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13-06-2019, 01:21
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Quando voi, magari sull'onda della lettura fresca di un caso di cronaca, vi arrabbiate con l'ennesima femmina maltrattata o uccisa, davvero vi sentite così lontani da lei dal sentirvi liberi di attaccarla a quella maniera?
Perché, noi siamo tanto diversi forse da chi non ha autostima, da chi non crede di meritare rispetto, da chi crede di meritarsi il peggio?
Noi che abbiamo problemi psicologici, davvero ci riesce così difficile immaginare una persona in uno stato psicologico alterato di estrema debolezza? Per cosa? Perché non si ha mai vissuto l'amore? Perché non si ha mai avuto una relazione? E allora si ragiona figurandosi in testa la situazione dalla propria seggiola, pretendendo che ognuno viva la propria vita con la maturità emotiva e la consapevolezza al massimo? Noi che non abbiamo avuto relazioni o ne abbiamo avute pochissime o una cent'anni fa?
E gli uomini? Chissà quanti uomini ci sono succubi di donne aggressive, talmente deboli che magari non riescono nemmeno a prendere le difese dei figli, stronzi anche loro? Se la sono andata a cercare anche loro, che potevano mettersi con una brava ragazza dolce?
Perché proprio noi che dovremmo sapere cosa significa subire non riusciamo ad immaginare cosa possa voler dire ritrovarsi completamente annullati da una relazione malsana?
“Eh ma doveva capirlo subito che era stronzo, che l'avrebbe massacrata di botte”
E se avesse cambiato il suo atteggiamento nel tempo? Che ne sappiamo noi?
E se la donna avesse dentro qualcosa che non la poteva proteggere da questo tipo di incontri, di relazioni? O che magari addirittura la spingeva verso la distruzione?
O non si può immaginare che una donna, un uomo, si trovino in uno stato alterato dovuto all'innamoramento, alla dipendenza dal rapporto?
Noi che non riusciamo neanche ad alzare la cornetta del telefono dobbiamo guardare con disprezzo chi non sia riuscito a staccarsi da una relazione malata?
Soprattutto come possiamo essere così egoisti da pensare che sia una cosa che riguarda noi? Una donna che muore uccisa dal marito o dal compagno, o che viene maltrattata, l'unica cosa che questo ci suscita è: ecco, il criminale è sempre accoppiato; ecco, poteva mettersi con un bravo ragazzo come me o come tanti altri invece si è messa con uno stronzo e ora dobbiamo pure piangere se è crepata?
Ma cosa c'entra?
Poi di tutte le donne accoppiate e le coppie che esistono al mondo, si vanno a pescare solo quelle che hanno una fine tragica?
Si dice “io non empatizzo perché sono solo e rifiutato, avevano solo da scegliersi uno bravo” trattando le vite e le relazioni come se fossero una partita al monopoli, come se tutti fossero perfetti: non lo siamo.
Noi siamo perfetti?
I nostri problemi ci rendono incapaci in tante cose, ma siccome non viviamo o abbiamo vissuto pochissime relazioni ci sentiamo in diritto di porci su un piano di superiorità e giudicare le vite degli altri e le storie degli altri, quando magari quelle storie potrebbero essere anche le nostre.
Potremmo essere noi succubi, proprio noi che abbiamo poca autostima, la convinzione interiore di non valere nulla, noi che abbiamo subito maltrattamenti e rischiamo di continuare a subirli anche nelle relazioni.
Non mi interessa che si assolva la donna che sta con uno che la accoltella, mi interessa indicare che forse non siamo tanto lontani da quella donna, e forse abbiamo avuto solo più fortuna.
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13-06-2019, 02:05
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#2
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,256
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non sono d'accordo, una relazione dipendente è malata in partenza, spesso è la testardaggine di continuarla che porta a peggiorare le cose, finchè si parla solo di sentimenti, poi se c'erano anche interessi economici non si può sapere...mi dispiace ma io non credo che in queste situazioni i segnali di pericolosità non ci siano,è che si fa finta di non vederli...in ogni caso non si può far passare come normale una spinta autodistruttiva o a cercare relazioni malsane, qualcuno forse ce l'ha per sfizio misto trasgressione, ma poi trovarsi dentro è tutt'altra cosa...
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13-06-2019, 05:16
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Trapani
Messaggi: 2,609
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
mi interessa indicare che forse non siamo tanto lontani da quella donna, e forse abbiamo avuto solo più fortuna.
