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Vecchio 07-05-2008, 14:54   #1
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boh oggi riflettendo mi sa tanto che io qui dentro sono il più malato di tutti...
sarà il passato, sarà la diversità caratteriale mia di oggi, ma mentre in certi momenti faccio andare tutto come voglio io (dai sentimenti alle parole e ai rapporti), in altri sento l'istinto di fare praticamente il contrario di quanto in realtà voglia fare.
Boh...voglio parlare? non mi va di farlo.
Voglio non parlare? mi va di non farlo e parlare.
Voglio non pensare? ahahah...penso penso...
voglio staccare il mio cuore dalla mia testa? ma quando mai
Voglio unire testa e cuore? a momenti non so far enemmeno + questo.
Voglio avvicinare una persona? Lo faccio...mi avvicino con battute,baci, abbracci, poi negli occhi dell'altro vedo la scintilla giusta ed io mi spengo...
voglio starmente per cavoli miei? No. Puntualmente arriva una persona che viene a dirmi "giova...su qualche idiozia iniziamola a dire tanto per rallegrare un po' sti "decerebrati"". E pur non volendo parlare e premettendolo all'inizio del discorso finisco invece con dire anche qualcosa di sensato (con la testa e con il cuore, ma anche senza entrambi o un po' con l'uno e un po' con l'altro).

Cioè boh...mi sembra di avere davvero dentro 2 persone agli antipodi l'una dall'altra:
da una parte un poeta-sognatore, ma timido,imbranato,dubbioso, ma anche dolce,sensibile, disposto a piegarsi in 44 parti per gli altri ecc...ecc...ma che a volte non sa come mettere in successione le parole--> magari nella testa gli si formano in un modo e poi via via discorrendo gli vien fuori da dire esattamente il contrario
e dall'altra un "buffone", sicuro di sè,che pretende rispetto, che parla anche senza ragionare e sa essere freddo,lucido e volendo pure "bas**rdo" se la situazione lo richiede.
Mistero e "imbranataggine" messi assieme...possibile? no davvero...me lo sto chiedendo pure io.
Tenerezza/timidezza e freddezza/indifferenza.


Non so davvero cosa dire...una volta mi sentivo davvero un "buffone" (nel senso buono del termine), oggi pur sentendomi dentro riflettendo tra me e me al 90% come dr jekyll (quello + sensibile), non so come, ma mi espongo + come mr. Hide.
E la cosa che mi fa più rabbia è che gli altri a momenti capiscono e a momenti no (e te lo credo...cavolo devono capire 'na cosa che nemmeno io riesco a capire di me stesso): a momenti riesco a coinvolgere come nessuna persona a sto mondo sa fare (battute,ironia,iniziativa,mistero, provocazione (in senso positivo), ma anche allo stesso tempo sensibilità, dolcezza) e il momento dopo riesco ad allontanare tutti (senza un motivo apparente...se non i miei pensieri che mi distolgono da tutto e tutti) ed essere la persona più silenziosa,fredda,indifferente,stronza,provocatric e (in senso negativo) di sto mondo.

E la verità resta sempre e solo una: sento allo stesso tempo il bisogno di aprirmi al mondo, ma allo stesso tempo pretendo che il mondo accetti indifferentemente i miei silenzi e momenti d'apaticità (finta).

E intanto vedo alternati negli occhi della gente prima i cuoricini per me e il momento dopo timore/quasi diffidenza per l'altro lato di me.

Cioè non mi pare di stare a chiedere il mondo: lasciarmi o la personalità di un introverso, silenzioso e asociale o lasciarmi quella + brillante, lasciarmi o la sensibilità e un mezzo per esprimerla sempre e comunque o la freddezza con cui riesco teoricamente a mascherare qualsiasi emozione.
Cioè basta...mi sono stancato di vedere le persone a cui tengo aver sempre ste difficoltà a rapportarsi con me (perchè la difficoltà poi non è la mia...è negli altri...e la scorso negli occhi...quando ti accorgi di essere fissato per minuti e minuti con occhi da gatto e poi appena li alzi vederli fuggire via come per timore...)--> e magari il momento dopo decido di aprirmi e la stessa persona non teme + di lasciare posati i suoi occhi su di me anche per ore.

