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Vecchio 30-03-2012, 22:05   #21
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
fondamentale per cosa? che ti cambierebbe?
voglio capire se alla base del mio attuale stato (che e' poi dell'intera mia esistenza),e dei miei simili,c'e' il razzismo.
se sapessi che eravamo rari e gli altri maschi erano i normali di oggi,sarei felice,vorrebbe dire che in soggetti come me ci sono sempre state anomalie,e che quindi l'era moderna e gli studi di psicologia in un certo senso ci vengono incontro

in caso contrario,vorrei capire perche' siamo diminuiti fino a essere emarginati,isolati,falliti,penserei al razzismo e che addirittura la psicologia e' un inganno
scusate se non riesco a spiegarmi bene,sono poco lucido, ormai e' mesi che sono ossessionato con ste cose
Vecchio 30-03-2012, 22:11   #22
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Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
ma tu parti dal presupposto che oggi le persone timidissime e tranquille e sensibili sono pochissime
sicuro
non so altri,ma io sono sempre stato escluso,fino ad arrivare all'isolamento,all'emarginazione sociale,non ho mai visto nessuno come me,mi viene da pensare che sono pochissime,ma i miei interrogativi sono in pratica esclusivamente sulla popolazione maschile,questo mi interessa.perche' su soggetti femminili ci sono altre varianti,e' un discorso a parte
Vecchio 30-03-2012, 22:17   #23
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Secondo me al di là del pensiero di un possibile razzismo, l'esistenza è sempre basata sull'imposizione e non sull'accettazione. In pratica nessuno mai dovrebbe chiedere di essere accettato ma dovrebbe semplicemente essere. Come un evento che semplicemente si verifica.
Vecchio 30-03-2012, 22:21   #24
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Originariamente inviata da Gaara Visualizza il messaggio
Questo post per sintassi e contenuti è surreale, ma a dire poco...a confronto i post di Tino sono acutissime osservazioni sulla realtà, scritte in dolce stil novo.

Senza bisogno di consultare i libri di storia, i miei nonni, nati nel '16 e nel '20, non si sono fidanzati come fanno i ragazzi oggi, hanno combinato per loro le famiglie. Alla sorella di mia nonna invece è toccata una sorte diversa: è stata spedita in convento, non perché avesse la vocazione, ma perché un'altra dote per una figlia femmina non potevano permettersela.

Ma che vuoi capire o scoprire, lascia stare che è meglio...ritieniti fortunato ad essere nato in quest'epoca dove vanno di moda tutte queste smancerie, prima la gente campava con le pezze al culo, altro che la fidanzata e simili amenità, la preoccupazione dei maschi a quei tempi era vedere come guadagnarsi il pane.
spero di non sbagliare,mi sembra di capire leggendo fra le righe,che per te i maschi erano tutti forti e duri, che la la societa' si e' indebolita e che anche i maschi sono piu' deboli oggi,e che in pratica io sono piu' il frutto dell'era moderna che altro,prima neanche esistevano quelli come me..ho capito bene? vuoi dire questo?
Vecchio 31-03-2012, 14:36   #25
Esperto
L'avatar di Novak
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Valutando pro e contro che hai elencato, mi pare rieschioso, ed una perdita di tempo, stare a ragionarci su
Vero, meglio che ognuno usi le energie per affrontare la situazione attuale. Se poi capitasse di venire a sapere che un tempo le cose andavano diversamente, tanto meglio, purchè si prenda la notizia nella giusta maniera.
Vecchio 31-03-2012, 18:37   #26
Esperto
L'avatar di eVito Corleone
 

L'autore del libro "Timido, docile, ardente. Manuale per capire ed accettare valori e limiti dell'introversione (propria o altrui)", ricorda che il 60 per cento dei personaggi più geniali di tutti i tempi, da Nietzsche a Marx, erano degli introversi e che questa condizione è un modo di essere come un altro, "anzi - conclude - è una condizione che arricchisce moltissimo. Ma purtroppo il mondo moderno ha deciso di esaltare l'estroversione ed emarginare il diverso. E' questo l'unico problema".

È tratto da questo interessante articolo sulla timidezza:

http://www.repubblica.it/salute/medi...prova-5584431/
Vecchio 01-04-2012, 01:20   #27
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

La società si basa sulle interazioni, più la società si evolve e più le interazioni si intrecciano.
Chi ha problemi ad interagire ha di conseguenza problemi a vivere nella società.
La società italiana fino ad un secolo fa era una realtà contadina, è stata una delle ultime a livello europeo a svilupparsi industrialmente e quindi a intrecciare i servizi.
Più una società offre servizi più si creano degli scambi e delle relazioni.
Una volta esisteva il lavoro(i campi), la casa e la chiesa e basta, non si andava nemmeno a scuola, in questi contesti era difficile che potesse svilupparsi la timidezza negli ambienti famigliari e nei rapporti di vicinato.
Si viveva ancora sopratutto nei paesini e la densità della popolazione non raggiungeva certo la popolosità delle odierne città, ma su questo punto le opinioni si dividono poiché come sappiamo ci sono i timidi da paesini e i timidi da metropoli, condizioni opposte ma che comunque spingono le persone più sensibili all'emarginazione schiacciate da qualche sorta di inettitudine da competizione e giudizi indesiderati.
La qualità di vita credo che sia ininfluente in questo contesto, anzi, forse i più economicamente disagiati erano anche le persone più alla mano, abituate a doversi arrangiare sviluppando social skills.
Anche il modo di rapportarsi era completamente diverso, c'erano usi e costumi molto diversi da quelli moderni che sì non aiutavano gli introversi ma bacchettavano sopratutto gli estroversi.
Le famiglie anche allora plasmavano le persone e le personalità, quindi bisogna fare un cenno alla condizione della donna e della famiglia che era di assoluto rispetto e servigio ai membri più anziani, ma obbedire e rispettare non significava crescere introversi.
La qualità di vita era peggiore ma i rapporti erano più stretti, diretti e schietti oggi invece sono sempre più "potenziali" cioè inaffidabili, transitori e incerti.
Riguardo all'introversione come un grande vantaggio non ne sono sicuro, alla fine è vero che gli introversi hanno plasmato il mondo, ma attenzione però: verba volant, scripta manent.. gli introversi nella loro vita dedicavano maggiormente il loro tempo creando opere artistiche poiché passavano una vita solitaria.. basta pensare ai poeti.
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