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Vecchio 13-06-2011, 22:38   #1
Esperto
L'avatar di Medea
 

Non passa giorno in cui io non m'interroghi sul perché io viva, un istante in cui io non mi chieda chi è l'artefice di tutto ciò, chi è che ci ha posto su questo pianeta, privandoci della libertà di scelta, imponendoci di vivere fin quando il nostro ciclo non si concluda, frenati da malattie d'ogni tipo, manovrati come marionette dal burattinaio di turno. Chi è che ora mi impedisce di essere altro, che mi impedisce di finirla qui, di dire <<basta, ho visto abbastanza>>... che poi in realtà è tutt'altro: non ho visto nulla, non so cosa mai possa esserci al di fuori del mio bozzolo, al di fuori della monotonia della mia quotidianità: mi è stato dato un pezzo d'argilla da plasmare a mia “scelta”, che io ho deciso di rinchiudere in un cassetto, tutto impolverato, dimenticato... l'ho persa da qualche parte la mia vita, ma non mi tange ritrovarla, non ho la forza di plasmarla, la lascio lì, in attesa di chissà cosa... Ma vorrei dire <<basta, la riconsegno, non la voglio, non l'ho chiesta, mi è stata imposta!>>. Spero ogni giorno di finire sotto una macchina, di svenire sotto la doccia e non riprendermi più, d'inciampare sulle scale, di sbattere la testa e di rimanere lì col volto insanguinato, spero di svegliarmi un giorno col sorriso sulle labbra e di pensare per la prima volta <<oggi ce la posso fare>>, aprire la finestra e volare, spero che succeda qualcosa, un cambiamento che so non potrà mai essere positivo, spero ci sia, spero di non dovermi svegliare ogni giorno col desiderio di piangere a dirotto, col desiderio di voler morire, con la paura di dover affrontare un altro interminabile e apatico giorno. In questi anni non ho fatto altro che far crescere la mia depressione, è maturata, ora mi sembra inarrestabile... Rintanata come in un bunker in questa casa, è un grande sacrificio per me uscire, affrontare gli sguardi e l'indifferenza dei passanti, con la consapevolezza d'essere un fantasma in questo mondo.
Non riesco: famiglia, amici, fidanzato, non li voglio, li ho provati, per pura curiosità li ho fatti avvicinare, ma nessuno mi ha dato quello che cerco... Sono iscritta alla facoltà di psicologia, il mio ex fidanzato (anch'esso mollato per una qualche oscura causa) mi ha suggerito di fidanzarmi con un bravo psicologo, perché forse sarebbe l'unico in grado di capirmi... che c'è da capire? Sono depressa, quello che cerco è un po' di affetto, è tanto? Mio padre, mia madre non me l'hanno dato, i miei “amici” (3-4 persone per le quali io non sono nessuno, per me... sono tutto quello che ho) sono una facciata, un castello di carta pronto a cadere appena mi volto, un fidanzato io non lo voglio, come faccio a gestire la mia vita e preoccuparmi di quella altrui? Vorrei che qualcuno capisse chi sono, senza pensare ch'io sia semplicemente noiosa, polemica e lunatica, che qualcuno m'ascoltasse perché di solito quello che penso lo tengo per me, ma quelle poche volte che tento di parlare, parlare sul serio, a nessuno importa ciò che ho da dire... Sottovalutata anche nei miei pensieri... Sono tutte sciocchezze, fandonie di una bambina di vent'anni, che prima o poi rinsavirà...
Vecchio 13-06-2011, 22:52   #2
francesco0
Guest
 

Mdea non so risponderti ... vorrei solo trovare persone come te ...
e come me restare anche in sielenzio nel nostro male ... e aspettare il momento di sorridere ...

