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Vecchio 05-06-2016, 12:13   #1
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In questo periodo vivo una situazione pessima nel rapporto con mia madre.
Sono ancora a casa con lei e fino a poco tempo fa ci lavoravo pure,poi non ce l'ho più fatta e ho mollato.
Ora vivo questa situazione.
Ne rapporto con lei sento due estremi. Da un lato un naturale sentimento positivo che però,a causa della mia debolezza e della mia insicurezza nel mantenere la strada intrapresa,quella di staccarmi e trovarmi un lavoro per conto mio, diventa presto un sentimento di attaccamento che mi impedisce di proseguire,che rischia di tenermi fermo,che rischia di farmi tornare indietro(c'è poi sicuramente anche una certa dose di senso di colpa per aver lasciato il lavoro in famiglia).
Dall'altro è sorto un senso di distacco, una voglia di starle lontano, un evitamento nei suoi confronti, una sorta di atteggiamento del tipo "lontano dagli occhi,lontano dal cuore"(questo per il senso di colpa).

Io la leggo così: Non essendo io in grado di proseguire quest'azione di allontanamento in modo lucido e cosciente, un po' per paura,un po' per senso di colpa, il mio inconscio mi spinge a fare forzatamente ciò che io non riesco a fare coscientemente: staccarmi.

Il mio inconscio mi salva da me stesso, e questo è buono, ma d'altra parte crea un problema: il distacco e l'evitamento da un familiare, che non è una bella cosa.

Quando arriva mia mamma a casa ho due impulsi contrapposti: da un lato un sentimento buono, che mi spingerebbe ad interagirci,un impulso a parlarle ecc...,dall'altro questo evitamento unito al fatto che anche razionalmente mi dico: "ma di che dovrei parlarle?".
Non c'è nulla di cui dovrei parlarle,c'è un impuso ad andarle incontro che non ha un'argomento in cui esprimersi.

E perchè? Perchè alla fine i miei argomenti di vita ora,girano intorno ai miei problemi e lei fa parte di questi problemi. Essendo il mio eccessivo attaccamento a lei, da lei favorito, concausa della mia insicurezza e inadeguatezza. La sua sola presenza mi fa sentire insicuro,mi sottomette, mi tarpa le ali anche non volendo(perchè va detto che lei in teoria non lo fa intenzionalmente, ma già il fatto di aver avviato un'attività tenendosi i figli attaccati alla gonna parla da se...).

Esperienze simili? Consigli?

Il mio timore è di staccarmi troppo e rovinare il rapporto anche a lungo termine, ma del resto tenendomi troppo attaccato se l'è anche cercata sta cosa...non so. Ho paura anche per me,ho paura di non farcela e di perdere anche l'appoggio in famiglia avendo rovinato il rapporto...ma come già detto alla fine è proprio la possibilità di dover ancora appoggiarmi che mi impone l'allontanamento...insomma il solito gatto...
D'altra parte mi dico anche che una volta riuscito a staccarmi le cose andranno piano piano a posto,quindi alla fine questo distacco doloroso e coatto procurerà sofferenza a me e a lei, ma a fin di bene.

Scusate se sono stato ripetitivo.

NON QUOTATE - NON QUOTATE - NON QUOTATE
Vecchio 05-06-2016, 12:35   #2
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Ho una situazione simile, un mischio di rabbia e paura che mi fa evitare la mia famiglia.
Più continuo con la psicoterapia e più mi accorgo delle dinamiche e dei discorsi malsani che fanno di continuo, poi non c'è da stupirsi davvero se li evito.

Ogni stupido discorso può trasformarsi in un campo di battaglia.
Penso: vale la pena continuare a intrattenere rapporti con persone che mi fanno stare male?
No ed è un mio diritto evitarle il più possibile.

