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21-08-2009, 13:59
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#1
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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sono circa 2 mesi che piango ad "intermittenza."....e da una settimana in
continuazione.. cosi che ho tentato negli ultimi 6 mesi di analizzare la mia situazione e descriverla sinteticamente cosi:
è come se avessi sprecato pressochè tutta la mia vita..in quando uno stato di forte oppressione e soffocamento per lo più psicologico e alquanto invadente...mi ha sempre impedito di agire....questa sensazione di forte oppressione dovuta forse probabilmente all'atmosfera intorno a me e alla mia indole estremamente introversa....e chiusa..ha fatto si che io...non riuscissi mai a elaborare le mie necessitudi...e tentassi in modo vano..di sforzarmi in tutto e per tutto per tutto..sprecando ogni mia minima energia di "accontentare" ,restando in una posizione di stasi,....l'idea considerata giusta o imposta come tale.....e a causa della mia forte sensibilità ed introversione creandomi un mondo a parte e molto diverso..nel l'intimo del mio essere...dove trovavo rifugio ogni qualvolta...la situazione arrivava ad un limite....a volte stemperato dallo sviluppo di ideologie assurde xlopiù...ma che xle prospettive o"leggi del mio mondo...erano le uniche possibili"....più il tempo passava più erano necessarie delle """boccate d'aria"""dall'impossibilità del vivere tanto più che gli sforzi e le delusioni si moltiplicavano....mentre io restavo a galla solo xinerzia...credo di essere andata avanti cosi xanni senza neppure rendermene conto.... finke.."un giorno"forse mi sono resa conto...che la situazione era troppo impossibile da sostenere...e dovevo cominciare a vivere realmente.....,e quando intendo vivevere nn mi riferisco alle varie estroversate ma alla capacità di poter fare e realizzare quello xcui si è portati..che ci piace..o che semplicemente ci fa stare bene.... stà di fatto..che nel momento..in cui ho cominciato a percepire veramente il problema..ovviamente ho cominciato altrettanto a sentire il bisogno di cominciare ad uscirne..ma qui scatta quasi il doppio problema!il mio avere alla base una nn base o una base talmente labile e pressochè inesistente...ed il fatto o la convinzione di poter contare solo su stessi...e il "proprio se stessi nn esiste"..mi blocca ancora una
volta!!!!x cui adesso è come se mi sentissi in una posizione di svantaggio....posizione di svantaggio che nn riesco a superare....chè tanto più nn ne ho la forza!e la situazione e triplamente insopportabile!!!
nn c'è la faccio piùùùùù
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21-08-2009, 14:12
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#2
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Intermedio
Qui dal: Aug 2009
Messaggi: 197
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partiamo dal fatto che spesso noi crediamo di dovere qualcosa a qualcuno e di dover accontentare gli altri...cosa che alla fine ti sfianca...perchè vivere "per gli altri" è eccessivamente faticoso e non porta mai ad essere soddisfatti davvero...al limite si pensa di aver fatto quello che si deve e si è sempre li con l'idea di deludere qualcuno.
quando finalmete si devide di "vivere davvero", ovvero di iniziare a fare ciò che realizza noi stessi...il problema è un' altro...che non puoi più dare la colpa a nessuno...perchè le scelte le fai tu e la direzione la decidi tu....quindi se tutto va storto o non ti muovi di un passo, oltre al fallimento in se ritieni di aver anche sbagliato a valutare e a prendere quella strada...
ma io posso dire che se iniziare a vivere per se stessi è mooooolto più faticoso e frustrante (spesso) è indubbiamente l'unica strada per trovare un equilibrio.
non è semplice, nè rapido...però hai fatto una scelta coraggiosa.
la sensazione di non avere le basi deriva dal fatto che stai facendo qualcosa di nuovo e come tutte le cose nuove, ci mettono in discussione e ci fanno dubitare di esserne capaci davvero.
poi magari non capito un kaiser e sto parlando da ore per nulla
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21-08-2009, 14:12
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#3
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Messaggi: 169
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Non ti abbattere, già il fatto di aver analizzato i tuoi problemi e aver voglia di uscirne è già qualcosa la base devi cominciare a costruirtela pian piano, attraverso piccole vittorie quotidiane, purtroppo è vero che dopo tanto tempo che si sta isolati dal mondo è più dura uscirne, ma se c'è la volontà ce la si può fare...
