Mi stavate forse apettando?
Mi trovo in una posizione di sostanziale agnosticismo: possiamo teorizzare, ma non conoscere, almeno non del tutto, almeno ad oggi!
Cosa abbiamo sul tavolo?
Una membrana, forse una delle tante (infinite?) istanze della classe "universo tetra-dimensionale", che galleggia, chissà come (e perchè?), in uno spazio interstiziale denominato iper-spazio o
bulk...
Più che una membrana, una scatola chiusa, un sistema (forse) isolato al cui interno c'è energia: quindi spazio-tempo ed energia.
Energia in varie configurazioni: libera, o mediata da bosoni, o impacchettata, compressa (zippata?) in fermioni, ovvero materializzata, massificata.
Una scatola che espande il suo volume sempre più, rarefacendo l'energia, rendendola sempre più disordinata, fredda, ed incapace di produrre lavoro.
Ci sono anche questi interessanti agglomerati di materia che sembrano contrastare la loro deriva entropica, rubando mattoni di energia ordinata dall'esterno per compensare a quelli persi nel frattempo.
Alcuni di questi simpaticoni "sintropici" sono addirittura autocoscienti!!!
Ma per quanto ci si lavori, il disordine è più probabile dell'ordine, e mantenere l'ordine, di per se, implica un dissipamento dell'energia.
Alla fine, la scatola sarà un freezer cronotopico.
Ma chi se ne frega? Questa è la realtà oggettiva, ma esiste davvero? E se anche così fosse, con la mia morte, essa non cesserà di esistere?
Non sono forse io che determino la sua esistenza con il mio essere osservatore?
La mia morte non determinerà, di fatto, la morte del
mio universo?
Sarà tutto come prima, tutto come se nulla fosse mai esistito, e forse nulla è mai esistito realmente: solo una realtà soggettiva che si chiude, al massimo una serie stratificata di realtà soggettive (cit Itachi:
carta da lucido a fogli sovrapposti) su uno sfondo condiviso, col tuo
"foglio" che si stacca, si brucia.
E forse, forse, lì nel bulk, qualcuno (chi? solo uno? senziente? etico?), qualcuno che dall'esterno si gode il panorama del fiume ghiacciato dello spazio-tempo, con tutte le sue possibilità, come osservare tutti i possibili percorsi che un torrente può imboccare.
La sua scatola, o forse la sua collezione di scatole, ciascuna con il suo contenuto, con le sue storie.
Dev'essere uno sopettacolo, vero?
Spero solo che il pop-corn ti vada di traverso.