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16-11-2022, 14:19
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,377
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Ho provato a immaginare, ma non riesco.
Se incontraste un depresso come voi, magari che sta organizzando la sua dipartita, come vi comportereste?
Cerchereste di dissuaderlo, di "salvarlo", di farlo sentire meglio, convincerlo che non è solo; oppure lo incoraggereste, visto che vivete la sua stessa condizione e quindi provereste empatia?
Istintivamente, credo che io cercherei di dissuaderlo, non so esattamente perché. Forse per istinto, o perché cercherei prima di capire esattamente quali sono i suoi sentimenti. Il che sarebbe una contraddizione con quello che io vivo, e con quello che vorrei per me stesso.
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16-11-2022, 14:24
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,719
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dipende dai motivi per cui è depresso. per alcune cause di sofferenza ci possono essere soluzioni, per altre è più difficile che ce ne siano.
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16-11-2022, 14:28
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 919
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Anch’io cercherei di parlargli, di dissuaderlo, soprattutto perché se poi si suicidasse davvero mi resterebbe il pensiero di non aver fatto la mia parte per provare a salvare una vita. Anche se so che come pensiero lascerebbe il tempo che trova, perché poi alla fine cosa succede veramente nella testa delle altre persone é difficile saperlo e ritengo che il suicidio rientri nel perimetro delle libertà personali. (Chiarisco che non incoraggio nessuno, ci mancherebbe, ed é solo il mio pensiero e sono pronto a riconsiderarlo ascoltando punti di vista diversi)
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16-11-2022, 14:31
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,377
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
dipende dai motivi per cui è depresso. per alcune cause di sofferenza ci possono essere soluzioni, per altre è più difficile che ce ne siano.
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Se la seconda ipotesi fosse un dato oggettivo (mettiamo il caso), che faresti?
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16-11-2022, 14:36
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 14,084
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Gli direi guarda se ti consola ci sarei pure io che vorrei appendermi, ma che ce devi fa non te la prendere
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16-11-2022, 14:40
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#6
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,719
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
Se la seconda ipotesi fosse un dato oggettivo (mettiamo il caso), che faresti?
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il dato relativo ai motivi che causano sofferenza è sempre soggettivo. Ma questa soggettività ha valore ed è su questa che ci si deve basare.
se da un punto di vista esterno anche io vedo che in effetti la persona ha ragioni valide per non avere speranze, allora gli sono vicino e provo compassione. Non cerco di dissuaderlo dalla dipartita, perché nemmeno io vedo alternative migliori per il suo caso. D'altro canto, sarebbe di cattivo gusto incoraggiarlo a farla finita. La cosa migliore è lasciare la decisione alla sua coscienza.
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Ultima modifica di Darby Crash; 16-11-2022 a 14:49.
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16-11-2022, 15:14
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Un suicida è uno che sta annegando perché non sa nuotare, non riesce a nuotare, non ce la fa più a nuotare o non vuole più nuotare.
Dirgli "hey annegare fa male non dovresti farlo" non ha senso.
Le opzioni sono che gli tiri un salvagente, ti butti in acqua per tirarlo fuori, chiami aiuto.
Io sarei in grado di buttarmi in acqua ma non di trascinarlo fuori, voglio dire non sono in grado di aiutare me stesso: sto annegando pure io.
Dirgli di non uccidersi non ha senso perché se non può stare meglio significa dirgli di continuare a soffrire.
Posso dirgli di tirare avanti e non perdere la speranza in un futuro migliore ma sarebbe ipocrita quando non ho speranza nemmeno io.
Il meglio che mi viene in mente e dargli dei numeri telefonici di prevenzione al suicidio che è un po' come tirargli un salvagente o chiamare aiuto.
Non andrei via senza dire e fare nulla.
Non gli direi di lasciarsi andare anche se però fare il morto potrebbe salvare la vita.
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16-11-2022, 15:39
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
Ho provato a immaginare, ma non riesco.
