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29-07-2012, 12:34
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#1
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Asti
Messaggi: 1,631
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Mi sembra assurdo che non esistano topic al riguardo(o perlomeno il search non ne ha trovati) e quindi butto giù due righe io su questo problema che da quanto leggo in maniera più o meno patologica interessa diverse persone qua in board, me compreso a pieno titolo.
Una breve descrizione giusto per capire di cosa si sta parlando
Quote:
Nella dipendenza affettiva, il partner dipendente si annulla completamente per l’altro la cui esistenza, presenza e vicinanza diventa sostanziale al proprio benessere, alla percezione di essere vivi e utili.
Per tali motivi la persona dipendente si immola per l’altro, dedicandogli tutto se stesso, disconoscendo i propri bisogni evolutivi, consapevole di vivere all’interno di un rapporto in cui non esiste reciprocità, in una relazione squilibrata rispetto al “dare” e al “ricevere”, in cui l’altro può permettersi anche un atteggiamento parassitario o opportunistico, più o meno volontario, spesso consapevole del fatto che il suo partner dipendente non si distanzierà mai affettivamente da lui, anzi, paradossalmente, più massicce sono le richieste, più si rafforza la dimensione della dipendenza.
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Alla luce di questo è opportuno delineare alcuni punti chiave per una possibile autodiagnosi del problema:
- Paura della solitudine
- Paura di perdere l’amore
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
- Paura dell’abbandono, della separazione
- Paura di mostrarsi se stessi
- Senso di inferiorità verso il partner
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
- Dedizione totale al partner e annullamento di se
- Abbassamento dell'autostima
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Il problema è reale dato che questi comportamenti, se esasperati possono portare all'autolesionismo, alla violenza, ad atteggiamenti che rientrano nello stalking, oltre a creare una lacerazione nei rapporti sociali in primis con la persona "vittima" dell'atteggiamento(principalmente accade nei rapporti di coppia ma non è escluso che comportamenti simili non vengano traslati in maniera attenuata verso membri della propria famiglia o rapporti amicali).
La dipendenza emotiva infine può essere partenza o arrivo di altri disturbi. A causa di una bassa autostima di sè, magari causata da un periodo di depressione, si possono assumere atteggiamenti di autoumiliazione e asservimento(qua in board comunemente chiamato zerbinaggio) che possono portare a queste conseguenze. Lo stesso vale all'inverso, avere un attaccamento morboso verso una persona(sovente non ricambiato, o non ricambiato in maniera tale da soddisfare la visione distorta di chi è interessato da questo disturbo) può portare a una perdita di autostima che può sfociare in depressione ed evitamento.
Un altro dramma di questa problematica è che sovente l'abbinarsi di più sintomi non porta l'interessato a volersene liberare, anzi, vede il suo attaccamento, la sua dedizione anche se non voluta e contraccambiata come una "missione", come un dovere morale nei confronti di una persona tanto superiore a sè. Implicitamente è anche un atteggiamento volutamente autolesionistico.
Le cause che possono portare a questo problema non sono universalmente riconosciute, ma si ha una maggiore incidenza in persone in cui vi è stata carenza di affetto in età infantile.
Personalmente ritengo che per quanto mi riguarda sia imputabile a cause opposte, ossia una iperprotettività nei miei confronti, la mancanza di "no"(i miei genitori mi hanno sempre assecondato) e i limitati contatti sociali in età infantile ed adolescenziale dovuti a questa "bolla dorata" in cui mi crogiolavo.
Qualcun altro si vede rispecchiare anche solo parzialmente in queste parole? Qualcuno è riuscito a uscirne?
