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16-04-2012, 15:20
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#1
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 579
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porto qui un link che vi può interessare e che stavo leggendo.
Molto interessante.
Attenzione che è in inglese.
http://www.paulgraham.com/nerds.html
Che ne pensate?
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16-04-2012, 15:31
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#2
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Avanzato
Qui dal: May 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 299
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Quote:
Being smart seems to make you unpopular.
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cazzate da rosikone "eeeeh a scuola mi sfottevano tutti e le tipe non mi si filavano questo ha una sola spiegazione: SONO UN GENIO!!!"
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16-04-2012, 15:55
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 579
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Quote:
Originariamente inviata da Shenlong
cazzate da rosikone "eeeeh a scuola mi sfottevano tutti e le tipe non mi si filavano questo ha una sola spiegazione: SONO UN GENIO!!!"
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Non è così e se leggi l'unica cosa che puoi capire dall'autore è uno che non parla di pancia ma si è interrogato di quella realtà con lucidità e distacco.
Non fosse vero sarebbe una fantasia dei nerd e solo loro.
Invece è una situazione dipinta spesso nei telefilm e film americani e anche qui in italia è una realtà, forse più leggera ma sempre presente.
La persona si interroga del perché.
A me non convince del tutto in modo esaustivo ma non è certo un pensiero banale riassumibile nel "la volpe e l'uva".
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16-04-2012, 16:39
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Non ho letto tutto l'articolo al link... solo qualche spezzone per farmi una mezza idea...
Mi è venuto in mente che io, fino all'università, dal punto di vista del rendimento scolastico sono sempre stato il primo/secondo della classe, ma quasi mai sono stato chiamato secchione o isolato dagli altri... a suo tempo mi sembrava naturale, ma adesso mi domando un po' come mai.
E sono andato in scuole statali in zone non troppo fortunate, dove si trovava un po' di tutto, in quanto a compagni di classe (per dire, anche un paio di spacciatori).
Ero anche più introverso di adesso, ma nessuno mi ha mai dato fastidio... non so se ci hanno provato e non me ne sono accorto, oppure se qualcosa nei miei comportamenti non attirava i bulli (e ce n'erano).
Davvero un mistero...
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16-04-2012, 17:00
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: 4700 km a nord dell'equatore e 300 km a sud del 45° parallelo
Messaggi: 8,186
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Quote:
Originariamente inviata da D. Vecio
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che devo iniziare ad imparare l'inglese
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16-04-2012, 17:03
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 359
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Quote:
Originariamente inviata da Quintuplo
Non ho letto tutto l'articolo al link... solo qualche spezzone per farmi una mezza idea...
Mi è venuto in mente che io, fino all'università, dal punto di vista del rendimento scolastico sono sempre stato il primo/secondo della classe, ma quasi mai sono stato chiamato secchione o isolato dagli altri... a suo tempo mi sembrava naturale, ma adesso mi domando un po' come mai.
E sono andato in scuole statali in zone non troppo fortunate, dove si trovava un po' di tutto, in quanto a compagni di classe (per dire, anche un paio di spacciatori).
Ero anche più introverso di adesso, ma nessuno mi ha mai dato fastidio... non so se ci hanno provato e non me ne sono accorto, oppure se qualcosa nei miei comportamenti non attirava i bulli (e ce n'erano).
Davvero un mistero...
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forse perche' non sei brutto,o perche' non hai l'aspetto da debole,magari sei alto e largo,oppure nonostante sei introverso,non sei timido,o non si vede che lo sei,oppure hai la faccia simpatica che non si attira rotture di palle,o forse non eri visto come "il peggiore" e c'era qualcun altro da prendere di mira,ci sono tante varianti.......
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16-04-2012, 17:50
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da D. Vecio
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Quell'articolo è stato sicuramente scritto con cognizione di causa da una persona che sa vedere e considerare le sfumature dei problemi.
Tuttavia non sono d'accordo su alcuni punti fondamentali:
1) Non è vero che i nerd (cioè i ragazzini studiosi e socialmente non popolari) siano per forza intelligenti.
