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10-03-2019, 19:15
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#1
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Principiante
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 66
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Sono riuscito da qualche settimana ad autoanalizzarmi, e ho scoperto di aver sempre sofferto di qualche forma del disturbo di comunicazione sociale (pragmatico).
Mi hanno sempre detto che parlavo poco quando andavo all'asilo, alle elementari stessa storia, ma non serve comunicare molto quando si è bambini, e tutto è filato liscio. I problemi arrivarono appena iniziate le medie, tutti socializzavano al massimo, mentre io ero ancora bloccato a cercare di capire come facessero gli altri a parlare tra loro, cercavo di ascoltare le loro conversazioni e di assorbire come una spugna le loro parole, ma niente, il massimo che riuscivo a fare era ripetere la frase: "lo conosci tizio", frase detta all'inizio di una conversazione fruttuosa tra compagni. Passarono i primi due mesi e rinuncio completamente a voler imparare a parlare, poi passo tre anni di incubo in cui riesco a legare solo con poche persone, di cui solo con una veramente.
Fortunatamente le medie finiscono e iniziano le superiori, trovo persone più mature di cui alcune che già conoscevo, e passo cinque anni tra alti e bassi.
All'inizio del quinto ho iniziato ad uscire un po più la sera, credevo di avere difficoltà nel parlare per via di ansia sociale, o di qualcosa di simile, ma con grande sforzo riesco ad ambientarmi, e a stare "relativamente" bene con tutti, ma il mio problema di comunicazione resta, e si fa sempre sentire, e l'unica spiegazione che riesco a dare è: sarà colpa dell'introversione, e del fatto di avere poca esperienza nel relazionarmi, ma ancora più in là nel tempo il problema persiste, e me ne faccio una ragione. Quando ho iniziato l'università sono riuscito a creare dei legami, non molti amici con cui studiare, perché impossibilitato a comunicare in tali contesti, ma alcuni con cui seguire le lezioni, spero capiate. Nel frattempo non uscivo più molto, specialmente per via dello studio, e dopo il progressivo sgretolamento della comitiva ho perso stupidamente molti amici. Pochi mesi fa ho ricominciato ad uscire con altre persone, ma il mio problema si faceva triplamente sentire, è un incubo passare delle ore con un gruppo di persone, in cui si dicono poche brevissime frasi, contabili sulle dita di una mano, e in cui le uniche parole che ti vengono rivolte sono: ma vuoi parlare, a cui rispondo sempre con un: si mo.
Ora non ho più molta voglia di uscire, mi sto chiudendo nella bolla, in cui sono protetto dalle situazioni sociali, ma non da me stesso. E mi impongo sempre scuse per non uscire, come il fatto di essere tornato un po più tardi dal lavoro, o di pensare: vabbe stasera no, esco domani, ma il domani poi diventa l'oggi, e mi lascio andare, conscio di non poter mai riuscire nel sociale.
Spero qualcuno possa capire il mio stato e raccontare la sua, non ho mai avuto un confronto con altri su questo problema, e so che nessuno al di fuori del forum possa capire, anche perché non lo saprei spiegare, sempre che esistano parole per spiegarlo.
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10-03-2019, 20:00
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,334
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Capisco benissimo, visto che la cosa mi riguarda pienamente... a parte il frequente "vuoto" di argomenti, anche avessi qualcosa da dire è sempre un parto, zero naturalezza, zero spontaneità, zero facilità di parola e così tutti i miei migliori "discorsi" a voce con altre persone (anche genitori o parenti stretti) si riassumono sempre in poche frasi, quando va bene... mentre altri possono starci ore e ore senza problemi o fatica, pura fantascenza per me.
Le cause possono essere tante, ma credo principalmente sia un problema di mancato sviluppo (adeguato) o "atrofizzazione" (termine improprio ma rende l'idea) della parte di cervello adibita alla comunicazione verbale... se uno tende da sempre a essere taciturno, e la cosa si aggrava o accentua negli anni, è chiaro che non avrà mai le abilità minime a sostenere un normale dialogo di media-lunga durata.
