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Vecchio 21-03-2016, 20:40   #41
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Dài per scontato che esista un fine comune, cioè che la società come somma di individui abbia un suo unico "interesse", quando questo, nella realtà, non esiste, essendo le società formate da diversi gruppi in contrasto tra loro, ognuno col proprio fine e interesse da raggiungere (e con la politica, nella sua forma ideale, come sistema per trovare un compromesso tra i diversi fini).

Nonostante a un certo indirizzo di pensiero faccia piacere pensarlo, le società umane non sono delle macchine (o degli organismi), in quanto l'integrazione degli individui rispetto all'insieme è di basso livello. Di qui i conflitti tra individui e gruppi, e, come detto sopra, la politica come tentativo di mediazione tra gli stessi.
Un'integrazione di alto livello delle parti rispetto al tutto lo si ha nei formicai o nel corpo umano, dove gli "individui" sono completamente subordinati all'insieme, e difatti i conflitti interni non esistono.
Ma le società umane non sono paragonabili a organismi: il cuore non si ribella al cervello, le formiche operai non detronizzano la regina, cose invece che avvengono comunemente nelle società umane.

Per questo una contrapposizione tra interesse individuale e interesse "comune" è falsa, in quanto il cosiddetto interesse "comune" è solo il nome dato all'interesse prevalente di parte della società in quel momento.
Per questo il punto di vista "della società" non esiste, e il valore che un singolo ingranaggio può avere non può essere definito in assoluto, ma solo relativamente a se stesso o ad altri gruppi interni alla società (mai alla società nella sua interezza).
Ringraziamenti da
Weltschmerz (21-03-2016), XL (21-03-2016)
Vecchio 21-03-2016, 20:54   #42
Intermedio
L'avatar di Sharp
 

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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Ad esempio Hitler ha fatto sterminare un popolo in particolare, quello degli ebrei, tralasciandone altri, secondo la sua personale logica. Secondo ciò che avrebbe dovuto predire la logica comune, invece, egli avrebbe dovuto sterminare anche altri popoli indistintamente, poiché si trattava di un folle criminale che sterminava persone qualunque.
Potrebbe essere che il folle capo di questa società abbia un odio in particolare per le persone sane ma inutili, mentre le persone svantaggiate, ma inutili, non gli causano alcun fastidio. Un po' come Hitler con il suo particolare odio verso gli ebrei.

Sono d'accordo che il singolo pazzo può fare tutto e il contrario di tutto, ci mancherebbe, però si stava parlando di una società infallibile in cui si premia solo la forza lavoro e l'utilità. Cioè, mi pare tu stessi cercando una certa logica in questa particolare scelta.

A questo punto potrebbe anche esserci un capo di stato che odia in particolare le persone grasse perchè inefficienti, o quelle brutte o con evidenti difetti fisici perchè inquinano la purezza della razza riproducendosi, e via dicendo. E la domanda perderebbe senso perchè così il poveraccio apatico sarebbe uguale a qualunque altra classe presa di mira dalla follia del pazzo di turno.
Vecchio 21-03-2016, 21:17   #43
Banned
 

La vita è un dono e va vissuta in quanto tale. (mio punto di vista)
Vecchio 21-03-2016, 21:53   #44
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Yamcha Visualizza il messaggio
La società attuale si comporta già in tale senso, chiunque non sia funzionale e omologato viene emarginato senza alcuna risorsa per cui vivere. La differenza? Lo stato attuale non si sporca le mani e ti lascia in agonia senza sporcarsi le mani anche se sei tu a volerla fare finita.
Questa di per sé è già una forma di uccisione. Molto interessante il tuo messaggio.
Vecchio 21-03-2016, 21:56   #45
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Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Dài per scontato che esista un fine comune, cioè che la società come somma di individui abbia un suo unico "interesse", quando questo, nella realtà, non esiste, essendo le società formate da diversi gruppi in contrasto tra loro, ognuno col proprio fine e interesse da raggiungere (e con la politica, nella sua forma ideale, come sistema per trovare un compromesso tra i diversi fini).