Cmq passera passera passera è lunica cosa che so dire ... scusami se poco
Vecchio 13-06-2011, 22:56   #3
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Medea Visualizza il messaggio
Non passa giorno in cui io non m'interroghi sul perché io viva, un istante in cui io non mi chieda chi è l'artefice di tutto ciò, chi è che ci ha posto su questo pianeta, privandoci della libertà di scelta, imponendoci di vivere fin quando il nostro ciclo non si concluda, frenati da malattie d'ogni tipo, manovrati come marionette dal burattinaio di turno. Chi è che ora mi impedisce di essere altro, che mi impedisce di finirla qui, di dire <<basta, ho visto abbastanza>>... che poi in realtà è tutt'altro: non ho visto nulla, non so cosa mai possa esserci al di fuori del mio bozzolo, al di fuori della monotonia della mia quotidianità: mi è stato dato un pezzo d'argilla da plasmare a mia “scelta”, che io ho deciso di rinchiudere in un cassetto, tutto impolverato, dimenticato... l'ho persa da qualche parte la mia vita, ma non mi tange ritrovarla, non ho la forza di plasmarla, la lascio lì, in attesa di chissà cosa... Ma vorrei dire <<basta, la riconsegno, non la voglio, non l'ho chiesta, mi è stata imposta!>>. Spero ogni giorno di finire sotto una macchina, di svenire sotto la doccia e non riprendermi più, d'inciampare sulle scale, di sbattere la testa e di rimanere lì col volto insanguinato, spero di svegliarmi un giorno col sorriso sulle labbra e di pensare per la prima volta <<oggi ce la posso fare>>, aprire la finestra e volare, spero che succeda qualcosa, un cambiamento che so non potrà mai essere positivo, spero ci sia, spero di non dovermi svegliare ogni giorno col desiderio di piangere a dirotto, col desiderio di voler morire, con la paura di dover affrontare un altro interminabile e apatico giorno. In questi anni non ho fatto altro che far crescere la mia depressione, è maturata, ora mi sembra inarrestabile... Rintanata come in un bunker in questa casa, è un grande sacrificio per me uscire, affrontare gli sguardi e l'indifferenza dei passanti, con la consapevolezza d'essere un fantasma in questo mondo.
Non riesco: famiglia, amici, fidanzato, non li voglio, li ho provati, per pura curiosità li ho fatti avvicinare, ma nessuno mi ha dato quello che cerco... Sono iscritta alla facoltà di psicologia, il mio ex fidanzato (anch'esso mollato per una qualche oscura causa) mi ha suggerito di fidanzarmi con un bravo psicologo, perché forse sarebbe l'unico in grado di capirmi... che c'è da capire? Sono depressa, quello che cerco è un po' di affetto, è tanto? Mio padre, mia madre non me l'hanno dato, i miei “amici” (3-4 persone per le quali io non sono nessuno, per me... sono tutto quello che ho) sono una facciata, un castello di carta pronto a cadere appena mi volto, un fidanzato io non lo voglio, come faccio a gestire la mia vita e preoccuparmi di quella altrui? Vorrei che qualcuno capisse chi sono, senza pensare ch'io sia semplicemente noiosa, polemica e lunatica, che qualcuno m'ascoltasse perché di solito quello che penso lo tengo per me, ma quelle poche volte che tento di parlare, parlare sul serio, a nessuno importa ciò che ho da dire... Sottovalutata anche nei miei pensieri... Sono tutte sciocchezze, fandonie di una bambina di vent'anni, che prima o poi rinsavirà...
Mi ci ritrovo un po' anche io.
Che dire?Gli amici,il ragazzo ecc...non si provano.
Pure io bazzico con 4 amici,pure io alla fine ho avuto qualche storiella vana,ma ne amici,ne ragazze,ne genitori mi vogliono poi cosi bene,tranne mia madre,in alcuni momenti.
Il che non vuol dire che abbia smesso di sperare in un futuro migliore.
Ma l'amicizia o eventualmente un ragazzo non si provano,non è come un gelato o una caramella..ci sono vari gradi di amicizia e amore e magari ne conosci solo pochi(non so la tua storia),o solo alcuni..
insomma le amicizie hanno valori diversi a seconda dell'età,stessa cosa gli amori.
Anche io spero che possa cambiare tutto un giorno,che possa lasciar da parte il mio passato,ma l'unico modo che ho per aspettare quel giorno è cercare di godermi il presente.Nulla di più,nulla di meno.Io lascio che ogni cosa mi scorra via come l'acqua,ed alla fine mi servirà solo asciugarmi e ritornare come prima.Non ti crugiolare se un tuo amico non ti chiama,se ti va storto una cosa,salvo casi eccezionali nella vita le cose sono in gran parte reversibili.
Buona Vita..

