Vi racconto in breve, in famiglia siamo cinque: la più grande sono io, ho una sorella di 23 anni, un fratello di 17 e i miei genitori.
Sono del parere (così come tutta la famiglia) che i miei genitori non avrebbero mai dovuto incontrarsi e accoppiarsi (scusate il termine crudo, ma abbiamo superato la mezzanotte..) ma, complice il carattere sottomesso di mia madre e quello autoritario di mio padre, il destino ha voluto condannarli a 26 (finora) anni insieme.
Io sono di indole molto solitaria, curiosa e malleabile (attenzione, non intendo INFLUENZABILE), che con gli anni ha dovuto adattarsi alla difficile situazione in casa. Difficile perchè mio padre è la classica persona che non dovrebbe mai avere dei figli: egoista, geloso della propria indipendenza e dei propri soldi, e ultimamente, affetto da qualche disturbo ossessivo compulsivo verso oggetti, situazioni o persone. Mio padre (così come tutti gli uomini della sua famiglia) ha costantemente bisogno di sentirsi migliore e al di sopra degli altri, mettendo i piedi in testa, screditando le tue qualità o il tuo lavoro, o addirittura adottando tecniche subdole come renderti economicamente dipendente da lui per poi venire improvvisamente buttato sotto un ponte.
Mia madre fa un lavoro dallo stipendio altalenante. E' nell'ambito del commercio, ciò vuol dire che se questo mese lavori allora guadagni, se non lavori non guadagni una lira, e se lavori e guadagni hai un buon 50% di stipendio da versare in tasse. Mio padre ha un buonissimo lavoro, ed è gelosissimo di quest'ultimo, tanto da non averci mai fatto vedere una vacanza, un vestito o un paio di scarpe nuovi senza che ne nascesse una lite furiosa. Mia madre, nonostante tutto, con i suoi soldi non ha mai fatto mancare niente ai suoi tre figli. (Che poi alla fine, lei li ha voluti 'sti figli, lei se li cresce)
Lasciando stare me, che ho un carattere di un'apatia indistruttibile, per molto tempo ho avuto paura per la crescita dei miei due fratelli. Mia sorella infatti prova un odio viscerale per nostro padre (ma ne è comunque uscita indenne) mentre mio fratello, il poveraccio della situazione e il più sensibile della famiglia, ne ha perso in salute finendo per soffrire di depressione, di attacchi di panico e di crisi epilettiche. Ora non sappiamo se queste ultime siano state causate dalla situazione in casa, scaturite da una sorta di disturbo da stress post-traumatico provocato dalle scenate per la qualunque di mio padre, o no. Fatto sta che adesso mio fratello ha espresso il bisogno di parlare con una terapeuta dalla quale era in cura un anno fa e, indovinate un po'?, il papà si rifiuta di pagare. Che si rifiuti di pagare per questioni mediche non è una novità per noi - per anni si è rifiutato di pagarci il dentista ad esempio, nonostante avessimo dei denti da far paura, e mai nominargli l'OCULISTA - ma ora comincio a chiedermi per davvero che tipo di persona sia.
Io non amo le liti, abbandono le persone di nascosto, e così ho fatto con lui. Mia sorella e io viviamo ormai per conto nostro, da sole e in due città diverse, e abbiamo scoperto di poter gestire la situazione solamente a distanza. Il fratello adolescente però vive con i nostri genitori. E temo che non reggerebbe ulteriori sfuriate o negazioni senza poi ingoiare un pacco intero di medicine o appendersi con una corda al collo.
Sono stata un tantino prolissa, perdonatemi.