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Vecchio 30-03-2012, 17:12   #1
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se in tutte le epoche precedenti il '900,le persone (sopratutto maschi) timidissime,tranquille,sensibili,erano pochissime come oggi.
bisogna capirlo, sopratutto la popolazione maschile bisogna scoprire com'era...
Vecchio 30-03-2012, 17:24   #2
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Originariamente inviata da ElectricF Visualizza il messaggio
se in tutte le epoche precedenti il '900,le persone (sopratutto maschi) timidissime,tranquille,sensibili,erano pochissime come oggi.
bisogna capirlo, sopratutto la popolazione maschile bisogna scoprire com'era...
vediamo, secondo te se fossi cresciuto per strada saresti stato timido?
se fossi stato costretto a contenderti una zuppa dalla pentola con 12 fratelli, "chi sgomita di meno dieta", saresti stato timido?

i timidi congeniti c'erano sicuramente, ma erano rari allora come sono rari oggi.
Vecchio 30-03-2012, 17:33   #3
Esperto
 

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Originariamente inviata da ElectricF Visualizza il messaggio
se in tutte le epoche precedenti il '900,le persone (sopratutto maschi) timidissime,tranquille,sensibili,erano pochissime come oggi.
bisogna capirlo, sopratutto la popolazione maschile bisogna scoprire com'era...
fondamentale per cosa? che ti cambierebbe?
Vecchio 30-03-2012, 17:44   #4
Esperto
 

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Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
vediamo, secondo te se fossi cresciuto per strada saresti stato timido?
se fossi stato costretto a contenderti una zuppa dalla pentola con 12 fratelli, "chi sgomita di meno dieta", saresti stato timido?

i timidi congeniti c'erano sicuramente, ma erano rari allora come sono rari oggi.
Sulla parte in grassetto non sono d'accordo (oggi non sono per niente rari direi) mai il resto lo trovo interessante...
Per cercare di trovare una soluzione (anche se solo temporanea) ai miei problemi ho cercato di riprodurre artificialmente nella mia quotidianità delle situazioni, non estreme intendiamoci, in cui fosse necessario tirar fuori gli attributi..(tipo stare da solo a casa qualche giorno senza il supporto dei miei o iscrivermi a corsi in cui fosse necessario interagire con altre persone per dare due esempi chiari anche se diversi fra loro).
Qualcosa sono riuscito a combinare cosi facendo...
Vecchio 30-03-2012, 17:51   #5
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Per me stavano meglio. Sapevano, fin da piccoli, quale sarebbe stata la loro vita, i loro doveri, le loro aspettative....<Timidi, o meno, non avevano l'assillo di scegliersi un futuro, plasmarselo. Poi c'era tutta una rete familiare a sostenerti, adesso no, o in maniera molto limitata. E poi non c'era internet
Vecchio 30-03-2012, 17:55   #6
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

La mia sensazione è che ci fosse una maggiore percentuale di introversione e minore di timidezza patologica/fobia sociale, in secondo luogo che gli introversi medi fossero meno malvisti, e in terzo luogo che i sociofobici patologici fossero ancora più discriminati, se non rinchiusi in manicomi. Ma sono impressioni che farei fatica ad argomentare per bene.
Vecchio 30-03-2012, 17:59   #7
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Originariamente inviata da Markos Visualizza il messaggio
Sulla parte in grassetto non sono d'accordo (oggi non sono per niente rari direi)
sto parlando di timidi *congeniti*, dalla nascita cioé.
Parto cioé dal presupposto che, sebbene non ci sia alcuna dimostrazione, sia possibile (benché io non ci creda) che esista qualche marker genetico che predisponga alla timidezza tanto da renderla inevitabile.
dico che questi sono rari adesso come allora, basta vedere le storie personali del forum, ognuno pare abbia avuto le sue sfortune. Nascere timidi per me è, se non impossibile, per lo meno estremamente improbabile.
Vecchio 30-03-2012, 18:02   #8
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Originariamente inviata da Bastet. Visualizza il messaggio
Per me stavano meglio. Sapevano, fin da piccoli, quale sarebbe stata la loro vita, i loro doveri, le loro aspettative....<Timidi, o meno, non avevano l'assillo di scegliersi un futuro, plasmarselo. Poi c'era tutta una rete familiare a sostenerti, adesso no, o in maniera molto limitata. E poi non c'era internet


so' minga se vivessero così bene

in un certo senso sapevano già che cosa li aspettava dopo, perchè i maschi una volta compiuta l'età minima obbligatoria intraprendevano la carriera militare, imparavano a cavalcare e a usare le armi per scopi bellici e/o andavano a lavorare nelle fabbriche e le femmine sapevano già che si sarebbero dovute sposare e mettere su famiglia nonchè curare le faccende domestiche e la prole (senza contare che nel '900 le donne proletarie lavoravano nelle fabbriche o nelle miniere in condizioni disumane e avevano i figli da mantenere)... questo pressochè in tutte le epoche, dal neolitico alla II guerra mondiale


magari ci avevano fatto il callo e non se ne accorgevano di quanto facessero la vita grama, però sta di fatto che non è che fosse rose e fiori nemmeno allora

