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14-07-2012, 12:44
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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"Sono troppo brutto, inibito e sfigato per avere una ragazza!"
"Sono troppo noioso, serio, taciturno, inetto per avere una compagnia di amici!"
"Sono troppo timido, lento, sognatore per poter trovare lavoro!"
etc.
Ho notato che spesso gli utenti del forum a seguito della loro infelice esperienza di vita, abbiano acquisito come unica e fondamentale certezza quella di non avere alcun valore oggettivo da opporre al giudizio del mondo esterno che l'unica sorta di condizione serena possibile sia quella della definitiva rinuncia ad ogni ambizione di qualsiasi genere e importanza.
Sentirsi in qualche modo belli, simpatici, interessanti, capaci comporta l'assunzione di responsabilità nei confronti di se stessi e un tremendo senso di colpa nel caso in cui si senta di non aver raggiunto gli obiettivi minimi per conseguire una condizione soddisfacente di vita.
Meglio perciò disilludersi definitivamente, ridurre la stima di sé al minimo indispensabile per la sopravvivenza e vivere così impermeabili ai drammi sconvolgenti e alle esaltazioni vertiginose.
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14-07-2012, 12:51
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#2
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Banned
Qui dal: May 2011
Ubicazione: MI
Messaggi: 3,173
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La storia della mia vita.
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14-07-2012, 13:10
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#3
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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è così, mbè?
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14-07-2012, 13:19
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#4
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da bunker
è così, mbè?
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Vediamo se ne esce una discussione interessante.
E' giusto abbandonarsi al corso della vita eventi e lasciarsi trascinare senza opporre resistenza alcuna? Regala veramente una grigia ma duratura serenità questa risoluzione? E' possibile veramente sottrarsi ad ogni desiderio, ad ogni richiamo, ad ogni sentimento vitale?
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14-07-2012, 13:23
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
E' possibile veramente sottrarsi ad ogni desiderio, ad ogni richiamo, ad ogni sentimento vitale?
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Come ripeto sempre, io c'ho provato e ci sono riuscito per circa 24 anni, poi sono crollato
--- EDIT ---
Quote:
Ho notato che spesso gli utenti del forum a seguito della loro infelice esperienza di vita, abbiano acquisito come unica e fondamentale certezza quella di non avere alcun valore oggettivo da opporre al giudizio del mondo esterno che l'unica sorta di condizione serena possibile sia quella della definitiva rinuncia ad ogni ambizione di qualsiasi genere e importanza.
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Questo è l'eterno dilemma del «Se io valgo ma nessuno se ne accorge, non potrebbe il mio valore essere un'illusione?»
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Ultima modifica di barclay; 14-07-2012 a 13:28.
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14-07-2012, 13:24
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#6
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Vediamo se ne esce una discussione interessante.
E' giusto abbandonarsi al corso della vita eventi e lasciarsi trascinare senza opporre resistenza alcuna?
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no, più sei spontaneo/azbbandonato, meno ti proteggi e più puoi ferirti
Quote:
E' possibile veramente sottrarsi ad ogni desiderio, ad ogni richiamo, ad ogni sentimento vitale?
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no, è impossibile, pensa al forum... qui è pieno di gente che dice di non avere stimoli o hobby, ma frequenta un forum, che cazzo è un forum se non uno stimolo o hobby?
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14-07-2012, 13:51
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 359
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prendiamo solo coscienza della realta'.
gli anni in cui si lotta e si tenta di essere positivi e quindi di mettersi in gioco,sono gli anni dell'illusione,quando ancora non si e' capito praticamente niente
quando si inizia a capire,allora ecco che si assume quell'atteggiamento mentale,e' una sorta di resa a seguito della presa di coscienza di cosa siamo realmente e del perche' la vita ci e' andata cosi
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14-07-2012, 13:59
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#8
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da ElectricF
prendiamo solo coscienza della realta'.
gli anni in cui si lotta e si tenta di essere positivi e quindi di mettersi in gioco,sono gli anni dell'illusione,quando ancora non si e' capito praticamente niente
quando si inizia a capire,allora ecco che si assume quell'atteggiamento mentale,e' una sorta di resa a seguito della presa di coscienza di cosa siamo realmente e del perche' la vita ci e' andata cosi
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Mi viene da pensare al significato di Quando s'è capito il giuoco, una novella di Pirandello.
Può essere un atto di onestà quello della resa definitiva.