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10-03-2019, 20:09
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 909
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La mia storia è simile alla tua con la differenza che alle superiori è stato ancora peggio che alle medie ed elementari.
Mi sono sforzato per dieci anni di uscire e socializzare accumulando solamente sofferenze.
Le mie conversazioni sono innaturali, laconiche e lapidarie.
Ci sono cose che non si possono imparare.
Penso che alcune persone non siano fatte per avere una vita sociale.
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10-03-2019, 20:13
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#4
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,334
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Quote:
Originariamente inviata da Guybrush
Ci sono cose che non si possono imparare.
Penso che alcune persone non siano fatte per avere una vita sociale.
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Esatto, prima lo si capisce e meglio è
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10-03-2019, 20:26
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Nel mondo virtuale
Messaggi: 2,694
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Ti capisco benissimo
Pure io ho notevoli difficoltà nelle conversazioni
Tra mancanza di argomenti in comune e fobia sociale faccio sempre la fine di quello che non parla mai
Eppure per diverso tempo, al liceo per esempio, mi sono sforzato (snaturato direi) ma non è servito a niente. Temo che le skills sociali non si acquisiscono semplicemente con la pratica, ma bisogna averle di base.
A causa di questi problemi non esco con qualche mio coetaneo da 4 mesi
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Ultima modifica di CryingOnMyMind; 10-03-2019 a 20:28.
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10-03-2019, 20:51
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,899
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Io fin da piccolissimo ho avuto difficoltà a relazionarmi con i miei coetanei, ero molto tranquillo, mentre loro sempre agitati, con la voglia di chiacchierare e fare confusione. Proprio non li capivo e non avevo niente da dirgli. Però ho letto che chi ha questo disturbo non capisce l'umorismo e gli sguardi della gente, invece io non ho difficoltà in queste due situazioni, anzi osservo molto le persone, i loro sguardi, il tono della voce e come si muovono.
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10-03-2019, 20:59
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 2,478
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Anche io sono così però noto anche che parlano per ore senza dire nulla di concreto e magari una mia frase nell'arco di 2 ore vale più del loro chiacchiericcio.
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10-03-2019, 21:07
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#8
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 607
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Non riuscire ad adattarsi a qualsiasi aspetto di questa società è più probabile indichi condizioni psicologiche migliori della media che peggiori.
In genere, a causa della pressione sociale, questa maggiore sanità psicologica però rimane a livello potenziale e non si concretizza, come una persona con un senso più sviluppato della media che a meno di comportarsi diversamente dalla media lo vivrà solo come un limite e non come un vantaggio.
Senza armatura in mezzo a persone con l'armatura si può vivere malissimo oppure benissimo, dipende da quanto si comprende la situazione e ci si adatta di conseguenza.
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10-03-2019, 21:14
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#9
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Principiante
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Infinito
Messaggi: 18
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Ti capisco pienamente. Io sono sempre stato un tipo molto introverso e silenzioso. Quante volte mi sono sentito dire "Perchè non parli mai?" o "Che problema hai?" Tutte dure pugnalate che vanno a scalfire ulteriormente la mia scarsa autostima!
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10-03-2019, 22:24
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2018
Ubicazione: Parma
Messaggi: 1,537
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Anch'io sono sempre stato così,fin da bambino parlavo molto meno degli altri. Sicuramente questo è dovuto dal fatto che sono molto timido ma mi rendo conto che parlo poco sia perchè non ho molto da dire (ho pochi argomenti di conversazione) ma anche perchè preferisco ascoltare gli altri.Mi sono sempre reso conto quando avevo una vita sociale che a causa dei miei silenzi ero un personaggio di contorno,venivo considerato più per far numero che per quello che portava la mia presenza. Le frasi come "non parli mai" o "ah ma ci sei anche tu!" mi fanno sprofondare ancora di più.