Ultima modifica di alvaro; 30-03-2012 a 18:13.
Vecchio 30-03-2012, 18:22   #9
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@ Alvaro, e implicitamente Moon.
Per motivi familiari, posso parlarvi come uno che è appena sceso dalla macchina del tempo. Vado a spiegare. Da piccola, fino a 12 anni, ho vissuto in uno sperduto paesucolo, dove, a parte la luce elettrica, poco era cambiato, dal medioevo.
E posso, a ragion veduta, affermare che i deboli, erano accettati, conglobati nel tessuto sociale, e tutto, fuorchè ghettizzati. La ragazza madre aiutata. Il ciucattone che dava fuori di matto sopportato. Il timido non era certo visto male, perchè,si sa , i montanari sono persone chiuse. I vecchi ascoltati,e rispettati. Idem le vecchie. Ora,non voglio fornire una visione idilliaca del passato, in generale, dico che ho visto con i miei occhi che, almeno in una piccola realtà contadina, c'era molta più umanità che nella società attuale.
Vecchio 30-03-2012, 18:26   #10
Esperto
 

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Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
sto parlando di timidi *congeniti*, dalla nascita cioé.
Parto cioé dal presupposto che, sebbene non ci sia alcuna dimostrazione, sia possibile (benché io non ci creda) che esista qualche marker genetico che predisponga alla timidezza tanto da renderla inevitabile..
A parer mio (naturalmente non ho prove scientificamente valide per sostenere questa mia asserzione) invece esiste...
Ma è e rimane una questione di opinioni..
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Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
dico che questi sono rari adesso come allora, basta vedere le storie personali del forum, ognuno pare abbia avuto le sue sfortune. Nascere timidi per me è, se non impossibile, per lo meno estremamente improbabile.
Io ritengo che ogni persona nasca con delle propensioni che, a seconda di come si evolve la sua vita soprattutto durante la fase della preadolescenza/adolescenza, possono o meno trovare conferma a livello comportamentale...
Per intendersi...
Io sono strasicuro che se avessi avuto imput genitoriali diversi in tenera età non sarei diventato il ragazzino ventenne timoroso, bullato e deriso dalle ragazze che ero...
Non sono nato con la propensione ad avere paura del mondo..
Cosa che non posso dire di un ragazzo di mia conoscenza che, nonostante la presenza e l'affetto di una famiglia che gli avrebbe permesso garantendogli sostegno di spiccare il volo quando era ora, è sempre stato chiusissimo ed impaurito dalla sua stessa ombra...
Vecchio 30-03-2012, 18:33   #11
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

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Originariamente inviata da Bastet. Visualizza il messaggio
@ Alvaro, e implicitamente Moon.
Per motivi familiari, posso parlarvi come uno che è appena sceso dalla macchina del tempo. Vado a spiegare. Da piccola, fino a 12 anni, ho vissuto in uno sperduto paesucolo, dove, a parte la luce elettrica, poco era cambiato, dal medioevo.
E posso, a ragion veduta, affermare che i deboli, erano accettati, conglobati nel tessuto sociale, e tutto, fuorchè ghettizzati. La ragazza madre aiutata. Il ciucattone che dava fuori di matto sopportato. Il timido non era certo visto male, perchè,si sa , i montanari sono persone chiuse. I vecchi ascoltati,e rispettati. Idem le vecchie. Ora,non voglio fornire una visione idilliaca del passato, in generale, dico che ho visto con i miei occhi che, almeno in una piccola realtà contadina, c'era molta più umanità che nella società attuale.
Sì, appunto, sono d'accordo, tranne appunto il sociofobico "hard" che in un piccolo contesto poteva diventare lo scemo del villaggio e in uno grande e cittadino essere messo in manicomio. E torniamo al mio post.
Vecchio 30-03-2012, 18:36   #12
Esperto
 