Cioè pare paradossale, ma mi infastidisce quasi il fatto che io sia apprezzato per ciò che sono (jekyll e hide - solo che non so nemmeno chi sia l'uno e quale l'altro).
Cioè preferirei che la gente mi odiasse a morte, mi tatuasse con urla di rabbia, mi evitasse...
e invece? e invece basta che apro la bocca e tutti lì a dimostrarmi il loro affetto e calore ed io che come al solito prima o poi nell'arco della giornata (ma anche di pochissimi minuti) riesco a stravolgermi completamente fino ad allontanarli senza alcun motivo apparente.
Silenzi-frasi-lucidità-dubbi-mistero-indifferenza-dolcezza-freddezza.


A volte rifiuto ad aprir bocca,nausea a parlare tanto per parlare e a volte invece sono il primo ad approcciarmi partendo dalla stupidata + grossa.

Non so più che dire, nè che pensare...non so...
Vecchio 07-05-2008, 15:02   #2
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da tsevrah
Non ho letto ma quoto tutto .
sei un micio prigrone lo sai? :lol: :lol: non leggi mai niente tu meeaaoo frrrrrrrr
comunque ti quoto
Vecchio 07-05-2008, 15:10   #3
Esperto
L'avatar di thx1138
 

Fai uscire solo il tuo lato buono. L'altro buttalo. Non ti serve.

Ciao
Vecchio 07-05-2008, 15:13   #4
Esperto
 

Se quando sei in fase Jekyll vedi che gli altri comunque stanno bene con te, significa che la fase Hyde non li infastidisce più di tanto. Forse confondi la loro preoccupazione per i momenti in cui sei taciturno con fastidio nei tuoi confronti. Se ti senti così diviso è probabile che tu stia forzando una delle due parti, per piacere agli altri o per stare bene con te stesso, oltre la tua naturale indole, così che senti il bisogno repentino di passare all'opposto di quel che eri poco fa, come chi fa una grande fatica sente poi il bisogno di lasciarsi cadere a peso morto, o chi sta troppo fermo sente il bisogno di sgranchirsi e muoversi.
Vecchio 07-05-2008, 15:19   #5
Esperto
L'avatar di vetro
 

Il lato "buffone" è quello che vuole l'approvazione degli altri e che si alimenta solo in questo modo,cercando in continuazione conferme.Il lato timido e sensibile è quello che sei realmente e che dovresti far emergere,è quello vero che tu odi perche' è accondiscendente e facilmente puo' essere "calpestato" dagli animi poco sensibili.
Vecchio 07-05-2008, 15:26   #6
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Se quando sei in fase Jekyll vedi che gli altri comunque stanno bene con te, significa che la fase Hyde non li infastidisce più di tanto. Forse confondi la loro preoccupazione per i momenti in cui sei taciturno con fastidio nei tuoi confronti. Se ti senti così diviso è probabile che tu stia forzando una delle due parti, per piacere agli altri o per stare bene con te stesso, oltre la tua naturale indole, così che senti il bisogno repentino di passare all'opposto di quel che eri poco fa, come chi fa una grande fatica sente poi il bisogno di lasciarsi cadere a peso morto, o chi sta troppo fermo sente il bisogno di sgranchirsi e muoversi.
nono, ma infatti...la situazione è questa.
Jekyll sa far stare bene, il problema è quando esce fuori Hide...
e magari lo faccio senza accorgermene e mi ci vuole qualche minuto per intuire che sto allontanando la persona e per tentare di riavvicinare.
Non sento fastidio dagli altri: per null, anzi esattamente il contrario...sento che basta una mia parola, un gesto, un abbraccio, una sola battuta per farli sentire 10 spanne meglio.
Il problema è che allo stesso tempo sento che i momenti in cui sono taciturno un po' li blocca (fa fare 10 passi indietro). Appunto sento la loro preoccupazione: analizzandomi da esterno posso capire...cioè un momento sembro affettuoso e spiritoso e il momento dopo silenzio.
Da esterno capisco che una persona che ha poca iniziativa scambia i miei momenti di silenzio per freddezza/indifferenza nei suoi confronti quasi a volerla allontanare per antipatia/non interesse quando non è solitamente così.