2) Non è vero che i ragazzini più intelligenti vengano per forza percepiti come nerd.
3) Non è vero che i nerd rifiutino di partecipare alla "gara di popolarità" perché pensano ad altro e si interessano ad altro. E' vero invece che -nella maggioranza dei casi- anche se volessero parteciparvi e si impegnassero a farlo, non ne otterrebbero molto perché essere vincenti in quell'ambito dipende solo in minima parte dalla volontà e dalla tenacia, ma in parte ben maggiore dalle abilità sociali. Ed è questo il punto di essere "nerd": non avere abilità sociali.
4) Non è vero che la vita adulta sia un gioco più simile a quello a cui si dedicavano i ragazzini nerd piuttosto che i coetanei più popolari. E' vero invece che nella società adulta accadono due cose di tendenza contrastante:
A) le doti di intelligenza cominciano a venir apprezzate e ad essere "spendibili" come prestigio sociale, almeno in funzione della loro applicabilità pratica e dei risultati concreti che producono (soldi, posizione gerarchica, prestigio mediatico, riconoscimento in una determinata nicchia -per esempio quella intellettuale- ma solo se tale riconoscimento è "ufficiale" o in qualche modo "pubblico").
B) allo stesso tempo, le doti di abilità sociale vengono esasperate fino a diventare molto sofisticate, e in ogni caso rimangono mediamente molto più importanti, al fine di avere successo, delle doti di natura più spiccatamente intellettuale.
5) Non è vero che quelli che hanno successo nell'età adulta siano gli "ex nerd": essere (stati) dei disadattati sociali non porta alcun vantaggio, al contrario può "bruciare" dei possibili talenti.
6) Non è nemmeno vero che quelli che hanno successo nell'età adulta siano gli "ex ragazzini intelligenti" (non necessariamente nerd). Può accadere, ma non nella maggioranza dei casi. Questo a causa del punto (B) sopra elencato, e del fatto che non sempre le doti intellettuali (nel senso usuale del termine) si accompagnano a una spiccata intelligenza sociale.
In definitiva, mentre nell'adolescenza il successo è determinato solo dalle abilità sociali, nell'età adulta il successo è determinato da due cose: la capacità di risolvere problemi e, in misura molto maggiore, le abilità sociali.
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16-04-2012, 17:53
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
nell'età adulta il successo è determinato da due cose: la capacità di risolvere problemi e, in misura molto maggiore, le abilità sociali.
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dimentichi le raccomandazioni, la collusione con la malavita ed il lecchinaggio
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16-04-2012, 18:03
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#9
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
dimentichi le raccomandazioni, la collusione con la malavita ed il lecchinaggio
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No: purtroppo le faccio rientrare nelle abilità sociali.
"Abilità sociali" è un termine neutro - Quanto viscido o poco viscido è l'uso che ne fai dipende da te...
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16-04-2012, 18:45
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#10
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Non c'è una vera e propria "gara alla socialità".. perchè non c'è un modello unico di socialità... ci sono tanti ambienti diversi.
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Ultima modifica di Halastor; 16-04-2012 a 18:58.
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16-04-2012, 19:04
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#11
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Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 192
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Ho letto solo una parte per ora, comunque mi ha colpita questa frase:
"but what I really mean here is that teenagers are always on duty as conformists."
Invece non capisco perchè dice che i "nerds" non si rendono conto del lavoro che ci vuole per diventare popolari.
"Nerds don't realize this. They don't realize that it takes work to be popular. In general, people outside some very demanding field don't realize the extent to which success depends on constant (though often unconscious) effort. For example, most people seem to consider the ability to draw as some kind of innate quality, like being tall. In fact, most people who "can draw" like drawing, and have spent many hours doing it; that's why they're good at it. Likewise, popular isn't just something you are or you aren't, but something you make yourself."
Se ne rendono conto benissimo, semplicemente non è così appetibile, il gioco non vale la candela. Richiede costante attenzione, energie che potrebbero essere spese per fare/imparare a fare cose che ritengono essere molto più interessanti.
