redraganar

Ciao a tutti. Io e un anno e mezzo che soffro di depressione e sono in cura farmacologica. Nonostante le cure ho sempre quella paura di uscire e della gente. Ho sviluppato un senso di chiusura abbastanza importante.
Ho notato che qui non ce la sezione per il fenomeno sociale Hikikomori.
Dato che alla base del mio ritiro sociale ce la depressione, volevo chiedervi a tutti voi se nonostante avete problemi a socializzare e simili, percaso vi ritrovate in questo fenomeno?
E poi un invito agli admin perché non pensate di aprire una categoria all'interno del forum a riguardo?

cancellato18523

mi ritrovo abbastanza per un periodo lo sono stato ora meno però ho paura di ricaderci.
per aprire un'altra sezione credo occorra l'intervento del webmaster, ma i mod ne sapranno di più immagino.

Hor

Per me la cosa ha funzionato all'inverso: non sono diventato hikikomori perché depresso, ma depresso perché hikikomori.

Keith

per alcuni versi si, ma è molto meglio non poterselo permettere

cancellato18523

in che senso?

Hor

Si può anche lavorare da casa, eh.

incompresa88

Infatti. Io praticamente lo sono. Faccio tutto in camera mia, compreso lavorare. E non ho contatti con nessuno a parte i miei (finché saranno in vita).
Sono sulla buona strada per diventarlo al 100%.

incompresa88

Te lo sconsiglio. A me ha peggiorato la depressione e la fobia. Però le alternative non riuscivo proprio a sopportarle. Non posso proprio avere colleghi. Ho provato, ma non fa per me. Mi isolo e la gente si coalizza contro di me, come a scuola.

redraganar

di che lavoro ti occupi?

S.Marco91

probabilmente prima o poi pure io diventerò hikikomori

S.Marco91

cioè vorrei arrivare ad un punto tale di consapevolezza della mia situazione in cui diventare hikikomori sarà un traguardo da raggiungere.

Mi associa alla richiesta dell'estensore della discussione. Quello hikikomori è un tema che dovrebbe essere maggiormente approfondito qui su fs

TM

Anche secondo me

il_cinese

Anche secondo me è una bella idea quella della sezione. Io mi sono identificato nel fenomeno per più di due anni, mi ci sentivo ma non lo ero in senso stretto, perché ogni due o tre settimane uscivo per andare al csm. Un periodo invece lo sono stato di sicuro, anche a causa del farmaco che prendevo. Comunque capisco chi dice che essere hikikomori sarebbe comodo a tutti o molti, indubbiamente è una condizione di protezione dall'esterno, ma invito anche a vedere l'altra faccia della medaglia. Vivere in gabbia è qualcosa di diverso che vivere protetto, io all'inizio guardavo solo il fatto dello stare tranquillo rispetto al fuori, poi ho cominciato ad accorgermi che davvero mi ero chiuso in una gabbia e l'avevo fatto da solo. Non è bello se lo si vive così, io mi maledico ogni giorno perché non riesco ad uscire. Poi ripeto, sono sicuro che chi deve uscire per forza fa molta più fatica ogni giorno e va rispettato per questo. Ma anche il chiudersi in camera come ho fatto e adesso sto rifacendo io non è una condizione invidiabile secondo me. Almeno io l'invidia l'indirizzo verso chi si gode la vita fuori, non quella in camera.

claire

I miei genitori non mi avrebbero mai permesso di essere hikikomori.Ora sono fuori età per esserlo,anche volendo,è VB un fenomeno giovanile.Mio fratello ha rischiato l'hikikomorismo da adolescente,ma i miei non hanno collaborato, non gli avrebbero mai portato il cibo in camera e non gli hanno comprato il pc fino ai 18anni.Per quanto mi riguarda, ho avuto periodi di reclusione post-adolescenza,estati chiusa in casa, ma comunque dovevo collaborare in casa e fare commissioni,non mi avrebbero permesso di stare chiusa in stanza.Qualcosa di buono hanno fatto anche loro.Credo ci voglia la complicità dei genitori nel manifestarsi di un fenomeno del genere.

il_cinese

Sono d'accordo sul fatto della complicità, ma aggiungo che spessissimo casi come il mio si presentano in una famiglia in cui il padre non è presente, perché non può o perché (caso mio) se ne frega la maggior parte del tempo. Non a caso penso sia un problema prevalentemente maschile. Io posso parlare solo a nome mio dicendo che tutto questo problema l'ha vissuto mia madre da sola senza aiuti da papà (i miei sono separati da quando ero piccolo comunque). Quindi per me è vero che la famiglia è complice, ma bisogna vedere anche che famiglia è.

Centauro

Va considerato però il fatto che il mondo è cambiato molto negli ultimi decenni a cominciare dall'accesso al mondo lavorativo e sentimentale,senza contare l'avvento di internet e della tecnologia.

claire

Si si certo è un insieme di cose,ma essendo un fenomeno adolescenziale non si può prescindere dalla responsabilità dei genitori.