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30-03-2012, 22:05
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#21
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Banned
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 359
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Originariamente inviata da lauretum
fondamentale per cosa? che ti cambierebbe?
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voglio capire se alla base del mio attuale stato (che e' poi dell'intera mia esistenza),e dei miei simili,c'e' il razzismo.
se sapessi che eravamo rari e gli altri maschi erano i normali di oggi,sarei felice,vorrebbe dire che in soggetti come me ci sono sempre state anomalie,e che quindi l'era moderna e gli studi di psicologia in un certo senso ci vengono incontro
in caso contrario,vorrei capire perche' siamo diminuiti fino a essere emarginati,isolati,falliti,penserei al razzismo e che addirittura la psicologia e' un inganno
scusate se non riesco a spiegarmi bene,sono poco lucido, ormai e' mesi che sono ossessionato con ste cose
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30-03-2012, 22:11
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#22
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Banned
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 359
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Originariamente inviata da Inosservato
ma tu parti dal presupposto che oggi le persone timidissime e tranquille e sensibili sono pochissime
sicuro
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non so altri,ma io sono sempre stato escluso,fino ad arrivare all'isolamento,all'emarginazione sociale,non ho mai visto nessuno come me,mi viene da pensare che sono pochissime,ma i miei interrogativi sono in pratica esclusivamente sulla popolazione maschile,questo mi interessa.perche' su soggetti femminili ci sono altre varianti,e' un discorso a parte
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30-03-2012, 22:17
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#23
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Secondo me al di là del pensiero di un possibile razzismo, l'esistenza è sempre basata sull'imposizione e non sull'accettazione. In pratica nessuno mai dovrebbe chiedere di essere accettato ma dovrebbe semplicemente essere. Come un evento che semplicemente si verifica.
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30-03-2012, 22:21
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#24
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Banned
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 359
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Originariamente inviata da Gaara
Questo post per sintassi e contenuti è surreale, ma a dire poco...a confronto i post di Tino sono acutissime osservazioni sulla realtà, scritte in dolce stil novo.
Senza bisogno di consultare i libri di storia, i miei nonni, nati nel '16 e nel '20, non si sono fidanzati come fanno i ragazzi oggi, hanno combinato per loro le famiglie. Alla sorella di mia nonna invece è toccata una sorte diversa: è stata spedita in convento, non perché avesse la vocazione, ma perché un'altra dote per una figlia femmina non potevano permettersela.
Ma che vuoi capire o scoprire, lascia stare che è meglio...ritieniti fortunato ad essere nato in quest'epoca dove vanno di moda tutte queste smancerie, prima la gente campava con le pezze al culo, altro che la fidanzata e simili amenità, la preoccupazione dei maschi a quei tempi era vedere come guadagnarsi il pane.
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spero di non sbagliare,mi sembra di capire leggendo fra le righe,che per te i maschi erano tutti forti e duri, che la la societa' si e' indebolita e che anche i maschi sono piu' deboli oggi,e che in pratica io sono piu' il frutto dell'era moderna che altro,prima neanche esistevano quelli come me..ho capito bene? vuoi dire questo?
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31-03-2012, 14:36
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#25
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,635
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Valutando pro e contro che hai elencato, mi pare rieschioso, ed una perdita di tempo, stare a ragionarci su
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Vero, meglio che ognuno usi le energie per affrontare la situazione attuale. Se poi capitasse di venire a sapere che un tempo le cose andavano diversamente, tanto meglio, purchè si prenda la notizia nella giusta maniera.
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31-03-2012, 18:37
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#26
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,043
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L'autore del libro "Timido, docile, ardente. Manuale per capire ed accettare valori e limiti dell'introversione (propria o altrui)", ricorda che il 60 per cento dei personaggi più geniali di tutti i tempi, da Nietzsche a Marx, erano degli introversi e che questa condizione è un modo di essere come un altro, "anzi - conclude - è una condizione che arricchisce moltissimo. Ma purtroppo il mondo moderno ha deciso di esaltare l'estroversione ed emarginare il diverso. E' questo l'unico problema".
È tratto da questo interessante articolo sulla timidezza:
http://www.repubblica.it/salute/medi...prova-5584431/
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01-04-2012, 01:20
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#27
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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La società si basa sulle interazioni, più la società si evolve e più le interazioni si intrecciano.
Chi ha problemi ad interagire ha di conseguenza problemi a vivere nella società.
La società italiana fino ad un secolo fa era una realtà contadina, è stata una delle ultime a livello europeo a svilupparsi industrialmente e quindi a intrecciare i servizi.
Più una società offre servizi più si creano degli scambi e delle relazioni.
Una volta esisteva il lavoro(i campi), la casa e la chiesa e basta, non si andava nemmeno a scuola, in questi contesti era difficile che potesse svilupparsi la timidezza negli ambienti famigliari e nei rapporti di vicinato.
Si viveva ancora sopratutto nei paesini e la densità della popolazione non raggiungeva certo la popolosità delle odierne città, ma su questo punto le opinioni si dividono poiché come sappiamo ci sono i timidi da paesini e i timidi da metropoli, condizioni opposte ma che comunque spingono le persone più sensibili all'emarginazione schiacciate da qualche sorta di inettitudine da competizione e giudizi indesiderati.
La qualità di vita credo che sia ininfluente in questo contesto, anzi, forse i più economicamente disagiati erano anche le persone più alla mano, abituate a doversi arrangiare sviluppando social skills.
Anche il modo di rapportarsi era completamente diverso, c'erano usi e costumi molto diversi da quelli moderni che sì non aiutavano gli introversi ma bacchettavano sopratutto gli estroversi.
Le famiglie anche allora plasmavano le persone e le personalità, quindi bisogna fare un cenno alla condizione della donna e della famiglia che era di assoluto rispetto e servigio ai membri più anziani, ma obbedire e rispettare non significava crescere introversi.
La qualità di vita era peggiore ma i rapporti erano più stretti, diretti e schietti oggi invece sono sempre più "potenziali" cioè inaffidabili, transitori e incerti.
Riguardo all'introversione come un grande vantaggio non ne sono sicuro, alla fine è vero che gli introversi hanno plasmato il mondo, ma attenzione però: verba volant, scripta manent.. gli introversi nella loro vita dedicavano maggiormente il loro tempo creando opere artistiche poiché passavano una vita solitaria.. basta pensare ai poeti.
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