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16-09-2015, 10:36
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#21
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Principiante
Qui dal: May 2015
Messaggi: 75
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Originariamente inviata da iturbe89
Un libro molto terapeutico per me è il libro segreto di Bruce Lee, terapeutico, sia a livello mentale (usando per lo più un linguaggio di tipo "filosofico", a volte incomprensibile) che fisico (può rendere potenti, ma ci vuole grande applicazione e abnegazione) XD
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Spunto interessante. A mio avviso tra le robe motivazionali che si vedono in giro c'è un sacco di fuffa, ma sarebbe interessante trovare qualcosa di onesto in questo genere. Del tipo storie di successo, nella vita o nello sport, o altro. Ci darò un'occhiata
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16-09-2015, 10:44
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#22
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Principiante
Qui dal: May 2015
Messaggi: 75
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Originariamente inviata da Hazel Grace
chuck palahniuk
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Cosa di preciso?
Di lui ho letto soltanto Fight Club, ma anche se mi è piaciuto mi ha colpito di più il film. Poi ricordo che avevo beccato una traduzione italiana fatta un po' a casaccio, sarà stato anche quello.
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16-09-2015, 10:54
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#23
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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io direi Rabbia, Invisible Monster (che parla di bisogno di accettazione, pieno di colpi di scena e rivelazioni) Cavie (credo bisogna partire da questo per capire se piace l'autore, perchè particolarmente crudo), e poi i più strani in assoluto Soffocare, Dannazione (il racconto dell'inferno di una ragazza drogata credo) e Ninna Nanna, una storia magica e intrigante. C'è sempre una critica alla società capitalista e ai modelli di massa, almeno a livello generale. E poi è anche molto surreale, ironico, scurrile e volgare a volte. Ha uno stile assolutamente diverso dagli altri, non sempre c'è un filo logico a volte bisogna andare per sensazioni perchè si presenta a tratti confuso. Mi sembra un autore che può andare bene leggere sotto effetto di acidi
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16-09-2015, 14:03
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#24
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Principiante
Qui dal: May 2015
Messaggi: 75
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A proposito di stupefacenti, aggiungo Trainspotting di Irvine Welsh. Simile a Palahniuk nel rigetto delle norme comuni della società in cui i personaggi vivono, e appunto nel rifugio nello sballo e nella mancanza di controllo. Anche di questo consiglio molto l'adattamento cinematografico.
Tra l'altro consiglierei di vedere anche Filth (tratto da un altro romanzo di Welsh. Omonimo). Questo però finisce piuttosto male.
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16-09-2015, 14:33
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#25
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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e aggiungo un altro autore simile anchio. Don DeLillo, cresciuto nel Bronx, autore di romanzi come Rumore Bianco, Underworld e Cosmopoilis (dal quale è tratto il film di David Cronenberg) . Racconta del proliferare dei messaggi dei mass media, della società dell'immagine e il suo potere repressivo, della follia e violenza che si nasconde al di sotto della superficie, la civiltà dei consumi insomma. Non ho letto ancora nulla di questo autore ma mi ispira da quello che ho letto in internet
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16-09-2015, 14:33
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#26
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 4,011
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Quote:
Originariamente inviata da Buck90
Cosa di preciso?
Di lui ho letto soltanto Fight Club, ma anche se mi è piaciuto mi ha colpito di più il film. Poi ricordo che avevo beccato una traduzione italiana fatta un po' a casaccio, sarà stato anche quello.
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Anche io ho preferito il film rispetto al libro ( comunque molto bello), parlando di Fight Club.
Soffocare l'ho trovato stupendo, uno dei migliori libri che ho letto in questi anni.
Però per apprezzare P. credo innanzitutto debba piacere un tipo di scrittura decisamente cruda, a suo modo fortemente pulp.
Per il resto lo consiglio pure io vivamente tra gli autori contemporanei.
Credo che i suoi personaggi, quasi sempre al margini della società ed impegnati a sopravvivere ai propri problemi e dipendenze mentre ricercano il loro posto nel Mondo, siano particolarmente adatti per potercisi identificare quassù.
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16-09-2015, 15:03
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#27
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Avanzato
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 384
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Di palahniuk leggetevi ninna nanna l'idea di base è un po' copiata da death note ma lo sviluppo dei personaggi è perfetto inoltre fa pensare veramente tanto ma allo stesso tempo è coinvolgente. Fra poco iniziero' pigmeo da quello che ho letto la trama sembra veramente interessante.