Il problema è che non mi pare di forzarmi nè per l'uno nè per l'altro.
Cioè a volte capita di stare in silenzio e sentire il bisogno di aprirmi,scherzare e parlare e lo faccio senza problemi e mi ci vuole pochissimo per farlo;
poco dopo però posso risentire il bisogno di richiudermi.
Non è questione di forzarsi..è questione che sento dentro davvero un alternarsi di vuoti e pensieri impressionanti.

Il problema è proprio che non mi va di sforzarmi...cioè capisco che per qualcuno questa mia alternanza costituisce tanti punti interrogativi,dubbi e un po' li fa "spaventare" pur conoscendo Jekyll, ma sinceramente appunto a me non va spesso di forzare questa mia alternanza.
Cioè mi accorgo che pur essendo silenzioso non potrei fare a meno di scherzare,provocare, essere dolce, ironico, ma allo stesso tempo sento che pur essendo per metà tutto ciò ho bisogno di essere anche silenzioso e stare con me e il mio cervello.


EDIT: insomma forse molti accetterebbero + una persona o sola introversa e silenziosa (e almeno si metterebbero l'anima in pace) o solo aperta; è l'alternare inconsapevole delle due cose che desta stravaganza e timore...
Vecchio 07-05-2008, 15:29   #7
Esperto
L'avatar di animaSola
 

...
Vecchio 07-05-2008, 15:34   #8
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Quote:
Originariamente inviata da animaSola
Mi son ritrovata molto ....in questa tua descrizione..non avrei saputo dipingere me stessa con parole migliori....
Diamoci la mano fratello...
sempre bello sapere di non essere il solo pazzo :lol:

eccoti la mano sorella
Vecchio 07-05-2008, 15:55   #9
Esperto
 

Da ciò che scrivi sembra anche che tu abbia un bell'ego, parli dei tuoi amici quasi come se "dipendessero" da te, in maniera molto marcata. Spesso parli addirittura di te stesso in terza persona. Ti sei mai chiesto il perchè del tuo lato più ciarliero? E' un qualcosa che davvero ti appartiene o di cui hai bisogno per avere quell'approvazione che deriva dal vedere che fai stare bene gli altri? Il tuo lato estroverso ti sfrutta? Secondo me hai fatto progressi partendo da una situazione del tutto introversa, ma ancora non hai eliminato certe parti di te che ti fanno anteporre l'immagine che vuoi dare di te a ciò che sei veramente. Altrimenti non si spiegherebbe nemmeno il fatto che vivi male questa dualità: se la percepissi come tua non potresti fare altro che accettarla e non ti darebbe fastidio il modo in cui sei, al contrario non ti preoccuperesti di chi non ti accetta, anche parzialmente. Non cercare di mitizzarla per mitizzare te stesso: la dualità è sempre sintomo di contrasto interno.
Vecchio 07-05-2008, 16:23   #10
Esperto
L'avatar di animaSola
 

...
Vecchio 07-05-2008, 16:32   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Da ciò che scrivi sembra anche che tu abbia un bell'ego, parli dei tuoi amici quasi come se "dipendessero" da te, in maniera molto marcata. Spesso parli addirittura di te stesso in terza persona. Ti sei mai chiesto il perchè del tuo lato più ciarliero? E' un qualcosa che davvero ti appartiene o di cui hai bisogno per avere quell'approvazione che deriva dal vedere che fai stare bene gli altri? Il tuo lato estroverso ti sfrutta? Secondo me hai fatto progressi partendo da una situazione del tutto introversa, ma ancora non hai eliminato certe parti di te che ti fanno anteporre l'immagine che vuoi dare di te a ciò che sei veramente. Altrimenti non si spiegherebbe nemmeno il fatto che vivi male questa dualità: se la percepissi come tua non potresti fare altro che accettarla e non ti darebbe fastidio il modo in cui sei, al contrario non ti preoccuperesti di chi non ti accetta, anche parzialmente. Non cercare di mitizzarla per mitizzare te stesso: la dualità è sempre sintomo di contrasto interno.
ma guarda che io non ho mai nascosto nulla. L'ho sempre detto di aver avuto un passato da ragazzo estroverso e che a 15 anni mi sono ritrovato catapultato in una profonda introversione.
Però altrettanto consapevolmente tutto ad un tratto mi sono ripreso la parte + estroversa di me e ne sono stato ugualmente felice.