Ci stai lavorando su (e anche io), una volta che supererai certi problemi se vorrai potrai riallacciare i rapporti.
Non è obbligatorio stare con i familiari, puoi comunque volere loro bene, ma distanziarti per preservare la tua sanità mentale.
Ringraziamenti da
_Diana_ (05-06-2016)
Vecchio 05-06-2016, 12:37   #3
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@ Adelaide

Il fatto è che non appena mi rilasso nei suoi confronti,anche solo interiormente e dentro di me libero il sentimento buono, tendono a tornarmi i pensieri ossessivi sul fatto di dover tornare a lavorare in famiglia ecc, e quindi torno subito a creare il distacco. Io sto bene nel distacco, ma poi penso a lei ed è questo pensare a lei che mi porta a rilassarmi, ma come mi rilasso viene meno la mia determinazione(che evidentemente manca di forza e ha bisogno dell'appoggio dell'evitamento per resistere). Probabilmente devo accettare di fare l'egoista per un periodo,finchè il distacco non è compiuto, altrimenti me ne resto fermo con i pensieri ossessivi.
Vecchio 05-06-2016, 12:41   #4
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
è un mio diritto evitarle il più possibile.

Ci stai lavorando su (e anche io), una volta che supererai certi problemi se vorrai potrai riallacciare i rapporti.
Non è obbligatorio stare con i familiari, puoi comunque volere loro bene, ma distanziarti per preservare la tua sanità mentale.
Grazie,mi rincuori.
E' proprio questo, svincolare il sentimento buono da una implicazione di dovere che mi son creato col tempo e che è mantenuta in parte da un pensare collettivo e familiare(aiutarsi,aiutare la mamma ecc...),in parte dal dubbio di non farcela,per la mia insicurezza.
Forse è vero che er superare le nevrosi dobbiamo essere spinti verso l'egoismo,come riteneva Jung(cito sempre lui perche non conosco altri,sono un'ignorantone in materia, e manco lui conosco bene)...
Ringraziamenti da
Weltschmerz (05-06-2016)
Vecchio 05-06-2016, 13:12   #5
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Prego sì l'ideale è svincolarsi, via via vedi i "tranelli emotivi" nei discorsi in famiglia.
Il messaggio "Non mi vuoi bene se non fai _____" è spesso in agguato.

Un po' come il classico "sei egoista", è un'accusa che maschera una richiesta di accudimento (tradotto: sei cattivo perché non ti occupi di me).

Quote:
Forse è vero che er superare le nevrosi dobbiamo essere spinti verso l'egoismo,come riteneva Jung
Non è egoismo, finché non ti occupi di te stesso non puoi occuparti di altri.
Nel caso ti forzassi a farlo ti porteresti dietro le emozioni represse e l'agitazione, si finirebbe per litigare o per sentirsi in colpa (rabbia verso gli altri o sé stessi).
Ringraziamenti da
Emil (05-06-2016)
Vecchio 05-06-2016, 13:22   #6
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio

Non è egoismo, finché non ti occupi di te stesso non puoi occuparti di altri.
Nel caso ti forzassi a farlo ti porteresti dietro le emozioni represse e l'agitazione, si finirebbe per litigare o per sentirsi in colpa (rabbia verso gli altri o sé stessi).
Devo ficcarmi bene in testa la frase in neretto!

Ciò che descrivi dopo è ciò che è già successo...
Vecchio 05-06-2016, 14:13   #7
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Purtroppo capita, serve un gran lavoro per scovare le emozioni e i traumi che ci stanno sotto.
Tuttora mi succede di stare male per queste cose, non sei solo.

Magari se ti può aiutare pensa che di solito sono richieste emotive spropositate, una sorta di accudimento invertito, che alla fine si rivela un'impresa impossibile perché non si può riparare l'esperienza traumatica di qualcun'altro.
Vecchio 05-06-2016, 14:21   #8
Esperto
L'avatar di Emil
 

Nel tuo caso specifico, oltre a quello che ti avevo già scritto nell'altro thread, credo dipenda anche dal fatto che il distaccamento definitivo dei figli è uno dei momenti delicati per la famiglia. Per non dire catastrofico, perché i genitori lo vivono praticamente come la fine della famiglia stessa (e in effetti a volte è così).
L'iperprotezione poi, nel caso delle madri, è di solito indice di un qualche conflitto soggettivo della stessa con il mondo esterno in generale vissuto come ostile e pericoloso. Così quindi si dovrà crescere il figlio, che dovrà essere tenuto "sotto stretta sorveglianza" al riparo dalle brutture dell'esistenza. Ma la prima paura è la sua.
Ecco come si spiega anche l'ambivalenza di amore e odio: l'affetto ci spinge a ritornare, ma il rapporto asfissiante e manipolatorio di lunga data che si è vissuto ti fa (ri)prendere distanza.
Ecco perché poi si viene invalidati, resi insicuri, inibiti e inoffensivi: ti fanno credere che quello c'è fuori prima o poi ti ucciderà (eventualità data per certa) se non si rimane in grembo alla famiglia, unico porto sicuro.

