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Vecchio 15-08-2023, 00:01   #1
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Come da titolo, in primis da me stesso.
Ho dato ascolto per anni a persone che già sapevo fin dall'inizio che non meritavano il mio tempo. Quando avevo 20 anni ero molto naive ed insicuro, ho speso una decade nel seguire rapporti disfunzionali e tossici che mi sono costati la sanità mentale.
La grande lezione che ho imparato è che alla fine uno deve bastare a se stesso.
Per quanto sia, non c'è emozione peggiore che sentirsi soli quando si sta con altre persone.
Ho superato la fobia per gli insetti, l'ansia sociale è diminuita, ho avuto i miei traguardi... ma per quanto sia alla soglia dei 30 anni mi sento un fallito.
Inutile fare pronostici, i risultati parlano. Rimango dell'idea che è molto meglio vivere nella solitudine che diventare matti appresso agli altri.
Se posso dare un consiglio alle nuove generazioni, per quanto i vostri problemi sembrano insormontabili, applicatevi e abbiate costanza e disciplina.
Vi scrive un 30 enne disperato, disilluso e cinico. Per quanto sia difficile la vita, rimango dell'idea che alla fine uno fa ciò che gli piace ed ottiene quello che vuole veramente. Vivere nell'inerzia e nell'apatia porta solo ai vizi e al malumore, purtroppo io non me li posso più permettere. Invidio chi può.
Ringraziamenti da
Aaren (15-08-2023), Nannerl (15-08-2023), Silent (15-08-2023), vikingo (15-08-2023)
Vecchio 15-08-2023, 00:33   #2
Banned
 

Bravo meglio sani soli che matti con gli altri
Vecchio 15-08-2023, 00:39   #3
Intermedio
L'avatar di Nannerl
 

.."alla fine uno fa ciò che gli piace ed ottiene quello che vuole veramente".
Esatto, e dopo anni ancora devo farlo capire a me stessa, ancora mi devo convincere della bontà di questa semplice frase. È un incubo quando sistematicamente ricadi negli stessi stupidi errori. Il fatto dei rapporti tossici purtroppo deriva da una famiglia tossica, bisogna andarsene il prima possibile anche se non si ha subito in tasca l'attività che ci piace. Se non avessi fatto la schizzinosa anni fa me ne sarei andata molto prima, sarei entrata prima in certi meccanismi, magari facendo terapia e riconoscendo certi schemi, e ora non mi sentirei totalmente niubba (e soprattutto avrei anche io guadagnato in sanità mentale..).
Niente scusa l'intrusione ma ti capisco.
Vecchio 15-08-2023, 05:44   #4
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

Dipende.
Se una persona sta bene da sola non ho nulla da dire ma esistono davvero queste persone?
Tipico dire i miei rapporti finiscono male non voglio più rapporti, io piuttosto direi se per un giorno, una settimana, un mese, un anno, dieci anni se sei stato bene con una persona non concentrarti sull'ultimo istante in cui sono andate male, concentrati su quanto è stato bello prima e cerca di ritrovare quell'esperienza in altre occasioni o altre relazioni. Dare importanza ai momenti belli e non a quelli brutti.
Se invece stai un giorno bene e vent'anni male o se stai sempre e solo male a relazionarti allora si stai da solo anche se fa male non può fare più male dell'incapacità di relazionarsi li sono d'accordo anche se prima di rinunciare si dovrebbe cercare di trovare una soluzione all'incapacità di relazionarsi.
Vecchio 15-08-2023, 06:05   #5
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Non so, io non vedo una soluzione in quel che state scrivendo. Se una persona fosse davvero persuasa di queste cose dovrebbe stare bene, e perché non si sta bene allora?

Ad esempio anche affermare che nella vita si fa ciò che si vuole non è che significa molto per me.

A me pare che l'esistenza di ognuno di noi sia sempre vincolata da un po' tutto, e ci si muove su questi binari qua sempre. Un treno cammina lungo certi binari e poi dice che sta andando dove vuole quando al più può scegliere solo il tragitto quando ci sono certi scambi, un cane al guinzaglio magari pensa la stessa cosa.