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14-07-2012, 14:07
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#9
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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A volte ci si sottrae per troppi traumi subiti precedentemente, nella mente il dolore rievoca la spiacevolezza dell'accaduto e lo ribalta sulla situazione presente.
E' vero che chi si disprezza in un certo senso mette le mani avanti per non vivere, ma è vero anche che vivere comporta un lasciarsi andare che richiede un mettersi in gioco che richiede la consapevolezza del rischio e della possibilità di ferirsi, oltrechè di gioire.
Quanti qua dentro hanno questa chiara volontà di rischiare totalmente, di aprirsi totalmente e vivere anche rischiando di subire dolore, come fanno i non-fobici?
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14-07-2012, 15:04
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#10
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Intermedio
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 137
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
"Sono troppo brutto, inibito e sfigato per avere una ragazza!"
"Sono troppo noioso, serio, taciturno, inetto per avere una compagnia di amici!"
"Sono troppo timido, lento, sognatore per poter trovare lavoro!"
etc.
Ho notato che spesso gli utenti del forum a seguito della loro infelice esperienza di vita, abbiano acquisito come unica e fondamentale certezza quella di non avere alcun valore oggettivo da opporre al giudizio del mondo esterno che l'unica sorta di condizione serena possibile sia quella della definitiva rinuncia ad ogni ambizione di qualsiasi genere e importanza.
Sentirsi in qualche modo belli, simpatici, interessanti, capaci comporta l'assunzione di responsabilità nei confronti di se stessi e un tremendo senso di colpa nel caso in cui si senta di non aver raggiunto gli obiettivi minimi per conseguire una condizione soddisfacente di vita.
Meglio perciò disilludersi definitivamente, ridurre la stima di sé al minimo indispensabile per la sopravvivenza e vivere così impermeabili ai drammi sconvolgenti e alle esaltazioni vertiginose.
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Dov'è la memoria dei giorni
che furon tuoi sulla terra e intrecciarono
gioia e dolore e furono per te l'universo?
Il fiume numerabile degli anni
li ha dispersi; sei una parola in un indice.
Dettero ad altri gloria senza fine gli dei,
iscrizioni ed eserghi, monumenti e diligenti storici;
di te sappiamo solo, oscuro amico,
che una sera udisti l'usignuolo.
Tra gli asfodeli dell'ombra, l'ombra tua vana
penserà che gli dei son stati avari.
Ma i giorni sono una rete di comuni miserie,
e c'è sorte migliore della cenere
di cui è fatto l'oblio?
Su altri gettarono gli dei
l'inesorabile luce della gloria, che guarda nell'intimo ed
enumera ogni crepa,
della gloria, che finisce col far avvizzire la rosa che venera;
con te, fratello, furono pietosi.
Nell'estasi d'una sera che non sarà mai notte,
tu odi la voce dell'usignuolo di Teocrito.
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14-07-2012, 15:16
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da Qin Shi Huang
Dov'è la memoria dei giorni
che furon tuoi sulla terra e intrecciarono
gioia e dolore e furono per te l'universo?
Il fiume numerabile degli anni
li ha dispersi; sei una parola in un indice.
Dettero ad altri gloria senza fine gli dei,
iscrizioni ed eserghi, monumenti e diligenti storici;
di te sappiamo solo, oscuro amico,
che una sera udisti l'usignuolo.
Tra gli asfodeli dell'ombra, l'ombra tua vana
penserà che gli dei son stati avari.
Ma i giorni sono una rete di comuni miserie,
e c'è sorte migliore della cenere
di cui è fatto l'oblio?
Su altri gettarono gli dei
l'inesorabile luce della gloria, che guarda nell'intimo ed
enumera ogni crepa,
della gloria, che finisce col far avvizzire la rosa che venera;
con te, fratello, furono pietosi.
Nell'estasi d'una sera che non sarà mai notte,
tu odi la voce dell'usignuolo di Teocrito.
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Molto bello. Cos'è, Borges?
Edit: sì, ho controllato adesso su goolge, avevo indovinato!
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14-07-2012, 16:43
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#12
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 586
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
E' giusto abbandonarsi al corso della vita eventi e lasciarsi trascinare senza opporre resistenza alcuna? Regala veramente una grigia ma duratura serenità questa risoluzione? E' possibile veramente sottrarsi ad ogni desiderio, ad ogni richiamo, ad ogni sentimento vitale?
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Atteggiamento che conosco fin troppo bene.
E' un meccanismo di difesa. Personalmente credo di non essere "allenato" alle delusioni, quando mi metto alla prova e fallisco, impiego un'eternità per riprendermi.