La chiave di tutto, secondo me, sta sempre nel senso di colpa: questo agisce come una frusta nel caso in cui le aspettative di cui si viene caricati vengono disattese (più o meno volontariamente). Funziona come una specie di blocco, che con il dolore e la vergogna di sé stessi, appesantisce l'esistenza impedendo di operare il cambiamento, di evolversi perché tutto ciò sarebbe rischioso per la famiglia e l'ideologia che questa porta.

Riuscire ad integrare ciò che di questo sistema non ci danneggia, e rifiutare (senza essere distruttivi verso le persone in questione) quello che non ci permette di renderci indipendenti è un'arte. Compromessi insomma. Con la ovvia co-partecipazione dei famigliari.
Il più delle volte credo che un taglio definitivo con la famiglia (con cui comunque si dovrà sempre fare i conti) non sia necessario. Basterebbe mantenere una discreta distanza.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (05-06-2016), Weltschmerz (05-06-2016), _Diana_ (05-06-2016)
Vecchio 05-06-2016, 16:10   #9
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@ Emil

Non solo il distacco lo sente mia madre come la fine della famiglia, ma mi ha pure contagiato, per me è un salto nel vuoto.
Lei inoltre ha un'altra dinamica fortemente radicata: Ha dovuto andarsene troppo presto di casa a causa di genitori troppo repressivi e, per contrappeso, ha cercato di organizzare la sua famiglia al contrario: tutti insieme per sempre!
Non quotate questo

Certo poi che non voglio il distacco completo,ci mancherebbe, ma per ora vivo con lei e lavoravo con lei. Devo risolvere almeno il lavoro prima di iniziare a riallacciare i rapporti. Forse sarà pure necessario risolvere la casa e far passare un po' di tempo...

Riflettevo ora che per la mia situazione sento di più la sua preoccupazione per me che la mia. E mi vine addirittura da dirmi: se lei è preoccupata e io no, forse sono io che sbaglio e lei ha ragione, se lei è preoccupata che io non ce la faccia probabilmente è vero...

Le prime volte che ho lavorato al di fuori della famiglia era incredula, non credeva e non crede che ce la possa fare, e questo toglie a me la fiducia in modo maggiore di quanto me la tolga la mia stessa insicurezza.
Vecchio 06-06-2016, 10:32   #10
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Alla fine la repressione è una forma di controllo proprio come tenere tutti insieme per forza.
C'è sempre la paura dietro.
Vecchio 06-06-2016, 14:16   #11
Esperto
L'avatar di Noriko
 

La madre e il suo Altare...

Ciò che dice una mamma è sempre giusto, quello che dice il figlio invece è sbagliato, se non riflette il pensiero materno.
E' anche sempre stato un mito sociale.
Vecchio 06-06-2016, 14:20   #12
Esperto
L'avatar di DownwardSpiral2
 

La distanza in certi casi rinsalda i rapporti mentre l'eccessiva vicinanza li logora.
Vecchio 06-06-2016, 17:11   #13
Banned
 

Non puoi trovare una via di mezzo? Se ce qualcosa di buono allora si deve salvare anzi io penso che potrebbe esserti utile pure sui tuoi progetti e sulla tua crescita come persona. Io credo che se riuscirai a farti rispettare e ad esporre in modo chiaro ,calmo e deciso le tue intenzioni davanti a lei ne guadagnera anche la tua autostima e la tua convinzione.
Vecchio 06-06-2016, 17:18   #14
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Durante gli ultimi anni della sua vita, e parliamo di 10-15, ho detestato mio padre e tuttora non ne ho un bel ricordo, esattamente perché fece di tutto per non farmi andare via. Naturalmente ogni caso è diverso dall'altro ma penso che esista anche la possibilità che un legame così innaturalmente prolungato anche per i nostri standard latino-merditerranei, alla fine possa avere come risultato conservare un ricordo dei genitori non proprio ottimale.