La differenza fondamentale sta nel nostro rapporto con questi vincoli, perché i vincoli spesso non è che possiamo eliminarli con la volontà.

Un cane può provare a spingere il padrone da una parte ma non è detto che riesca. Quando non riesce c'è il cane che diventa frustrato e aggressivo e quello che se ne sta placido e tranquillo. Qua nessuno dei due vuole e può, la differenza a me pare si situi a un altro livello.

Noi non siamo tanto differenti da cani al guinzaglio.

Più che fare ciò che si vuole nella vita bisognerebbe adattarsi a ciò che si può ottenere e a tutti questi vincoli, non tutti sono vincolati allo stesso modo.

Io ai miei vincoli non sono mai riuscito ad adattarmi, sono simile al cane frustrato e aggressivo. Certe cose magari io non posso ottenerle proprio, dovrei farmi andar bene quel che posso, ma a me sembra che a monte non mi stia bene.

Anche dire che la soluzione consiste nell'accettare è un mezzo imbroglio, sappiamo tutti che non è una cosa che risolve i problemi, rappresenta più un adattarsi all'assenza di una soluzione, all'incastro.

Se uno va da un medico nella speranza di curare una malattia e questo gli dice che non ci sono cure tanto efficaci e bisogna adattarsi e conviverci, la possibilità di star meglio viene definita in un modo ben diverso dal motto "volere è potere".

Se uno vuole guarire non è detto che riuscirà, quel che si potrebbe ancora riuscire a fare è convivere bene con i limiti esistenziali, qualsiasi questi siano.

Non è mai chiaro davvero se prima o poi si riuscirà a convivere volentieri con certi vincoli.

Alla fine siamo vincolati sempre e comunque. A 20 anni come a 30, come a 40. Siamo vincolati da falliti o persone di successo. Se a 40 sei arrivato da fallito al più puoi cercare di adattarti a quel che puoi ottenere.

Ogni esistenza ha vincoli diversi e c'è chi si adatta volentieri a questi vincoli e chi non riesce mai a farlo davvero per tutta la vita.

A parole uno ripete di aver accettato ma in cuor suo sa che non è così, e non è detto che si possa fare davvero qualcosa.

Per me è tutt'altro che chiaro il fatto che esista un qualche metodo individuale per accettare la vita cosí come si presenta ad ognuno di noi, casomai non la si accettasse davvero.

Ultima modifica di XL; 15-08-2023 a 06:23.
Vecchio 15-08-2023, 08:49   #6
Esperto
 

Non si sta davvero bene a essere soli ed emarginati sociali, non si può stare bene.
Caso mai è più corretto dire che uno, per accettazione di questa condizione di isolamento sociale, fa finta di farsela andare bene.
Ma è una non vita.
Quando mi fermo a pensare a tutti i decenni passati nel nulla assoluto e nell'isolamento sociale, sto male, molto male.
Questa è la verità
Ringraziamenti da
Delta80 (15-08-2023), Varano (15-08-2023)
Vecchio 15-08-2023, 09:00   #7
Banned
 

La sensazione che ho..se non si impara nelle relazioni sociali da ragazzi poi si può legare solo con quelli come te che ci sono tipo sto forum..ma vanno selezionati e trovare il modo di conoscersi..il resto mi pare precluso..io sono stato alcuni anni senza uscire il sabato..cosa cazzo racconto a certuni..io ho la scusa delle malattie..pero altri..il mio aver avuto quei problemi mi da un salvagente ma insomma..
Ringraziamenti da
Nannerl (15-08-2023)
Vecchio 15-08-2023, 09:26   #8
Intermedio
L'avatar di Nannerl
 

