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Vecchio 01-04-2015, 23:05   #1
Esperto
L'avatar di Stella89
 

Ragazzi ciao.Ho veramente bisogno di confrontarmi su quello che mi sta succedendo,perchè davvero non so come continuare così.
Cerco di essere sintetica.Ho ormai 33 anni(mi vengono i brividi solo a scriverlo)
e sono interiormente pressochè morta,distrutta.Ho cominciato a risolvere le mie problematiche più di 10 anni fa,cambiando diversi medici e psicologi.Farmacologicamente ho preso un pò di tutto,dai neurolettici agli ansiolitici,per gestire un qualcosa che è stato sempre difficilmente inquadrabile e diagnosticabile in maniera chiara.Da 3 anni seguo una psicoterapia della scuola cognitivo comportamentale per risolvere ancora queste problematiche sempre più incancrenite e croniche,problematiche che non appartengono,a quanto pare (ma ho qualche dubbio in merito) a malattie ben configurate come depressione/schizo e altre.
L'unica cosa al momento probabile,invalidate le precedenti diagnosi,è che si tratti di un'ansia generalizzata grave che comporta stati di dissociazione non riconducibili a psicosi,ma prodotti da uno stato nevrotico alla base (lieve agitazione psicomotoria,mentre parlo spesso non guardo negli occhi le persone e se le guardo mentre parlo mi trovo a parlare in modo sconnesso).Per 3 anni ho assunto una compressa di eutimil da 20 mg e molto del mio disagio si è attutito,non però il problema e la sofferenza alla base.Da qualche mese ho sospeso l'eutimil,decidendo di smetterla con gli psicofarmaci.Ho notato infatti che sì,si erano attutite e ridimensionate le emozioni negative,ma in realtà si era spento tutto un mondo,quello delle emozioni più vive,anche positive.Così ho deciso di sospendere il farmaco e dopo una settimana circa,sono riprecipitata nel mio "vecchio mondo",meno luminoso,più angosciante,ma vivo.Non ho intenzione di riprendere farmaci,ma ora mi trovo comunque in una brutta situazione,con un terrore che mi si mangia viva nel vedere la realtà in cui mi trovo.Mi spiego meglio.Ho 33 anni,non sono laureata,ho lasciato l'università dopo 10 esami sostenuti con ottimi risultati.Non ho mai tenuto un lavoro per più di 6 mesi,causa problemi relazionali,qualche episodio di emarginazione e scarso rendimento dovuto ad un processo di pensiero alterato che alimenta l'ansia da prestazione.In che consiste questo pensiero micidiale:parto sempre alla grande,coi colloqui e all'inizio del lavoro,ma poi scatta qualcosa di terribile,una paura forte di non riuscire più in quello che sto facendo e di deludere chi ha creduto in me fino a quel momento.Nel giro di un secondo,quella sensazione tanto forte mi fa precipitare pericolosamente e la mia prestazione cala.All'atto pratico,per capirci,succede che se sto facendo anche solo l'operatrice telefonica,di colpo,dopo quella sensazione terribile che mi impone la retromarcia,non capisco più cosa sta dicendo l'interlocutore dall'altra parte del telefono,non perchè faccia un discorso articolato,ma perchè la mia mente chiude tutte le porte,si rifiuta e non ascolta più neanche il concetto più semplice.Sento solo,quando mi succede sta cosa,una marea di parole senza senso,come se quella persona stesse parlando una lingua straniera per intenderci.Questo è solo uno di molti sintomi molto invalidanti e imbarazzanti che la mia ansia produce.Morale della favola,pur con tutta la buona volontà,sto problema è andato cronicizzandosi e mi ha condotto a non mantenere mai un lavoro,a non mantenere amicizie,a non avere relazioni ma solo avventurette qua e là.Ora la situazione è davvero peggiorata,è un anno che non faccio nulla.Sto al pc tutto il giorno senza concludere nulla.I parenti non hanno interesse per me,le mie sorelle hanno famiglia e i loro problemi,i miei genitori che abitano con me,hanno più di 70 anni e sono io che penso a loro ormai,inoltre anche da parte loro c'è un'indifferenza pazzesca e un modo di trattarmi malamente (elencando sempre i miei difetti e svalutando tutto quello che faccio e dico).Morale della favola,se qualche anno fa mi illudevo di avere alla fine comunque una famiglia,ora realizzo che è come se non avessi nessuno,anzi non ho nessuno.Passo,anche per problemi di compulsività seri,intere giornate a scrivere una e-mail o a fare una sola cosa,talvolta ormai(sono terrorizzata) mi trovo letteralmente a fissare il vuoto,svegliandomi la mattina e ritrovandomi a sera in un batter d'occhio,senza aver fatto nulla o avendo cominciato più di una cosa senza concluderne nessuna.Intere giornate che volano via ed io sto perdendo la testa.Mi sta venendo a mancare la lucidità,sono ripetitiva e monotona nel parlare e nel pensare,non ho più memoria,non vedo nessuno dalla mattina alla sera,i miei non battono ciglio se mi vedono al pc da mattina a sera,non gliene frega nulla,come fossi morta,posso pure fissare il muro per anni,non mi incitano,nulla..il telefono tace,tutti quelli che conosco in modo stretto e che sanno delle mie giornate,non intervengono ed io giorno dopo giorno trovo sempre meno forza e ritrovo sempre più dolore nel realizzare che sono sola,davvero.Mi chiedo come andare avanti,non è facile realizzare che quella famiglia che credevi di avere se ne sbatte di te,che potresti morire,non batterebbe ciglio,mi sento un'estranea,li sento tutti estranei e mi sento impazzire.Se mi trovo ad instaurare nuove amicizie,queste svaniscono dopo qualche incontro,perchè ormai sto parecchio conciata.Pur avendo un bell'aspetto,pur essendo una bella ragazza,non trovo la forza di curarmi perchè so,per esperienza,che non cambierebbero le cose,dovrei fare un trapianto di cervello e di memorie di esperienze appaganti vissute,per avere qualche speranza...ma il mio cervello mi manda solo l'immagine di una fine tragica e quello che appare agli altri è questo,una persona andata,finita..che straparla,che è sconnessa nei movimenti e nei pensieri,che non ha ciglia perchè se le toglie per il nervoso,che non ha vita,ma solo il senso della fine che ormai gli trasmette ogni particella del suo corpo.Quando poi cerco di fare la leggera e la propositiva pur avendo l'inferno che brucia nell'anima,penso di toccare il ridicolo agli occhi degli altri e più di una volta mi è stato detto da colleghi e persone incontrate che faccio pena.Non so come sia possibile che io mi sia ridotta così,non so come rialzarmi,il dolore nel vedere soprattutto le persone a cui volevo bene trattarmi così,mi uccide e a nulla sono serviti i miei tentativi di parlare e dire che quello che provo,c'è l'indifferenza/intollerenza totali nei miei confronti e vi giuro che non sono affatto una brutta persona,mi sento in un incubo.