Per questo sono per la via di mezzo. Oggi oltretutto abbiamo telefono, PC per le madri evolute e quindi skype e compagnia bella; abbiamo anche auto e mezzi pubblici. Consideriamo cosa era la vita fino a cento anni fa; non solo non c'erano i telefoni ma era anche difficile scrivere per via del diffuso analfabetismo e le lettere dovevano essere dettate a scrivani di professione. Oggi nessuno è realmente isolato e lontano, almeno in paesi con standard di vita europei. Forse ricordare questo può aiutarci (anche io mi metto nel mucchio) a trovare una soluzione equilibrata.
Vecchio 06-06-2016, 17:21   #15
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Sample Visualizza il messaggio
Non puoi trovare una via di mezzo? Se ce qualcosa di buono allora si deve salvare anzi io penso che potrebbe esserti utile pure sui tuoi progetti e sulla tua crescita come persona. Io credo che se riuscirai a farti rispettare e ad esporre in modo chiaro ,calmo e deciso le tue intenzioni davanti a lei ne guadagnerà anche la tua autostima e la tua convinzione.
La questione è che lei in realtà non mi ha mai tenuto ufficialmente li...mi ha sempre detto vai dove vuoi a fare quello che vuoi(belle parole).Pertanto in realtà non ci sono discussioni da fare, almeno non che riguardino questioni conscie. E' una cosa più che altro mia,perchè io voglio andarmene,ma fin'ora sono sempre stato inadeguato alla vita e pertanto la mia insicurezza mi ha tenuto li.
Lei ha la colpa di aver contribuito a creare quell'insicurezza e ad averla foraggiata,cosa che le ho già rinfacciato.
Quando ha avviato l'attività il suo sottile messaggio,ovviamente mascherato di buone intenzioni(quelle di cui si dice sia lastricato l'inferno),è stato: voi senza di me non sopravvivete, devo occuparmi di voi ad oltranza. E se poi questo è diventato vero e anche appunto colpa sua. Sono situazioni in cui è difficile capire dove finisce l'induzione e dove comincia il dato di fatto...

No quote grazie
Vecchio 06-06-2016, 17:24   #16
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Durante gli ultimi anni della sua vita, e parliamo di 10-15, ho detestato mio padre e tuttora non ne ho un bel ricordo, esattamente perché fece di tutto per non farmi andare via. Naturalmente ogni caso è diverso dall'altro ma penso che esista anche la possibilità che un legame così innaturalmente prolungato anche per i nostri standard latino-merditerranei, alla fine possa avere come risultato conservare un ricordo dei genitori non proprio ottimale.

Per questo sono per la via di mezzo. Oggi oltretutto abbiamo telefono, PC per le madri evolute e quindi skype e compagnia bella; abbiamo anche auto e mezzi pubblici. Consideriamo cosa era la vita fino a cento anni fa; non solo non c'erano i telefoni ma era anche difficile scrivere per via del diffuso analfabetismo e le lettere dovevano essere dettate a scrivani di professione. Oggi nessuno è realmente isolato e lontano, almeno in paesi con standard di vita europei. Forse ricordare questo può aiutarci (anche io mi metto nel mucchio) a trovare una soluzione equilibrata.
Ma si!
Ma non sto parlando di questo,ovvio che non voglio troncare nel senso che voglio considerarla persona defunta...
Tutto quello che sto scrivendo si svolge in questa situazione: abito con lei,lavoravo con lei e non ho ancora trovato altro che mi permetta di svincolarmi di fatto,quindi essere svincolato nella mia testa non basta,perchè la mia arrendevolezza è forte...
Vecchio 06-06-2016, 18:19   #17
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Tutto quello che sto scrivendo si svolge in questa situazione: abito con lei,lavoravo con lei e non ho ancora trovato altro che mi permetta di svincolarmi di fatto,quindi essere svincolato nella mia testa non basta,perchè la mia arrendevolezza è forte...
Ma per molti è così, mica solo tu. Dubito che i tantissimi genitori che non vorrebbero che i figli si allontanassero glielo dicessero esplicitamente. A me hanno sempre detto che ero padronissimo di andarmene, salvo il piccolo dettaglio che per una serie di miei errori ero e sono praticamente fuori dal mercato del lavoro e un minimo di sostegno di base mi sarebbe stato necessario. Sarebbe stato normale se non fosse che mio fratello, il prediletto, è stato foraggiato con cifre notevoli e gli è stata comprata casa non appena ha voluto andarsene, ma questa è un'altra storia. Quello che vorrei dire è che i meccanismi che ha messo in piedi tua madre sono abbastanza comuni e normali e dato il titolo che hai dato al topic e, soprattutto, il suo contenuto, pensavo che tu fossi alla ricerca di un compromesso "morale"; mentre così il problema pare esclusivamente economico-logistico e allora è a monte. Cosa e come mantenere i rapporti verrà dopo.
Vecchio 06-06-2016, 18:28   #18
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Secondo me è difficile non dipendere dal genitore se questo in un certo senso ti mantiene. L'unico mezzo è essere un po' menefreghisti e farsi uno spazio di vita soddisfacente, ma forse è proprio questo il problema. E se si continua per questo a colpevolizzare l'altro pur con la ragione, nello stesso tempo lo rendiamo importante tanto da influenzarci ancora la vita .
Vecchio 06-06-2016, 18:41   #19
Banned
 