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20-09-2015, 17:07
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#28
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Bologna - Modena
Messaggi: 3,681
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Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace
e aggiungo un altro autore simile anchio. Don DeLillo, cresciuto nel Bronx, autore di romanzi come Rumore Bianco, Underworld e Cosmopoilis (dal quale è tratto il film di David Cronenberg) . Racconta del proliferare dei messaggi dei mass media, della società dell'immagine e il suo potere repressivo, della follia e violenza che si nasconde al di sotto della superficie, la civiltà dei consumi insomma. Non ho letto ancora nulla di questo autore ma mi ispira da quello che ho letto in internet
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Di DeLillo ho letto ''Americana'', mi è piaciuto...Underworld mi ispira, ci ho dato un occhiata in libreria un paio di settimane fa....
Anche io adoro Welsh, Palahniuk (mai una volta che lo scriva bene il suo cognome ) e Bukowski...
Se vi piacciono questi vi consiglio anche Bret Easton Ellis, e Craig Davidson (quest' ultimo ha scritto solo due libri ma a me sono piaciuti moltissimo, l ho trovato simile allo stile di Palahniuk)
Però in onestà non capisco perché dite che possano aiutare ad essere meno fobici....
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02-10-2015, 11:31
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#29
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Principiante
Qui dal: May 2015
Messaggi: 75
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Originariamente inviata da franz90
Però in onestà non capisco perché dite che possano aiutare ad essere meno fobici....
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Quote:
Originariamente inviata da Buck90
...libri che hanno avuto un impatto positivo su di voi, sia per quanto riguarda la fobia sociale che in generale? Libri che vi hanno cambiato in meglio o che vi hanno fatto conquistare un punto di vista sulla vita più ampio, o più funzionale?
O anche, più semplicemente, quali sono stati dei libri che vi hanno fatto sentir meglio, o che v'hanno ispirato in qualche modo?
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La puoi intendere come vuoi. Parte dell'idea è proprio quello: vedere che genere di libri i sociofobici decidano di postare, e quindi di indicare come terapeutici (secondo la propria definizione del termine)
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02-10-2015, 12:33
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#30
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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Quote:
Originariamente inviata da Buck90
La puoi intendere come vuoi. Parte dell'idea è proprio quello: vedere che genere di libri i sociofobici decidano di postare, e quindi di indicare come terapeutici (secondo la propria definizione del termine)
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Magari ogni libro può essere terapeutico (anche se non parla di fobia) perchè puoi imparare qualcosa da ogni libro che leggi. Poi magari io in quel libro lì ho trovato consolazione, magari perchè ho trovato una storia in cui mi indentificavo e te lo consiglio.
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02-10-2015, 14:06
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#31
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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17-10-2015, 14:56
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#32
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
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17-10-2015, 16:54
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#33
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: Aiur, terra dei Protoss.
Messaggi: 235
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Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway
La strada di Cormac Mccarthy
La Nausea di Jean Paul-Sartre
Non sono libri che parlano di sociofobia, ma sono libri che parlano di solitudine e alienazione dalla società, situazione in cui siamo(o eravamo) invischiati tutti noi.
Probabilmente non aiuteranno nessuno ma almeno vi leggerete dei bei capolavori scritti da dei maestri.
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09-06-2016, 22:26
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#34
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Intermedio
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 152
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Consiglio di leggere Furiously Happy (in italiano Follemente Felice) di Jenny Lawson.
L'autrice soffre di fobia sociale, depressione e disordini vari che in questo libro affronta con leggerezza (si ride tantissimo) e con un'onestà disarmante. Lascia spazio a riflessioni importanti sulla sua (e la mia) "follia" che personalmente ho trovato di aiuto.
Da Amazon:
Quote:
Una sincerità spietata che se non fosse esilarante sarebbe quasi crudele. Un'autoironia esagerata capace di creare una gioia contagiosa. Ecco il mondo di Jenny Lawson, che fa ridere fino alle lacrime. D'altronde cosa puoi fare se ti ritrovi affetta da depressione cronica, agorafobia, autolesionismo e artrite reumatoide? O soccombi o decidi che sarai comunque felice. Anzi, follemente felice. Se la gente ti considera un po'matta, tanto vale fare tutto quello che ti passa per la testa. Per esempio, andare in Australia travestita da koala, organizzare un rodeo notturno con i tuoi gatti, noleggiare bradipi e canguri per la gioia di tuo marito (che, nonostante tutto, ti adora), inseguire ufo e tornado, o rifugiarti sotto le coperte, perché certi giorni l'ansia è troppo forte e semplicemente non puoi fare altro. Ma in un angolo della tua mente sai che appena avrai la forza di rialzarti, tornerai a gettarti senza freni nel presente, perché qui sta la differenza tra sopravvivere e vivere.
