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Vecchio 10-03-2019, 19:15   #1
Principiante
 

Sono riuscito da qualche settimana ad autoanalizzarmi, e ho scoperto di aver sempre sofferto di qualche forma del disturbo di comunicazione sociale (pragmatico).
Mi hanno sempre detto che parlavo poco quando andavo all'asilo, alle elementari stessa storia, ma non serve comunicare molto quando si è bambini, e tutto è filato liscio. I problemi arrivarono appena iniziate le medie, tutti socializzavano al massimo, mentre io ero ancora bloccato a cercare di capire come facessero gli altri a parlare tra loro, cercavo di ascoltare le loro conversazioni e di assorbire come una spugna le loro parole, ma niente, il massimo che riuscivo a fare era ripetere la frase: "lo conosci tizio", frase detta all'inizio di una conversazione fruttuosa tra compagni. Passarono i primi due mesi e rinuncio completamente a voler imparare a parlare, poi passo tre anni di incubo in cui riesco a legare solo con poche persone, di cui solo con una veramente.
Fortunatamente le medie finiscono e iniziano le superiori, trovo persone più mature di cui alcune che già conoscevo, e passo cinque anni tra alti e bassi.
All'inizio del quinto ho iniziato ad uscire un po più la sera, credevo di avere difficoltà nel parlare per via di ansia sociale, o di qualcosa di simile, ma con grande sforzo riesco ad ambientarmi, e a stare "relativamente" bene con tutti, ma il mio problema di comunicazione resta, e si fa sempre sentire, e l'unica spiegazione che riesco a dare è: sarà colpa dell'introversione, e del fatto di avere poca esperienza nel relazionarmi, ma ancora più in là nel tempo il problema persiste, e me ne faccio una ragione. Quando ho iniziato l'università sono riuscito a creare dei legami, non molti amici con cui studiare, perché impossibilitato a comunicare in tali contesti, ma alcuni con cui seguire le lezioni, spero capiate. Nel frattempo non uscivo più molto, specialmente per via dello studio, e dopo il progressivo sgretolamento della comitiva ho perso stupidamente molti amici. Pochi mesi fa ho ricominciato ad uscire con altre persone, ma il mio problema si faceva triplamente sentire, è un incubo passare delle ore con un gruppo di persone, in cui si dicono poche brevissime frasi, contabili sulle dita di una mano, e in cui le uniche parole che ti vengono rivolte sono: ma vuoi parlare, a cui rispondo sempre con un: si mo.
Ora non ho più molta voglia di uscire, mi sto chiudendo nella bolla, in cui sono protetto dalle situazioni sociali, ma non da me stesso. E mi impongo sempre scuse per non uscire, come il fatto di essere tornato un po più tardi dal lavoro, o di pensare: vabbe stasera no, esco domani, ma il domani poi diventa l'oggi, e mi lascio andare, conscio di non poter mai riuscire nel sociale.
Spero qualcuno possa capire il mio stato e raccontare la sua, non ho mai avuto un confronto con altri su questo problema, e so che nessuno al di fuori del forum possa capire, anche perché non lo saprei spiegare, sempre che esistano parole per spiegarlo.
Vecchio 10-03-2019, 20:00   #2
Esperto
L'avatar di Stasüdedòs
 

Capisco benissimo, visto che la cosa mi riguarda pienamente... a parte il frequente "vuoto" di argomenti, anche avessi qualcosa da dire è sempre un parto, zero naturalezza, zero spontaneità, zero facilità di parola e così tutti i miei migliori "discorsi" a voce con altre persone (anche genitori o parenti stretti) si riassumono sempre in poche frasi, quando va bene... mentre altri possono starci ore e ore senza problemi o fatica, pura fantascenza per me.

Le cause possono essere tante, ma credo principalmente sia un problema di mancato sviluppo (adeguato) o "atrofizzazione" (termine improprio ma rende l'idea) della parte di cervello adibita alla comunicazione verbale... se uno tende da sempre a essere taciturno, e la cosa si aggrava o accentua negli anni, è chiaro che non avrà mai le abilità minime a sostenere un normale dialogo di media-lunga durata.
Ringraziamenti da
jab_24 (10-03-2019), Scarone (11-03-2019)
Vecchio 10-03-2019, 20:09   #3
Esperto
L'avatar di Guybrush
 

La mia storia è simile alla tua con la differenza che alle superiori è stato ancora peggio che alle medie ed elementari.