Ehmm il parlare in terza persona è del tutto voluto sia perchè forse riesco a valutare sentimenti e persona analizzandoli dall'esterno e sia perchè scrivendo mi viene + naturale nel considerare tutti i vari aspetti dall'esterno...a parole sarebbe tutto molto differente...

Non voglio dire che nessuno dipenda da me: dico solo che con una parte del mio carattere riesco a far sentire le persone a loro agio (almeno quanto qualsiasi altra persona possa farlo...se più o meno spetta gli altri e alle loro reazioni dirmelo); purtroppo allo stesso modo mi rendo conto che l'altra parte del mio carattere (che non nascondo e anzi dichiaro sempre apertamente--> una delle prime cose che dico a chi mi vede estroverso è "no guarda che effettivamente io sono + introverso che estroverso e con il tempo capirai..." --> come detto non temo la mia introversità, anzi è la parte di me che forse + amo; tuttavia sono consapevole che agli altri possa creare un blocco.

Il mio lato + ciarliero? semplicemente è il lato + "immaturo" (ma in senso buono..quello capace di agire senza pensare, quello insomma di quando ero un 12enne che non pensava a nulla se non alla felicità e a ridere).
Altrettanto consapevolmente però so che una buona parte di me è pensiero e dunque di conseguenza silenzi e introversione.
Non ho bisogno ti assicuro di essere qualcosa in più di quel che so di non avere...cioè ben venga se mi accorgo che con le mia parole faccio sentire bene gli altri (ma questo è più per un fatto che sono sempre disposto ad asciugare una lacrima,fare una battuta per far sentire meglio l'altra persona--> perchè principalmente sento il cuore/cervello dell'altro attivo e mi fa piangere il cuore saperlo sofferente); ma altrettanto sono silenzioso e chiuso indifferentemente dal giudizio degli altri (e me ne sto bene così).
Perchè detta come va detta io l'approvazione dagli altri non l'ho mai voluta: come detto preferisco sentirmi disprezzato,odiato che sentire un sentimento a metà (amore, ma diffidenza).
Anzi chi mi conosce sa che pretendo rispetto soprattutto per i miei silenzi e la mia introversione perchè sono una gran fetta di me.
Quello che offro agli altri è la possibilità di rispettarmi o meno:
se mi rispetti sei consapevole del fatto che prendi tutto il pacchetto nel bene e/o nel male; se non mi rispetti ti do 2 calci nel posteriore e forti (e non ti lascio possibilità di mettermi con la testa nel sacco)---> forse mi può dispiacere forse no, ma difficilmente cerco l'approvazione dagli altri (anzi odio se mi sento approvato solo in parte e odio il conformarsi per sentirsi approvati).

Io me stesso mi accetto volentieri. Mi spiace solo che è proprio la stessa accettazione di me a bloccare a volte gli altri.
Perchè? Perchè io di me amo sia i silenzi sia le battute, sia la dolcezza e sia la freddezza.
Gli altri di me apprezzano battute, i silenzi solo se danno un po' di mistero e la dolcezza.
Mi spiace perchè sento che questa situazione (che io accetterei senza problemi) provoca timore negli altri.
E' proprio il mio preoccuparsi sempre dei sentimenti degli altri che mi fa male: mi rendo conto che il mio carattere dualistico provoca in continuazione acontinui distacchi e freni agli altri.
Solo che se per me sono normali (in quanto li vivo direttamente da dentro da qualche anno e so cosa possono stare a significare), per gli altri i rallentamenti sono "timore". mi spiace proprio il fatto di vedere l'attimo prima degli occhi vitali fissarmi e l'attimo dopo (con il mio cambiamento), far nascere negli occhi degli altri timore/imbarazzo di fare la prima mossa.

Cioè comprendo che è difficile da capire e sembra paradossale dall'esterno, ma mi piace essere come sono, ma allo stesso tempo odio l'alternanza di sentimenti che suscito negli altri proprio per come sono:
cioè sentire un attimo prima (magari con un po' di presunzione) la persona che ho di fronte avvicinarsi a me e l'attimo dopo invece è proprio l'altra mia metà di me ad allontanarla (facendola sentire un po' in imbarazzo e un po' addirittura "temendomi"); e l'attimo dopo di nuovo tenta di riprovare ad aprirmi, io che rispondo, ma che prima o poi ritorno ad essere anche l'altra parte (per poi rispuntare fuori nuovamente con il lato B alternando).