Qualunque pensiero è ben accetto
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29-07-2012, 12:49
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#2
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Avanzato
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: più di là che di qua
Messaggi: 324
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- Paura della solitudine PRESENTE
- Paura di perdere l’amore PRESENTE
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner PRESENTE
- Paura dell’abbandono, della separazione PRESENTE
- Paura di mostrarsi se stessi PRESENTE
- Senso di inferiorità verso il partner PRESENTE A FASI ALTERNE
- Profonda gelosia, attaccamento morboso MOLTO PRESENTE
- Dedizione totale al partner e annullamento di se PRESENTE
- Abbassamento dell'autostima PRESENTE
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso PRESENTE COME DESIDERIO
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni NON PRESENTE
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice MOLTO PRESENTE
Mmm dite che ho un problema?
In tutte le mie relazioni si sono presentate le stesse dinamiche, soprattutto l'eccessiva gelosia e il pretendere che io fossi al centro del mondo del malcapitato in questione, cosa che alla lunga ha portato il rapporto a sgretolarsi... io pretendovo che anche lui fosse dipendente da me come io ero dipendente da lui, volevo creare un rapporto simbiotico alla Olindo e Rosa! Probabilmente perché ho un vuoto affettivo talmente grande che questo è l'unico modo che conosco per colmarlo, per sentirmi veramente amata.
Come si può risolvere la cosa non saprei, la soluzione che ho adottato nella relazione attuale è di reprimere questi impulsi... Sono consapevole di quanto siano sbagliati questi desideri e faccio finta di niente e non li manifesto... e infatti però non mi sento amata. Gran bel dilemma.
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29-07-2012, 14:41
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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- Paura della solitudine
Non tanto
- Paura di perdere l’amore
Sempre
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
A volte
- Paura dell’abbandono, della separazione
Sempre
- Paura di mostrarsi se stessi
Sempre
- Senso di inferiorità verso il partner
Sempre
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
Sempre
- Dedizione totale al partner e annullamento di se
Quasi mai
- Abbassamento dell'autostima
Quasi sempre
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
Qualche volta
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
Sempre
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Sempre
I veri problemi per me, nei rapporti affettuosi, sono la vergogna per me stesso e per quel che faccio e il distaccamento.
Mi sento ridicolo ad avere una ragazza, minimizzo ogni ricordo e ogni emozione.
E, molto spesso, finisco per stancarmi di lei. Il sentimento svanisce nel nulla e lascia spazio all'indifferenza. Temo sia una conseguenza della vergogna che provo in sua presenza. Arrivo a distaccarmi da lei, con profonda nausea del rapporto. Mi allontano volontariamente.
Poi rimpiango di averla lasciata andare
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29-07-2012, 14:50
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#4
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Mostri ostilità e intolleranza nei confronti degli altri
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Uhm, mi sa che hai sbagliato persona
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29-07-2012, 14:52
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Asti
Messaggi: 1,631
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mostro molta intolleranza nei confronti di molte categorie sociali, una di queste sono i troll
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29-07-2012, 14:55
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#6
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Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Trento
Messaggi: 171
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Dai su, per favore torniamo all'argomnento principale del thread...era uno spunto molto interessante ero curiosa di vedere cosa ne sarebbe nato
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29-07-2012, 16:14
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 12,328
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Io non concepisco questo genere di cose.
In un rapporto di coppia poi, certo non puoi farne una colpa al partner se se ne approfitta.
Vedersi inondato di adorazione e vedere tutti i propri capricci e tutti i propri umori assecondati secondo me innesca un meccanismo del tipo: "Lui/lei è così opprimente e esageratamente accondiscendente e mi da così tanto ( troppo ) che vale per tutti e due "
A me è capitato di avere a che fare con partner simili e sinceramente a lungo andare mi hanno portato all'esaurimento nervoso.
Un atteggiamento del genere non può che deteriorare una relazione, tu pensi che sia un buon modo per tenersi l'altro vicino magari ma non lo è affatto, anzi.
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29-07-2012, 16:21
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#8
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Paura della solitudine
Assolutamente, precisando che la "paura" è legata alla solitudine "sentimentale". L'assenza di amici non mi fa paura.
Paura dettata dal fatto che nulla garantisce di non essere soli nella vita ed essendo una persona che vive al 100% solo in coppia...