Al di là dell'incapacità nelle relazioni, secondo me c'è da una parte il desiderio di integrarsi ed essere accettati dai propri coetanei (più che comprensibile giusto ecc) e dall'altra un sentimento di superiorità (anche inconsapevole) nel senso di: vorrei fare parte del gruppo di ragazzi popolari ma in fondo in fondo "mi annoierei", è tempo sprecato* e potrei usarlo in modo più produttivo e crescere in altri ambiti.
Tutto inconsciamente, altrimenti non si spiega come mai molti di questi cosiddetti "nerds" dicano di essere pronti a tutto pur di essere popolari.
E ovviamente il discorso si applica solo alla scuola superiore, all'università mi sembra già molto diversa la situazione.
* E' tempo sprecato nel senso che per essere popolari bisogna vestirsi nel modo giusto, uscire con le persone giuste (e quindi condividere determinati interessi), parlare nel modo giusto ecc. Con questo non voglio comunque insinuare che gli interessi dei ragazzi popolari siano superficiali o in alcun modo di minor valore di quelli degli altri (sono opinioni e gusti personali).
Forse è solo la mia personale esperienza però, potrei sbagliarmi. Tra l'altro dove ho fatto le superiori io le "differenze sociali o di popolarità" non erano così marcate come quelle descritte dall'autore del testo quindi
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Ultima modifica di someday; 16-04-2012 a 19:06.
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16-04-2012, 21:24
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#12
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 579
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Quell'articolo è stato sicuramente scritto con cognizione di causa da una persona che sa vedere e considerare le sfumature dei problemi.
Tuttavia non sono d'accordo su alcuni punti fondamentali:
1) Non è vero che i nerd (cioè i ragazzini studiosi e socialmente non popolari) siano per forza intelligenti.
2) Non è vero che i ragazzini più intelligenti vengano per forza percepiti come nerd.
3) Non è vero che i nerd rifiutino di partecipare alla "gara di popolarità" perché pensano ad altro e si interessano ad altro. E' vero invece che -nella maggioranza dei casi- anche se volessero parteciparvi e si impegnassero a farlo, non ne otterrebbero molto perché essere vincenti in quell'ambito dipende solo in minima parte dalla volontà e dalla tenacia, ma in parte ben maggiore dalle abilità sociali. Ed è questo il punto di essere "nerd": non avere abilità sociali.
4) Non è vero che la vita adulta sia un gioco più simile a quello a cui si dedicavano i ragazzini nerd piuttosto che i coetanei più popolari. E' vero invece che nella società adulta accadono due cose di tendenza contrastante:
A) le doti di intelligenza cominciano a venir apprezzate e ad essere "spendibili" come prestigio sociale, almeno in funzione della loro applicabilità pratica e dei risultati concreti che producono (soldi, posizione gerarchica, prestigio mediatico, riconoscimento in una determinata nicchia -per esempio quella intellettuale- ma solo se tale riconoscimento è "ufficiale" o in qualche modo "pubblico").
B) allo stesso tempo, le doti di abilità sociale vengono esasperate fino a diventare molto sofisticate, e in ogni caso rimangono mediamente molto più importanti, al fine di avere successo, delle doti di natura più spiccatamente intellettuale.
5) Non è vero che quelli che hanno successo nell'età adulta siano gli "ex nerd": essere (stati) dei disadattati sociali non porta alcun vantaggio, al contrario può "bruciare" dei possibili talenti.
6) Non è nemmeno vero che quelli che hanno successo nell'età adulta siano gli "ex ragazzini intelligenti" (non necessariamente nerd). Può accadere, ma non nella maggioranza dei casi. Questo a causa del punto (B) sopra elencato, e del fatto che non sempre le doti intellettuali (nel senso usuale del termine) si accompagnano a una spiccata intelligenza sociale.
In definitiva, mentre nell'adolescenza il successo è determinato solo dalle abilità sociali, nell'età adulta il successo è determinato da due cose: la capacità di risolvere problemi e, in misura molto maggiore, le abilità sociali.