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13-06-2016, 11:54
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#35
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Modena
Messaggi: 65
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- I sei pilastri dell'Autostima di Nathaniel Branden;
- Il lupo della steppa di Hermann Hesse;
- Nelle terre estreme di Jon Krakauer;
- Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati;
- Siddartha di Hermann Hesse;
- Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita di Giulio Cesare Giacobbe;
- Veronika decide di morire di Paulo Coelho;
- Come diventare un Buddha in cinque settimane di Giulio Cesare Giacobbe;
- L'enigma del solitario di Jostein Gaarder.
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Ultima modifica di Blacksoul; 13-06-2016 a 12:01.
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08-09-2016, 07:54
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#36
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 12,328
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Alcuni dei titoli tra i miei preferiti in assoluto, quelli ai quali penso più spesso anche a distanza di anni. Per lo più hanno come fil rouge la ricerca/accettazione della propria condizione, della condizione umana in generale, di un attribuizione di significato alla propria esistenza o ancora romanzi di formazione permeati per lo più di solitudine, da un senso di incomunicabilità e raccoglimento in se stessi/frustrazione del proprio bisogno di esprimersi genuinamente dei personaggi preponderante. - Confessioni di una maschera di Yukio Mishima
- Un uomo allo zoo di Daniel Garnett
- Nuotare con un elefante tenendo in braccio un gatto di Yoko Ogawa
- Il pellegrinaggio in Oriente di Hesse
- La trilogia Scene di vita di provincia di J. M. Coetzee
- Vita sexualis di Mori Ogai
- Sanshiro di Natsume Soseki
- Storia di un corpo di Daniel Pennac
- Guardami di Jennifer Egan
- Alexis di Margerite Yourcenar
- In altre parole di Jhumpa Lahiri
- Stoner di John Williams
- The vegetarian di Han Kang
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Ultima modifica di Yumenohashi; 08-09-2016 a 08:00.
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08-09-2016, 09:20
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#37
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 12,328
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Preciso che io personalmente non credo che un libro possa aiutare chicchessia a superare qualsivoglia problema o disagio, i manuali di self help mi fanno solo ridere. Saranno motivanti, in un primo momento ti faranno credere di avere in mano le chiavi dell'universo e di poter spaccare tutto, ma passato il picco della parabola si riprecipita nella stasi.
Credo molto invece nei libri che ci fanno sentire meno soli
Il divino Coetzee dice"Il libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato dentro di noi". Anche questo può essere di consolazione, a volte addirittura di aiuto e sostegno.
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13-11-2016, 22:58
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#39
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
Messaggi: 6,934
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Autore: Jame De Mille.
Titolo: Lo strano manoscritto trovato in un cilindro di rame.
Editore: Marcos Y Marcos.
C’è bonaccia tra le Canarie e Madeira, il Falcon non può navigare. Lord Featherstone e i suoi amici, giocando con le barchette di carta sull’acqua trasparente, trovano un misterioso cilindro metallico, incrostato di conchiglie.
Misterioso è anche il contenuto: un manoscritto affidato alle onde da Adam More, naufrago in una terra sconosciuta, oltre i confini del mondo.
In attesa che il vento torni a gonfiare le vele, i quattro amici, a turno, cullati dal mare, leggono ad alta voce la sua storia.
Sul ponte del Falcon scorrono vorticose le peripezie di Adam More: la deriva tra immensi vulcani, il passaggio da un canale sotto i ghiacci e l’approdo a una baia verdissima abitata da uomini un po’ strani.
Sembrano accoglienti e gentilissimi, ma odiano la luce, vivono in caverne buie e spoglie; considerano la povertà un privilegio, la ricchezza e il potere una maledizione; la morte per loro è una meta molto ambita e l’amore corrisposto una calamità dalle tremende conseguenze.
Per fortuna accanto a Adam c’è Almah, anche lei straniera, anche lei giunta per caso nel paese dell’ombra.
Uniti dal comune amore per la vita e per la luce, finiscono per innamorarsi l’uno dell’altra, ma chi si ama, in quelle terre, deve separarsi al più presto.
Adam e Almah vorrebbero fuggire insieme, ma come, in quella terra circondata dai ghiacci?
Paragonato a Verne per il gusto dell’avventura, a Swift per la parodia dell’umana vanità, un grande classico pubblicato per la prima volta in Italia.
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13-11-2016, 23:24
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#40
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 3,237
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Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen.
Non chiedetemi perché.
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