Nonostante a un certo indirizzo di pensiero faccia piacere pensarlo, le società umane non sono delle macchine (o degli organismi), in quanto l'integrazione degli individui rispetto all'insieme è di basso livello. Di qui i conflitti tra individui e gruppi, e, come detto sopra, la politica come tentativo di mediazione tra gli stessi.
Un'integrazione di alto livello delle parti rispetto al tutto lo si ha nei formicai o nel corpo umano, dove gli "individui" sono completamente subordinati all'insieme, e difatti i conflitti interni non esistono.
Ma le società umane non sono paragonabili a organismi: il cuore non si ribella al cervello, le formiche operai non detronizzano la regina, cose invece che avvengono comunemente nelle società umane.

Per questo una contrapposizione tra interesse individuale e interesse "comune" è falsa, in quanto il cosiddetto interesse "comune" è solo il nome dato all'interesse prevalente di parte della società in quel momento.
Per questo il punto di vista "della società" non esiste, e il valore che un singolo ingranaggio può avere non può essere definito in assoluto, ma solo relativamente a se stesso o ad altri gruppi interni alla società (mai alla società nella sua interezza).
Messaggio che analizza molto bene la realtà. Complimenti.
Comunque, il mio discorso si basava sull'esistenza di un'ipotetica società infallibile e corretta, bisogna vederlo in questa ottica.
Vecchio 21-03-2016, 22:00   #46
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Quote:
Originariamente inviata da Sharp Visualizza il messaggio
Sono d'accordo che il singolo pazzo può fare tutto e il contrario di tutto, ci mancherebbe, però si stava parlando di una società infallibile in cui si premia solo la forza lavoro e l'utilità. Cioè, mi pare tu stessi cercando una certa logica in questa particolare scelta.

A questo punto potrebbe anche esserci un capo di stato che odia in particolare le persone grasse perchè inefficienti, o quelle brutte o con evidenti difetti fisici perchè inquinano la purezza della razza riproducendosi, e via dicendo. E la domanda perderebbe senso perchè così il poveraccio apatico sarebbe uguale a qualunque altra classe presa di mira dalla follia del pazzo di turno.
Di possibilità ne esistono infinite.
Io chiedevo però un'opinione riguardo un particolare caso ben definito (o almeno, credo di averlo definito bene), e non riguardo le innumerevoli possibilità esistenti.
Vecchio 21-03-2016, 22:02   #47
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Originariamente inviata da sunshine Visualizza il messaggio
La vita è un dono e va vissuta in quanto tale. (mio punto di vista)
Beh, il mio discorso era un po' diverso, ma ammetto di non essere stato chiaro all'inizio.
Se ti va, potresti approfondirlo leggendo i messaggi precedenti dove ho cercato di spiegare meglio il concetto.
Vecchio 21-03-2016, 22:35   #48
Intermedio
L'avatar di Sharp
 

Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Di possibilità ne esistono infinite.
Io chiedevo però un'opinione riguardo un particolare caso ben definito (o almeno, credo di averlo definito bene), e non riguardo le innumerevoli possibilità esistenti.

Sei tu stesso però che porti il discorso sulle "innumerevoli possibilità esistenti", se mi dici che un pazzo qualunque può prendere il potere e condannare la categoria di persone X perchè gli gira così.

Io ho semplicemente dato quella che secondo me è una risposta plausibile se davvero si verificasse un contesto come quello che descrivi tu, ovvero che se usiamo come unità di misura l'utilità sociale di una qualsiasi classe di persone poi dobbiamo usarla su tutte le altre..

