Lunedì 24 ottobre ero tornato da lavoro con un forte mal di testa, vedo che a casa mia c'erano mio padre con mia sorella che mi stavano facendo il giardino, non ci ho fatto tanto caso, ero nervoso e sono andato in casa. Mio padre mi ha chiesto se sarei andato a mangiare da lui ma ho declinato.
Il giorno dopo alle 11 ero a pensare a cosa avrei mangiato in pausa pranzo quando in pausa vedo delle chiamate di mia sorella. La richiamo quando ero a prendere il mangiare e mi dice di andare subito a casa, o meglio in una via dietro, perché era successo qualcosa. Dapprima ho pensato a mia nonna, poi mi accenna di mio padre e pensavo che si era fatto male a seguito in un incidente. Comunque avverto in ditta e vado.
Arrivo alla via e c'erano ambulanza, municipale tutti i parenti, la macchina di mio padre come se fosse parcheggiata. Mi si avvicina mia sorella, anche lei scappata da lavoro, fa un cenno con la testa, e mi comunica che mio padre se ne è andato.
E' morto in strada, un infarto, mentre tornava a casa. Non ha sofferto, forse non si è accorto di nulla, ha accostato la macchina come se avesse parcheggiato. E' stato ritrovato forse dopo un'ora dal malore, per caso, e non hanno potuto fare nulla.
Lui era già in barella in ambulanza, me l'hanno fatto vedere, aveva un'aria quasi serena, nonostante i segni del massaggio cardiaco.
Sono andato a vedere nella sua macchina ed era piena di altra terra con la quale voleva continuare a farmi il giardino. Se ne è andato senza soffrire, facendo qualcosa per me.
Successivamente ho saputo che quel lunedì ha lavorato tutto il giorno al mio giardino dalle 9 del mattino fino a tarda sera e avrebbe forse fatto lo stesso quel martedì. forse è stato lo sforzo, chi lo sa.
Sono seguite ore piuttosto convulse. Le onoranze funebri sembravano mettere fretta. Alle 11 di quel giorno stavo a pensare al mangiare, alle 13 ero a decidere sul funerale di mio padre e a scegliere la bara idonea per la cremazione, come fossi a scegliere una camicia da zara.
Io e mia sorella abbiamo scelto per una cerimonia laica come forse avrebbe preferito lui. Giovedì pomeriggio, con il ritiro delle ceneri, è finito tutto.
Con mio padre non ho avuto un ottimo rapporto, dal trasloco di due anni fa non vivevo più assieme a lui, lo vedevo ogni tanto, ci mangiavo assieme ma affettivamente e fisicamente forse era una figura oramai lontana. Aveva la sua vita con la sua nuova compagna...ricordo le vacanze in montagna con lui...strano pensare che non ci sarà più occasione.
Mi sono tornate a mente alcune cose...quando al tempo della scuola a telefono con un professore sentii che gli chiese cosa potesse fare per farmi capire che era dalla mia parte..quando poche settimane fa mi chiese se andasse tutto bene visto che mi vedeva sempre in casa e mentendo risposi di sì e lui si tranquillizzò..ho saputo dopo la cerimonia che mio padre chiedeva a mia sorella e mia madre perché stessi sempre solo e se stavo bene...aveva saputo dalla dichiarazione del 730 quasi 1500€ di spese mediche e pensava avessi qualche malattia che non volevo dire mentre in realtà erano le fatture dello psic...gli ho raccontato diverse bugie e nascosto alcune cose, anche se senza cattiveria...
Mio padre è stato uno "vecchio stampo", di umili origini praticamente contadine è venuto su dal centro italia assieme alla sua famiglia in cerca di miglior fortuna. Come tanti ha iniziato a lavorare da ragazzino come operaio, fino alla pensione ad una età che gli ha consentito di fare altre cose. Una vita dignitosa coi suoi alti e bassi..la passione per la montagna, la cucina, l'incontro e il matrimonio (sbagliato) con mia madre, io e mia sorella...una vita attiva..finita malamente con mia madre ritrovò una nuova compagna che poi morì fatalmente nel 2016, un incidente pochi giorni prima della pensione. Fu una bella botta ovviamente ma lui col tempo si riprese e due anni fa trovò una nuova compagna..portò avanti il progetto della costruzione delle case in cui siamo, fra geometri, architetti, costruttori, banche, lui povero "ignorante" che neanche aveva imparato a leggere bene.
Durante la pandemia stava in garage a fare cose, aveva manualità. invece che stare con le mani in mano come tanti altri.
Gli ultimi anni furono un periodo tutto sommato positivo, lui era contento di aver sistemato tutto, di potersi godere la casa, la compagna, di fare cose..voleva vendere il camper poi ci ripensò, voleva scrivere un libro..mia sorella aveva ritrovato un lavoro dopo anni, io lavoro da 11 anche se non è tutto questo paradiso...ci eravamo sistemati nelle case nuove...a 72 anni era in salute, nessuna malattia, ancora con cose da fare e si poteva dire che era quasi completo e contento delle cose attorno a lui.
Tutto finito in un banale giorno di fine ottobre 2022. Se ne va senza far rumore, senza avvertire, come si esce dalla porta di casa per andare a fare una passeggiata. Ci ha lasciati sistemati, con una casa ciascuno, senza debiti...come se avesse finito una missione e se ne fosse andato, anche se la casa nuova se l'è goduta poco.
Forse devo ancora relizzare che non lo vedrò più, perché per ora è come se se ne fosse andato a fare una camminata delle sue e un giorno tornerà. Forse quando ci sarà il mio prossimo compleanno e lui non ci sarà, quando per assurdo mi farò una famiglia e lui non ci sarà, forse capirò. forse il peggio deve ancora venire, forse ognuno reagisce a queste cose a modo suo.
Forse c'è un po' la vergogna di non essere stato all'altezza di quello che avrebbe voluto io fossi, anche se non mi ha mai detto niente di preciso, lui avventuriero e ottimista, sempre con qualcosa da fare, viaggi, lavoretti, io cialtrone demotivato e dalla vita meno che misera e sottomesso a tutti.
C'è anche un po' di senso di colpa, come se adesso dovessi riscattare quel che avrei dobuto fare e non ho fatto..o forse no.
A volte si "lamentava" di noi figli dicendo cose tipo "Che figlioli ho fatto..." perché eravamo il contrario suo e un po' me ne vergognavo. Al tempo della scuola mi diceva la tipica frase che "non mi mancava nulla" ma forse non era del tutto così.
Forse mio padre avrebbe meritato dei figli migliori, chessò dei dottori, laureati, gente onesta e stimata...chi è quel genitore che non vorrebbe un figlio migliore di lui, specie se il genitore viene da un contesto rurale e modesto? Chissà cosa avrebbe voluto che io fossi, non me l'ha mai detto...
E invece il figlio è una specie di anaffettivo asociale privo di motivazione, che a 39 anni non ha compicciato nulla in nessun ambito, sociale, affettivo, lavorativo
Adesso non so come andrà. Mi è rimasto solo mia madre e mia sorella e un mondo orrendo...adesso sono io "l'uomo di casa" ma forse non sono all'altezza.
Restano un mucchio di foto, ricordi lontani di tempi migliori, un'urna con della polvere, una vita che non c'è più, un silenzio e un senso di vuoto.