(Divido il testo così almeno è leggibile con meno stress, scusate se sembra che voglia mostrare la mia conoscenza di grammatica ecc., ma scrivo naturalmente così, mi secca che ci si concentri sul "come" scrivo)
Questa sera mentre giocavo ad un videogioco mi è venuto un incredibile picco di depressione. Stranamente, nonostante non ci sia niente che mi procuri soddisfazioni o veri e propri svaghi, di solito sto abbastanza (accettabilmente?) bene, ma circa un'ora fa ho pensato a quello che è la mia vita oggi.
Sarà anche perché sono andato a casa di mio fratello oggi, con i miei genitori, e inconsciamente avrò esaminato la sua vita, sposato e con due figli, e l'avrò confrontata con la mia.
Ho 20 anni e sono un ragazzo davvero solo. Non capisco cosa esattamente sia che non mi fa avere persone, amici in particolare, intorno, non sono solo una persona riflessiva ma ho anche voglia di passare bene il tempo insieme ad altre persone, di divertirmi con i miei amici, quando li ho.
Ai tempi del liceo, fino a un anno e mezzo fa, frequentavo un gruppo di ragazzi con cui mi sentivo bene, ma più passava il tempo e più mi accorgevo che, anche se la loro compagnia mi faceva stare meglio, quando tornavo a casa da solo ero depresso come prima, perché si passava il tempo in un modo che non lasciava niente, dopo (soprattutto partite a qualche videogioco multigiocatore di calcio o di guerra, gli ultimi mesi), e per vari motivi quasi in corrispondenza dell'inizio dell'università me ne sono allontanato.
Sarà anche il fatto di restare coerente, di non perdonare cose imperdonabili come un fesso, e di non accettare certe situazioni (soprattutto un rapporto di amicizia vissuto davvero passivamente, da parte di praticamente tutti loro), e ho di recente riconosciuto che quando parlo con persone con cui non ho confidenza sono ansioso (non come si potrebbe pensare, più che altro ho spesso la voce rotta e ogni tanto non so come mandare avanti il discorso).
Comunque sia, a 20 anni mi sembra come se la mia vita sia sempre identica, fin da quando avevo praticamente la metà di anni che ho ora. Cambia, in peggio, che all'università si è meno stretti ed è quindi più difficile socializzare per una persona che non è molto estroversa.
Alla fine, un mio grande problema, nonostante cerco di pensare a vivere la vita con coraggio, è che ho sempre paura. E ho sempre avuto paura.
Ho paura di non avere amici, una ragazza (proprio in questo momento nella mia testa è una cosa secondaria, ma sarebbe sempre una persona su cui contare e che può contare su di te), di non riuscire a fare apprezzare ma soprattutto a fare CONOSCERE le mie buone qualità.
Negli ultimi mesi si è poi rafforzato il dubbio sugli studi che ho scelto (economia); pur piacendomi varie cose che studio ho paura di ritrovarmi in futuro ad una scrivania a fare cose noiose e deprimenti. Ho paura di non riuscire ad avere una famiglia mia (che mi renda felice, non una famiglia qualsiasi) e di continuare ad appoggiarmi unicamente a familiari e parenti per trascorrere momenti piacevoli ogni tanto.
Penso ogni tanto a fare un'esperienza fuori, studiare o lavorare qualche anno fuori dopo la laurea per fare nuove esperienze, vivere in ambienti nuovi, eccetera, ma nella mia testa spesso vedo la scena di me che torno a casa da solo, in una giornata buia e fredda, magari in una casa piccola, con vedute deprimenti, e così via. Totalmente da solo.
Il presente è una tortura che tutto sommato per certi periodi sopporto, per altri no, e il futuro mi lascia solo con prospettive negative, andando sempre a peggiorare.
Mi sento davvero tremendamente solo e triste.
Vorrei che qualcuno mi conoscesse bene, che avesse bisogno di me, forse, e il pensiero di un amico così strettamente legato a me mi è sempre sembrato surreale, non avendo mai avuto esperienza di niente di simile.
Mi spiace per la lunghezza del post, ma certi pensieri non sono comunicabili molto bene, spesso si deve scrivere anche del contesto in modo da capire un po' di più, e così via. Buone feste/vacanze e buona fortuna a tutti, comunque.