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Da quello che leggo, molti/e qui dentro non hanno avuto nessuna relazione, ne' con uno stronzo/a, ne' con un bravo ragazzo/a.
Dici che e' una "fortuna", non essere mai stati amati?
TreTildi, non voglio polemizzare. Sto solo cercando di capire cosa pensi.
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13-06-2019, 06:51
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Le donne sono attratte dall'uomo alfa virile che decide e comanda, che è testardo, che prevale su tutti.
Perché è un uomo "forte" e spesso quel tipo di uomo è anche violento.
Parlando per me purtroppo io mi apro solo a persone con problemi perché le sento più raggiungibili, più simili a me e di conseguenza tendo a intrecciare rapporti sentimentali complicati tuttavia quando una ragazza da segni di aggressività nei miei confronti tronco subito.
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13-06-2019, 07:13
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 622
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Una certa mancanza di empatia e teoria della mente è comunque intrinseca in ogni problema psicologico. Non ci sono sociofobici empatici o non empatici, ci sono sociofobie / profili psicologici diversi.
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13-06-2019, 07:59
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Ammetto che il pensiero "come ha fatto a mettersi insieme-come ha fatto a non denunciarlo -lasciarlo" mi viene.
Però no,se guardo alla mia storia personale, non mi sento cosí lontana dalle disfunzionalitá altrui da mettermi sul pulpito.
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13-06-2019, 08:02
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana
Da quello che leggo, molti/e qui dentro non hanno avuto nessuna relazione, ne' con uno stronzo/a, ne' con un bravo ragazzo/a.
Dici che e' una "fortuna", non essere mai stati amati?
TreTildi, non voglio polemizzare. Sto solo cercando di capire cosa pensi.
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Cazzo, nemmeno chi viene picchiata è stata amata.
Dite :"però almeno ha scopato"e siamo a posto.
Non avere la faccia bruciata di acido, direi che sí, è una fortuna, mo se nemmeno questo si può dire, siamo alla frutta qui.
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13-06-2019, 08:13
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,886
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Non si può generalizzare ne nel bene e nel nel male. Ci sono donne che pensavano di avere una persona buona al loro fianco che poi si rivela uno stronzo che le picchia o le uccide, poi ci sono donne che sanno benissimo fib dall'inizio che la persona al loro fianco è violenta ma accecate dall'amore non se ne separano attaccandosi a frasi del tipo "con me è diverso" "in realtà è buono" ecc... In quest'ultimo caso mi fa rabbia quando c'è di mezzo un minore che si ritrova in una situazione di merda perché la madre ha deciso di mettersi con un delinquente.
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13-06-2019, 08:20
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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a parte che in 3/4 di quei casi c'è di mezzo alcol o droga
entrambe le sostanze possono indurre un cambio di atteggiamento dal giorno alla notte, e spesso si crede che il problema possa essere risolto
molto spesso "abbandonare" il partner in uno stato di difficoltà può creare sensi di colpa, non parliamo di denunciarlo o togliergli i figli
queste donne vanno incontro a veri e propri martiri per un malcompreso senso di carità, bisognerebbe spiegare che in determinati casi l'amore si può dimostrare anche obbligando l'altra persona a curarsi o addirittura mandandola in carcere se servisse a non fargli fare atti tremendi
invece oggi si presenta tutto come bianco o nero e c'è la corsa a raccontare il mostro e di conseguenza l'impossibilità di capire come sia possibile vivergli accanto
se uno è un mostro come è possibile che ci si sia messa insieme ed abbia fatto figli?
oggi in ogni ambito si propaganda l'importanza di amare se stessi sopra tutto, il che fabbrica famiglie sfasciate per inezie, capricci, è l'eccesso opposto
queste donne non sbagliano ad amare, non sbagliano neppure le persone da amare, sbagliano il modo di amare, ma a me pare che questo concetto non voglia essere spiegato dai media che si occupano di raccontare queste tragedie.
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13-06-2019, 08:21
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#10
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
E gli uomini? Chissà quanti uomini ci sono succubi di donne aggressive, talmente deboli che magari non riescono nemmeno a prendere le difese dei figli, stronzi anche loro? Se la sono andata a cercare anche loro, che potevano mettersi con una brava ragazza dolce?
Perché proprio noi che dovremmo sapere cosa significa subire non riusciamo ad immaginare cosa possa voler dire ritrovarsi completamente annullati da una relazione malsana?