PS:Ho scritto questo messaggio di getto e ho impiegato solo una 15 di minuti per buttarlo giù,mi scuso per l'eventuale scarsa comprensibilità,ma mi sta parecchio fumando il cervello :-(

Ultima modifica di Stella89; 01-04-2015 a 23:23.
Vecchio 01-04-2015, 23:19   #2
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Se dovessi descrivere quello che hai scritto, sai cosa farei?
Prenderei una tela lungoadecine di chilometri, sulla quale dipingerei centinaia e centinaia di situazioni quotidiane. Sopra la tela porrei un tenue velo nero, che permetterebbe solo di scorgere le situazioni quotidiane e gli avvicendamenti degli altri esseri umani, ma te ne lascerebbe esclusa.

Un'operazione importante sarebbe la rimozione di questo velo, questa separazione che percepisco fra te stessa e il mondo esterno. Ad esempio, le persone sono molto più assidue e felici di incontrarti se tu a tua volta ti mostri felice di incontrare loro; i genitori sono estremamente complimentosi se fai delle azioni piacevoli inaspettate.

Più che altro bisognerebbe capire di che pasta è fatto questo velo nero, in maniera tale che tu possa riconoscerlo al tatto e toglierlo. Quali sono esattamente i pensieri che ti fanno cessare di lavorare?
Vecchio 01-04-2015, 23:39   #3
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

Uhm hai scritto tante cose di getto, si sente che hai un forte bisogno di disintossicarti da tutti questi pensieri che ti avvelenano dentro. Io non credo che tu sia sola, però capisco cosa intendi riguardo al comportamenteo delle persone più care che ti stanno attorno, la verità è che da qui ti ci puoi tirare fuori solo te, i tuoi genitori e le sorelle non sono in grado di farlo e non credere che abbiano tutto questo ascendente su di te, non possono fare molto se non sei te a ripartire, a far piazza pulita e ricominciare a costruire un percorso di rinascita.

Consigli pratici non mi sento di dartene, ce ne sono a dozzine di topic dove si raccontano in maniera dettagliata esperienze positive, forse la cosa più giusta da fare è partire da una cosa, una sola, nel tuo lungo sfogo hai messo un po' di tutto, la tua testa è come una lavastoviglie zeppa di piatti e pentole all'inverosimile e sappiamo tutti (anche io che manca poco non so nemmeno come si accende ) che se cene metti troppi rimane tutto sporco come prima....
Individua un problema e focalizzati su quello, per esempio l'organizzazione della tua giornata e del tuo tempo libero, prova ad avvicinare a te le persone in maniera da poter riprendere l'abitudine a stare in mezzo alla gente e da occupare sempre più il tuo tempo sottraendolo allla continua riflessione sui problemi e le difficoltà.
Piano piano riabituandoti potrai passare ad affrontare altri problemi come ad esempio il lavoro, che secondo me deve venire dopo aver ricostruito un po' di serenità ed autostima, insomma un percorso fatto di piccoli passi che ti rafforzino un po' alla volta...
Ringraziamenti da
cancellato15306 (01-04-2015)
Vecchio 01-04-2015, 23:42   #4
Esperto
L'avatar di Stella89
 