Commenti negativi su di me difficilmente li ho sentiti dietro, ma davanti sono le stesse persone a spiegarmi (ma è palese anche dall'interno)che questa mia dualità li fa andare con la testa in pappa perchè non sanno come prendermi e comportarsi e aspettano me...

Non mitizzo nulla, semplicemente osservo molto (reazioni,sentimenti,occhi e poi analizzo con me stesso) e i dati si palesano abbastanza chiari.
Contrasto interno? non contrasto? può essere, come può non esserlo, ma il punto non è questo; io con me stesso so conviverci senza problemi e anche non mi considerasse nessuno sarei felice uguale (vabbeh va per modo di dire)--> sono i continui "Stop and go" che offro io che mi spiace vederli creare un effetto negativo negli altri.


EDIT: esattamente come ha detto Animasola

è come per chi si sente sociofobico far capire la nausea,i timori al sottoscritto (o peggio al primo che passa per strada)

O vivi da interno o è difficile comprendere...non è razionalmente spiegabile, ma te dentro sai che è così...


P.S: lo so che ho classe nell'esternare le cose
:lol:

P.S2: ma gli angolini con cosa li devo smussare?
Vecchio 07-05-2008, 16:43   #12
Esperto
L'avatar di animaSola
 

òò..
Vecchio 07-05-2008, 16:45   #13
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Quote:
Originariamente inviata da animaSola
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Da ciò che scrivi sembra anche che tu abbia un bell'ego, parli dei tuoi amici quasi come se "dipendessero" da te, in maniera molto marcata. Spesso parli addirittura di te stesso in terza persona. Ti sei mai chiesto il perchè del tuo lato più ciarliero? E' un qualcosa che davvero ti appartiene o di cui hai bisogno per avere quell'approvazione che deriva dal vedere che fai stare bene gli altri? Il tuo lato estroverso ti sfrutta? Secondo me hai fatto progressi partendo da una situazione del tutto introversa, ma ancora non hai eliminato certe parti di te che ti fanno anteporre l'immagine che vuoi dare di te a ciò che sei veramente. Altrimenti non si spiegherebbe nemmeno il fatto che vivi male questa dualità: se la percepissi come tua non potresti fare altro che accettarla e non ti darebbe fastidio il modo in cui sei, al contrario non ti preoccuperesti di chi non ti accetta, anche parzialmente. Non cercare di mitizzarla per mitizzare te stesso: la dualità è sempre sintomo di contrasto interno.

Si può vivere male questa dualità,pur esprimendo sempre se stessi....Io ad esempio amo questi miei lati frammentari,li percepisco come parte di me di cui non potrei farne a meno...e l immagine che do di me...è esattamente ciò che sono......Il problema nasce ogni qualvolta qualcuno non percepisce tutto ciò....e lo scambia per tutt altro....,arrivando al punto di ricamartelo addosso quasi fosse un peso....,ed essendo che non viviamo solo per noi stessi chiusi sotto una campana di vetro,siamo come quasi costretti a dover giustificare qualcosa che per noi è semplice naturalezza.....
oh beh...sei riuscita a sintetizzare in 6 righe e mezzo quello che io ho detto in un romanzo :lol:
devo farteli io gli applausi :wink:
Vecchio 07-05-2008, 17:04   #14
Esperto
L'avatar di animaSola
 