- Paura di perdere l’amore
Sì, anche se, in mancanza, un forte sentimento od affetto potrebbero essere sostenibili ed accettabili.
L'importante, alla fine, è che ci sia un sentimento con una persona che vada oltre l'amicizia e che non sia dettato dalla mutua compagnia ed assistenza o dall'accontentarsi.
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
Rabbia per cosa?
Se la provo, questa può nascere solo per un senso di trascuratezza nei confronti della mia persona.
- Paura dell’abbandono, della separazione
In parte e solo in termini sentimentali.
Questo perché, nel mio passato e presente, non ho mai avuto tanta immediatezza nel trovare altre occasioni sentimentali (e sessuali), rimanendo anche per anni in uno stato d'abbandono e perché, anche quando le ho avute, per numero e qualità non sono mai state tali da permettermi di "trovare" con facilità.
Non sono persona da "chiodo scaccia chiodo" però sono pragmatico e razionale. Anche se non è completamente elaborato il lutto legato alla perdita della ex partner, la consapevolezza che materialmente non si può rincorrere una relazione finita e l'amor proprio e volontà di provare ancora sentimenti, avere una donna/ragazza nella propria vita e di vivere appunto le componenti sentimentali e sessuali della stessa, mi porta ad essere in condizione di "voltar pagina" quasi da subito a costo, certo, di un po' di sforzo nel gestire il senso di perdita ed il legame con l'ex che di certo non si trasforma in forte amicizia in un batter di ciglia.
- Paura di mostrare se stessi
Quasi mai
- Senso di inferiorità verso il partner
Quasi mai.
Nel momento in cui una donna decide di diventare mia partner, per me è garanzia che mi considera quantomeno "alla pari" altrimenti sarebbe solo una scelta sciocca.
Inoltre, esteriorità a parte, ho una grande considerazione di me (pur essendo modesto e umile) ed è pressoché impossibile vedermi inferiore a qualcuno.
Anzi, più incrocio persone e più mi convinco di non esserne inferiore ma semmai superiore a molti personaggi...
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
Sporadicamente.
Parlando d'esteriorità, sentire la partner che fa apprezzamenti mi genera un po' di gelosia perché la maggiorparte delle persone che ho conosciuto ha sempre espresso un giudizio neutrale/negativo sulla mia esteriorità.
Gelosia in generale? Dipende... Di norma non sono geloso perché parto dal presupposto che se una persona sta con me lo fa perché "valgo".
Attaccamento morboso? No, voglio vivere la mia vita personale e che la partner viva la sua.
Ciò nonostante, sono una persona che comunque vuole vivere MATERIALMENTE quasi il quotidiano con la partner anche in assenza di convivenza.
I rapporti platonici non fanno per me così come quelli dove si vive la propria vita ma si ha una persona per la quale si prova un sentimento e si fa sesso pur non volendoci condividere la vita.
Nel presente potrei anche legarmi ad una persona del genere ma nel medio-lungo termine temo che avvertirei i limiti di un rapporto così menomato.
Sento l'esigenza di stare con la partner condividendo esperienze anche banali, momenti di svago, buona parte delle vacanze, attività nelle quali c'è comunanza di vedute e d'interessi, momenti d'affetto, sesso, ecc. con molta assiduità.
Avrei disagio a vivere una relazione dove ci si vede "decentemente" (quindi, non di sfuggita) meno di 2-3 volte alla settimana.
Ciò nonostante, negli ultimi anni ho vissuto purtroppo relazioni che mancavano d'assiduità e, infatti, ne ho accusato la mancanza al punto che oggi forse rischierei i primi tempi di essere morboso oltre a non essere disposto a sconti.
Allo stesso modo non penso che riuscirei mai a stare con una persona che per motivi di lavoro è costretta a fare trasferte o star lontana per lungo tempo e che, per questi motivi, io stesso potrei arrivare a rifiutare offerte di lavoro che prevedano frequenti trasferte.