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10-03-2019, 22:33
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#11
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Non riuscire ad adattarsi a qualsiasi aspetto di questa società è più probabile indichi condizioni psicologiche migliori della media che peggiori.
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Eh beh questa è un'affermazione abbastanza radicale, e fornisce pure una sorta di rifugio per soggetti "egocentrici" (detto non nel senso più negativo del termine ma fattuale, cioè di quell'egocentrismo conseguente all'alienazione). Avresti voglia di corroborare la cosa?
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11-03-2019, 20:12
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 607
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Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane
Eh beh questa è un'affermazione abbastanza radicale, e fornisce pure una sorta di rifugio per soggetti "egocentrici" (detto non nel senso più negativo del termine ma fattuale, cioè di quell'egocentrismo conseguente all'alienazione). Avresti voglia di corroborare la cosa?
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Per corroborazioni rispetto a qualcosa che ho scritto uno può sempre leggere altri miei post (sono tutti collegati perché qualsiasi cosa capisca, o creda di capire, la confronto con tutto il resto per mettere entrambi in discussione e modificarli di conseguenza; c'è sempre molta armonia e coerenza di fondo fra i miei post, l'apparente contraddittorietà è quella della luce che passa in un prisma, espansione e contrazione per esprimere lo stesso concetto in modo diverso, più c'è espansione e più c'è materia e antimateria).
Comunque, non era proprio un'affermazione radicale (più probabile può significare anche solo 51% di probabilità) se letta attraverso l'analisi logica e non l'emotività. Allo stesso modo se letta con l'analisi logica non fornisce particolari appigli per raccontarsela, il problema di capire quali delle proprie difficoltà di adattamento indicano una qualità e non un difetto psicologico rimane personale, ed è un lavoro molto lungo e complesso (complesso anche perché bisogna alternare fra visione semplice e complessa, olistica e particolare; tutto nella società è espressione della società e tutto in sé stessi è espressione di sé stessi, quindi sia la società che il singolo ce l'hanno abbastanza un singolo valore di sanità, ma sia la società che il singolo sono anche abbastanza divisi in più parti, quindi hanno anche abbastanza più di un valore che esprima la loro sanità, come nel dnd).
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11-03-2019, 23:42
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane
Eh beh questa è un'affermazione abbastanza radicale, e fornisce pure una sorta di rifugio per soggetti "egocentrici" (detto non nel senso più negativo del termine ma fattuale, cioè di quell'egocentrismo conseguente all'alienazione). Avresti voglia di corroborare la cosa?
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Ma tanto migliore e peggiore non si capisce in generale che dovrebbero stare a significare.
Migliore per chi? Per quali scopi?
Ad esempio se si chiedesse "E' meglio che il pianeta dove viviamo sia ridotto in cenere o no?"
C'è una risposta oggettiva ed assolutamente valida a domande del genere?
Per me no.
Che l'essere sia migliore del non essere non è una verità di fatto e non si può ridurla a qualcosa di fattuale così come non si riduce a qualcosa di fattuale l'idea che il gelato al cioccolato sia migliore di quello alla fragola.
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Ultima modifica di XL; 11-03-2019 a 23:50.
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12-03-2019, 00:46
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#14
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Intermedio
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Tra il dire e il fare
Messaggi: 267
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Saranno anche solo chiacchiere frivole e di poco conto ma la comunicazione è fondamentale nel sociale, le parole contano tanto quanto le azioni e bisogna sforzarsi di imparare a parlare di più secondo me.
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12-03-2019, 11:42
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#15
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 100
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Sì, ti capisco abbastanza.
Io ho difficoltà nello "small talk", cioè nella semplice chiacchiera della serie "il tempo di oggi" o "cosa hai fatto nel fine settimana". E' una cosa che non mi viene naturale anche se ho imparato a farla.
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12-03-2019, 13:25
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#16
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Messaggi: 2,249
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La difficoltà nel parlare è un duro colpo per chi cerca un lavoro.