...
Vecchio 07-05-2008, 17:18   #15
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Quote:
Originariamente inviata da animaSola
EHHH faglielo capire tu giova che per noi è semplice naturalezza e pur essendo frammentari...siamo felici di esserlo....!
Io non scambierei mai la mia personalità con quella di un altra....,ho impiegato 10 anni per esser ciò che sono..(probabilmente non piaccio al 90% della popolazione,ma non è un problema..perchè io mi piaccio esattamente come sono...abolirei solo la mia depressione e la mia agorafobia ovviamente )...Però se si è un attimino sensibili,comprendi che questi tuoi lati creano disagio negli altri e ovviamente te ne dispiaci...e scatta una piccola sorta di maledizione interna..(che lascia poi però il tempo che trova,perchè in fondo ci si può venire in contro...ma non di certo cambiare solo perchè a pinco fa soffrire quello e a pallo quell altro)....
stessa cosa dicasi per me...può sembrare contraddittorio, ma anch'io ho ribadito fino alla nause più volte che non cambierei me stesso per nulla al mondo.
E' proprio il guardare negli occhi gli altri è capire il loro disagio/timore in quegli istanti che ti provoca un "magone" dentro e ti spiace e avverti questa leggera conflittualità
Vecchio 07-05-2008, 17:53   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Dany_e_Simba
Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
...ho classe nell'esternare le cose.
A voce forse sì...ma credo esistano parecchi scolaretti che, con la scrittura, se la cavano con più chiarezza e più concisamente. Non si capisce quel che scrivi...si capisce quel che intendevi scrivere. Insomma...in fin dei conti ti sei espresso comunque e, visto che questa non è la redazione de "Il corriere della sera", tutto sommato è quel che più conta. Questo tuo modo d'essere, secondo me, deriva semplicemente dal tuo multisfaccettato (...come molti...) animo umano...con la differenza che, mentre alcuni sono, per loro natura, dotati di una maggiore stabilità emotiva e "cambiano faccia" con minor frequenza e più difficilmente, altri (...come te...) sono più volubili e lunatici...ma comunque sempre (...e lunaticamente...) se stessi perchè, questa personalità complessa e tendenzialmente metamorfica, non fa altro che svelare i molteplici aspetti della loro psiche: non sei Jekyll (... a volte...) oppure Hyde (...altre volte...), sei entrambi...più l'uno o più l'altro a seconda del tuo umore. Forse...
è arrivato il professorone?:roll:
Guarda in italiano, grazie a Dio, non ho alcun problema (almeno per quanto riguarda i voti scolastici).
In un forum, dal momento che il mio alto ego anarchico mi propone con fervore di non adeguarmi alle regole ove non è necessario, tuttavia non sento questo altissimo bisogno di scrivere con chiarezza e concisione (il tutto lo lascio, appunto, per l'8 nel saggio di quinta o qualora mi chiamasse il Corriere).
In un forum, come nella quotidianità, mi interessa, più che la forma, il contenuto: formalismi vari lasciano il tempo che trovano e piuttosto mi basta comunicare il concetto/sentimento.

Posso proseguire, naturalmente con il permesso del nostro professore, continuando a compiacere il mio animo come me vie' più comodo?

Ecco partendo dal fatto che sperare di sbollire la propria frustrazione, davanti ad uno schermo piatto, sugli altri è alquanto nocivo (piuttosto se vuoi sfogarti porta avanti un diario, un blog, un thread qualsiasi) e dopo il tuo giudizio di fondamentale importanza per il futuro della mia esistenza possiamo andare avanti?
Bene.
Se per lo meno avessi tentato di capire ( non oso dire le mie parole ma almeno quelle di AnimaSola) ti saresti reso conto che noi ci siamo già accorti da un pezzo di essere entrambe le parti in tempi e modi differenti.
Dunque il tuo punto di vista (dall'alto del tuo grandissimo livello culturale e soprattutto psicologico) è a dir poco quanto di più scontato potesse essere detto: caro mio hai scoperto l'acqua calda (ehmm....piaciuto come l'ho detto o per caso avrei dovuto usare toni più formali e qualche virgola/sinonimo di mezzo?)

aaaahhh...almeno i frustrati ora sono 2 e chi guarda dall'esterno è più felice :roll:
Vecchio 07-05-2008, 18:06   #17
Esperto
L'avatar di solo85
 

Quote:
Originariamente inviata da giova88
...cut...
(piuttosto se vuoi sfogarti porta avanti un diario, un blog, un thread qualsiasi)
...cut...
hai ragione....e tra l'altro, lo consiglio a tutti (gia l'ho detto, lo so)
Vecchio 07-05-2008, 18:28   #18
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da animaSola2
:lol: :lol: :lol: a parte che mi sn sbragata dalle risate chi sarebbero i 2frustrati?....
ma diciamo io (che sono quello "volubile e lunatico" 8) ) e il moralizzatore Dany.
Non so...vuoi unirti alla combriccola?:lol:

Visto Dany? Il 90% del tempo,forse, parlo come magno, ma almeno su 2 post successivi al mio una ragazzuola si è fatta 2 risate e un 23enne ha confermato pure il mio consiglio che t'ho dato.
Dovrò andare da Giurato o Biscardi per diventare giornalista, ma almeno 2 cose sensate sono riuscite a farle in un solo post.