- Dedizione totale al partner e annullamento di se
Mai nonostante la partner sia la seconda persona, dopo me stesso, nella scala d'importanza.
- Abbassamento dell'autostima
Mai
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
No, però vivo il rapporto come un aspetto fondamentale e primario della mia vita.
Anzi, paradossalmente l'avere una relazione sentimentale/sessuale con una donna mi ha sempre portato a coltivare di più i miei interessi e, più in generale, ad avere una vita decisamente più attiva in tutto.
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
Mai
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Quasi mai
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Ultima modifica di liuk76; 29-07-2012 a 16:43.
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29-07-2012, 16:47
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#9
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Per me la dipendenza affettiva negli individui dovrebbe essere diagnosticata sulla base di realtà ben concrete e fatti.. non "ipotesi".
Dico questo perchè a mio parere c'è stato un fenomeno di questo tipo:
Esiste la dipendenza affettiva... rientro in alcuni di quei parametri (il chè è perfettamente NORMALE e anzi è RICHIESTO dall'amore.) -> QUINDI -> sto sbagliando. -> quindi devo cambiare e vivere i rapporti in modo più disinteressato. come fanno gli altri
E questo ragionamento che si è diffuso si è tradotto spesso e volentieri nel giustificare rapporti scadenti, superficiali, frivoli, casuali, inconsapevoli ecc..
Certo... il rischio reale è quello che che solo uno degli individui dia tutto se stesso e l'altro no.. e questo è chiaramente una cosa spiacevole e tutto.
Ma la soluzione a questa eventualità.. sarebbe intraprendere rapporti disinteressati!?
Per camminare devi sbilanciare il tuo peso in avanti ad ogni passo.. se ti sbilanci stai aumentando il rischio di cadere. E la soluzione sarebbe quella di non camminare e star fermi?
Certo anche il caso in cui realmente uno dei due partner viene oppresso dall'altro... è assolutamente sbagliato e da evitare... però talvolta si parla di dipendenza affettiva anche la dove non ci sono proprio gli estremi..
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Ultima modifica di Halastor; 29-07-2012 a 17:04.
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29-07-2012, 16:58
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#10
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 484
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Quindi dare se stessi al 100% è assolutamente giusto e normale!
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così che se venisse a mancare un elemento della diade l'altro crollerebbe come cartapesta
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29-07-2012, 17:02
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 12,328
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Quote:
Originariamente inviata da Sotterranea
così che se venisse a mancare un elemento della diade l'altro crollerebbe come cartapesta
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Infatti
Cioè ok tanto love e tutto quello che volete ma ANDIAMOCI PIANO non sempre ne vale la pena ( anzi quasi mai ).
E a prenderselo nel di dietro è sempre quello che ha dato per due!
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29-07-2012, 17:17
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#12
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Quote:
Originariamente inviata da Sotterranea
così che se venisse a mancare un elemento della diade l'altro crollerebbe come cartapesta
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C'è sempre il caso in cui entrambi danno il 100% ed entrambi traggono il 100% della soddisfazione. Perchè consideri solo il peggio (se uno dei due se ne va l'altro crolla)... e non il beneficio che può derivare dalla realizzazione del meglio?
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29-07-2012, 17:19
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#13
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 484
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diciamo solo che ne tengo conto
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29-07-2012, 17:23
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#14
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Quote:
Originariamente inviata da Sotterranea
diciamo solo che ne tengo conto
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E se tenere conto del peggio significasse precludersi la strada per arrivare al meglio?
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29-07-2012, 17:29
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#15
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 484
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detto con una metafora: anche se entro in una reggia e sono disposta ad esporarne i tesori e le meraviglie non dimentico mai dov'è la porta d'uscita.
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29-07-2012, 17:53
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2011
Messaggi: 1,628
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor
C'è sempre il caso in cui entrambi danno il 100% ed entrambi traggono il 100% della soddisfazione.