scusate il post ma oggi sono ottimista..
Vecchio 13-06-2011, 23:10   #4
Intermedio
L'avatar di MeglioPochi
 

Medea: «Non passa giorno in cui io non m'interroghi sul perché io viva, un istante in cui io non mi chieda chi è l'artefice di tutto ciò, chi è che ci ha posto su questo pianeta, privandoci della libertà di scelta, imponendoci di vivere fin quando il nostro ciclo non si concluda, frenati da malattie d'ogni tipo, manovrati come marionette dal burattinaio di turno.»

Queste sono domande alle quali è facile rispondere, anche se la risposta può non piacere. Gli artefici delle nostre vite sono i nostri genitori, che ci hanno posto su questo pianeta senza darci (d'altro canto non avrebbero potuto) la possibilità di esprimere la nostra opinione in merito. L'hanno fatto sapendo perfettamente che ci stavano imponendo una vita che avrà termine quando il nostro ciclo si concluderà, frenati da malattie d'ogni tipo, manovrati come marionette. Hanno fatto un grosso errore, oppure (che è peggio) hanno scientemente messo in atto una scelta censurabile, in molti casi nascondendosi dietro al conformismo, al luogo comune, o alla leggerezza del "si fa così".

E' storia vecchia:

«La specie umana continuerebbe ad esistere se i bambini venissero messi al mondo per un atto di pura razionalità? Un uomo non proverebbe piuttosto un’empatia tale nei confronti della generazione successiva da volerle risparmiare il peso dell’esistenza? O almeno da non accollarsi a sangue freddo la responsabilità di quel peso?»

Arthur Schopenhauer (1788-1860)
da “Le sofferenze del mondo” (1851)