“Eh ma doveva capirlo subito che era stronzo, che l'avrebbe massacrata di botte”
E se avesse cambiato il suo atteggiamento nel tempo? Che ne sappiamo noi?
E se la donna avesse dentro qualcosa che non la poteva proteggere da questo tipo di incontri, di relazioni? O che magari addirittura la spingeva verso la distruzione?
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Di fatto questa è un'ennesima variazione degli infiniti topic sui rapporti tra i due sessi in questo forum, quello che cambia sono le circostanze e i modi che di volta in volta si discutono; in questo caso parliamo di casi estremi.
La mia personale idea è che salvo rarissime eccezioni la struttura generale delle persone è chiara ed evidente, solo che ci si rifiuta di vederla oppure viene vista come un pregio sulla falsariga del "è violento ma non con me, mi fa pure comodo essere protetta". Al proposito penso che nessuno abbia mai spiegato meglio questi meccanismi del compianto (nel senso che è vivo ma non scrive più) autore di questo:
https://tinyurl.com/y3f3p38g
Lo cito ma tanto so che in questo forum non abbiamo, io per primo, le condizioni per discuterlo serenamente. La maggior parte di quelli che sono qui, io per primo, non hanno potuto avere le normali valvole di sfogo e sistemi di riequilibrio che caratterizzano la persona normale, quindi so che ci saranno reazioni essenzialmente negative e qualcuna forse eccessivamente favorevole. So benissimo che il quadro viene dipinto con l'accetta e come tale è falsato ma sono altrettanto convinto, e lo dico sempre, che i meccanismi di questo tipo esistono in qualsiasi essere umano e sono stati sviluppati per garantire la continuità della specie. Semplicemente, nei casi mai abbastanza rari in cui la degenerazione del sistema inibitorio produce il fattaccio, possiamo vedere come opera il meccanismo in tutta la sua chiarezza. Nel restante 99.9 % ci sono miliardi di litigate, le barzellette in cui si vede la donna imbronciata con l'uomo che non capisce cosa ha fatto e così via. Ma queste cose non fanno notizia e quindi non vengono proprio "viste", anzi ci si vede attraverso come una cosa normale (che per me tra parentesi non è, anche una litigata di livello medio è sintomo di un errore di valutazione che non doveva avvenire: si sono messe insieme persone incompatibili).
Alla fine penso che ci sia qualcosa di vero nel "non poteva non accorgersene", è esperienza di tutti che chi nasce tondo non muore quadrato ed è rarissimo che una persona equilibrata diventi un mostro violento. Quasi sempre lo era già ma o qualcosa ha impedito di vederlo o non lo si è voluto vedere per un calcolo personale che poi si dimostra sbagliato.
Adesso dite tranquillamente che non è vero niente, io sarò già lontano
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Ultima modifica di pokorny; 13-06-2019 a 08:24.
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13-06-2019, 09:11
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#11
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Trapani
Messaggi: 2,609
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Al proposito penso che nessuno abbia mai spiegato meglio questi meccanismi del compianto (nel senso che è vivo ma non scrive più) autore di questo:
https://tinyurl.com/y3f3p38g
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Pokorny?
Il tizio parla di
Quote:
Ricordate le scuole superiori?
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Nelle scuole superi, ci si innamora:
- del/della cantante rock
- dopo un paio di giorni, del bullo/della stangona
- dopo una settimana, dell'attore/dell'attrice
- dopo qualche ora, di un altro personaggio famoso
Il tizio basa il suo ragionamento sul campione umano sbagliato. Nell'eta' delle superiori e' normale prendere una cotta o sbandata sull'entusiasmo del momento.
Quando si sceglie un partner, e ci si va a convivere, si dovrebbe essere un pizzico piu' maturi e piu' consapevoli.
Ok, ammetto che certe persone (maschietti e femminucce) non maturano neanche a 80 anni, ma dovrebbero rappresentare l'eccezione.
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Ultima modifica di TheCopacabana; 13-06-2019 a 09:29.
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13-06-2019, 10:36
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#12
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,632
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
La mia personale idea è che salvo rarissime eccezioni la struttura generale delle persone è chiara ed evidente
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Ni, non sempre.
Dipende.
Ti faccio un esempio veloce veloce.
Pensa al narcisismo.
Il narcisismo è materia complessa, esitono diverse sfumature al suo interno (overt, covert, ecc... nei casi più gravi si arriva al n. maligno).