Se incontraste un depresso come voi, magari che sta organizzando la sua dipartita, come vi comportereste?
Cerchereste di dissuaderlo, di "salvarlo", di farlo sentire meglio, convincerlo che non è solo; oppure lo incoraggereste, visto che vivete la sua stessa condizione e quindi provereste empatia?
Istintivamente, credo che io cercherei di dissuaderlo, non so esattamente perché. Forse per istinto, o perché cercherei prima di capire esattamente quali sono i suoi sentimenti. Il che sarebbe una contraddizione con quello che io vivo, e con quello che vorrei per me stesso.
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E' ovvio che tutti cercheremmo di dissuaderlo. Sfido a trovare qualcuno che in prima battuta non cerchi di farlo (salvo magari cambiare atteggiamento dopo lunghe chiacchierate e con validi motivi).
Ma spesso non capisco il senso di queste domande, e lo dico in termini neutri; ovvero, proprio non capisco il percorso mentale. Come fa a venire in mente uno scenario simile? Io personalmente ho ricordi di dozzine di episodi in cui mi è stato detto spesso malamente di farmi i cxxxi miei e posso garantire che non sono un tipo invasivo, rompiscatole o peggio di quelli che credano di avere la verità in tasca e doverla comunicare. Intendo dire, è davvero possibile venire in contatto con una situazione simile per l'utente medio del forum che non è raro sia spaventato quando squilla il telefono?
Io, col mio vissuto, se vedo qualcuno in difficoltà che non sia tra i miei amici immediatamente mi allontano e mi giro dall'altra parte. E, devo confessare, con la perversa sensazione di "avrei potuto aiutarti ma il mondo mi ha solo dato schiaffi, che ciascuno si arrangi", persino se non avessi niente contro quell'individuo. Per me chiunque può fare quello che meglio crede e come dico sempre: purtroppo non ho le spalle larghe nemmeno per me stesso quindi che spazio posso avere per influire sulla vita di qualcuno ammesso che io lo voglia?
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16-11-2022, 15:46
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,693
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Non ho capito si tratta si una persona che sta compiendo l'atto o di uno che palesa intenzioni?
Nel primo caso si agisce di istinto e si interviene, nel secondo non credo che si faccia la differenza a parole, anche perchè molto spesso ci si suicida sotto effetto di qualche sostanza e il cervello non funziona in pieno. Chiunque risponde dicendo non farlo non ne vale la pena etc, ma secondo me non ha forza dissuasiva, e poi chi decide di farlo difficilmente lo dice, e di quanti lo dicono forse un centesimo poi lo fa.
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16-11-2022, 16:57
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#10
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Intermedio
Qui dal: Jul 2022
Ubicazione: puglia
Messaggi: 178
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Non saprei...se lo facessi io probabilmente vorrei fortissimamente che mi dicessero qualcosa che mi faccia dissuadere dal compiere l'atto. Se dovessi invece trovarmi in una situazione simile, forse cercherei di capire le sue ragioni e cercare di interrompere quel corto circuito mentale in qualche modo..anche se non è facile trovare le parole giuste.
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16-11-2022, 17:49
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#11
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Esperto
Qui dal: Sep 2020
Messaggi: 1,958
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Cercherei inizialmente di dissuarderlo, poi se insiste lo mando a fare in culo.
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16-11-2022, 22:35
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#12
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,377
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Ma spesso non capisco il senso di queste domande, e lo dico in termini neutri; ovvero, proprio non capisco il percorso mentale. Come fa a venire in mente uno scenario simile?
...
Io, col mio vissuto, se vedo qualcuno in difficoltà che non sia tra i miei amici immediatamente mi allontano e mi giro dall'altra parte. E, devo confessare, con la perversa sensazione di "avrei potuto aiutarti ma il mondo mi ha solo dato schiaffi, che ciascuno si arrangi", persino se non avessi niente contro quell'individuo. Per me chiunque può fare quello che meglio crede e come dico sempre: purtroppo non ho le spalle larghe nemmeno per me stesso quindi che spazio posso avere per influire sulla vita di qualcuno ammesso che io lo voglia?