Mi sono sforzato per dieci anni di uscire e socializzare accumulando solamente sofferenze.

Le mie conversazioni sono innaturali, laconiche e lapidarie.

Ci sono cose che non si possono imparare.
Penso che alcune persone non siano fatte per avere una vita sociale.
Ringraziamenti da
Stasüdedòs (10-03-2019)
Vecchio 10-03-2019, 20:13   #4
Esperto
L'avatar di Stasüdedòs
 

Quote:
Originariamente inviata da Guybrush Visualizza il messaggio
Ci sono cose che non si possono imparare.
Penso che alcune persone non siano fatte per avere una vita sociale.
Esatto, prima lo si capisce e meglio è
Vecchio 10-03-2019, 20:26   #5
Esperto
L'avatar di CryingOnMyMind
 

Ti capisco benissimo
Pure io ho notevoli difficoltà nelle conversazioni
Tra mancanza di argomenti in comune e fobia sociale faccio sempre la fine di quello che non parla mai
Eppure per diverso tempo, al liceo per esempio, mi sono sforzato (snaturato direi) ma non è servito a niente. Temo che le skills sociali non si acquisiscono semplicemente con la pratica, ma bisogna averle di base.
A causa di questi problemi non esco con qualche mio coetaneo da 4 mesi

Ultima modifica di CryingOnMyMind; 10-03-2019 a 20:28.
Ringraziamenti da
Scarone (11-03-2019)
Vecchio 10-03-2019, 20:51   #6
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Io fin da piccolissimo ho avuto difficoltà a relazionarmi con i miei coetanei, ero molto tranquillo, mentre loro sempre agitati, con la voglia di chiacchierare e fare confusione. Proprio non li capivo e non avevo niente da dirgli. Però ho letto che chi ha questo disturbo non capisce l'umorismo e gli sguardi della gente, invece io non ho difficoltà in queste due situazioni, anzi osservo molto le persone, i loro sguardi, il tono della voce e come si muovono.
Vecchio 10-03-2019, 20:59   #7
Esperto
 

Anche io sono così però noto anche che parlano per ore senza dire nulla di concreto e magari una mia frase nell'arco di 2 ore vale più del loro chiacchiericcio.
Vecchio 10-03-2019, 21:07   #8
Esperto
 

Non riuscire ad adattarsi a qualsiasi aspetto di questa società è più probabile indichi condizioni psicologiche migliori della media che peggiori.
In genere, a causa della pressione sociale, questa maggiore sanità psicologica però rimane a livello potenziale e non si concretizza, come una persona con un senso più sviluppato della media che a meno di comportarsi diversamente dalla media lo vivrà solo come un limite e non come un vantaggio.

Senza armatura in mezzo a persone con l'armatura si può vivere malissimo oppure benissimo, dipende da quanto si comprende la situazione e ci si adatta di conseguenza.
Ringraziamenti da
bukowskiii (10-03-2019), Scarone (11-03-2019)
Vecchio 10-03-2019, 21:14   #9
Principiante
L'avatar di sempresolo
 

Ti capisco pienamente. Io sono sempre stato un tipo molto introverso e silenzioso. Quante volte mi sono sentito dire "Perchè non parli mai?" o "Che problema hai?" Tutte dure pugnalate che vanno a scalfire ulteriormente la mia scarsa autostima!
Vecchio 10-03-2019, 22:24   #10
Esperto
L'avatar di Warner84
 