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Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Quali sono esattamente i pensieri che ti fanno cessare di lavorare?
Quello che sento,d'istinto, è di non sentirmi all'altezza del ruolo che mi è stato dato.Non la sento però come mancanza di fiducia in me stessa,ma peggio ho un a brutta sensazione,come se stessi prendendo in giro,come se fossi pazza.C'è una persona che vedo ogni tanto alla fermata dell'autobus,è u uomo,avrà più di 50 anni e dice a tutti che studia economia e che da esami,ma lo vedi che non ci sta,tutto spettinato,alterato,ogni tanto prende e scaraventa lontano la sua borsa,sono anni che va avanti dicendo a tutti che studia,dicendo di avere un ruolo..ecco quando mi trovo a svolgere un lavoro,io mi sento così,una pazza che gioca a fare quella che lavora,ma che non ci sta dentro,come se prendesse in giro tutti e dentro si sentisse incerta e fragilissima.Qualcuno che mi conosce pensa che in definitiva non mi va di lavorare,ma non è così,la buona volontà non mi manca,penso che ci sia qualcosa di più grave a fondo,penso che ci sia un serio problema di identità,come fossi rimasta un'adolescente che sa fare solo l'adolescente,ma che al momento di diventare adulta,non sostiene la cosa,la società preme,e allora faccio finta di sostenerla,ma non mi sento pronta e "gioco a" ...Fa paura a me stessa quello che sto scrivendo..

Ultima modifica di Stella89; 01-04-2015 a 23:46.
Vecchio 02-04-2015, 01:51   #5
Esperto
L'avatar di Stella89
 

Chiedo scusa,mi sono accorta ora che ho sbagliato la sezione in cui inserire la discussione,non so come spostarla
Vecchio 02-04-2015, 07:06   #6
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Guarda, io sono te in versione maschile, con l' unica differenza che vivo da solo ed evito la mia famiglia. Per il resto non saprei davvero cosa dirti, io sono completamente impantanato in questa situazione orribile, non riesco più a conoscere persone, ad instaurare rapporti di qualsiasi natura, mi sento vuoto, spossato, morto dentro. Ho iniziato una terapia che però già sò che non mi condurrà da nessuna parte, ho un pensiero anzi due pensieri fissi, uno dei quali è quello del suicidio. Sinceramente non avrei mai pensato che sarei potuto arrivare a tutto questo, eppure è successo. Soffro di ansia generalizzata che mi blocca in quasi tutto quello che faccio. Riesco solo a svolgere semplici compiti, per il resto non sono più interessato a nulla. Soffro anche di un' invidia atroce nel vedere gli altri tutti accoppiati, felici, che vivono la loro vita normalmente mentre io sono ridotto peggio di uno straccio, nonostante scoppi di salute.
Boh , per me è l' inferno in terra e più passano i giorni più la situazione peggiora, è un malessere cronico che non riesco a debellare e più a sopportare. Credo che di questo passo il mio destino sia davvero segnato. Non credo di poter più reggere questa situazione a lungo. Mi dispiace amica, l' unico motivo per poter andare avanti è quello di pensare che c'è gente messa peggio, ma non credo possa poi servire a molto.
Vecchio 02-04-2015, 09:08   #7
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Originariamente inviata da Stella89 Visualizza il messaggio
Quello che sento,d'istinto, è di non sentirmi all'altezza del ruolo che mi è stato dato.Non la sento però come mancanza di fiducia in me stessa,ma peggio ho un a brutta sensazione,come se stessi prendendo in giro,come se fossi pazza.C'è una persona che vedo ogni tanto alla fermata dell'autobus,è u uomo,avrà più di 50 anni e dice a tutti che studia economia e che da esami,ma lo vedi che non ci sta,tutto spettinato,alterato,ogni tanto prende e scaraventa lontano la sua borsa,sono anni che va avanti dicendo a tutti che studia,dicendo di avere un ruolo..ecco quando mi trovo a svolgere un lavoro,io mi sento così,una pazza che gioca a fare quella che lavora,ma che non ci sta dentro,come se prendesse in giro tutti e dentro si sentisse incerta e fragilissima.Qualcuno che mi conosce pensa che in definitiva non mi va di lavorare,ma non è così,la buona volontà non mi manca,penso che ci sia qualcosa di più grave a fondo,penso che ci sia un serio problema di identità,come fossi rimasta un'adolescente che sa fare solo l'adolescente,ma che al momento di diventare adulta,non sostiene la cosa,la società preme,e allora faccio finta di sostenerla,ma non mi sento pronta e "gioco a" ...Fa paura a me stessa quello che sto scrivendo..
A me non fa paura
Per te cosa rappresenta il lavoro? Forse non sei pronta a lavorare per una rappresentazione che dai al lavoro
Vecchio 02-04-2015, 10:05   #8
Esperto
L'avatar di pokorny
 

