Quando vedo la gente sana, normale, brillante, dinamica, realizzata...
provo rabbia... perché in quei casi è quasi sempre gente nata in
famiglie:
"normali"...
spesso istruite e integrate nella società...
spesso borghesi o del ceto medio...
spesso in città, e non in campagna...
spesso al centro-nord e non al sud...
Si sono trovati cioè nelle
condizioni favorevoli per diventare normali, per crescere e svilupparsi in maniera sana e socialmente accettata, per poter realizzarsi nella società e avere anche successo
Tuttavia la società continua a colpevolizzare quelli come me, quelli che non hanno saputo trovare una propria strada, non sono riusciti a realizzarsi, ad emanciparsi, ad integrarsi...
è colpa nostra, siamo
pigri
chi nasce in famiglie sane, mediamente istruite, in certe situazioni sociali e geografiche, ha
accesso privilegiato alle posizioni buone nella società, e soprattutto alle
informazioni necessarie per capire come muoversi fin da giovani, quali passi compiere, quali scelte fare, per rimanere nei giusti binari e fare ciò che bisogna fare...
basti pensare alla follia per cui un ragazzino uscito dalle medie deve
scegliere a 14 anni quali scuole superiori fare, scelta che
determinerà fortemente la direzione del tuo futuro, contando solo sulla propria famiglia... e se la famiglia non è in grado di aiutarti a scegliere?
oppure si pensi e a come per tutta la mia infanzia e adolescenza nessuno, fuori dalla mia famiglia, si fosse accorto dei miei problemi e sia intervenuto per aiutarmi... nessuno a scuola, niente
assistenti sociali ecc... eppure era assolutamente palese che non stessi bene
o ancora al fatto che alla fine delle superiori brancolavo completamente nel buio per quanto riguarda università e mercato del lavoro, moltissime cose le ho scoperte molto dopo... in che modo avrei dovuto
scegliere per il mio futuro? non sapevo da dove iniziare... e questo mi ha portato prima a ulteriori scelte sbagliate, e poi all'
immobilismo e all'
evitamento... e perché i ragazzi normali a quell'età sono così lucidi e consapevoli? (ovviamente perché nelle loro famiglie sono già presenti queste
informazioni... e il sistema dà per scontato che lo siano, che debbano essere le famiglie a consigliare e indirizzare i ragazzi)
Tutto ciò mi porta a provare una forte
frustrazione e odio verso questo
classismo...
la società tende a colpevolizzarci in nome della
meritocrazia... e quando vedo i normali, sani, realizzati provo un senso di forte alienazione da loro, distanza, diversità... di rabbia... perchè loro hanno avuto
condizioni privilegiate per accedere ad una vita normale, a realizzarsi, mentre io sono nato senza futuro...
mi sento come
manomesso fin dall'infanzia,
predestinato,
privato degli
strumenti per stare nel mondo, degli stimoli, delle esperienze, delle occasioni, delle opportunità... mi sento una casa senza fondamenta...
privato in partenza del diritto a essere nomale
sono stanco di questa retorica della meritocrazia...
si tratta di
classismo, culo, privilegi, familismo...
quello che voglio dire è che:
ritengo che la mia fobia sociale, e tutto ciò che ne deriva, abbiano certamente avuto origine dall'
ambiente familiare e sociale sfavorevole... che in questi casi il merito e la colpa non esistono... e che questa è una società
classista, in cui il tuo futuro è pesantemente determinato da dove nasci, in cui
la normalità "va ereditata"
e anche che la scuola italiana fa cagare...