Certo, se poi ce l'hai per forza col gruppo degli apatici e ti interessa solo sapere se, in puro senso astratto, meritano di morire o vivere alzo le mani ma rimango comunque dell'idea che un terzo qualunque che decida della vita di un innocente, per quanto inutile o vuota, sia un qualcosa di inaccettabile per l'apatico come per il disabile come per l'anziano.
Vecchio 21-03-2016, 22:44   #49
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Quote:
Originariamente inviata da Sharp Visualizza il messaggio
Sei tu stesso però che porti il discorso sulle "innumerevoli possibilità esistenti", se mi dici che un pazzo qualunque può prendere il potere e condannare la categoria di persone X perchè gli gira così.

Io ho semplicemente dato quella che secondo me è una risposta plausibile se davvero si verificasse un contesto come quello che descrivi tu, ovvero che se usiamo come unità di misura l'utilità sociale di una qualsiasi classe di persone poi dobbiamo usarla su tutte le altre..

Certo, se poi ce l'hai per forza col gruppo degli apatici e ti interessa solo sapere se, in puro senso astratto, meritano di morire o vivere alzo le mani ma rimango comunque dell'idea che un terzo qualunque che decida della vita di un innocente, per quanto inutile o vuota, sia un qualcosa di inaccettabile per l'apatico come per il disabile come per l'anziano.
Ho tirato fuori il discorso sulle possibilità per farti capire che non sempre la predizione logica rispecchia perfettamente ciò che avverrebbe in realtà.
Può al più rispecchiare realtà presunte.
La società che ho descritto io è così com'è, senza dover per forza stabilire anche la personalità del folle individuo a capo di essa.
Io non ce l'ho per forza con gli apatici (o forse in un certo senso sì, visto che io stesso mi reputo apatico), il mio è un discorso ipotetico.
Sul tuo punto di vista non posso dire nulla.
Vecchio 21-03-2016, 23:36   #50
Esperto
L'avatar di Clend
 

Non credo di aver capito la domanda
Vecchio 21-03-2016, 23:48   #51
Roy
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Vorrei porre la domanda sotto un profilo diverso dal solito.
Prendiamo in esempio una persona che non fa nulla tutto il giorno, che vive per soffrire costantemente (quindi, di fatto, vive per morire), che è solo un peso per gli altri, che vive senza aver guadagnato nulla per sopravvivere, ma solo per benevolenza altrui, che non sa prendere alcuna decisione, che vive in balia del volere altrui e che non riesce/non vuole fare nulla per cambiare.

Secondo voi, è opportuno per questa persona continuare a vivere?

Ho sottolineato opportuno, perché non voglio discutere della questione riguardo al fatto che sia giusto o sbagliato vivere, che ognuno meriti la sua possibilità ecc, ma voglio che si rifletta sull'utilità/inutilità di una vita, e quindi sul fatto che sia opportuno, o meno, portarla avanti.
Visto che l'hai sottolineato, per definizione terminologica, sì. È opportuno.
Il porto della vita è la morte. Il termine del viaggio.
Lo scopo della vita è morire. Quanto tu abbia vissuto è determinato più che dal tempo materiale, dall'intensità con cui l'hai fatto.
Esistono delle devianze, alcune interferenze reprimibili, ma per l'esempio da te riportato con l'accezione da te riportata, il vento è giusto che continui a soffiare.
Ringraziamenti da
Strange Man (22-03-2016)
Vecchio 22-03-2016, 22:13   #52
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Clend Visualizza il messaggio
Non credo di aver capito la domanda
Forse non hai letto i messaggi precedenti, comunque, immaginando di vivere in una società i cui componenti lavorano tutti per un fine, e mettendo che esista un componente che invece non fa nulla ma spreca comunque risorse per la sopravvivenza, sarebbe opportuno eliminare questo componente?
Vecchio 22-03-2016, 22:14   #53
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Roy Visualizza il messaggio
Visto che l'hai sottolineato, per definizione terminologica, sì. È opportuno.
Il porto della vita è la morte. Il termine del viaggio.
Lo scopo della vita è morire. Quanto tu abbia vissuto è determinato più che dal tempo materiale, dall'intensità con cui l'hai fatto.
Esistono delle devianze, alcune interferenze reprimibili, ma per l'esempio da te riportato con l'accezione da te riportata, il vento è giusto che continui a soffiare.
Gran bella risposta.
Vecchio 26-03-2016, 01:25   #54
Intermedio
L'avatar di luna82
 