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Originariamente inviata da Sputafuoco95 Visualizza il messaggio
Guarda, io sono te in versione maschile, con l' unica differenza che vivo da solo ed evito la mia famiglia. Per il resto non saprei davvero cosa dirti, io sono completamente impantanato in questa situazione orribile, non riesco più a conoscere persone, ad instaurare rapporti di qualsiasi natura, mi sento vuoto, spossato, morto dentro. Ho iniziato una terapia che però già sò che non mi condurrà da nessuna parte, ho un pensiero anzi due pensieri fissi, uno dei quali è quello del suicidio. Sinceramente non avrei mai pensato che sarei potuto arrivare a tutto questo, eppure è successo. Soffro di ansia generalizzata che mi blocca in quasi tutto quello che faccio. Riesco solo a svolgere semplici compiti, per il resto non sono più interessato a nulla. Soffro anche di un' invidia atroce nel vedere gli altri tutti accoppiati, felici, che vivono la loro vita normalmente mentre io sono ridotto peggio di uno straccio, nonostante scoppi di salute.
Boh , per me è l' inferno in terra e più passano i giorni più la situazione peggiora, è un malessere cronico che non riesco a debellare e più a sopportare. Credo che di questo passo il mio destino sia davvero segnato. Non credo di poter più reggere questa situazione a lungo. Mi dispiace amica, l' unico motivo per poter andare avanti è quello di pensare che c'è gente messa peggio, ma non credo possa poi servire a molto.
Ogni post che leggo sembra la mia autobiografia in termini sempre più precisi. Io non ho l'ansia di relazionarmi al prossimo, ma per il resto quoto tutto, in particolare quel malessere profondo nel vedere tanta gente avere successo e più o meno vivere decentemente, mentre io sono escluso da tutto.
Vecchio 02-04-2015, 10:41   #9
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ciao.
Non intendo minimizzare la tua sitazione, né ho consigli da dare.
Quello che posso dirti, è che in diversi passaggi mi ritrovo molto, specie sulla paura di non essere abbastanza agli occhi degli altri.
Nonostante tu ti senta confusa,con la testa che "va per conto suo" e le difficoltà mentali che racconti, leggendoti non si pensa a una persona "strana" o poco presente a sé stessa,anzi. L'analisi è lucidissima e c'è molta consapevolezza della situazione in cui ti trovi. Per esempio, hai descritto perfettamente quali sono i disagi che provi sul lavoro.
Sarebbe molto peggio se non ti rendessi conto. Ecco, se ti può aiutare a vederci uno spiraglio positivo.
Auguroni
Ringraziamenti da
cancellato13564 (05-04-2015), Stella89 (02-04-2015)
Vecchio 02-04-2015, 12:14   #10
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Originariamente inviata da Sputafuoco95 Visualizza il messaggio
Mi dispiace amica, l' unico motivo per poter andare avanti è quello di pensare che c'è gente messa peggio, ma non credo possa poi servire a molto.
Infatti,è un pensiero che non mi da conforto..anzi pensare o anche lavorare con persone che stanno peggio di me(come mi è stato consigliato da altri),rafforza quella sensazione di paura mista ad attrazione di fronte ad un baratro interiore,mi sento cascare sempre più giù,nutrendomi di atmosfere nere.Avrei bisogno di risalire la china,alzare il livello e confrontarmi nei pensieri e di persona,con persone che non stanno giù,ma stanno su,che puntano in alto,non in basso.Io come te,non avrei mai pensato di toccare questi livelli di sofferenza,e per questo,quello che mi darebbe una mano è dimenticare che questi livelli ho toccato,cominciando a pensarmi (come un tempo) a confronto con gente che sta bene,non gente che se la sta vedendo molto male,questo alimenta secondo me un circolo vizioso di brutte sensazioni,si continua a stagnare anche mentalmente nelle stesse pericolose acque.Io stessa mi giudico e mi scolpisco addosso senza pietà un'etichetta,quella della matta,di quella si ostina a girare insieme al cagnolino,spesso in braccio,stravolta e infantile,sono cosciente tuttavia di questo e di questa veste,ma non riesco a lasciarla finendo sempre in queste condizioni per sfibramento mentale.Non ce la faccio a darmi un tono,per stanchezza,per paura/attrazione del baratro,per uno strano senso di provocazione (forse richiesta d'aiuto?) nei confronti del prossimo.Questo stereotipo che mi sembra di personificare ogni volta si rafforza viaggiando a livelli tendenti il basso,mentre forse si incrinerebbe se mi confrontassi nell'ambito di contesti più sani,dimenticando pian piano il brutto e la paura..

