziona nei punti cardine cementandosi nel tuo io.

Io penso a quello, ai disastri che sto combinando nei rapporti umani, e mi chiedo come sia possbile che funzioni questa roba, se non va la vita vera, neanche con gente che conosci da 10 anni, 15, con cui c'è stato amore, amicizia, rispetto totale.

E' una riflessione personale, tipicamente deprimente come usa uscirmi dalle meningi.

Di certo non ho pretese di beccarci nel modo più assoluto.

E' sfoggio del mio pessimismo.

Come ho detto più volte, con tutto il rispetto per queste cose, la quali hanno un sacco di aspetti meravigliosi, e tutto il rispetto per chi è solo e tova in questo un motivo per tirare avanti (e io non è che sono messo tanto meglio, sono li anche io), è troppo facile, non te la conquisti, non te la sudi.

Io oggi posso fare musica elettronica, simulare di saper suonare uno strumento, dieci strumenti, la musica può essere benissimo la stessa, e un gionro sarà a livello di fisica del tutto identica, ma non è lo stesso l'impegno che ci vuole, i 10 anni a sputare sangue per imparare, la tendinite che porti come cicatrice di una tua guerra personale, i calli alle mani che ti rendono saggio e del mestiere.

Ed è questo sputare sangue in realtà che ti permette di crescere come persona, il risultato dell'obiettivo suonare, vincere la tempesta, il giorno in cui la tua mente ti dice di mollare, di smettere, non altro.
che bello quello che hai scritto, e quanto è dannatamente vero
Vecchio 16-12-2013, 20:10   #78
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
Confesso di non avere mai trovato niente in chat, anzi non ho proprio mai chattato, mi limito a qualche forum (di solito sono fedele e ne frequento uno solo finchè non si rompe qualcosa).

Quello che so è che non mantengo neanche rapporti che sono stati fondamentali per me, gente che conosco da una vita.

Ho fatto terra bruciata, non so rimediare, e non saprei se ho tutta la colpa addosso.

Probabilmente come io evado e non risolvo, a loro volta fanno gli altri, e il cerchio si chiude.

Fuggiamo, siamo in fuga, ho questa sensazione, questa intuizione.

Per ogni persona virtuale che è in queste chat, o in questo mondo, c'è una persona vera che trascuriamo, lasciamo da parte, molliamo per incomprensioni reciproche quando il gioco si fa duro.

La fame del mondo la riolviamo con qualche click, almeno a livello di coscienza, e il barbone sotto casa ci fa schifo, è questo che non mi piace del concetto moderno di colpa e assoluzione e di come si destruttura ogni logica di priorità.

C'è un tale senso di impotenza su ciò che puoi fare nel dare un senso e una collocazione a tutti gli imput che percepisci continuamente, che la mente risolve verso l'astrazione più totale e una barriera di menefreghismo e nichilismo si posiziona nei punti cardine cementandosi nel tuo io.

Io penso a quello, ai disastri che sto combinando nei rapporti umani, e mi chiedo come sia possbile che funzioni questa roba, se non va la vita vera, neanche con gente che conosci da 10 anni, 15, con cui c'è stato amore, amicizia, rispetto totale.

E' una riflessione personale, tipicamente deprimente come usa uscirmi dalle meningi.

Di certo non ho pretese di beccarci nel modo più assoluto.

E' sfoggio del mio pessimismo.

Come ho detto più volte, con tutto il rispetto per queste cose, la quali hanno un sacco di aspetti meravigliosi, e tutto il rispetto per chi è solo e tova in questo un motivo per tirare avanti (e io non è che sono messo tanto meglio, sono li anche io), è troppo facile, non te la conquisti, non te la sudi.

Io oggi posso fare musica elettronica, simulare di saper suonare uno strumento, dieci strumenti, la musica può essere benissimo la stessa, e un gionro sarà a livello di fisica del tutto identica, ma non è lo stesso l'impegno che ci vuole, i 10 anni a sputare sangue per imparare, la tendinite che porti come cicatrice di una tua guerra personale, i calli alle mani che ti rendono saggio e del mestiere.

Ed è questo sputare sangue in realtà che ti permette di crescere come persona, il risultato dell'obiettivo suonare, vincere la tempesta, il giorno in cui la tua mente ti dice di mollare, di smettere, non altro.
se non riesci a mantenere i rapporti neanche con chi conosci da una vita, non capisco che ruolo abbia giocato internet in ciò. Alla fin fine la rete è un mezzo come un altro, prima si andava nei cafè a leggere i giornali, o nei circoli. Ora i ccciovani fanno comunella qui o da qualche altra parte del web, o giocando ai videogames online. E magari anche così nascono gruppi di interesse, amicizie, relazioni. La storia è andata così, un asociale dovrebbe saperne cogliere il meglio da questo potentissimo mezzo che è internet, e costruire qualcosa di vero e duraturo, altrimenti concordo col dire che resta un luogo sterile e triste, che invece di scacciare la tua solitudine sembra accrescerla fornendoti rapporti effimeri, inutili o (purtroppo) spesso IMPOSSIBILI.