Il punto è che se non ti stanno bene questi "vincoli" vuol dire che non hai scelto volendoti bene. E se non hai scelto così è o perché si continua ad essere condizionati da un certo ambiente (e non parlo solo di famigliari), o perché ci si sminuisce avendo paura di sbagliare (paradossalmente, che è quello che sistematicamente faccio io) e si pensa magari più ad avere le migliori condizioni possibili temendo che qualcuno ci fotta piuttosto che scegliere cosa ci farebbe stare bene pur con qualche rischio. Purtroppo uno che ha sempre agito "prevedendo di" perché nel tempo che serve per fare errori è rimasto immobile non avendo nessuno di fidato si incattivirà sempre più rimuginando su questo punto a meno che non trovi appunto delle persone di cui si possa fidare e che gli attribuiscano il valore che si aspetta.
Io invece penso che volere sì è potere. Devi avere la capacità di volere però, e di liberarti di ogni altro pensiero inutile.
Io potevo fare la scelta giusta, cos'è che mi ha fatto deragliare? La paura. La paura di finire in un'altra città perché non avevo dati sufficienti (credevo, nella mia paranoia infondata) per fare una previsione, mi sono lasciata influenzare dalla paura di ritrovarmi da sola a dover cercare casa o giri di persone in un posto sconosciuto, paura di non aver appoggi. E quindi mi sono crogiolata nella convenienza di restare dove sono con le conoscenze che ho qui.
E sono infelice quando avevo finalmente l'occasione di non esserlo più.

Sono d'accordo con vikingo, le relazioni te le devi creare e consolidare da ragazzo, dopo è solo un "tienimi che ti tengo" a meno di essere davvero convinti di voler stare con una persona con tutte le conseguenti difficoltà.
Vecchio 15-08-2023, 09:59   #9
Esperto
L'avatar di Maffo
 

Quote:
Originariamente inviata da Erexith Visualizza il messaggio
Come da titolo, in primis da me stesso.
Ho dato ascolto per anni a persone che già sapevo fin dall'inizio che non meritavano il mio tempo. Quando avevo 20 anni ero molto naive ed insicuro, ho speso una decade nel seguire rapporti disfunzionali e tossici che mi sono costati la sanità mentale.
La grande lezione che ho imparato è che alla fine uno deve bastare a se stesso.
Per quanto sia, non c'è emozione peggiore che sentirsi soli quando si sta con altre persone.
Ho superato la fobia per gli insetti, l'ansia sociale è diminuita, ho avuto i miei traguardi... ma per quanto sia alla soglia dei 30 anni mi sento un fallito.
Inutile fare pronostici, i risultati parlano. Rimango dell'idea che è molto meglio vivere nella solitudine che diventare matti appresso agli altri.
Se posso dare un consiglio alle nuove generazioni, per quanto i vostri problemi sembrano insormontabili, applicatevi e abbiate costanza e disciplina.
Vi scrive un 30 enne disperato, disilluso e cinico. Per quanto sia difficile la vita, rimango dell'idea che alla fine uno fa ciò che gli piace ed ottiene quello che vuole veramente. Vivere nell'inerzia e nell'apatia porta solo ai vizi e al malumore, purtroppo io non me li posso più permettere. Invidio chi può.
Assolutamente d'accordo, mi raccomando, questi consigli che stai dando, cerca di applicarli anche nella tua vita, e vedrai che poco a poco le cose inizieranno ad andare meglio
Vecchio 15-08-2023, 17:49   #10
Esperto
L'avatar di Aaren
 

Quote:
Originariamente inviata da Erexith Visualizza il messaggio
Come da titolo, in primis da me stesso.
Ho dato ascolto per anni a persone che già sapevo fin dall'inizio che non meritavano il mio tempo. Quando avevo 20 anni ero molto naive ed insicuro, ho speso una decade nel seguire rapporti disfunzionali e tossici che mi sono costati la sanità mentale.
La grande lezione che ho imparato è che alla fine uno deve bastare a se stesso.
Per quanto sia, non c'è emozione peggiore che sentirsi soli quando si sta con altre persone.
Ho superato la fobia per gli insetti, l'ansia sociale è diminuita, ho avuto i miei traguardi... ma per quanto sia alla soglia dei 30 anni mi sento un fallito.
Inutile fare pronostici, i risultati parlano. Rimango dell'idea che è molto meglio vivere nella solitudine che diventare matti appresso agli altri.
Se posso dare un consiglio alle nuove generazioni, per quanto i vostri problemi sembrano insormontabili, applicatevi e abbiate costanza e disciplina.
Vi scrive un 30 enne disperato, disilluso e cinico. Per quanto sia difficile la vita, rimango dell'idea che alla fine uno fa ciò che gli piace ed ottiene quello che vuole veramente. Vivere nell'inerzia e nell'apatia porta solo ai vizi e al malumore, purtroppo io non me li posso più permettere. Invidio chi può.
Dai alla fine hai dato un bel messaggio perché è inutile correre dietro agli altri ed è importante credere in se stessi. Alla fine con il tempo ho capito che la cosa più importante sono i soldi perché le persone non servono a niente, nemmeno per parlare, sono solo opportunisti che non si fanno problemi a scomparire subito quando gli fa comodo.
Ringraziamenti da
cancellato18953 (15-08-2023), OfftheMind_ (17-08-2023)
Vecchio 15-08-2023, 17:59   #11
Banned
 