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Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Per te cosa rappresenta il lavoro? Forse non sei pronta a lavorare per una rappresentazione che dai al lavoro
Ora come ora sento di risponderti che il datore di lavoro si aspetta che tu faccia il tuo lavoro,apportando benefici alla sua attività.Se l'attività io non l'ho a cuore come ce l'ha lui,non ho motivazione a metterci del mio.Anche se sto toccando il fondo economicamente (vivo con qualcosa della pensione di mio padre e se va bene,ho 10 euro al giorno),non mi scatta comunque nessuna molla,nè funziona il concetto che anche se fai un lavoro che di cui non te ne frega nulla,almeno hai racimolato qualche soldo per dignità tua e qualità di vita migliore.Ho provato "a farlo e basta" senza pensarci su,lucidamente pensando che è una questione di dignità,che avrei aiutato i miei,e che chissà poi avrei trovato altro,ma tutti i lavori che facevo fondamentalmente non mi interessavano e i sintomi non hanno mai trovato un grande ostacolo di fronte a sè.Una ferrea motivazione li supererebbe,ma io questa motivazione a livello interno,non ce l'ho.Inoltre il lavoro si svolge all'interno di un contesto fatto di persone e gli stessi problemi relazionali che mi impediscono di mantenere amicizie e altro,si materializzano anche qui.Aggiungo poi che la mia vitalità è meno che un'esile fiammella accesa,con tutta la buona volontà,sono giorni che non m'alzo più dal letto,se non per scrivere qui,portare fuori il cane e fare la spesa.Per il resto se mi spingo a reagire e ad alzare la testa,rispetto a tempi passati sento un peso enorme e una sfiducia totale,con l'aggiunta che nessuno tra i miei cari si aspetta nulla da me.Non ho molle interne,morta.

Ultima modifica di Stella89; 02-04-2015 a 12:45.
Vecchio 02-04-2015, 14:28   #11
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Originariamente inviata da Stella89 Visualizza il messaggio
Aggiungo poi che la mia vitalità è meno che un'esile fiammella accesa,con tutta la buona volontà,sono giorni che non m'alzo più dal letto,se non per scrivere qui,portare fuori il cane e fare la spesa.Per il resto se mi spingo a reagire e ad alzare la testa,rispetto a tempi passati sento un peso enorme e una sfiducia totale.
Ecco, ho quotato solo quella breve parte. Ecco, Stella89 non è assolutamente per sminuire ma secondo me le difficoltà sul lavoro e relazionali non ti possono impedire ad esempio di uscire con le belle giornate che ci sono ora e andarti a fare una passeggiata per conto tuo se proprio non ti va di trovare un gruppo che faccia queste attività. Lo dico per esperienza personale, anche facendo solo una passeggiata anche poco impegnativa però mantenendo questo impegno tutti i giorni un pochino meglio ci si sente perché si ha scaricato un po la tensione. Ovviamente non è sufficiente solo questo, ma stare a casa non può che fare peggiorare la situazione specialmente se sei circondata da persone che non ti riescono a capire o che non vogliono capire. Io proverei a fare del volontariato un attività che ti permetta di fare qualcosa per altri e che ti può far conoscere persone nuove. Ovviamente è solo un mio suggerimento.
Vecchio 02-04-2015, 14:37   #12
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Serve a ben poco rialzarsi.. poi ti buttano giu di nuovo e costa il doppio di fatica rialzarsi2 in un rivolo esponenziale senza fine
Ringraziamenti da
pokorny (02-04-2015)
Vecchio 02-04-2015, 17:20   #13
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Originariamente inviata da Wolferstein Visualizza il messaggio
Ecco, Stella89 non è assolutamente per sminuire ma secondo me le difficoltà sul lavoro e relazionali non ti possono impedire ad esempio di uscire con le belle giornate che ci sono ora e andarti a fare una passeggiata per conto tuo se proprio non ti va di trovare un gruppo che faccia queste attività.Io proverei a fare del volontariato un attività che ti permetta di fare qualcosa per altri e che ti può far conoscere persone nuove. Ovviamente è solo un mio suggerimento.