Vecchio 07-05-2008, 19:13   #19
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da animaSola2
:lol: :lol: Essendo che ho notato che è stato amore a prima vista tra voi...nn voglio insidiarmi come terzo incomodo

Comunque tornando seri...volevo chiederti 2 cosa giova...la prima è come vivi il senso di solitudine...,se è un qualcosa che ricerchi anche quando sei in compagnia.....oppure è solo un ritaglio di tempo che ti crei per staccati dalla "confusione".....

e la seconda cosa...è come vivi i rapporti d'amicizia...se riesci ad approfondirli e renderli costanti nel tempo..oppure sono semplici presenze...
il divorzio è legale...posso sempre ripensarci :lol:

allora venendo a noi proviamo a rispondere:

per quanto riguarda il senso di solitudine diciamo che è un po' ambo le cose:
diciamo che la "confusione" in sè dopo un po' mi stanca e percepisco il bisogno di cambiare/ascoltarmi; dunque di conseguenza vien da sè che è qualcosa che può capitare di andare a ricercare sia come fattore a sè stante sia come bisogno di chiarimento.

Insomma è verissimo che in compagnia sono premuroso,dolce,ironico, ho spirito d'iniziativa, ma è altrettanto vero che può succedere che senta a volte un bisogno anche di allontanamento (anche solo per chiarirmi)

Per quanto riguarda l'amicizia la questione si fa complicata; diciamo che dipende molto da chi ho davanti:
prima di accorgermi di questo mio cambiamento mi rapportavo e sentivo le relazioni in modo differente.
Oggi credo che chi è disposto a capire tutte le sfaccettature del mio carattere abbia una strada spianata verso di me (insomma a dirla tutta come detto sono uno che basta poco per diventare sensibile e ben disposto nei confronti dell'altro); certo è vero che spesso proprio la difficoltà delle eprsone di riuscire a comprendere i vari aspetti concomitanti del mio carattere possono rendere difficili (almeno inizialmente) dall'altra parte una certa intimità:
esempio banale:
un attimo prima sono io a scherzare, dare qualche buffetto, un abbraccio poco più in là le parole mi si intorpidiscono--> ecco se non mi impegno nel farmi conoscere per bene fin dall'inizio e farmi capire può capitare che inizialmente la persona che ho davanti non sappia come rapportarsi/reagire e se fidarsi o meno.

Diciamo che le amicizie di una volta le ho perse perchè si sono persi i ponti (pur essendo esse molto forti); oggi chi riesce ad accettare tutto di me solitamente è il primo che fa cento passi verso di me per mantenere i rapporti; chi invece trova difficoltà a interelazionarsi con l'altra parte del mio carattere finisce per diventare una semplice presenza (anche se ripeto solitamente c'è una parte di me che sa calamitizzare le attenzioni delle persone); e ancora c'è chi trova nella mia seconda metà di carattere un ostacolo troppo grosso e magari preferisce non allacciarli nemmeno i ponti perchè appunto manderebbe in pappa troppo il cervello per tentare di capire :P

Ti ho soddisfatta abbastanza?
Ti ci ritrovi pure qui o discosti?
Vecchio 07-05-2008, 19:14   #20
Banned
 

io non son felice di essere "frammentario"se per frammentario si intende tanti lati della propia personalità coltivati in diversi periodi di vita, e che non possono combaciare e fondersi.e un inferno!a me mi hanno sempre detto questa cos adella "personalità frammentaria"dicendo anche che era una cosa "patologica"nel mio caso.e come avere due persone senza braccia, come si abbracciano?credo dipenda , almeno dal mio caso, dal disamore verso se stessi e dalla insicurezza continua.o forse da una mente troppo aperta che riceve stimoli per ogni cosa, anche se fisicamente e come se non li sentisse.il problema giunge, quando a parte i parametri degli altri, tu stesso non riesci a capire chi sei in realtà.e come se un lato della tua testa lo conoscessi appena e un altro lato per niente.e vivi come se fossi un attore di un film di chissà che genere.pur restando freddo e ancorato alla realtà per metà.io spiego un pò la mia situazione, e come vivo io questa frammentarietà, poi non sò se possa centrare col topic.ciao a tutti. :wink:
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