Dal punto di vista affettivo queste persone tendono a seguire delle tappe o meglio un ciclo.
Il primo momento è definito "love bombing", ti inondano di premure, complimenti, frasi giuste, mettono in evidenza vere e presunte compatibilità. In pratica si presentano come l'uomo perfetto per te.
Quando sei cotta a puntino, però, cambiano registro.
In tanti casi ti mettono alla prova, cercano in qualche modo di giocare sulle tue insicurezze. E di fondo non ti fanno stare bene.
Pian piano ti senti più debole e diventa difficile lasciarli. Vorresti sistemare le cose, hai quel ricordo dell'uomo perfetto per la testa e dici "forse è colpa mia, sbaglio io, magari con un po' di pazienza..".
Poi quando ti fai forza e ti allontani loro tornano alla carica..e ricominciano con il love bombing. E ci ricaschi, fino alla prossima svalutazione/litigata. Poi ci sono altri riavvicinamenti e così via, è una catena.
Il cervello si abitua allo stato di tensione, a queste ondate di alti e bassi e in qualche modo finisce per creare una sorta di dipendenza.
Insomma, quando capisci dove sei finita è già troppo tardi.
All'inizio non potevi prevederlo perché quell'uomo davvero non sbagliava mai un colpo.
Detto ciò, non sto demonizzando la categoria, porto questo esempio solo per dire che le persone non sono sempre come sembrano inizialmente.
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13-06-2019, 10:52
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#13
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,263
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
Ni, non sempre.
Detto ciò, non sto demonizzando la categoria, porto questo esempio solo per dire che le persone non sono sempre come sembrano inizialmente.
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Condivido, e aggiungo che proprio alla base di queste considerazioni c'è un'altra cosa importantissima, ovvero che siamo tutti fragili (anche chi non fa parte del forum) e tutti possiamo sbagliare.
Tutti possiamo trovare conforto nella sicurezza o nella sbandata di un meccanismo tossico, per assurdo anche chi critica aspramente certi comportamenti a suo tende a farlo.
Dire "poteva pensarci" presuppone che non si possa essere fragili, che avere sbandate sia tanto imperdonabile da meritare una brutta fine per questo motivo. Lo trovo terribile.
Non sto minimizzando la responsabilità personale, ma ritengo che la si ha nei confronti di sè stessi e nessun altro. Nel senso, una volta che abbiamo detto che una persona fragile non è stata accorta com'è andata avanti la discussione?
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13-06-2019, 10:58
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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A me non interessa né scendere nel particolare di questo o quel caso di cronaca né fare una generalizzazione, sto parlando di una questione psicologica, un problema anche grave, che però qui viene saltato a piè pari passando subito per il giudizio per via di un risentimento personale dovuto ad un vissuto personale o semplicemente per via dell'incapacità di comprendere o immaginare, nonostante il problema possa avere radici simili tanto che qui fra noi c'è e ci può essere chi ha subito qualcuno in una relazione malsana di qualunque tipo.
Insomma non è un atteggiamento tanto diverso da chi considera il fobico uno sfigato che dovrebbe solo alzare il culo per cambiare la situazione.
Un'altra cosa è che si fa la distinzione fra “noi” e “loro” come se loro fossero i normali e noi gli anormali, aspettandosi che chiunque là fuori si dimostri maturo emotivamente, centrato, con stima di sé, senza debolezze, invulnerabile nella psiche a situazioni di debolezza, quando in realtà non sappiamo niente degli altri e forse perché boh, stanno nel mondo e fanno cose e allora saranno normali e sani anche se non conosciamo niente della loro vita e della loro interiorità.
Non ci vuole tanto a subire in una relazione, e non parlo per forza di cose estreme, basta avere dentro di sé la convinzione di valere nulla, o valere poco, o comunque di valere meno degli altri, che i propri bisogni valgano meno di quelli degli altri.
Già così si può finire in una relazione che poi farebbe dire al fobico dalla seggiola che c'erano già i segnali per accorgersi che la persona era aggressiva.
Addirittura può capitare che non si reagisca a un abuso perché non si trova niente dentro di sé che alzi una difesa, ci si sente talmente di poco valore che quasi si trova “giusto” quello che l'altro fa.
Ma non sono pensieri “morali”.
Qui invece si trattano le relazioni slegandole dal quotidiano, dalla vita, dalla psicologia, come se fossero carte da girare su un tavolo.