No,sono d'accordo con te,non c'è nulla che mi impedisca oggettivamente di uscire e concedermi dei momenti all'aria aperta,godendomi queste belle giornate.Il punto è che io esco da sola da un anno e passa ormai.Passeggio da sola,mi organizzo piccole gite all'aria aperta da sola,vado al cinema da sola,al mare da sola...ora però,da un pò di tempo mi sono stancata,perchè se è vero che prendo un pò di sole tra la gente,in realtà sto di fatto sempre da sola,con il mio monologo interiore ossessivo e negativo e la mia sofferenza.Mi sono stancata di uscire da sola anche perchè vengo spesso derisa da ragazzi e ragazze(soprattutto mi capita con le ragazze).Non mi dicono che sono una povera matta sfigata,ma certi sguardi di pena che mi bruciano all'istante,non possono essere fraintesi.Ho scelto di preservarmi per qualche settimana da un giudizio costante delle persone rispetto ad un disagio ed una sofferenza ora molto evidenti.Vuoi che non lo sappia che giornate splendide ci sono?! ...e mi sento morire..ma in questo momento sono troppo vulnerabile.In più non spero neanche più che nel caso dovessi attaccare bottone con qualcuno,questo desideri rivedermi,anzi,date le mie esperienze,tutti scappano alla fine,perchè faccio solo una pena infinita ed io mi sento letteralmente un caso umano.

Ultima modifica di Stella89; 02-04-2015 a 17:29.
Vecchio 28-04-2015, 22:12   #14
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L'avatar di Stella89
 

Altri giorni sono passati e ora davvero posso dire che sono arrivata alla fine.Non so più che cosa fare.Non ho lavoro,non ho una vita privata.Nonostante io abbia una famiglia,delle sorelle,ognuno vive per conto suo e pensa a sè,il telefono è muto da settimane,mesi.L'unica forma di comunicazione che ho è scambiare due monosillabi con i miei molto anziani,o coccolare il cane.Ho riprovato ad uscire con delle amiche che vedo ogni tot (sempre meno),ma sono diventata così sofferente che non mi si può vedere,se provo a far finta di nulla,mettere a tacere il dolore che mi sta ammazzando,sento un male fisico,freddo a volte,mi ghiaccio e mi viene da vomitare,non vorrei neanche uscire quando capita perchè è tremendo,divento peggio di un caso umano,tremo,storpio le parole oppure parlo male e e dentro di me sento un grido sovrumano,vorrei denunciare quello che passo,ma posso solo accennare a queste amiche,che già scappano vedendomi in questo stato pietoso.Penso ormai di stare così male che nessuno mi può aiutare,è finita.Ho provato tanti lavori e molte psicoterapie,oltre 10 anni di lotta e gli anni dietro di sofferenza pura(traumi infantili),tutto inutile,l'ultimo lavoro qualche giorno fa,mi hanno subito mandata via perchè non ero in grado.Sono piegata,piegata dai fallimenti e da una solitudine estrema.Tutti puntano il dito contro di me,non c'è persona che non lo faccia.Sono una bella ragazza,ma stremata ed incapace di vivere.Se fino a 10-15 anni fa, risultavo con "una marcia in più" e "con una testa così"..ora vengo trattata come una persona priva di valore,scartata come inutile e finita.Giorni,mesi,anni senza una vita.. con la compassione degli altri/pena,sprezzo,rifiuto.Ormai ricevo solo questo,è assurdo,ma suscito solo questo.Non so come spiegarvi la cosa,ma è la solita storia,se in gruppo io dico una cosa o faccio una cosa sarà subito scartata come inutile o giudicabile negativamente,se a dire o fare la stessa cosa è un'altra ragazza anche più brutta,più superficiale,ma che non sono io,sarà non dico applaudita ma quasi.In questo scenario di continua avversità,in cui non riesco ad adattarmi,impazzendo letteralmente(ci manca poco che sto tutto il giorno sulla sedia a fissare le mura),riesce tutto il quadruplo più difficile degli altri,che avendo un sistema di affetti alle spalle famiglie/amici/fidanzati,qualcuno che li stima,che li abbraccia,che c'è..mettono il turbo rispetto a me.Lo vedo,basta che anche solo la commessa mi faccia un sorriso di simpatia e mi torna un pò di energia e di voglia di tirare avanti nella miseria più totale.Chissà ad avere un bel sistema solido alle spalle..ma è un un sogno,perchè è evidente che la famiglia non c'è..e le altre relazioni si sfaldano quasi subito per il mio stato.Con la psicologa non sta andando bene,finchè prendevo gli ansiolitici ero più gestibile,ora si sta complicando tutto,più di una volta,ho dimenticato gli appuntamenti,letteralmente,ma non è un problema che ho solo con lei,ce l'ho anche con quei pochi impegni che ho..e qui sono un pò delusa,lei se l'è presa come se avessi una mancanza di rispetto,mi viene pure il dubbio che possa pensare che la stia prendendo in giro,perchè poi a quelle ultime a cui sono andata,è stata distratta,strana,morale della favola manco più la psicologa mi sopporta penso,chi mi rimane,il cane?A volte penso che se potesse aprire da solo la porta di casa,se ne andrebbe anche lui.