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Ecco ed è proprio quello che non mi torna, di fatto mi risulta di parte l'articolo messo, con alla fine i nerd che vincono. Ma è davvero così?
C'è da dire che anche la tua analisi soffre del fatto che sei di parte (in questo caso l'opposta).
Il mio pensiero sarà banale ma dipende tutto dal lavoro (dall'ambiente).
Ad esempio un venditore deve risultare simpatico, sincero, alla mano, cordiale, felice ecc ecc doti sociali che vengono sviluppate in un certo qual modo.
Un buttafuori pure deve avere abilità sociali ma di tutt'altro genere. Deve prima di tutto passare per uno tosto e duro.
Per un ingegnere le abilità sociali non sono le cose importanti, prima di tutto deve avere un cervello così e una profonda conoscenza della tecnica di cui dovrebbe essere maestro.
Tutto dipende da quello che sei.
Studiare è come allenare il cervello, è chiaro che avere un passato da nerd non garantisce una carriera astrale ma la rende più probabile in certi ambiti.
È chiaro che a parità di componente "culturale" quella sociale fa da bilancia, ma è vero anche il contrario, un coglione può essere figo e farsi un sacco di tipe "oh bella sì ci stai dentro" ma rimane coglione, gli daresti mai in mano una banca?
Secondo me l'autore di quel post c'ha preso abbastanza bene sull'adolescenza dei cosiddetti secchioni ma da l'idea di non afferrare certi ambiti per quanto riguarda l'età adulta.
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16-04-2012, 22:04
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#13
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Quote:
Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso
Ti devo [...] a bocca aperta..
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Mi riferisco ai nerd che ho conosciuto io e c'è stata già una discussione sempre in questo forum.. io attribuisco al termine nerd una connotazione dispregiativa. L'artista deve sempre prendere ispirazione dall'esterno, quindi forse l'artista più di tutti dovrebbe vivere nel mondo altrimenti diventerebbe arido nella sua produzione e farebbe solo uno sfoggio tecnico. Anche una scimmia se la chiudo in una gabbietta e le insegno a suonare la chitarra picchiandola quando sbaglia per 50 anni scommetto che la suonerà bene, questo non fa della scimmia un artista rilevante. Senza sentimenti un artista non è niente. E senza vita, stimoli esterni, non ci sono sentimenti.
Il nerd, per come la vedo io.. è un secchione che fa pesare agli altri il fatto di non essere al suo livello maniacale (questa parola è fondamentale: il vero nerd è maniaco in quello che fa. Non è mosso dalla vera passione ma dal desiderio di sfogare in un determinato campo la sua sostanziale incapacità ad affrontare la vita e relativa frustrazione che ne deriva) Si da arie, ha la puzza sotto il naso (questo è ciò che io attribuisco al temine eh.. chi non rientra in questa caratteristica io non lo chiamerei proprio nerd) .
Io non reputo intelligente il fatto di chiudersi al mondo.. nè qualcosa di positivo ed encomiabile nemmeno quando sfocia in una particolare dote. Per me intelligenza è saper vivere nel mondo, sapersi mettere in situazioni nuove a noi estranee, vivere le cose. Quindi se uno ipoteticamente suonasse la chitarra da dio ma non fosse uscito mai da camera sua, io lo reputerei un idiota. Si può parlare di intelligenza riferendosi all' accumulare risorse, nozioni ed abilità.. se poi non sfocia nel vivere? Secondo me no.
Uno può chiudersi in biblioteca e cominciare a leggere e leggere e morirci dentro.. alla fine della sua vita avrà accumulato una marea di definizioni e nozioni, ma cosa sa? Niente. Non sa come ci si sente ad immergersi in mare o a sentire il vento.. si illude di saperlo e ti ripeterà quello che ha letto.. ma non lo sa.
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Ultima modifica di Halastor; 16-04-2012 a 22:20.