Anch'io, come voi, ho notevoli difficoltà nel fare un discorso, cioè mi agito, balbetto oppure le parole mi escono a metà, da quanto sto in ansia. E questo capita con chiunque abbia a che fare.
Sono spacciata.
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15-03-2019, 17:36
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#17
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 914
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Quote:
Originariamente inviata da Lazy
Saranno anche solo chiacchiere frivole e di poco conto ma la comunicazione è fondamentale nel sociale, le parole contano tanto quanto le azioni e bisogna sforzarsi di imparare a parlare di più secondo me.
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Più che altro sul lavoro diventa un problema, leggo lo stesso utente che ha postato che fa l'Università, in teoria l'Università ti prepara a un lavoro in cui devi per forza di cose parlare. Se non rimedi al problema come puoi affrontare il mondo del lavoro?
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15-03-2019, 20:01
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#18
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Intermedio
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 128
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Purtroppo ti capisco benissimo perché anche io sono così da sempre.
Faccio tantissima difficoltà a conversare del più e del meno, invece quando si tratta di qualcosa di lavoro o più formale dico quello che devo dire e non vedo l'ora che finiscano tutti i convenevoli seguenti perché non so mai cosa dire.
Poi quando la persona non è una ma un gruppo è la fine. Se si superano le cinque persone mi diventa impossibile... alzare la voce per farsi sentire? Stiamo scherzando? Che poi forse quello che ho da dire non è così brillante o pertinente e allora meglio tacere.
Poi ho degli specifici tipi di persone con cui divento praticamente muta, principalmente persone molto autoritarie, molto sicure di sé (almeno da come le vedo io), carismatiche, ecc.
Mi blocco completamente.
Ma nonostante tutto sono sempre riuscita a trovare qualcuno con cui uscire o legare un po'.
Però ho alti e bassi, a volte mi sembra quasi di essere migliorata, addirittura guarita, ma appena qualcosa va storto torna tutto come prima se non peggio.
Una cosa che veramente mi aiuta è l'alcool, infatti ogni volta che esco devo bere altrimenti non riesco a tollerare la situazione.
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16-03-2019, 12:41
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#19
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Stesso problema..sono arrivato alla conclusione che uno ci nasce così..Non c è nulla da fare
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16-03-2019, 19:35
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#20
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,707
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Stesso problema. Ricordo che già all'asilo ero diversa dagli altri. A casa parlavo moltissimo, ma con le persone esterne ero una specie di mummia.
La cosa non è mai cambiata nel corso degli anni.
Sono sempre stata estremamente riservata. Non amo parlare di me, dei fatti miei, di quello che mi piace. Fosse per me mi limiterei ad ascoltare, ma a nessuno va bene. Dopo un po' iniziano a chiedersi come mai non parlo, come mai non ho mai nulla da dire, eccetera.
Non so come facciano gli altri ad aver voglia di comunicare, non l'ho mai capito. Sono completamente chiusa nel mio mondo, mi piace pensare, comunicare con l'esterno non è spontaneo, né naturale per me.
Per molti anni ho finto di essere un'altra persona, principalmente per sopravvivere agli anni della scuola. Assecondavo chiunque avessi davanti, senza mai parlare di me. In 30 anni, nessuno mi ha mai davvero conosciuta, nessuno sa chi sono, come mi piace, come passo le giornate. Ho sempre fatto finta di essere una ragazza serena e tranquilla, facendo del mio meglio per sembrare normale e non farmi odiare, ma non ho mai provato piacere nel conversare con qualcuno. All'università apparentemente avevo delle amiche, ma appena ho potuto ho iniziato ad allontanare chiunque. La verità è che non sono come le altre persone. A me non interessa nulla, i discorsi altrui mi irritano, non ho voglia di parlare di me. Fingere può andar bene all'inizio, ma poi si nota che qualcosa non va, che non si è spontanei. Le persone non mi suscitano nulla. Tra l'altro, più sono "normali", meno ho voglia di parlare e scatta l'evitamento.
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