Anzi, ancor più vecchia, visto che Talete, alla domanda «Perché non hai mai voluto aver figli?», rispose: «Per l’amore che nutro per loro».
Vecchio 14-06-2011, 13:20   #5
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Medea Visualizza il messaggio
Non passa giorno in cui io non m'interroghi sul perché io viva, un istante in cui io non mi chieda chi è l'artefice di tutto ciò, chi è che ci ha posto su questo pianeta, privandoci della libertà di scelta, imponendoci di vivere fin quando il nostro ciclo non si concluda, frenati da malattie d'ogni tipo, manovrati come marionette dal burattinaio di turno. Chi è che ora mi impedisce di essere altro, che mi impedisce di finirla qui, di dire <<basta, ho visto abbastanza>>... che poi in realtà è tutt'altro: non ho visto nulla, non so cosa mai possa esserci al di fuori del mio bozzolo, al di fuori della monotonia della mia quotidianità: mi è stato dato un pezzo d'argilla da plasmare a mia “scelta”, che io ho deciso di rinchiudere in un cassetto, tutto impolverato, dimenticato... l'ho persa da qualche parte la mia vita, ma non mi tange ritrovarla, non ho la forza di plasmarla, la lascio lì, in attesa di chissà cosa... Ma vorrei dire <<basta, la riconsegno, non la voglio, non l'ho chiesta, mi è stata imposta!>>. Spero ogni giorno di finire sotto una macchina, di svenire sotto la doccia e non riprendermi più, d'inciampare sulle scale, di sbattere la testa e di rimanere lì col volto insanguinato, spero di svegliarmi un giorno col sorriso sulle labbra e di pensare per la prima volta <<oggi ce la posso fare>>, aprire la finestra e volare, spero che succeda qualcosa, un cambiamento che so non potrà mai essere positivo, spero ci sia, spero di non dovermi svegliare ogni giorno col desiderio di piangere a dirotto, col desiderio di voler morire, con la paura di dover affrontare un altro interminabile e apatico giorno. In questi anni non ho fatto altro che far crescere la mia depressione, è maturata, ora mi sembra inarrestabile... Rintanata come in un bunker in questa casa, è un grande sacrificio per me uscire, affrontare gli sguardi e l'indifferenza dei passanti, con la consapevolezza d'essere un fantasma in questo mondo.
Non riesco: famiglia, amici, fidanzato, non li voglio, li ho provati, per pura curiosità li ho fatti avvicinare, ma nessuno mi ha dato quello che cerco... Sono iscritta alla facoltà di psicologia, il mio ex fidanzato (anch'esso mollato per una qualche oscura causa) mi ha suggerito di fidanzarmi con un bravo psicologo, perché forse sarebbe l'unico in grado di capirmi... che c'è da capire? Sono depressa, quello che cerco è un po' di affetto, è tanto? Mio padre, mia madre non me l'hanno dato, i miei “amici” (3-4 persone per le quali io non sono nessuno, per me... sono tutto quello che ho) sono una facciata, un castello di carta pronto a cadere appena mi volto, un fidanzato io non lo voglio, come faccio a gestire la mia vita e preoccuparmi di quella altrui? Vorrei che qualcuno capisse chi sono, senza pensare ch'io sia semplicemente noiosa, polemica e lunatica, che qualcuno m'ascoltasse perché di solito quello che penso lo tengo per me, ma quelle poche volte che tento di parlare, parlare sul serio, a nessuno importa ciò che ho da dire... Sottovalutata anche nei miei pensieri... Sono tutte sciocchezze, fandonie di una bambina di vent'anni, che prima o poi rinsavirà...
Avrai parlato moltissime volte con te suppongo.
Parlare con le altre persone per trovare comprensione è fantascienza, sicuramente ci sono quelli che comprenderanno veramente ciò che sei, ma sono poche, tutte le altre non possono, c'è chi ci proverà, fallendo, e a chi non interesserà nulla.
Puoi solo trovare persone con cui condividere bisogni e desideri.

Ciao Medea, rinsavisci presto, e poi fammi sapere se i tuoi pensieri saranno cambiati.
Vecchio 14-06-2011, 13:54   #6
Banned
 

Ciao Medea,

prova a parlare qui dei tuoi problemi, sono sicura che ci sono persone che possono capirti.

Parlare e scrivere fanno tanto bene.
Vecchio 14-06-2011, 18:24   #7
Esperto
L'avatar di Medea
 

Grazie a tutti per le parole di conforto, è bello sapere che ci sono persone che capiscono il problema, solo... che fare se la forza di rimettermi in piedi e vivere viene a mancare? Mah... aspetto, ne parlo il più possibile per esorcizzare il problema e poi si vedrà...
Vecchio 14-06-2011, 20:05   #8
Banned
 

Io aspetto che mi torni..ci sono dei giorni in cui mi sento da leone e altri in cui mi sento uno schifo umano..
Vecchio 15-06-2011, 03:57   #9
Intermedio
L'avatar di veratrum
 

Ho tentato ma non ho saputo resistere, dovevo quotarlo...

Quote:
Originariamente inviata da francesco0 Visualizza il messaggio
Cmq passera passera passera è lunica cosa che so dire ... scusami se poco
Tranqui, non è poco... ihih
Vecchio 17-06-2011, 00:41   #10
Intermedio
L'avatar di fabius
 

Quote:
Originariamente inviata da veratrum Visualizza il messaggio
Ho tentato ma non ho saputo resistere, dovevo quotarlo...
Tranqui, non è poco... ihih
Se non fosse per il fatto che Medea è donna.. ;-)

Tornando al topic.. tu Medea dici di voler soltanto un pò di affetto... ma se non lo "vuoi" dagli amici, da un eventuale fidanzato, ecc... da chi potresti riceverlo?

In un certo senso, anche se abbastanza virtuale, su questo forum è piuttosto facile trovare l'affetto di chi come te vive questa spiacevole situazione..