Accontentarsi di chattare dietro un pc per tutta la vita comunque non fa di certo per me nè credo per nessuno.

ps: la tua disamina sulla musica elettronica è frutto di grande ignoranza in materia, perchè si sputa sangue anche lì ed è molto meno facile di quel che credi. Senza offesa, ma nel 2013 quella roba non si può proprio sentire.
Vecchio 16-12-2013, 21:27   #79
Intermedio
L'avatar di Uzik
 

Quote:
Originariamente inviata da *Stellina* Visualizza il messaggio
Allora sono io che sbaglio nel dare a questo genere di rapporti un'importanza così profonda.. è che per me vi giuro, davvero la hanno!!
...meno male che non hai ancora trovato il tuo "alter ego" in una chat!
Consideralo un "enorme segno del destino"!
Sarebbe veramente la benedizione finale alla vita virtuale.
Sei abituata a fuggire da tante cose senza neanche provare a cambiare una virgola.
E a cambiare se stessi bisogna provarci. Tu te ne stai chiusa lì, davanti al pc, in una chat, ad aspettare e sperare che il mondo o una certa sua parte si adatti a te.
L'altra volta, nel tuo topic relativo all'invalidità sul lavoro, neanche ascoltavi chi ti scriveva di non fare alcuna domanda e a provare a scalare la fiducia verso te stessa. Costa fatica? Non sai da dove incominciare?
Allora usa il forum per chiedere e trovare le risposte su "come fare per arrampicarsi e provare a risalire" e non su cosa puoi fare per continuare a vivere nel mondo virtuale.
Queste sono le risposte per le quali dici che la gente ti tratta male?
Cosa speri di trovare nel mondo virtuale del web? Quello che mano nella mano (virtuale) ti porti a vivere una serena vita nella tua stanza con il tuo pc?
La vita non è una passeggiata per nessuno. Ma almeno prova a viverla.
Vecchio 16-12-2013, 21:31   #80
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Non sminuisco la musica elettonica, come ho detto l'effetto finale può essere del tutto identico, quindi per me è musica e arte, ma è diverso il lavoro che fai, dipendi dalla strumentazione in maniera totale.

La gente suonava con 4 noci e si è costruita i primi flauti sin dall'età della pietra e quello che si perde è quel rapporto con lo strumento (umano), per quanto magari non sia un lavoro di qualità, chiunque può fare musica anche dopo una settimana, cosa impossibile con uno strumento reale che richiede anni di studio sia teorico che pratico, ed è intuibile che in futuro sempre più semplificate le funzionalità in modo da permettere a tutti di poter fare musica in maniera semplice e facile.

E questa è una cosa bella, non è affatto brutta, ma capiterà esattamente come è capitato per i liutati o per gli artigiani, i quali scompaiono di fronte ad altro tipo di lavoro, meccanico, privo di stimoli umani, dove l'uomo è striumento della macchina e non viceversa, e che vi piaccia o no, questa è l'alienazione di cui parlava marx (e si può dire tutto, ma non che su questo non ci avesse visto giusto) e non c'è paragone fra fare delle cose nella loro totalità: imparere, ideare, costruire, e fare un pezzetto colegato ad una catena di cui non conosci il senso, controllare/usare una macchina che le fa per noi, è completamente diverso il senso che ne deriva nella nostra vita e la soddisfazione.

Leggevo un libro in cui si evidenziava che un tempo in ogni famiglia c'era uno o più muscisti, cane, strampalto, improvvisato, conosceva 10 pezzi e faceva quelli nelle festa contadine o nelle famiglie numerose, la radio lo ha spazzato via.

Credo sia evidente che quello che abbiamo trovato lo sappiamo, ma non ciò che perdiamo in questi passaggi.

Quello che scompare non esiste, non è mai esistito.

Io c'ero prima di internet, prima del cellulare, prima di questa roba, quando i computer e le macchine non esistevano in massa nelle case e negli uffici, e la vita era diversa, direi più vicina senza dubbio a come siamo portati a vivere naturalmente.

Ritmi lenti, un mestiere lo dovevi imparare, non potevano sostituire la gente come funghi, tantissimo lavoro lo facevi a mano, capivi cosa facevi, a cosa serviva, non era così parcellizzato e la gente era notevolmente più disponibile e serena.