Ci sono persone che ci mettono anni per avere una certa consapevolezza di sé e per cominciare a comprendere come si comportano e perché nelle relazioni.
E ci sono anche casi di relazioni in cui l'altra persona ti fa precipitare in una spirale di isolamento e di violenza, ma a questa cosa non si vuol credere pur non avendo mai vissuto niente di simile, forse perché non si riesce ad immaginare come un amore possa creare un mondo a parte, con regole a parte, non si riescono ad immaginare situazioni che non si sono mai vissute, così come tanti non capiscono il fobico o addirittura nemmeno l'introverso perché è una cosa lontana dalla propria esperienza.
A me non interessa fare santi o dare assoluzioni, mi interessa che non siano negate le conseguenze estreme a cui può portare la scarsa stima di sé, la convinzione di valere poco, in un forum dove queste caratteristiche possono essere al centro del principale disturbo trattato.
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13-06-2019, 11:08
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Ondine,è il posto sbagliato
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13-06-2019, 11:27
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#16
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Secondo me più che lo spirito da crocerossina si tratta dello spirito del sacrificio.
Al momento in cui ci si trova coinvolti in una data situazione difficile, dolorosa o pericolosa si sente che si deve restare, non si ha una protezione, una difesa interiore che dica: No, tu sei importante, non devi restare, non devi sacrificare la tua vita, tu hai valore e hai il diritto di uscirne, di proteggerti.
È una cosa che si impara in famiglia, o – ipotizzo, ma questo non lo so – magari basta anche solo avere un'indole che predisponga a ciò.
Posto che poi c'è chi proietta il proprio valore unicamente nella relazione e al di fuori di quella trova solo il vuoto.
Posto che c'è chi prova ad uscirne e denuncia ma per qualcuno rimane comunque stronza perché doveva accorgersene prima e mettersi fin da subito con ‘uno bravo’ e se finisce accoltellata cazzi suoi.
Si generalizza dicendo “Le donne vogliono” come se tutte le relazioni fossero di questo tipo, ma non è così.
Allo stesso modo di fronte a tutti i casi di violenza dovrei generalizzare dicendo che tutti gli uomini sono violenti?
No perché poi il bello è che viene sempre fatto il processo alla donna come categoria. L'uomo che maltratta, picchia, stupra, uccide ma va beh, tanto io non sono così, e perché, invece la donna è sempre colì? Tutte le donne stanno con violenti e in relazioni malsane e maltrattanti?
“Eh ma il criminale è sempre accoppiato”
Probabilmente perché la maggior parte delle persone è accoppiata.
Poi mi fa sorridere quando si dice: “non ci si mette col fobico che non farebbe male ad una mosca”
Ma che ne sappiamo. Un fobico o una fobica non è che sono santi a prescindere. Possono fare del male esattamente come tutti gli altri.
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13-06-2019, 11:27
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#17
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Trapani
Messaggi: 2,609
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Dai, dai.
Io credo che le donne, anche se con scarsa stima di se', o che vogliano dare una seconda possibilita', o che altro....
...dopo i primi schiaffi, e magari le seconde bastonate, dovrebbero far scattare un senso di autodifesa, o di sopravvivenza, o chiamatelo-come-volete.
Dovrebbero farsi due conti, e decidere quanto vogliono continuare a subire le legnate ( e giustificare il picchiatore di turno).
Non sto cercando di difendere i maschi violenti. Una mia cugina e' finita in ospedale per le botte; un'altra continua a stare col marito, perche' ci sono i figli di mezzo.
Edit:
Quote:
Originariamente inviata da ~~~
non si ha una protezione, una difesa interiore che dica: No, tu sei importante, non devi restare, non devi sacrificare la tua vita, tu hai valore e hai il diritto di uscirne, di proteggerti.
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Anche dopo essere state picchiate piu' volte?
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13-06-2019, 11:42
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#18
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana
Dai, dai.
Io credo che le donne, anche se con scarsa stima di se', o che vogliano dare una seconda possibilita', o che altro....
...dopo i primi schiaffi, e magari le seconde bastonate, dovrebbero far scattare un senso di autodifesa, o di sopravvivenza, o chiamatelo-come-volete.
Dovrebbero farsi due conti, e decidere quanto vogliono continuare a subire le legnate ( e giustificare il picchiatore di turno).
Non sto cercando di difendere i maschi violenti. Una mia cugina e' finita in ospedale per le botte; un'altra continua a stare col marito, perche' ci sono i figli di mezzo.