Bravi ragazzi concentratevi sul miglioramento personale.. denaro stabilità hobby..cercate gente affine ma molti si legano per comodo ricordate..lho visto sulla mia pelle..avevo 3 grandi amicizie finite in pandemia..
Ringraziamenti da
Aaren (15-08-2023)
Vecchio 15-08-2023, 20:12   #12
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Erexith Visualizza il messaggio
La grande lezione che ho imparato è che alla fine uno deve bastare a se stesso.
Nessuno può bastare a se stesso, non siamo fatti così.
Può essere il minore dei mali ma è sempre un male.
Se vogliamo sperare in un po' di felicità l'idea di bastare a se stessi non è una cosa buona, è semplicemente contro la nostra natura.
Vecchio 15-08-2023, 20:13   #13
Esperto
L'avatar di Aaren
 

Non si può vivere da soli ma purtroppo in una società egoista bisogna cercare di farlo.
Vecchio 15-08-2023, 21:01   #14
Esperto
L'avatar di Smeraldina
 

Secondo il mio parere è giusto evitare le persone tossiche che ci fanno stare male,ma nemmeno dobbiamo chiuderci completamente in noi stessi,bisogna cercare piuttosto di essere selettivi,nessuno di noi è un'isola insomma non dobbiamo poi essere così sfiduciati nei confronti del prossimo,anch'io ho preso cocenti delusioni,io ad esempio sono amichevole con tutti ma confidente con pochi, dobbiamo però conoscere prima bene le persone prima di stringere un'amicizia o una relazione sentimentale.

Ultima modifica di Smeraldina; 15-08-2023 a 21:04.
Ringraziamenti da
Nannerl (15-08-2023), Nightlights (16-08-2023)
Vecchio 15-08-2023, 21:05   #15
Intermedio
L'avatar di Nannerl
 

Io più che altro devo ricordare a me stessa di fidarmi meno (anzi non fidarmi proprio) delle persone che credevo avere una qualche affidabilità derivata dall'aver vissuto più di me, e paradossalmente fidarmi più di gente che manco conosco evitando di avere sempre la paranoia che mi fottano..
Ringraziamenti da
Silent (16-08-2023)
Vecchio 15-08-2023, 21:35   #16
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Quote:
Originariamente inviata da Levin Visualizza il messaggio
Nessuno può bastare a se stesso, non siamo fatti così.
Può essere il minore dei mali ma è sempre un male.
Se vogliamo sperare in un po' di felicità l'idea di bastare a se stessi non è una cosa buona, è semplicemente contro la nostra natura.
Quello che intendo con questa frase è il non dover sempre compiacere gli altri.
Alla fine ci sarà sempre qualcuno che soffre, è la dura verità. L'utopia di vedere tutti felici e soddisfatti è appunto, solo una fantasia.
So di aver deluso anch'io, e non voglia fare il vittimista... ma credimi quando ti dico che certe persone è meglio perderle che trovarle e preferisco di gran lunga la compagnia di un animale domestico e di un buon libro invece che dovermi subire dei contesti sociali fatti solo di rabbia, invidia e dolore.
Vecchio 16-08-2023, 00:19   #17
Esperto
L'avatar di Sheev Palpatine
 