Fai fatica a mantenere i rapporti oggi anche per questo schifo di stress che si accumula, perchè è logorante stare nella confusone, nella competizione, nella mancanza di senso dalla mattina alla sera e nelle cazzat.e che si raccontano per far finta ce l'abbia, con quei 4 soldi che ti danno oggi per vivere.

Però ti danno questo mondo B, alternativo, e non è casuale che nascano queste cose, che scoprano che la gente nella vita non ci si trova bene, e invece di risolvere alla fonte, si provveda a vendere il medicinale, il placebo.

Nessuno si ribellerà mai più nella storia probabilmente.

Ci buttiamo a pesce un po' tutti, rivelando ipso facto che c'è sotto qualcosa che non torna, che mancano dei grossi pezzi per essere felici, sereni, che l'ambiente che ci circonda è devastato, la società, le strutture democratiche, l'economia e di conseguenza i rapporti umani, perchè l'uomo è un essere cooperativo, non competitivo.

I problemi che ho io nei rapporti ultimamente derivano anche dal fatto, se lo vuoi sapere, che questo tipo di società mi ammala, e reggerla è così faticoso che mi toglie energie necessarie.

C'è una famosa frase di McLuhan: il medium è il messaggio.

Ne parlava Pasolini quando gli chiedevano della televisione.

“Di fronte all’ingenuità o alla sprovvedutezza di certi spettatori io stesso non vorrei dire certe cose. Quindi mi autocensuro. Ma a parte questo, è proprio il medium di massa in sé... nel momento in cui qualcuno ci ascolta nel video ha verso di me un rapporto da inferiore a superiore, che è un rapporto spaventosamente antidemocratico”.

"Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l'adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L'abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la "tolleranza" della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all'organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d'informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno oramai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d'informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l'intero paese che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè - come dicevo - i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un "uomo che consuma", ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane. L'antecedente ideologia voluta e imposta dal potere era, come si sa, la religione: e il cattolicesimo, infatti, era formalmente l'unico fenomeno culturale che "omologava" gli italiani. Ora esso è diventato concorrente di quel nuovo fenomeno culturale "omologatore" che è l'edonismo di massa: e, come concorrente, il nuovo potere già da qualche anno ha cominciato a liquidarlo. Non c'è infatti niente di religioso nel modello del Giovane Uomo e della Giovane Donna proposti e imposti dalla televisione. Essi sono due persone che avvalorano la vita solo attraverso i suoi Beni di consumo (e, s'intende, vanno ancora a messa la domenica: in macchina). Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere (o, meglio, di salvezza dalla miseria). Lo hanno accettato: ma sono davvero in grado di realizzarlo?
No. O lo realizzano materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. Frustrazione o addirittura ansia nevrotica sono ormai stati d'animo collettivi. Per esempio, i sottoproletari, fino a pochi anni fa, rispettavano la cultura e non si vergognavano della propria ignoranza. Anzi, erano fieri del proprio modello popolare di analfabeti in possesso però del mistero della realtà. Guardavano con un certo disprezzo spavaldo i "figli di papà", i piccoli borghesi, da cui si dissociavano, anche quando erano costretti a servirli. Adesso, al contrario, essi cominciano a vergognarsi della propria ignoranza: hanno abiurato dal proprio modello culturale (i giovanissimi non lo ricordano neanche più, l'hanno completamente perduto), e il nuovo modello che cercano di imitare non prevede l'analfabetismo e la rozzezza. I ragazzi sottoproletari - umiliati - cancellano nella loro carta d'identità il termine del loro mestiere, per sostituirlo con la qualifica di "studente". Naturalmente, da quando hanno cominciato a vergognarsi della loro ignoranza, hanno cominciato anche a disprezzare la cultura (caratteristica piccolo borghese, che essi hanno subito acquisito per mimesi). Nel tempo stesso, il ragazzo piccolo borghese, nell'adeguarsi al modello "televisivo" - che, essendo la sua stessa classe a creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale - diviene stranamente rozzo e infelice. Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio "uomo" che è ancora in loro di svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali. La responsabilità della televisione, in tutto questo, è enorme. Non certo in quanto "mezzo tecnico", ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. È attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere. Non c'è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l'aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre."


Direte: che c'entra?

C'entra perchè quel tipo di progetto evidenziato da Pasolini ha la sua logica continuazione in internet (che è tutt'altro che il regno delle libertà, è piuttosto la tappa finale verso la società orwellina).

E anche qui, come per la televisione, ci si deve chiedere cosa comporta il mezzo di comunicazione, non tanto il messaggio che ognuno di noi può mettere dentro.

Quello che conta è averlo detto qui, qualsiasi cosa dici, si perde nel marasma, perde valore immediatamente.

E lettaralmene una vox populi, ma priva di scopo, di direzione.
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