Purtroppo poi si entra in un circolo vizioso: meno ci si mette in gioco, meno si rischia e meno ci si allena alle delusioni.
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14-07-2012, 18:47
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#13
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Intermedio
Qui dal: May 2012
Messaggi: 252
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Non è questione di disprezzarsi o abbandonare, è essere realisti.
Io so di non poter dare alle persone quello che si aspettano.
Come faccio ad entrare in una compagnia di amici, che si divertono e vanno in giro tutto il giorno se non ho mai voglia di uscire e spesso sono silenzioso?
Come faccio ad avere una relazione con una ragazza se non ho nessun amico e appunto non ho mai voglia di andare da nessuna parte? rabbrividisco al solo pensiero di spiegare ad una ragazza interessata a me (ma quando) la mia situazione.
Quindi è l'assunzione della consapevolezza di non aver quello che gli altri vogliono e che giustamente cercano.
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14-07-2012, 19:27
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#14
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Banned
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: da qualche parte in mezzo all'oceano Atlantico
Messaggi: 3,333
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
"Sono troppo brutto, inibito e sfigato per avere una ragazza!"
"Sono troppo noioso, serio, taciturno, inetto per avere una compagnia di amici!"
"Sono troppo timido, lento, sognatore per poter trovare lavoro!"
etc.
Ho notato che spesso gli utenti del forum a seguito della loro infelice esperienza di vita, abbiano acquisito come unica e fondamentale certezza quella di non avere alcun valore oggettivo da opporre al giudizio del mondo esterno che l'unica sorta di condizione serena possibile sia quella della definitiva rinuncia ad ogni ambizione di qualsiasi genere e importanza.
Sentirsi in qualche modo belli, simpatici, interessanti, capaci comporta l'assunzione di responsabilità nei confronti di se stessi e un tremendo senso di colpa nel caso in cui si senta di non aver raggiunto gli obiettivi minimi per conseguire una condizione soddisfacente di vita.
Meglio perciò disilludersi definitivamente, ridurre la stima di sé al minimo indispensabile per la sopravvivenza e vivere così impermeabili ai drammi sconvolgenti e alle esaltazioni vertiginose.
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Io la faccia ce l'ho sempre messa, sul lavoro mi son preso colpe che non avevo, diversamente, le colleghe sarebbero ancora li (io non ci sono più) a litigare.
Al netto dell' ipocrisia.
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14-07-2012, 19:58
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#15
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Banned
Qui dal: May 2012
Messaggi: 1,349
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Aia! Hai ragione, ho notato anch'io quest'atteggiamento da parte di tanti utenti, anche in chat per esempio, io sono la gran parte delle volte positiva e penso che guarirò.
Molti altri invece mi sembrano rassegnati, e non c'è cosa peggiore al mondo! Secondo me se si è determinati a "guarire" in un modo o nell'altro, attraverso tutte le difficoltà di questo mondo e dopo infinite cadute si può farcela, ma col pensiero negativo si parte già col piede sbagliato...
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14-07-2012, 20:14
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
"Sono troppo brutto, inibito e sfigato per avere una ragazza!"
"Sono troppo noioso, serio, taciturno, inetto per avere una compagnia di amici!"
"Sono troppo timido, lento, sognatore per poter trovare lavoro!"
etc.
Ho notato che spesso gli utenti del forum a seguito della loro infelice esperienza di vita, abbiano acquisito come unica e fondamentale certezza quella di non avere alcun valore oggettivo da opporre al giudizio del mondo esterno che l'unica sorta di condizione serena possibile sia quella della definitiva rinuncia ad ogni ambizione di qualsiasi genere e importanza.
Sentirsi in qualche modo belli, simpatici, interessanti, capaci comporta l'assunzione di responsabilità nei confronti di se stessi e un tremendo senso di colpa nel caso in cui si senta di non aver raggiunto gli obiettivi minimi per conseguire una condizione soddisfacente di vita.
Meglio perciò disilludersi definitivamente, ridurre la stima di sé al minimo indispensabile per la sopravvivenza e vivere così impermeabili ai drammi sconvolgenti e alle esaltazioni vertiginose.
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sì, potrebbe essere, è una scusa come un'altra.....nel mio caso ad esempio ho scelto altre vie, non mi disprezzo, anzi, spesso oggettivamente mi sopravvaluto, rovescio il discorso......fanno tutti schifo tranne me, per questo non voglio interagire con nessuno.....
razionalmente so che non è così, ma la verità è che sotto sotto lo penso ancora.....
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