E non concordo su "il proprio se stessi nn esiste", sono convinto che dentro siamo molto più forti di quanto non sembriamo, dobbiamo "solo" riuscire a rompere le nostre catene
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21-08-2009, 15:02
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 663
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Molte frasi che ho pensato anche io ....non so se quello che mi gira in testa vale anche per altri, ma proviamo...
- Il fatto che pianga è per me positivo....esterni...mandi fuori quell'energia, quella rabbia e quella disperazione..non la lasci dentro a consumarti...se riesci a buttarne un po' fuori con le lacrime ben venga...è uno sfogo importante...
- Emotivamente parlando si ha la sensazione di aver sprecato, buttato tutti questi anni nel cesso, non vivendo o vivendo per gli altri...è una sensazione orribile, di fallimento, di inutilità, di annichilimento...credo che qui dentro tutti proviamo tale sensazione..ma bisogna spostarsi un attimo nella razionalità..questo periodo di stasi non è stato vano..qualcosa ti ha dato, forse ora non lo senti, non lo percepisci, non ipotizzi nemmeno l'esistenza, ma da tutto questo qualcosa di positivo lo hai ricevuto. Nel buio attuale è impresa ardua vederlo, molto ardua, ci si focalizza molto sul dolore, sulla stanchezza di vivere così e tanto altro...questi effetti si vedranno più in là quando ci sarà meno buio..dico questo per dirti che non hai fallito niente, è stata un'esperienza che hai fatto, che sicuramente non volevi, ma è successa, e qualcosa ti ha dato..forse quel qualcosa che ti ha fatto capire, o che ti sta facendo capire, di dare voce a quella parte di te che vuole "la boccata d'aria", la tua voce intima, personale, insomma TU...una voce delicata, labile, che in tutti questi anni ha parlato a voce bassa sovrastata da altre voci che stavano intorno, che chiedevano, pretendevano e che son state ascoltate più di lei...perchè? per affetto? per rispetto? per sensibilità verso il prossimo? per bontà? per paura? per sentirsi qualcuno/a? può essere tutto questo...ma in questi anni la voce è diventata sempre più fievole...più stanca di non essere ascoltata e identificata... quel "non ce la faccio piùùù" è lei..è lei che piange..è come un piccolo albero che non è stato inaffiato...vuole la sua acqua..vuole crescere, in definitiva vuole essere...la non base, cosa che sento anche io, è tale perchè tale albero non è stato abbeverato...le radici possono crescere lì tuttavia...e anche forti, più forti di quello che si pensa...questo surplus è dato da questi anni di stasi...motivo in più per pensare che non sono stati anni buttati...la posizione di svantaggio in cui tale alberello si pone è figlia dal continuo paragonarlo a ciò che lo circonda, o a ciò che si vorrebbe fosse quell'alberello..ma come? anche noi facciamo lo stesso errore? riempiamo di doveri, di modelli di essere la nostra parte più vera? ripetiamo l'errore che coloro che ci stanno a fianco han fatto con noi, errore che ci ha fatto soffrire tanto? come può questa voce parlarci se noi stessi la trattiamo come i personaggi che l'han ridotta così?...alcuni la chiamano accettazione, altri amor proprio...tutti scalini da fare per fare un passo avanti. Spero di non aver proiettato troppo...ma a me questo ha trasmesso il/i tuo/i scritto/i.
la forza ce l'hai...forse sei tanto stanca di sentiri così, di vivere così...di essere così, o meglio di non essere così....ma la forza secondo me c'è.
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21-08-2009, 19:45
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: sul patibolo
Messaggi: 3,265
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:anch'io mi sono analizzato.ultimamente ho deciso di cambiare il mio comportamento,forse negli anni ho imparato ad essere in un certo modo,o volevo darne l'impressione,chissà!ho sempre avuto paura,non ho mai fatto niente x paura di essere criticato o giudicato,ho avuto paura di deludere gli altri e me stesso,che la gente pensasse male di me.
oggi voglio che non me ne importi niente se gli altri pensano che sono stronzo,sfacciato,ignorante,rompicoglioni,che faccio battute gratuite,che ho coraggio a scrivere le cazzate che scrivo.chissenefrega!!!!
ho sempre tenuto la bocca chiusa,ora ho il desiderio di spalancarla,di esprimermi.
da qualche parte ho letto che gli psicopatici spesso a una certa età cambiano totalmente personalità.
sarà il mio caso?
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