Salve ragazzi, vi seguo da parecchio.. ora mi faccio avanti.. mi aiutate a capire meglio questa cosa?
Sono in cura da uno psichiatra, dopo varie terapie siamo a arrivati a wellbutrin, prozac, dalmadorm (da poco ho chiuso col serenase che ho imparato ad ODIARE!!), allo stesso tempo sono seguito da uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Durante l'ultima seduta con quest'ultimo, gli ho sentito ripetere "ti sei dissociato", mi ha spiegato di cosa si tratta, ma vorrei saperne di più, ho cercato su google ma dicono tutti le stesse cose, conoscete questo argomento? Sapreste darmi qualche consiglio su come affrontarlo? Confrontare le nostre esperienze?
Da quello che ho capito, c'è una soglia di dolore per tutti, superata la quale la coscienza per difesa è costretta ad interrompere il legame con la realtà, e ci si ritrova a "vagare" come nel mio caso, immobile, con gli occhi fissi, per minuti, od ore, in una sorta di immaginario completamente ricostruito dalla fantasia.. insomma.. ti stacchi da questo mondo non avendone la consapevolezza, e gironzoli serenamente "altrove".
A me capita da anni, per quanto possa sembrare sciocco, è una sensazione stupenda e mi domando se c'è un modo per indurre forzatamente la dissociazione, e non aspettare di soffrire come un cane per "andarsi a nascondere", ma avere sempre a disposizione questo piccolo spazio in cui rifugiarsi quando ci pare.
Non so se sono riuscito a spiegarmi