Una cosa e certa meno energie spendi in questi tarli ,meglio e .
Io non penso che le intenzioni di tua madre siano quello di trattenerti anzi probabilmente non vede l'ora di liberarsi di te in senso buono cosi sara piu sollevata anche lei. E figo essere essenziale per qualcuno ma esserlo troppo diventa pesante.
Alla base ce una tua insicurita che si esprime in questo verso . Focalizzati sulle tue intenzioni
Vecchio 06-06-2016, 19:10   #20
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Ma per molti è così, mica solo tu. Dubito che i tantissimi genitori che non vorrebbero che i figli si allontanassero glielo dicessero esplicitamente. A me hanno sempre detto che ero padronissimo di andarmene,[...]

Quello che vorrei dire è che i meccanismi che ha messo in piedi tua madre sono abbastanza comuni e normali e dato il titolo che hai dato al topic e, soprattutto, il suo contenuto, pensavo che tu fossi alla ricerca di un compromesso "morale"; mentre così il problema pare esclusivamente economico-logistico e allora è a monte. Cosa e come mantenere i rapporti verrà dopo.
La cosa è complessa, diciamo che di compromesso morale e meglio non parlare,perchè sono giunto alla conclusione che una persona che ha problemi psicologici non può pure mettersi a rovinarsi la mente con considerazioni morali,perchè diventano pensieri ossessivi e ho passato gli ultimi sei mesi e più immerso in essi.
Io cerco un compromesso-soluzione psicologica, perchè il mio problema è tecnico: faccio tecnicamente fatica a staccarmi e come già scritto questi blocchi sono un misto di insicurezza personale e sensi di colpa(percui non ci sono considerazioni veramente morali da fare).
Ho visto che proprio tenendo forti distanze ho iniziato a risolvere il conflitto interiore e i pensieri ossessivi. Lontano da lei riesco ad essere me stesso e a mantenere la mia linea. La sua presenza mi genera molto rapidamente un vortice di dubbi,insicurezza,inadeguatezza...quindi il mio problema e proprio psicologico. Mi sa che dovrò tenere questa distanza e recuperare il rapporto più avanti. Anche perchè un rapporto di questo tipo è insano,pertanto romperlo non si può dire che sia una cosa cattiva per nessuno.

Quote:
Originariamente inviata da Sample Visualizza il messaggio
Una cosa e certa meno energie spendi in questi tarli ,meglio e .
Io non penso che le intenzioni di tua madre siano quello di trattenerti anzi probabilmente non vede l'ora di liberarsi di te
Questo lo so anch'io, il fatto è che tutto il contenuto del thread,(come anche dell'altro più o meno analogo)nasce dalla presenza di pensieri intrusivi e disturbanti,vere e proprie ossessioni. Me ne libero stando lontano da lei,pur permanendo una velata preoccupazione per l'avvenire.

Si,forse non vede l'ora di vedermi sistemato per mettersi il cuore in pace. Ma anche questo è il solito discorso del gatto: lei vuole che io mi stacchi per smettere di occuparsi di me(ammesso che sia vero),ma io non mi sono ancora staccato perchè lei non ha mai smesso di occuparsi di me...come dire,non esiste un uccello che impara a volare prima di lasciare il nido, si fa il volo,il tonfo e poi impara a volare...
Vabbe...sto facendo giri mentali assurdi, ma li sto anche abbandonando piano piano,proprio grazie al distacco, che comunque inconsciamente temo, ma che sta già di fatto avvenendo,pertanto, probabilmente devo veramente semplicemente lasciare che gli eventi facciano il loro corso.
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