Ultima modifica di Stella89; 28-04-2015 a 22:16.
Vecchio 28-04-2015, 22:27   #15
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Quote:
Originariamente inviata da Stella89 Visualizza il messaggio
e molte psicoterapie,oltre 10 anni di lotta e gli anni dietro di sofferenza pura(traumi infantili)
Hai provato con uno psicoterapeuta che usa l'EMDR? Per i traumi è molto utile.
Ringraziamenti da
Stella89 (28-04-2015)
Vecchio 28-04-2015, 22:49   #16
Esperto
L'avatar di Stella89
 

Ciao,no non l'ho provata ma ne ho sentito parlare,se devo essere sincera però non ce la farei a contattare un ulteriore specialista,ricominciare tutto da capo,ricreare un rapporto,poi ho sentito che costa anche un bel pò,a malapena riesco a pagare la psicologa che ho adesso..ho la sensazione che le mie problematiche si siano complicate ulteriormente,non ho provato l'emdr,ma altre terapie comunque valide,penso di essere io il problema,penso di essermi così cronicizzata da essere diventata incurabile,anche a livello di atteggiamento nei confronti della vita e delle persone,tante,troppe persone di cui mi sono fidata e a cui ho voluto bene,mi hanno lasciata alzando le braccia,anche quelle più forti..molto difficile crederci ancora.
Vecchio 28-04-2015, 23:32   #17
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Quote:
Originariamente inviata da Stella89 Visualizza il messaggio
ho la sensazione che le mie problematiche si siano complicate ulteriormente
Non sei tu il problema, molto più probabilmente la psicoterapia che stai facendo non è andata alla radice del problema.
In terapia ti senti ascoltata? Ha risposto alle tue domande in modo soddisfacente? Avete esaminato gli episodi traumatici?
Con questo non voglio dire che non sia competente, ma che magari il percorso che state facendo non è adatto a te.

Quote:
Originariamente inviata da Stella89 Visualizza il messaggio
troppe persone di cui mi sono fidata e a cui ho voluto bene,mi hanno lasciata alzando le braccia,anche quelle più forti..molto difficile crederci ancora.
Il problema allora sarebbe trovare un professionista che possa fartelo credere.
Sarebbe già un buon inizio.
Vecchio 29-04-2015, 01:53   #18
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Quote:
Sto al pc tutto il giorno senza concludere nulla.I parenti non hanno interesse per me,le mie sorelle hanno famiglia e i loro problemi,i miei genitori che abitano con me,hanno più di 70 anni e sono io che penso a loro ormai,inoltre anche da parte loro c'è un'indifferenza pazzesca e un modo di trattarmi malamente (elencando sempre i miei difetti e svalutando tutto quello che faccio e dico).Morale della favola,se qualche anno fa mi illudevo di avere alla fine comunque una famiglia,ora realizzo che è come se non avessi nessuno,anzi non ho nessuno.
forse la chiave sta in questo ... come detto anche ad altri forse dovresti proprio separarti 'fisicamente' dalla famiglia di origine , lo so che non è facile visto anche i tuoi problemi sul lavoro e di relazione ma non vedo proprio alternative , anche la psicoterapia fallisce se si continua a vivere nella stessa casa che ha fatto insorgere la nevrosi
ma una terapia analitica non sarebbe più indicata nel tuo caso ?
Vecchio 29-04-2015, 17:50   #19
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Lo sò che può sembrare un pò banale e magari penserai che sia irrangiungibile, ma il segreto sul lavoro (perlomeno per me è tuttora questo) è semplicemente credere in quello che fai...Tu ti devi mettere in testa che quello che fai è fatto bene e nessun'altro (o pochi altri) sono in grado di farlo come lo fai tu, a costo alcune volte di raccontarti delle balle. Detta papale papale devi esaltare quello che fai e non sminuirlo...Fai una telefonata e balbetti o non comprendi/capisci quello che ti dicono perchè l'ansia di manda in pappa il cervello? ridici sopra, chissà cosa avrà capito di quello che gli ho detto!!...la prossima telefonata cercherò di stare concentrata su quello che dicono dall'altra parte non ascolterò la mia ansia che rompe.
Vedrai che prima o poi arriveranno rassicurazioni e anche complimenti che non faranno altro che convincerti di quello che pensi.

Cmq lo sò che dà fastidio abbassare le emozioni con i farmaci, ma non scartare del tutto l'idea di riprenderli inizialmente possono darti una mano...poi quando ti sentirai più sicura e con più autostima valuterai di ri-mollarli.
Sei intelligente, sei di bell'aspetto, sei capace di relazionarti in maniera discreta NON BUTTARTI VIA!
Sono più o meno le cose che mi dico spesso anchio, e funziona, credici.
Vecchio 29-04-2015, 20:54   #20
Esperto
L'avatar di chrissolo
 