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Originariamente inviata da alvaro Visualizza il messaggio
:magari ci avevano fatto il callo e non se ne accorgevano di quanto facessero la vita grama, però sta di fatto che non è che fosse rose e fiori nemmeno allora
Diciamo che erano consapevoli del fatto che loro vita non fosse rose e fiori ma fossero altrettanto consapevoli di non poterne pretendere una migliore date le circostanze contingenti...
Almeno a parer mio era cosi...
Vecchio 30-03-2012, 18:42   #13
Esperto
L'avatar di Novak
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
fondamentale per cosa? che ti cambierebbe?
Se ipoteticamente si scoprisse che un tempo i timidi erano in numero maggiore e che la timidezza era considerata più normale, o addirittura un pregio (quando non esagerata), si arriverebbe facilmente a concludere che il problema della sociofobia oggi dipende in gran parte dall'evoluzione che ha subito la società nei decenni, non dal nostro essere geneticamente errati, e di conseguenza potremmo dichiarare la società come "sbagliata" e non noi stessi.
Purtroppo una simile scoperta, ammesso che fosse vera, non cambierebbe il fatto che viviamo nel duemila e non alla fine dell'ottocento, e che dobbiamo relazionarci con i nostri attuali simili e le convenzioni/modi di fare di quest'epoca. Anzi, crogiolarci nella convinzione di non essere sbagliati, e che tutta la colpa è del mondo cattivo potrebbe anche toglierci lo stimolo a migliorare. Potrebbe essere vantaggioso solo nel caso in cui sta scoperta venisse vista solo come un incoraggiamento derivante dalla consapevolezza di non essere dei falliti a prescindere in tutte le epoche della storia umana.

Ultima modifica di Novak; 30-03-2012 a 18:46.
Vecchio 30-03-2012, 18:45   #14
Esperto
 

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Originariamente inviata da Bastet. Visualizza il messaggio
Per motivi familiari, posso parlarvi come uno che è appena sceso dalla macchina del tempo. Vado a spiegare. Da piccola, fino a 12 anni, ho vissuto in uno sperduto paesucolo, dove, a parte la luce elettrica, poco era cambiato, dal medioevo.
E posso, a ragion veduta, affermare che i deboli, erano accettati, conglobati nel tessuto sociale, e tutto, fuorchè ghettizzati. La ragazza madre aiutata. Il ciucattone che dava fuori di matto sopportato. Il timido non era certo visto male, perchè,si sa , i montanari sono persone chiuse. I vecchi ascoltati,e rispettati. Idem le vecchie. Ora,non voglio fornire una visione idilliaca del passato, in generale, dico che ho visto con i miei occhi che, almeno in una piccola realtà contadina, c'era molta più umanità che nella società attuale.
E' proprio vero che il mondo è bello perchè è variegato da un punto di vista di esperienze vissute...
Io ho passato tantissime estati della mia vita fanciullesca (fino ad arrivare alla prima adolescenza) in un paesino con caratteristiche molto simili a quello che hai descritto tu...
E' stato un inferno come e peggio che a scuola...
Pestaggi...
Insulti...
Tifo femminile verso i bulli...
Umiliazioni...
Tutto era consentito verso di me e un altro ragazzino parimenti emarginato...
E il motivo?
Eravamo buoni, brutti e molto timidi...
P.s. Essendo spregevolmente considerato una checca una volta mi è quasi toccato di dover subire violenza.
2 P.s. Tutto è finito poi quando una volta, esasperato, ho dato una bastonata in testa a uno di loro in un momento in cui non c'era nessuno...
Vecchio 30-03-2012, 18:46   #15
Esperto
 