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Un rapporto totalizzante non porta mai a nulla di buono.
Nemmeno un rapporto vissuto con eccessivo distacco, ma esistono infinite altre varianti.
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29-07-2012, 18:03
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#17
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Quote:
Originariamente inviata da chomsky
Un rapporto totalizzante non porta mai a nulla di buono.
Nemmeno un rapporto vissuto con eccessivo distacco, ma esistono infinite altre varianti.
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Uhm... mi fido sulla parola, non ho visto in giro chissà quali "varianti" soddisfacenti.. e non avendo un riscontro personale non saprei dire. Sicuramente alla fine uno fa un po' come si sente...
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Ultima modifica di Halastor; 29-07-2012 a 18:05.
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29-07-2012, 18:05
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#18
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Asti
Messaggi: 1,631
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Una cosa che forse non è chiara ad alcuni..questi atteggiamenti non sono una scelta.
Lo sono forse quando il problema ancora non si è sviluppato ma giace latente.
Alcune persone sono forse per indole più portate in potenza ad avere questo tipo di "visione", diciamo che difficilmente una persona con molta autocoscienza di sè e della propria personalità, materialista e concreta può arrivare ad eccessi di questo tipo.
Il romantico, il sognatore, l'altruista, chi è tendenzialmente più portato ad accollarsi i problemi altrui al limite del crocerossino è più a rischio.
Non è la discussione "romantico altruista" vs "mentalità più concreta del do un des" che può avere pro e contro, e che può dipendere da scelte personali ed entrambe sono più o meno condivisibili, è una visione "malata" e indifendibile(anche se comprensibile) delle cose.
E' indicativo che si può essere coscienti del problema, considerarlo patologico, ma non riuscire comunque a tirarsene fuori.(ed è il mio caso)
Già solo per arrivare a questo punto, ovvero prenderne coscienza ed identificarlo come reale, c'è voluto parecchio, anni.
Le stesse parole da me scritte se mi fossero state rivolte diciamo..a cavallo dei 18-19 anni(ossia 3/4 anni fa) sarebbero entrate in un orecchio e uscite dall'altro, avrei tacciato di insensibilità e incapacità di amare chi me le avesse rivolte e, se avesse insistito, non avrei esistato a tirargli qualche nome, lo avrei visto come un potenziale "screditare" quello che costruivo con fatica.
Una persona con questo tipo di problema quando e se cerca di autoaffermare le sue priorità davanti al parthner(ad esempio poniamo il caso che si senta sfruttata, cosa che è facile accada, e decida di esternare il malcontento) il più delle volte sbiascica qualcosa di inconcludente, vittimistico e autocommiseratorio e si lascia sempre aperta la strada per ritrattare.
Quando la situazione diventa emotivamente insostenibile e decide di interrompere la frequentazione con molto sforzo può riuscirci, ma solo chiudendo in maniera sistematica tutti i canali, il semplice avere la possibilità di contattare/vedere l'ex potrebbe con ogni possibilità far crollare ogni proposito e ricadere ancora più "asserviti" nel giogo autoimposto.
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29-07-2012, 18:13
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#19
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 484
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sì, ovviamente anch'io ho razionalizzato a posteriori un modo di stare dentro una relazione amorosa che mi viene automatico.
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29-07-2012, 19:48
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#20
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: NORD
Messaggi: 1,746
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- Paura della solitudine
No...
- Paura di perdere l’amore
Si...
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
No...
- Paura dell’abbandono, della separazione
Si...
- Paura di mostrarsi se stessi
Si...
- Senso di inferiorità verso il partner
Dipende...
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
Non sono nelle condizioni di poter rispondere ( quasi mai avuta una relazione )
- Dedizione totale al partner e annullamento di se
Si ma non proprio totale...
- Abbassamento dell'autostima
Si...
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
Ci sono alcune attività che poi sono quelle che mi tengono "in piedi" ai quali non posso rinunciare...
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
Un po'...
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Naa...
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