c'è una domanda che mi frulla in testa da un po'... un disadattato è portato ad essere più sensibile rispetto agli altri oppure una persona di per sè sensibile tende spesso a diventare/sentirsi un disadattato?
Per quanto mi riguarda, sono sempre stata una persona molto sensibile, nel senso che noto spesso come situazioni, anche apparentemente banali, mi colpiscano più di quanto non facciano con le persone che mi circondano. Non solo, ho in genere una innata tendenza a preoccuparmi molto dell'altra/e persone con cui interagisco, nel senso che sento il bisogno di comportarmi in modo da non ferire i loro sentimenti anche con la più banale delle uscite, che sia uno scherzo o una critica.
Ho anche provato a forzarmi e impormi di essere più 'dura e tosta', di farmi scivolare di più le cose addosso e fregarmene, ma alla fine mi son detta, perchè dovrei farlo?
La risposta che mi sono data è che mi piace comportarmi con le altre persone nella maniera in cui vorrei che loro si comportassero con me, cioè io nella vita vorrei incontrare persone sensibili che magari ci pensano su due secondi anzichè dire la prima cosa che gli passa per la testa, in barba a come possa far sentire l'altro. Mi piace che qualcuno dimostri di avere considerazione e rispetto di te anche con il più banale dei gesti, con una piccola e semplice gentilezza. E per fortuna ne ho incontrate naturalmente, ancora troppo poche per i miei gusti ma mi piace restare ottimista...
Quindi la mia conclusione è che una persona sensibile ha una grande probabilità di ritrovarsi disadattata proprio perchè non riscontra nel mondo che la circonda quella delicatezza e attenzione che lei invece gli dedica.
O almeno questo è ciò che ho dedotto dalla mia personale condizione, ma è altrettanto lecito che un disadattato sviluppi questo aspetto del carattere, e quindi sia più sensibile alle situazioni, anche come meccanismo di autodifesa, per percepire meglio chi o cosa lo ferisce/infastidisce e riuscire così ad allontanarlo con più facilità...