Quote:
Originariamente inviata da Stella89 Visualizza il messaggio
No,sono d'accordo con te,non c'è nulla che mi impedisca oggettivamente di uscire e concedermi dei momenti all'aria aperta,godendomi queste belle giornate.Il punto è che io esco da sola da un anno e passa ormai.Passeggio da sola,mi organizzo piccole gite all'aria aperta da sola,vado al cinema da sola,al mare da sola...ora però,da un pò di tempo mi sono stancata,perchè se è vero che prendo un pò di sole tra la gente,in realtà sto di fatto sempre da sola,con il mio monologo interiore ossessivo e negativo e la mia sofferenza.Mi sono stancata di uscire da sola anche perchè vengo spesso derisa da ragazzi e ragazze(soprattutto mi capita con le ragazze).Non mi dicono che sono una povera matta sfigata,ma certi sguardi di pena che mi bruciano all'istante,non possono essere fraintesi.Ho scelto di preservarmi per qualche settimana da un giudizio costante delle persone rispetto ad un disagio ed una sofferenza ora molto evidenti.Vuoi che non lo sappia che giornate splendide ci sono?! ...e mi sento morire..ma in questo momento sono troppo vulnerabile.In più non spero neanche più che nel caso dovessi attaccare bottone con qualcuno,questo desideri rivedermi,anzi,date le mie esperienze,tutti scappano alla fine,perchè faccio solo una pena infinita ed io mi sento letteralmente un caso umano.
Mi dispiace tanto per la situazione che descrivi, in tantissime cose che hai scritto mi ci riconosco appieno (tipo la "sofferenza" che si prova nel ritrovarsi costretti - se si vuole uscire - a farlo sempre da soli, è una cosa che alla fine ti porta a non farlo più e rinchiuderti definitivamente in casa - io sono anni che infatti non esco manco più a passeggiare)

Detto questo .. secondo me tu dai troppo peso al giudizio degli altri e ti crei dei complessi inutili su cosa potrebbero pensare di te..
Hai detto che sei di bell'aspetto, sei intelligente..già solo per questo non vedo perché la gente dovrebbe deriderti od escluderti (non più di quanto deride ed esclude chiunque altro, almeno) perché guarda che alla fine il dramma vero è che nel mondo regnano principalmente l'individualismo, l'egoismo e l'indifferenza.
Sostanzialmente agli altri non importa NIENTE di noi, ma proprio niente.. tipo che possiamo crepare e per loro è esattamente uguale.. anche questo forum (ahimè) è un esempio eclatante di ciò, ma un pò tutto è così.. se sei utile o funzionale a uno scopo e non hai problemi e ti imponi allora la considerazione la ricevi, ma quando tutto ti va male e sei in grossa difficoltà e di utile o funzionale agli scopi degli altri non hai niente.. allora vieni semplicemente abbandonato a te stesso o te stessa, e se crepi la gente manco sbatte le ciglia.. è mostruoso, ma reale.. io l'ho vissuto sulla mia pelle..

E' questo il motivo principale per cui è così difficile rialzarsi nei momenti peggiori dell'esistenza: perché hai - purtroppo - bisogno degli altri ma (a meno di miracoli) non troverai nessuno disposto a tenderti nemmeno un'unghia di un dito.

Quote:
Originariamente inviata da Stella89 Visualizza il messaggio
In questo scenario di continua avversità,in cui non riesco ad adattarmi,impazzendo letteralmente(ci manca poco che sto tutto il giorno sulla sedia a fissare le mura),riesce tutto il quadruplo più difficile degli altri,che avendo un sistema di affetti alle spalle famiglie/amici/fidanzati,qualcuno che li stima,che li abbraccia,che c'è..mettono il turbo rispetto a me.
Questa cosa pure la comprendo assai bene (non ho mai avuto nessuno e niente attorno), la gente trae linfa e sostegno da tantissime situazioni e cose che possiede e che dà quasi sempre per scontate e insignificanti.. infatti troverai - pure qui - tanta gente che negherà questa evidenza e che dirà che una famiglia amici fidanzati, abbracci, stima .. non servono a niente..
Che nemmeno vuol dire che queste cose risolvono ogni cosa.. ma avessi mai trovato una persona che si sforzasse anche solo di immaginare come sarebbe stata e come sarebbe la sua vita senza quelle cose che dà per così "scontate" e "superflue"..

Non so cosa suggerirti.. io anni di sconforto e debilitazione come questi ultimi che sto "vivendo" non li avevo mai conosciuti.. mi son sforzato tanto ma va sempre peggio, sempre peggio.

Forse dovresti ripartire da quello che hai, che non è poco: sei di bell'aspetto (e ti assicuro che non è una cosa che conta poco nella vita, purtroppo, anche se non dovrebbe), intelligente, conscia dei tuoi problemi e delle tue difficoltà.. sei ancora giovane.. prova a smettere di pensare al giudizio degli altri e focalizzati su quello di cui hai bisogno e voglia tu, ma intendo onestamente, senza pensare a ciò che potrebbero pensarne gli altri, perché è importante anche capire ciò di cui si ha bisogno (e per ogni persona è una cosa diversa).. e cercare di concentrare le energie lì e non disperderle in altre cose inutili.

In bocca al lupo.
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