Edit:
Anche dopo essere state picchiate piu' volte?
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13-06-2019, 11:56
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#19
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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mi spiace ma non ho nessuna compassione per quelle donne che accettano di essere succubi dell'uomo. Vorrei pure dire ve la siete cercata.
E no non accetterei MAI io di subire un solo istante della mia vita, ci sono certo anche le donne prepotenti e persino violente con uomini 'fragili' , non c'è solo la forza fisica, si può essere prepotenti anche col comportamento. Con me avrebbero vita breve
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13-06-2019, 12:05
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,726
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Quando voi, magari sull'onda della lettura fresca di un caso di cronaca, vi arrabbiate con l'ennesima femmina maltrattata o uccisa, davvero vi sentite così lontani da lei dal sentirvi liberi di attaccarla a quella maniera?
Perché, noi siamo tanto diversi forse da chi non ha autostima, da chi non crede di meritare rispetto, da chi crede di meritarsi il peggio?
Noi che abbiamo problemi psicologici, davvero ci riesce così difficile immaginare una persona in uno stato psicologico alterato di estrema debolezza? Per cosa? Perché non si ha mai vissuto l'amore? Perché non si ha mai avuto una relazione? E allora si ragiona figurandosi in testa la situazione dalla propria seggiola, pretendendo che ognuno viva la propria vita con la maturità emotiva e la consapevolezza al massimo? Noi che non abbiamo avuto relazioni o ne abbiamo avute pochissime o una cent'anni fa?
E gli uomini? Chissà quanti uomini ci sono succubi di donne aggressive, talmente deboli che magari non riescono nemmeno a prendere le difese dei figli, stronzi anche loro? Se la sono andata a cercare anche loro, che potevano mettersi con una brava ragazza dolce?
Perché proprio noi che dovremmo sapere cosa significa subire non riusciamo ad immaginare cosa possa voler dire ritrovarsi completamente annullati da una relazione malsana?
“Eh ma doveva capirlo subito che era stronzo, che l'avrebbe massacrata di botte”
E se avesse cambiato il suo atteggiamento nel tempo? Che ne sappiamo noi?
E se la donna avesse dentro qualcosa che non la poteva proteggere da questo tipo di incontri, di relazioni? O che magari addirittura la spingeva verso la distruzione?
O non si può immaginare che una donna, un uomo, si trovino in uno stato alterato dovuto all'innamoramento, alla dipendenza dal rapporto?
Noi che non riusciamo neanche ad alzare la cornetta del telefono dobbiamo guardare con disprezzo chi non sia riuscito a staccarsi da una relazione malata?
Soprattutto come possiamo essere così egoisti da pensare che sia una cosa che riguarda noi? Una donna che muore uccisa dal marito o dal compagno, o che viene maltrattata, l'unica cosa che questo ci suscita è: ecco, il criminale è sempre accoppiato; ecco, poteva mettersi con un bravo ragazzo come me o come tanti altri invece si è messa con uno stronzo e ora dobbiamo pure piangere se è crepata?
Ma cosa c'entra?
Poi di tutte le donne accoppiate e le coppie che esistono al mondo, si vanno a pescare solo quelle che hanno una fine tragica?
Si dice “io non empatizzo perché sono solo e rifiutato, avevano solo da scegliersi uno bravo” trattando le vite e le relazioni come se fossero una partita al monopoli, come se tutti fossero perfetti: non lo siamo.
Noi siamo perfetti?
I nostri problemi ci rendono incapaci in tante cose, ma siccome non viviamo o abbiamo vissuto pochissime relazioni ci sentiamo in diritto di porci su un piano di superiorità e giudicare le vite degli altri e le storie degli altri, quando magari quelle storie potrebbero essere anche le nostre.
Potremmo essere noi succubi, proprio noi che abbiamo poca autostima, la convinzione interiore di non valere nulla, noi che abbiamo subito maltrattamenti e rischiamo di continuare a subirli anche nelle relazioni.
Non mi interessa che si assolva la donna che sta con uno che la accoltella, mi interessa indicare che forse non siamo tanto lontani da quella donna, e forse abbiamo avuto solo più fortuna.
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No, non riesco a comprenderlo.
Da uomo eterosessuale non comprendo le tendenze masochistiche dei gusti sessuali di molte donne.
Riguardo gli uomini, la comprensione non ce l'hanno da nessuno.
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