Beh non ha motivo di esistere questa domanda. Ci sei punto e basta. Qualsiasi essere vivente persino un cane, un gatto un fiore o un albero non si pongono la domanda se sia opportuno vivere o meno e fanno ogni tipo di vita possibile il fiore che vita fa? Non fa nulla ma vive. Cambiare la tua vita sta a te e nessuno ti dice di farlo in un colpo solo e nessuno lo pretende...
Vecchio 26-03-2016, 17:10   #55
Esperto
L'avatar di chrissolo
 

Opportuno, inopportuno..
Utilità, inutilità..
Meriti, demeriti.

alla fine son tutte mere sovrastrutture..

praticamente nessuna vita è utile (o inutile.. ) in senso oggettivo e il merito, nell'esistenza, lascia davvero il tempo che trova: c'è chi ha e chi non ha... chi può avere e chi no.. e l'unica considerazione da farsi è l'opportunità del "sopportare": cioè come ti senti, che gratificazioni-privazioni hai dall'esistenza che conduci.. e che possibilità concrete di poter stare meglio hai (se ne hai) .. tutto il resto è sovrastruttura..
Vecchio 26-03-2016, 18:06   #56
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio
In colpa per non guadagnarmi la mia vita? L'epoca e la parte del mondo in cui viviamo che garantisce queste fortune non è molto indicata a valutare le proprie doti di sopravvivenza
Così arrivi a giustificare l'egoismo individualistico della persona che pone la propria "sensibilità" (il virgolettato è d'obbligo), come linea di demarcazione tra ciò che è bene e ciò che è male (e di solito il bene coincide con la difesa del proprio ego e viceversa).
Vecchio 26-03-2016, 20:47   #57
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Quote:
Originariamente inviata da luna82 Visualizza il messaggio
Beh non ha motivo di esistere questa domanda. Ci sei punto e basta. Qualsiasi essere vivente persino un cane, un gatto un fiore o un albero non si pongono la domanda se sia opportuno vivere o meno e fanno ogni tipo di vita possibile il fiore che vita fa? Non fa nulla ma vive. Cambiare la tua vita sta a te e nessuno ti dice di farlo in un colpo solo e nessuno lo pretende...
Un cane, un gatto, un fiore, non hanno la capacità di porsi tali domande.
L'uomo ne ha la capacità.
Ma io ho realizzato di non essere un uomo, e siccome non ho trovato alternative al suicidio, cambiare la mia vita sarà inevitabile, dovrò imparare a convivere con l'uomo.

Comunque, il mio era un discorso ipotetico, come ho spiegato meglio nei messaggi precedenti.

Ultima modifica di Strange Man; 26-03-2016 a 20:56.
Vecchio 26-03-2016, 20:56   #58
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio
Non è un fatto straordinario che esistano molte persone senza doti che possano definirsi utili alla società, la realtà è che ci illudiamo di questi concetti solo grazie alle nostre fortune, mentre chi è completamente in balia del mondo non si pone il dilemma perché indirizzato alle sue primarie necessità di sopravvivenza.

Riguardo l'esempio degli ingranaggi io non vedo nessuna similitudine con il mondo attuale, esistono i ricchi che sono molto lontani dalla società ed i poveri che come criceti girano nelle ruote, sempre più strette, che i padroni installano per guardarle girare ed assumere potere mettendosi nei panni di re ed imperatori, dettando le loro leggi per come sia opportuno vivere.

Io come singolo elemento considero opportuno vivere per l'avventura, lo sconosciuto, le speranze, i sentimenti, tutto quello che può essere considerata un umana esperienza, valuterei il contrario solo a causa di non solo un forte malessere mentale ma anche fisico, ma dovermi sentire in colpa tanto da arrivare a desiderare la mia fine solo perché non monto su una ruota ed non inizio a girare la reputo una illusione che la società vuole trasmettere al individuo medio.

