Mi chiamo christian e ho compiuto 40 anni.
Non so bene cosa raccontare, non c'è nulla di particolarmente originale o interessante nella mia storia.
Un lutto in famiglia quando ero piccolo, una madre psicotica e depressa che non è stata in grado di aiutarmi o indirizzarmi, perdita precoce di certezze e punti di riferimento, solitudine, isolamento..
Non ho fatto le esperienze umane più comuni (non ho mai avuto una relazione sentimentale, nè amici e compagnie con cui uscire quando ero ragazzo)..
All'inizio c'era la rabbia, poi è venuto lo smarrimento e il maturare di un progressivo e crescente senso di inadeguatezza mi ha portato a rinchiudermi sempre di più in me stesso.
Una vita di disperazione, isolamento, angoscia.. passata - lo ammetto - più ad autocommiserarmi che a fare qualcosa di concreto per provare a cambiare le cose.
Ho coltivato diversi interessi e passioni, più che altro per riempire il vuoto che avevo e occupare il tempo.. ma la solitudine mi pesava: nel decennio scorso mi sono iscritto ad associazioni, ho fatto dei corsi, ma ogni volta che mi confrontavo col mondo ciò che si evidenziava era sempre l'enorme divario tra me e gli altri; ne soffrivo, non mi sentivo all'altezza, non riuscivo a gestire il disagio e mollavo tutto subito. Ho pure lavorato, negli anni.
Nel 2010 un grosso trauma mi ha fatto avere le prime chiare crisi di attacco di panico; è stato il momento che ho perso il lavoro e di nuovo mi sono ritrovato completamente a ripartire da zero ; ho iniziato una terapia farmacologica e, come riscosso dal torpore, ho avuto una sorta di reazione che mi ha fatto decidere di tentare di riprendere un minimo le redini della situazione in mano.
Mi sono forzato di aprirmi agli altri, ho provato, con tutti i miei limiti, a confrontarmi con il mondo esterno, cosa che non avevo mai fatto con continuità negli anni precedenti, mi son impegnato per provare a conoscere persone e spezzare quell'isolamento che mi stava del tutto sbriciolando .. Ho cercato, per la prima volta "attivamente", di trovare delle soluzioni e delle strade per uscirne, anche se era faticoso e doloroso; e anche se ogni via che intraprendevo mi sembrava un vicolo cieco, ho provato a percorrerla fino in fondo.
E qui l'ennesima "sorpresa", quella che mi ha messo brutalmente ko: che non basta la volontà, non basta fare leva su sé stessi , non basta metterci impegno e "forzarsi", affrontando i propri disagi, paure e limiti..
Serve pure qualcosa d'altro per riuscire a entrare in relazione con gli altri..