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E che ne so come m'è venuto in mente?
Sto attraversando un periodo oscuro, parecchio oscuro, e di scenari me ne vengono in mente a centinaia. Cerco di immaginare diversi punti di vista, di capire se uno come me con l'empatia potrebbe farci ancora qualcosa, ché di solito il depresso è solo ripiegato su sé stesso, non vede nient'altro intorno.
Tu però, vedi, hai dato una risposta interessante, dal mio punto di vista. Perché anch'io cerco di capire come vengo percepito dall'esterno, e se ho qualche tipo di dovere, oppure qualche credito, nei confronti del mondo che abito. Mi faccio domande. Non che serva a qualcosa, capirlo. Ma forse sì...
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16-11-2022, 23:06
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,466
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io mi metterei in disparte senza farmi notare e lascerei fare, del resto da apirante suicida con alcuni tentativi in età adolescenziale sò che ci vuole molto coraggio solo nel provarci e uno sconosciuto che viene li a venderti la storiella che è solo un periodo buio e che il mondo è li pronto a sorriderti è una sonora presa per il culo, sono convinto che se esistessero le cabine suicidio come in futurama senza i vari dogmi religiosi e retaggi culturali il tasso sarebbe nettamente più alto dell'attuale. Del resto la gente ignora sempre il prossimo per strada, se si è soli si cambia pure lato della strada, se ti rapinano gli altri scappano e non ti difendono, però per questa società se ti vede che vuoi farla finita allora "oddio! lo devo salvare!" ma vaffanculo società ipocrita, tutti si voltano sempre dall'altra parte per qualsiasi cosa e continuate a farlo anche quando qualcuno trova il coraggio nel porre fine alle proprie sofferenze
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Ultima modifica di sparatemi; 16-11-2022 a 23:09.
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17-11-2022, 00:33
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#14
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Avanzato
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 492
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La questione che ti poni é un'altra di quelle che mi mette un crisi.
Ma anche senza estremizzare. Basta incontrare una persona sola, un po' sfigata, che non ha avuto fortuna con l'aspetto... a cui comunque mi sento símiles percje xapisco súbito tutto quello che ha vissuto senza bisogno di parole che mi chiedo perché mpnon provo a farci amizcizia...ecc...
Ma è successo raramente di vedere qualcuno messo peggio di me, più solo di me...solo uno nell'ultimo anno superficialmente ho capito che lo era, volevo fare qualxosa era una brava persona. però non sono riuscita a sconfiggere la mancanza di contesto per poterlo fare
In generale...
La gente che ha la sensibilità di voler fare qualcosa per aiutare uno sfigato/ un depresso poi di fatto ha puara che il depresso li si accolli ...purtroppo...
È così il mondo non cambia mai se non con associazioni organizzate, psicologi...ecc che rendono il tutto ancora più squallido, sottolineato e poco spontaneo.
L'aiuto che puoi dare a un depresso è aiutarlo a ottenere cose a cui di solito non ha accesso, un lavoro decente, un gruppo di amici, ad esempio chiamarlo nella propria compagnia di amici se la si ha... ma la gente nom vuole introdurre snella compagnia persone esterne tranne casi eccezionali figurati se introducono un depresso.
La questione da te solevata mi fa da promemoria di quanto il mondo sia una merda.
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Ultima modifica di Giovedì; 22-02-2023 a 20:08.
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17-11-2022, 09:32
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
Ho provato a immaginare, ma non riesco.
Se incontraste un depresso come voi, magari che sta organizzando la sua dipartita, come vi comportereste?
Cerchereste di dissuaderlo, di "salvarlo", di farlo sentire meglio, convincerlo che non è solo; oppure lo incoraggereste, visto che vivete la sua stessa condizione e quindi provereste empatia?