Anch'io sono sempre stato così,fin da bambino parlavo molto meno degli altri. Sicuramente questo è dovuto dal fatto che sono molto timido ma mi rendo conto che parlo poco sia perchè non ho molto da dire (ho pochi argomenti di conversazione) ma anche perchè preferisco ascoltare gli altri.Mi sono sempre reso conto quando avevo una vita sociale che a causa dei miei silenzi ero un personaggio di contorno,venivo considerato più per far numero che per quello che portava la mia presenza. Le frasi come "non parli mai" o "ah ma ci sei anche tu!" mi fanno sprofondare ancora di più.
Vecchio 10-03-2019, 22:33   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Non riuscire ad adattarsi a qualsiasi aspetto di questa società è più probabile indichi condizioni psicologiche migliori della media che peggiori.
Eh beh questa è un'affermazione abbastanza radicale, e fornisce pure una sorta di rifugio per soggetti "egocentrici" (detto non nel senso più negativo del termine ma fattuale, cioè di quell'egocentrismo conseguente all'alienazione). Avresti voglia di corroborare la cosa?
Vecchio 11-03-2019, 20:12   #12
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane Visualizza il messaggio
Eh beh questa è un'affermazione abbastanza radicale, e fornisce pure una sorta di rifugio per soggetti "egocentrici" (detto non nel senso più negativo del termine ma fattuale, cioè di quell'egocentrismo conseguente all'alienazione). Avresti voglia di corroborare la cosa?
Per corroborazioni rispetto a qualcosa che ho scritto uno può sempre leggere altri miei post (sono tutti collegati perché qualsiasi cosa capisca, o creda di capire, la confronto con tutto il resto per mettere entrambi in discussione e modificarli di conseguenza; c'è sempre molta armonia e coerenza di fondo fra i miei post, l'apparente contraddittorietà è quella della luce che passa in un prisma, espansione e contrazione per esprimere lo stesso concetto in modo diverso, più c'è espansione e più c'è materia e antimateria).

Comunque, non era proprio un'affermazione radicale (più probabile può significare anche solo 51% di probabilità) se letta attraverso l'analisi logica e non l'emotività. Allo stesso modo se letta con l'analisi logica non fornisce particolari appigli per raccontarsela, il problema di capire quali delle proprie difficoltà di adattamento indicano una qualità e non un difetto psicologico rimane personale, ed è un lavoro molto lungo e complesso (complesso anche perché bisogna alternare fra visione semplice e complessa, olistica e particolare; tutto nella società è espressione della società e tutto in sé stessi è espressione di sé stessi, quindi sia la società che il singolo ce l'hanno abbastanza un singolo valore di sanità, ma sia la società che il singolo sono anche abbastanza divisi in più parti, quindi hanno anche abbastanza più di un valore che esprima la loro sanità, come nel dnd).
Vecchio 11-03-2019, 23:42   #13
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane Visualizza il messaggio
Eh beh questa è un'affermazione abbastanza radicale, e fornisce pure una sorta di rifugio per soggetti "egocentrici" (detto non nel senso più negativo del termine ma fattuale, cioè di quell'egocentrismo conseguente all'alienazione). Avresti voglia di corroborare la cosa?
Ma tanto migliore e peggiore non si capisce in generale che dovrebbero stare a significare.
Migliore per chi? Per quali scopi?
Ad esempio se si chiedesse "E' meglio che il pianeta dove viviamo sia ridotto in cenere o no?"
C'è una risposta oggettiva ed assolutamente valida a domande del genere?
Per me no.
Che l'essere sia migliore del non essere non è una verità di fatto e non si può ridurla a qualcosa di fattuale così come non si riduce a qualcosa di fattuale l'idea che il gelato al cioccolato sia migliore di quello alla fragola.

Ultima modifica di XL; 11-03-2019 a 23:50.
Vecchio 12-03-2019, 00:46   #14
Intermedio
L'avatar di Lazy
 

Saranno anche solo chiacchiere frivole e di poco conto ma la comunicazione è fondamentale nel sociale, le parole contano tanto quanto le azioni e bisogna sforzarsi di imparare a parlare di più secondo me.
Vecchio 12-03-2019, 11:42   #15
Intermedio
L'avatar di Tatlises
 

Sì, ti capisco abbastanza.