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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Se ipoteticamente si scoprisse che un tempo i timidi erano in numero maggiore e che la timidezza era considerata più normale, o addirittura un pregio (quando non esagerata), si arriverebbe facilmente a concludere che il problema della sociofobia oggi dipende in gran parte dall'evoluzione che ha subito la società nei decenni, non dal nostro essere geneticamente errati, e di conseguenza potremmo dichiarare la società come "sbagliata" e non noi stessi.
Purtroppo una simile scoperta, ammesso che fosse vera, non cambierebbe il fatto che viviamo nel duemila e non alla fine dell'ottocento, e che dobbiamo relazionarci con i nostri attuali simili e le convenzioni/modi di fare di quest'epoca. Anzi, crogiolarci nella convinzione di non essere sbagliati potrebbe anche togliere lo stimolo a migliorare. Potrebbe essere vantaggioso solo nel caso in cui sta scoperta venisse vista solo come un incoraggiamento derivante dalla consapevolezza di non essere dei falliti a prescindere in tutte le epoche della storia umana.
Quoto tutto...
Vecchio 30-03-2012, 18:51   #16
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Originariamente inviata da Markos Visualizza il messaggio
E' proprio vero che il mondo è bello perchè è variegato da un punto di vista di esperienze vissute...
Io ho passato tantissime estati della mia vita fanciullesca (fino ad arrivare alla prima adolescenza) in un paesino con caratteristiche molto simili a quello che hai descritto tu...
E' stato un inferno come e peggio che a scuola...
Pestaggi...
Insulti...
Tifo femminile verso i bulli...
Umiliazioni...
Tutto era consentito verso di me e un altro ragazzino parimenti emarginato...
E il motivo?
Eravamo buoni, brutti e molto timidi...
P.s. Essendo spregevolmente considerato una checca una volta mi è quasi toccato di dover subire violenza.
2 P.s. Tutto è finito poi quando una volta, esasperato, ho dato una bastonata in testa a uno di loro in un momento in cui non c'era nessuno...
Dipende da quanti anni hai, da dove si trova il tuo maledetto paesino, dalla sfiga. Mi dispiace per te. In effetti, anche il mio, di paesino, ha subito una potente devoluzione,negli ultimi anni.....Ma cose come sono capitate a te...No.
Vecchio 30-03-2012, 19:42   #17
Intermedio
L'avatar di Gaara
 

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Originariamente inviata da ElectricF Visualizza il messaggio
se in tutte le epoche precedenti il '900,le persone (sopratutto maschi) timidissime,tranquille,sensibili,erano pochissime come oggi.
bisogna capirlo, sopratutto la popolazione maschile bisogna scoprire com'era...
Questo post per sintassi e contenuti è surreale, ma a dire poco...a confronto i post di Tino sono acutissime osservazioni sulla realtà, scritte in dolce stil novo.

Senza bisogno di consultare i libri di storia, i miei nonni, nati nel '16 e nel '20, non si sono fidanzati come fanno i ragazzi oggi, hanno combinato per loro le famiglie. Alla sorella di mia nonna invece è toccata una sorte diversa: è stata spedita in convento, non perché avesse la vocazione, ma perché un'altra dote per una figlia femmina non potevano permettersela.

Ma che vuoi capire o scoprire, lascia stare che è meglio...ritieniti fortunato ad essere nato in quest'epoca dove vanno di moda tutte queste smancerie, prima la gente campava con le pezze al culo, altro che la fidanzata e simili amenità, la preoccupazione dei maschi a quei tempi era vedere come guadagnarsi il pane.

Ultima modifica di Gaara; 30-03-2012 a 19:48.
Vecchio 30-03-2012, 21:24   #18
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

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Originariamente inviata da ElectricF Visualizza il messaggio
se in tutte le epoche precedenti il '900,le persone (sopratutto maschi) timidissime,tranquille,sensibili,erano pochissime come oggi.
bisogna capirlo, sopratutto la popolazione maschile bisogna scoprire com'era...
ma tu parti dal presupposto che oggi le persone timidissime e tranquille e sensibili sono pochissime
sicuro
Vecchio 30-03-2012, 21:30   #19
Esperto
L'avatar di Yumenohashi
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
ma tu parti dal presupposto che oggi le persone timidissime e tranquille e sensibili sono pochissime
sicuro
Appunto a giudicare già solo da questo forum sono molte più di quanto mi aspettassi!
Vecchio 30-03-2012, 21:32   #20
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Se ipoteticamente si scoprisse che un tempo i timidi erano in numero maggiore e che la timidezza era considerata più normale, o addirittura un pregio (quando non esagerata), si arriverebbe facilmente a concludere che il problema della sociofobia oggi dipende in gran parte dall'evoluzione che ha subito la società nei decenni, non dal nostro essere geneticamente errati, e di conseguenza potremmo dichiarare la società come "sbagliata" e non noi stessi.
Purtroppo una simile scoperta, ammesso che fosse vera, non cambierebbe il fatto che viviamo nel duemila e non alla fine dell'ottocento, e che dobbiamo relazionarci con i nostri attuali simili e le convenzioni/modi di fare di quest'epoca. Anzi, crogiolarci nella convinzione di non essere sbagliati, e che tutta la colpa è del mondo cattivo potrebbe anche toglierci lo stimolo a migliorare. Potrebbe essere vantaggioso solo nel caso in cui sta scoperta venisse vista solo come un incoraggiamento derivante dalla consapevolezza di non essere dei falliti a prescindere in tutte le epoche della storia umana.
Valutando pro e contro che hai elencato, mi pare rieschioso, ed una perdita di tempo, stare a ragionarci su
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