davvero bella sta discussione.
Ne stavo giusto parlando oggi con 3-4 amici/e (cosa alquanto strana perchè l'ho fatto parlando di me stesso cosa che faccio raramente).
Io mi accorgo che con gli altri sono a due estremi.
Solitamente tento di non far sentire l'altra persona "inferiore" o a disagio.
Nel senso...se serve per metterla a proprio agio (all'inizio di una conoscenza) faccio qualche battuta autoironica, oppure per far avvicinare qualcuno che conosco meglio divento più diretto e fisico (buffetti dolci, pacche ecc...ecc...).
Solitamente faccio sentire subito l'altra persona a proprio agio, in un rapporto cioè dove si può scherzare e interagire (e lo faccio solitamente in un modo in cui una persona timida non si sente a disagio, ma invogliata a parlare,rispondere,scostarsi e rispondere- proprio perchè credo di sapere cosa può creare imbarazza e cosa no nell'altra persona essendo una persona che osserva molto gli altri.
C'è da dire che altre volte esce la parte silenziosa di me e lì per gli altri si creano puri (e solo pochissimi hanno quella tenacia per spezzare il muro, mentre altri rimangono alquanto stupiti dalla mia "misteriosità").
Insomma, lì o hai preso confidenza o purtroppo molte persone non hanno il coraggio di avvicinarsi.
Invece per quanto riguarda me giusto oggi stavo pensando che è cambiato molto il modo con cui mi relaziono agli altri.
4-5 anni fa ero impulsivo e non pensavo (ergo non vi erano problemi essendo che ero stupido
).
Oggi, invece penso "abbastanza" e sono più passivo.
In passato tendevo ad essere la parte attiva, dunque mi buttavo all'interno dei discorsi, interrompendo fregandomene.
Oggi tendo molto ad ascoltare, aspettare uno spazio vuoto o qualcosa su cui ribattere (su cui ho la voglia di ribattere) e intervenire.
In altre situazioni se mi sento lasciato un po' da parte (e chi mi conosce sa che prima o poi succede quando tendo ad isolarmi e poi sono io a ritornare nel mondo dei "vivi"
autonomamente) mi viene l'istinto, una volta uscito dallo stato di trans, di ritornare ad essere protagonista (dunque lì non aspetto e intervengo anche con semplicità, fisicità...)