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16-04-2012, 23:46
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Quote:
Originariamente inviata da ElectricF
forse perche' non sei brutto,o perche' non hai l'aspetto da debole,magari sei alto e largo,oppure nonostante sei introverso,non sei timido,o non si vede che lo sei,oppure hai la faccia simpatica che non si attira rotture di palle,o forse non eri visto come "il peggiore" e c'era qualcun altro da prendere di mira,ci sono tante varianti.......
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Chiaro che non è una regola che il secchione venga bersagliato... a volte tocca all'ultimo della classe o ad altri.
Io sono sempre stato magro, certamente non intimorivo nessuno fisicamente.
Forse risultavo simpatico e comunque non facevo il saccente e questo può essere bastato per dirottare i bulli verso altre vittime.
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17-04-2012, 00:30
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#15
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da D. Vecio
C'è da dire che anche la tua analisi soffre del fatto che sei di parte (in questo caso l'opposta).
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Quale sarebbe la mia "parte"? In che senso sarebbe opposta a quella di chi ha scritto quell'articolo? (Non è una domanda critica: solo non ho capito quello che intendi dire)
Quote:
Per un ingegnere le abilità sociali non sono le cose importanti, prima di tutto deve avere un cervello così
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Io non ne sarei così sicuro...
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17-04-2012, 01:36
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Quote:
Originariamente inviata da D. Vecio
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Penso che sia un'accozzaglia di luoghi comuni messa insieme per sembrare una riflessione arguta.
Tipico da nerd...
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17-04-2012, 01:46
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#17
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Quote:
Originariamente inviata da D. Vecio
Per un ingegnere le abilità sociali non sono le cose importanti, prima di tutto deve avere un cervello così e una profonda conoscenza della tecnica di cui dovrebbe essere maestro.
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In vita mia ho conosciuto ingegneri con ruoli di elevatissima responsabilità e in contesti altamente tecnologici.
Quello che, in un modo o nell'altro, mi hanno detto è che un grande ingegnere non ha alcun bisogno di un "cervello così", ma deve essere in grado di sapere in quale libro, manuale o pubblicazione andare a cercare ciò che gli serve in un dato momento. E per fare questo gli servono semplicemente le basi che lo studente medio di scuola superiore può farsi all'università.
Mi è capitato più volte di sentire dagli stessi ingegneri che in genere a dare un elevato valore alla propria intelligenza e alle proprie conoscenze tecniche sono gli ingegneri mediocri.
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17-04-2012, 03:43
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#18
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Avanzato
Qui dal: May 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 299
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ne conosco parecchi di ingegneri che pensano di essere dei geni incompresi perchè sopravvissuti ad uno dei corsi di laurea tra i più difficili in assoluto
Ma poi ,stringi stringi,molti non sono poi così intelligenti e con alcuni non puoi farci un discorso serio su nulla perchè se ne escono con perle tipo "eeeh la cultura generale e/o umanistica è per sfigati "
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17-04-2012, 05:12
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Quote:
Originariamente inviata da Shenlong
uno dei corsi di laurea tra i più difficili in assoluto
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Sul serio? E chi lo dice, gli ingegneri?
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17-04-2012, 09:57
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#20
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 579
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Quale sarebbe la mia "parte"? In che senso sarebbe opposta a quella di chi ha scritto quell'articolo? (Non è una domanda critica: solo non ho capito quello che intendi dire)
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Qui:
Quote:
In definitiva, mentre nell'adolescenza il successo è determinato solo dalle abilità sociali, nell'età adulta il successo è determinato da due cose: la capacità di risolvere problemi e, in misura molto maggiore, le abilità sociali.
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Non sono convinto della misura molto maggiore che tu attribuisci al prestigio sociale. E' chiaro che non sto dicendo che averla è uguale a non averla in mestieri come l'ingegneria tanto per ricitare l'esempio, dico solo che una non troppo sviluppata intelligenza sociale non è penalizzante, chiaramente a parità di due candidati sotto il profilo tecnico ha più possibilità di "vincere" quello con più sviluppato profilo sociale. Per il resto sono d'accordo, o perlomeno non c'è nulla nel tuo discorso che non condivida.
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