Io ho difficoltà nello "small talk", cioè nella semplice chiacchiera della serie "il tempo di oggi" o "cosa hai fatto nel fine settimana". E' una cosa che non mi viene naturale anche se ho imparato a farla.
Vecchio 12-03-2019, 13:25   #16
Esperto
L'avatar di DeadSoul
 

La difficoltà nel parlare è un duro colpo per chi cerca un lavoro.
Anch'io, come voi, ho notevoli difficoltà nel fare un discorso, cioè mi agito, balbetto oppure le parole mi escono a metà, da quanto sto in ansia. E questo capita con chiunque abbia a che fare.

Sono spacciata.
Vecchio 15-03-2019, 17:36   #17
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Lazy Visualizza il messaggio
Saranno anche solo chiacchiere frivole e di poco conto ma la comunicazione è fondamentale nel sociale, le parole contano tanto quanto le azioni e bisogna sforzarsi di imparare a parlare di più secondo me.
Più che altro sul lavoro diventa un problema, leggo lo stesso utente che ha postato che fa l'Università, in teoria l'Università ti prepara a un lavoro in cui devi per forza di cose parlare. Se non rimedi al problema come puoi affrontare il mondo del lavoro?
Vecchio 15-03-2019, 20:01   #18
Intermedio
L'avatar di KidAAA
 

Purtroppo ti capisco benissimo perché anche io sono così da sempre.
Faccio tantissima difficoltà a conversare del più e del meno, invece quando si tratta di qualcosa di lavoro o più formale dico quello che devo dire e non vedo l'ora che finiscano tutti i convenevoli seguenti perché non so mai cosa dire.
Poi quando la persona non è una ma un gruppo è la fine. Se si superano le cinque persone mi diventa impossibile... alzare la voce per farsi sentire? Stiamo scherzando? Che poi forse quello che ho da dire non è così brillante o pertinente e allora meglio tacere.
Poi ho degli specifici tipi di persone con cui divento praticamente muta, principalmente persone molto autoritarie, molto sicure di sé (almeno da come le vedo io), carismatiche, ecc.
Mi blocco completamente.

Ma nonostante tutto sono sempre riuscita a trovare qualcuno con cui uscire o legare un po'.
Però ho alti e bassi, a volte mi sembra quasi di essere migliorata, addirittura guarita, ma appena qualcosa va storto torna tutto come prima se non peggio.

Una cosa che veramente mi aiuta è l'alcool, infatti ogni volta che esco devo bere altrimenti non riesco a tollerare la situazione.
Vecchio 16-03-2019, 12:41   #19
Banned
 

Stesso problema..sono arrivato alla conclusione che uno ci nasce così..Non c è nulla da fare
Vecchio 16-03-2019, 19:35   #20
Banned
 

Stesso problema. Ricordo che già all'asilo ero diversa dagli altri. A casa parlavo moltissimo, ma con le persone esterne ero una specie di mummia.
La cosa non è mai cambiata nel corso degli anni.
Sono sempre stata estremamente riservata. Non amo parlare di me, dei fatti miei, di quello che mi piace. Fosse per me mi limiterei ad ascoltare, ma a nessuno va bene. Dopo un po' iniziano a chiedersi come mai non parlo, come mai non ho mai nulla da dire, eccetera.
Non so come facciano gli altri ad aver voglia di comunicare, non l'ho mai capito. Sono completamente chiusa nel mio mondo, mi piace pensare, comunicare con l'esterno non è spontaneo, né naturale per me.
Per molti anni ho finto di essere un'altra persona, principalmente per sopravvivere agli anni della scuola. Assecondavo chiunque avessi davanti, senza mai parlare di me. In 30 anni, nessuno mi ha mai davvero conosciuta, nessuno sa chi sono, come mi piace, come passo le giornate. Ho sempre fatto finta di essere una ragazza serena e tranquilla, facendo del mio meglio per sembrare normale e non farmi odiare, ma non ho mai provato piacere nel conversare con qualcuno. All'università apparentemente avevo delle amiche, ma appena ho potuto ho iniziato ad allontanare chiunque. La verità è che non sono come le altre persone. A me non interessa nulla, i discorsi altrui mi irritano, non ho voglia di parlare di me. Fingere può andar bene all'inizio, ma poi si nota che qualcosa non va, che non si è spontanei. Le persone non mi suscitano nulla. Tra l'altro, più sono "normali", meno ho voglia di parlare e scatta l'evitamento.
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