Certo forse l'affetto di cui parli tu è un pò diverso.. non fraintendere, io ho una persona che mi sta molto vicina ma abita lontanissima da me e non è la stessa cosa.. fa piacere si ricevere qualche parola di conforto e sapere che lei c'è, ma non è la stessa cosa.. mi sento abbastanza solo lo stesso..
Vecchio 17-06-2011, 10:18   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Medea Visualizza il messaggio
Non passa giorno in cui io non m'interroghi sul perché io viva, un istante in cui io non mi chieda chi è l'artefice di tutto ciò, chi è che ci ha posto su questo pianeta, privandoci della libertà di scelta, imponendoci di vivere fin quando il nostro ciclo non si concluda, frenati da malattie d'ogni tipo, manovrati come marionette dal burattinaio di turno. Chi è che ora mi impedisce di essere altro, che mi impedisce di finirla qui, di dire <<basta, ho visto abbastanza>>... che poi in realtà è tutt'altro: non ho visto nulla, non so cosa mai possa esserci al di fuori del mio bozzolo, al di fuori della monotonia della mia quotidianità: mi è stato dato un pezzo d'argilla da plasmare a mia “scelta”, che io ho deciso di rinchiudere in un cassetto, tutto impolverato, dimenticato... l'ho persa da qualche parte la mia vita, ma non mi tange ritrovarla, non ho la forza di plasmarla, la lascio lì, in attesa di chissà cosa... Ma vorrei dire <<basta, la riconsegno, non la voglio, non l'ho chiesta, mi è stata imposta!>>. Spero ogni giorno di finire sotto una macchina, di svenire sotto la doccia e non riprendermi più, d'inciampare sulle scale, di sbattere la testa e di rimanere lì col volto insanguinato, spero di svegliarmi un giorno col sorriso sulle labbra e di pensare per la prima volta <<oggi ce la posso fare>>, aprire la finestra e volare, spero che succeda qualcosa, un cambiamento che so non potrà mai essere positivo, spero ci sia, spero di non dovermi svegliare ogni giorno col desiderio di piangere a dirotto, col desiderio di voler morire, con la paura di dover affrontare un altro interminabile e apatico giorno. In questi anni non ho fatto altro che far crescere la mia depressione, è maturata, ora mi sembra inarrestabile... Rintanata come in un bunker in questa casa, è un grande sacrificio per me uscire, affrontare gli sguardi e l'indifferenza dei passanti, con la consapevolezza d'essere un fantasma in questo mondo.
Non riesco: famiglia, amici, fidanzato, non li voglio, li ho provati, per pura curiosità li ho fatti avvicinare, ma nessuno mi ha dato quello che cerco... Sono iscritta alla facoltà di psicologia, il mio ex fidanzato (anch'esso mollato per una qualche oscura causa) mi ha suggerito di fidanzarmi con un bravo psicologo, perché forse sarebbe l'unico in grado di capirmi... che c'è da capire? Sono depressa, quello che cerco è un po' di affetto, è tanto? Mio padre, mia madre non me l'hanno dato, i miei “amici” (3-4 persone per le quali io non sono nessuno, per me... sono tutto quello che ho) sono una facciata, un castello di carta pronto a cadere appena mi volto, un fidanzato io non lo voglio, come faccio a gestire la mia vita e preoccuparmi di quella altrui? Vorrei che qualcuno capisse chi sono, senza pensare ch'io sia semplicemente noiosa, polemica e lunatica, che qualcuno m'ascoltasse perché di solito quello che penso lo tengo per me, ma quelle poche volte che tento di parlare, parlare sul serio, a nessuno importa ciò che ho da dire... Sottovalutata anche nei miei pensieri... Sono tutte sciocchezze, fandonie di una bambina di vent'anni, che prima o poi rinsavirà...
Bon, hai detto ciò che non vuoi, ma mi chiedo se tu abbia fatto una riflessione su quello che tu vuoi dalla vita, cosa ti rende felice, cosa ti dà gratificazione. Vorresti qualcuno che ti capisse, bene , ma quindi cerchi un amico con il quale confidarti, mi sembra questo il punto chiarificatore di partenza.
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