Istintivamente, credo che io cercherei di dissuaderlo, non so esattamente perché. Forse per istinto, o perché cercherei prima di capire esattamente quali sono i suoi sentimenti. Il che sarebbe una contraddizione con quello che io vivo, e con quello che vorrei per me stesso.
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Io non lo farei questo, la mia reazione istintiva non corrisponderebbe a dissuaderlo.
Io personalmente gli chiederei in che modo intende farlo, e di parlarmi un po' di lui e basta.
Gli comunicherei se non altro i miei timori in relazione alla sofferenza della dipartita in relazione al metodo.
Magari ha elaborato un metodo che riesce a convincere anche me e "andiamo via" insieme.
Ad incoraggiarlo non lo incoraggerei, ma credo che non tenderei a dissuaderlo con frasi tipo "pensa alla famiglia", "pensa a questo e quell'altro" perché a me non hanno mai fatto star meglio ma peggio, quando la voglia di vivere incastrati all'interno delle regole sociali e del mondo non c'è, questa condizione qua pochi riescono a comprenderla davvero e fino in fondo.
Gli chiederei probabilmente cosa desidera, di parlarmi della sua frustrazione, anche se magari non ho soluzioni cercherei di ascoltarlo.
Non sono capace di convincere me che "la vita vale vale la pena di essere vissuta" come potrei convincere un altro?
Userei un'ironia cattiva magari dicendo "la vita è una sòla" invece di ripetere "la vita è bella", condividerei con lui questa visione molto negativa, sarebbe l'unico modo per me di essere autentico, altrimenti credo che direi scemenze e cose che non penso davvero.
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Ultima modifica di XL; 17-11-2022 a 09:46.
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17-11-2022, 10:21
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#16
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,377
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Ho finito i ringrazia, scusate
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05-12-2022, 12:59
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#17
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,377
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
Ho provato a immaginare, ma non riesco.
Se incontraste un depresso come voi, magari che sta organizzando la sua dipartita, come vi comportereste?
Cerchereste di dissuaderlo, di "salvarlo", di farlo sentire meglio, convincerlo che non è solo; oppure lo incoraggereste, visto che vivete la sua stessa condizione e quindi provereste empatia?
Istintivamente, credo che io cercherei di dissuaderlo, non so esattamente perché. Forse per istinto, o perché cercherei prima di capire esattamente quali sono i suoi sentimenti. Il che sarebbe una contraddizione con quello che io vivo, e con quello che vorrei per me stesso.
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Beh vedi alle volte...
Ieri sera l'unico amico che ho (amico più o meno, c'è fiducia reciproca ma siamo troppo diversi alla fine) mi ha confidato che non molti giorni fa è salito in macchina con l'intenzione di trovare un posto da dove potersi buttare giù.
Non so se l'ha detto sul serio, e non sa neanche lui se l'avrebbe fatto sul serio, certo è che sta passando un periodaccio per essere stato lasciato dopo una relazione durata oltre 15 anni.
Ma ecco, io non sono riuscito a dire nulla oltre a: "non starai dicendo sul serio!", e poi muto. Abbiamo subito cambiato discorso.
Non sono riuscito a dire altro che quello. Paralizzato.
Ha dissimulato bene fino a ieri il suo disagio e io non mi sono accorto di niente.
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05-12-2022, 16:45
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#18
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Banned
Qui dal: Dec 2020
Messaggi: 1,685
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Di sicuro, se avessi a che fare con qualcuno che vuole farla finita glielo impedirei cin tutti i mezzi.
Forse si tratta di egoismo, perché non riuscirei a vivere con la sua morte sulla coscienza.
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05-12-2022, 19:16
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#19
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
Ho finito i ringrazia, scusate
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Me la so' legata al dito
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29-12-2022, 14:23
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,377
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Siamo attrezzati a sufficienza per riconoscere la tristezza, la depressione altrui?
Io mi sento spesso disarmato, e paralizzato letteralmente quando invece la intuisco.
È una cosa che mi fa stare doppiamente male.
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