In colpa per non guadagnarmi la mia vita? L'epoca e la parte del mondo in cui viviamo che garantisce queste fortune non è molto indicata a valutare le proprie doti di sopravvivenza, viviamo circondati da supermercati e sprechi, spazzatura ovunque, lunghe strade colme di macchine, vite che sembrano assomigliarsi, quasi tutte le persone che si sentono sole, la morte come lo spauracchio mistico che sembra solo un racconto del terrore, malattie trattate in luoghi sterili, disastri naturali il prossimo show alla televisione, la scatola magica che ti racconta una storia nuova ogni giorno, quante cose piene di inutilità che mandano avanti le giornate facendo dimenticare lo scopo di essere vivi, l'opportunità è un concetto inesistente a questi livelli, viviamo il nostro secolo e poi avanti il prossimo.
Per un umano è normale che sia opportuno vivere, anche solo per godere dell'umana esperienza, come hai detto tu.
Io, purtroppo, ho realizzato di non essere un umano.
L'umana esperienza, tutte le cose che hai elencato, non fanno parte del mio ecosistema.
Speranze, sentimenti, avventure, non mi destano il minimo interesse.

No, non è opportuno per uno come me continuare a vivere.
Ma purtroppo non sono ancora in grado di suicidarmi, perciò dovrò provare a convivere con gli umani, non ho alternative che possano alleviare la mia sofferenza.
Vecchio 26-03-2016, 20:59   #59
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo Visualizza il messaggio
Opportuno, inopportuno..
Utilità, inutilità..
Meriti, demeriti.

alla fine son tutte mere sovrastrutture..

praticamente nessuna vita è utile (o inutile.. ) in senso oggettivo e il merito, nell'esistenza, lascia davvero il tempo che trova: c'è chi ha e chi non ha... chi può avere e chi no.. e l'unica considerazione da farsi è l'opportunità del "sopportare": cioè come ti senti, che gratificazioni-privazioni hai dall'esistenza che conduci.. e che possibilità concrete di poter stare meglio hai (se ne hai) .. tutto il resto è sovrastruttura..
Sopportare è quello che ho intenzione di fare, è l'ultima sponda per provare a continuare a vivere.
Purtroppo l'ho realizzato soltanto ieri, ho perso molto tempo...
Vecchio 27-03-2016, 04:48   #60
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Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Vorrei porre la domanda sotto un profilo diverso dal solito.
Prendiamo in esempio una persona che non fa nulla tutto il giorno, che vive per soffrire costantemente (quindi, di fatto, vive per morire), che è solo un peso per gli altri, che vive senza aver guadagnato nulla per sopravvivere, ma solo per benevolenza altrui, che non sa prendere alcuna decisione, che vive in balia del volere altrui e che non riesce/non vuole fare nulla per cambiare.

Secondo voi, è opportuno per questa persona continuare a vivere?

Ho sottolineato opportuno, perché non voglio discutere della questione riguardo al fatto che sia giusto o sbagliato vivere, che ognuno meriti la sua possibilità ecc, ma voglio che si rifletta sull'utilità/inutilità di una vita, e quindi sul fatto che sia opportuno, o meno, portarla avanti.
Questo è un sondaggio assurdo, avrebbe senso in una società in cui il suicidio non è represso ma considerando che sia la legge italiana che il regolamento del forum puniscono l'istigazione al suicidio rispondere negativamente alla tua domanda potrebbe avere addirittura gli estremi per essere reato, insomma sono cose da chiedere in un contesto più rilassato se vuoi avere pareri sinceri oppure da non chiedere proprio perché gli altri non sono nella nostra testa e qualsiasi parere sarà sempre troppo superficiale.

Ultima modifica di Svers0; 27-03-2016 a 04:55.
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