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26-09-2016, 00:40
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#1
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Intermedio
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 194
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"Vorrei una vita: esagerata! ...di quelle che non dormi MAI !!"
Molte persone che ho conosciuto a lavoro o in contesti di formazione potrebbero far propria questa frase. Io non lo vorrei affatto, desidero riposare bene, avere tempo per me e lavorare quel che serve. Non inseguire i clienti o fare tante compravendite o accettare i ritmi pesanti che il mercato competitivo oggi richiede.
Vivrei bene in una società senza denaro, una gestione quasi tribale delle risorse: vediamo cosa serve fare e dividiamoci i compiti, per il resto facciamo danze o amore o riposiamoci. Il contesto sociale così come si presenta è davvero poco attraente, di fare i soldi non mi importa proprio... inquiniamo tanto in mille modi che nemmeno ce ne rendiamo conto tra l'altro... Ho serie difficoltà nel conciliare me stesso con il mondo del lavoro, ma non credo di essere io il problema: il problema è la fuori. Il problema è il mercato.
Ok, ho lievemente estremizzato, però sono e forse resterò un disoccupato cronico. Qualcuno si riconosce in queste problematiche? ...allergie?
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26-09-2016, 00:48
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,421
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"Voglio una vita tranquilla", di quelle che puoi dormire quando ti pare XD
Realisticamente, se la società funziona così non si può fare altro che adattarsi. Non vedo alternative.
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27-09-2016, 01:45
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#3
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Intermedio
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 194
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Quote:
Originariamente inviata da illumi
"Voglio una vita tranquilla", di quelle che puoi dormire quando ti pare XD
Realisticamente, se la società funziona così non si può fare altro che adattarsi. Non vedo alternative.
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Non mancano casi - e ne conosco diversi - in cui ci si marginalizza o ci si estromette dai modelli "standard": famiglia (sempre più in crisi) e mercato (chi proprio non vuol lavorare, chi non ci riesce, chi fa il ruolo della casalinga di qualche decennio fa: uno lavora l'altro/a si occupa della casa, ecc.) In realtà, ci sono spazi marginali di vita fuori dal mercato, certo con qualche compromesso, ma sono praticamente "ritagliati a forza"; anche qui c'è qualche discussione in merito, dagli hikikomori a chi manterrebbe il proprio compagno/a per amore.
Mi chiedevo, c'è qui qualche disoccupato che è tale, non tanto perché vorrebbe e non riesce a inserirsi, ma che vede lo stesso "inserimento" come indesiderabile? (tante ore di tempo sacrificate, obiettivi di lavoro che spesso non interessano affatto, né sono così socialmente utili, ritmi forzati e "tabelle di marcia" che spesso per me fanno ammalare le persone, cose utili a cui uno si dedicherebbe ma deve rinunciare perché non ci fa soldi, ecc.)
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27-09-2016, 04:58
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
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Quote:
Originariamente inviata da Labirinto
Mi chiedevo, c'è qui qualche disoccupato che è tale, non tanto perché vorrebbe e non riesce a inserirsi, ma che vede lo stesso "inserimento" come indesiderabile? (tante ore di tempo sacrificate, obiettivi di lavoro che spesso non interessano affatto, né sono così socialmente utili, ritmi forzati e "tabelle di marcia" che spesso per me fanno ammalare le persone, cose utili a cui uno si dedicherebbe ma deve rinunciare perché non ci fa soldi, ecc.)
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Presente.
Ma non sono disoccupata, lavoro nel fine settimana in un ristorante, da giugno.
Beh, lo odio, come ho odiato tutti i lavori fatti fin'ora in 20 anni.
Fanculo i soldi, fanculo l'inserimento, io non voglio inserirmi, non voglio fare la schiava, non voglio trovarmi in ambienti dove sto male e basta, con gente che con me non c'entra nulla, dove non si trattano tutti allo stesso modo, dove non c'è giustizia e si pensa solo a fare soldi, a discapito di tutto il resto.
Ma vivo da sola e non posso fare altro che sottomettermi ad un lavoro di merda che odio con tutta me stessa.
E non è tanto il disturbo evitante, è che questi lavori non fanno proprio per me.
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27-09-2016, 17:41
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#5
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Intermedio
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 206
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ne conosco pochi di veramente entusiasti per il lavoro svolto, per quasi tutti è solo un'esigenza. Il punto è sempre quello, avere una vita autonoma o non averla. Se hai abbastanza risorse per non lavorare non farlo, se ti va bene dipendere sempre da altri non farlo. Altrimenti non c'è principio che tenga.
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27-09-2016, 18:00
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Fa tutto cagarone
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27-09-2016, 20:03
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 795
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Io semplicemente non ho voglia di lavorare.
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27-09-2016, 21:53
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13
Presente.
Ma non sono disoccupata, lavoro nel fine settimana in un ristorante, da giugno.
Beh, lo odio, come ho odiato tutti i lavori fatti fin'ora in 20 anni.
Fanculo i soldi, fanculo l'inserimento, io non voglio inserirmi, non voglio fare la schiava, non voglio trovarmi in ambienti dove sto male e basta, con gente che con me non c'entra nulla, dove non si trattano tutti allo stesso modo, dove non c'è giustizia e si pensa solo a fare soldi, a discapito di tutto il resto.
Ma vivo da sola e non posso fare altro che sottomettermi ad un lavoro di merda che odio con tutta me stessa.
E non è tanto il disturbo evitante, è che questi lavori non fanno proprio per me.
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quoto ogni parola.
purtroppo i soldi servono, io non sono abituato ne come forma mentis, ne come educazione a vivere alla giornata, di espedienti, di prestiti.. ho bisogno di entrate, anche basse, ma ci devono essere, sennò vivrei ancora più di merda.
Io non c'entro niente con il 99% dei colleghi, sono quasi sempre troppo meschini, troppo coatti, pronti a farti le scarpe per 30 denari, o anche solo per far vedere al capo che sono bravi. Io non sono così, non mi piace adulare, fare la spia, fare gli straordinari non pagati, le cene di lavoro. Quando lavoro, lavoro bene e con metodo, ma poi non voglio altre rotture
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Ultima modifica di Keith; 27-09-2016 a 21:56.
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27-09-2016, 23:03
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#9
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Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 1,026
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Quote:
Originariamente inviata da Labirinto
"Vorrei una vita: esagerata! ...di quelle che non dormi MAI !!"
Molte persone che ho conosciuto a lavoro o in contesti di formazione potrebbero far propria questa frase. Io non lo vorrei affatto, desidero riposare bene, avere tempo per me e lavorare quel che serve. Non inseguire i clienti o fare tante compravendite o accettare i ritmi pesanti che il mercato competitivo oggi richiede.
Vivrei bene in una società senza denaro, una gestione quasi tribale delle risorse: vediamo cosa serve fare e dividiamoci i compiti, per il resto facciamo danze o amore o riposiamoci. Il contesto sociale così come si presenta è davvero poco attraente, di fare i soldi non mi importa proprio... inquiniamo tanto in mille modi che nemmeno ce ne rendiamo conto tra l'altro... Ho serie difficoltà nel conciliare me stesso con il mondo del lavoro, ma non credo di essere io il problema: il problema è la fuori. Il problema è il mercato.
Ok, ho lievemente estremizzato, però sono e forse resterò un disoccupato cronico. Qualcuno si riconosce in queste problematiche? ...allergie?
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Non ho nient'altro da aggiungere.
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