Sempre stato così.
L'evitante evita proprio perchè altrimenti si farebbe inglobare, fagocitare, trascinare dagli altri, non ha il confine tra se e l'altro e subisce.
Allora l'unica difesa è evitare l'altro, che siano relazioni, amici, famiglia, lavoro, si fa sempre di più, si fa ciò che non si vuole fare, perchè si vive di sensi di colpa, non si riesce a dire "No, questo non mi piace e non lo faccio" la risposta possibile è sempre una sola: "Sì", non c'è possibilità di scelta, se c'è l'altro non ci sono io e devo subire e sottomettermi, e allora chiaro che evito, altrimenti impazzisco.
O almeno questo era il mio modus operandi fino a qualche tempo fa.