Alla base di questa discussione dobbiamo stabilire cosa vogliamo realmente e cosa ci viene fatto desiderare perchè imposto dall'esterno.
Ad esempio, desiderare un particolare tipo di smarthone, particolari vestiti firmati o altre cose di questo tipo è frutto di pubblicità, campagne di marketing varie che hanno come principale scopo quello di "farti sentire figo" attorno agli altri. E' chiaro che di queste cose, volendo, è più che possibile fregarsene e forse è anche consigliabile.
Per cose come il bisogno di compagnia, di amicizie, di relazioni sentimentali e sessuali, allora questo rientra nella natura umana. Alla base della sofferenza per la solitudine c'è proprio l'emotività, dato che l'essere umano è un animale sociale. Non serve per forza essere circondati da migliaia di persone o avere cerchie sociali immense, ma qualcosa ci vuole. E a tal proposito purtroppo non riesco ad intravedere soluzioni
Vecchio 16-08-2023, 06:53   #18
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Nannerl
Il punto è che se non ti stanno bene questi "vincoli" vuol dire che non hai scelto volendoti bene. E se non hai scelto così è o perché si continua ad essere condizionati da un certo ambiente (e non parlo solo di famigliari), o perché ci si sminuisce avendo paura di sbagliare (paradossalmente, che è quello che sistematicamente faccio io) e si pensa magari più ad avere le migliori condizioni possibili temendo che qualcuno ci fotta piuttosto che scegliere cosa ci farebbe stare bene pur con qualche rischio
Ma mettiamo caso che il rischio si realizzi, tu come reagisci o reagiresti?
Io in genere mi innervosisco, ma mi innervosisco perché in fondo non accettavo davvero la situazione, sapevo che c era questo rischio e la mia scelta mi esponeva a questa cosa, ma era a me che disturbava tutta la situazione.
Non capisco cosa c entri il volersi bene.
Se è equivalente ad accettare l'esistenza e tutti i suoi vincoli così com è diciamo la stessa cosa.

Ora togliamo di mezzo il passato, la nostra realtà attuale ed esistenziale è un'altra. Avrei potuto fare questo e quell altro cancelliamoli, non contano nulla ora, i vincoli attuali nella nostra esistenza sono altri. Se vivi sotto a un ponte la realtà è questa e quello che puoi o non puoi fare son solo certe altre cose, il mondo è fatto così c è anche il vincolo che quel che è fatto è fatto e non si può cambiare. Anche il fatto che tu sia stato un coglione in passato è un vincolo e basta adesso, puoi per caso cambiare la tua coglioneria passata che ti ha portato in questa situazione? No, è un vincolo esistenziale che si accetta o non accetta e secondo me molti di noi non lo accettano, se no certi discorsi non si ripeterebbero all infinito.

Adesso tu accetti la situazione in cui ti trovi?

Questa è l unica domanda rilevante. La risposta affermativa o negativa a questa domanda determina la differenza tra chi accetta davvero l'esistenza così com è, e chi invece non l'accetta.
Io tornando indietro con la memoria credo di non aver accettato mai davvero alcun presente esistenziale con i suoi vincoli. E ora mi trovo in una situazione analoga alle precedenti.
Anche questo tornare indietro a pensare che cosa si sarebbe potuto fare è un forte sintomo di non accettazione.
Il passato è passato, non si può cambiare, è un vincolo fisso attualmente sul quale non si ha alcun potere e molti di noi continuano comunque ad andarci contro.

Ora questa negazione non so se si può sempre curare e mettere a posto, io credo di no, alcuni arrivano ad accettare tutti i vincoli altri in parte, altri ci restano in guerra e in opposizione a tal punto che la cosa può sfociare in un suicidio o altro.

Ultima modifica di XL; 16-08-2023 a 07:51.
Vecchio 16-08-2023, 08:20   #19
Banned
 

Il problema è rimuginare.. io non riesco ad accettare certi cose..problemi di salute..si uno cerca di distrarsi ma la mente prima o poi torna..la fanno facile resettare..comunq bisogna guardare il futuro con i traguardi alla portata..chiaramente
Vecchio 16-08-2023, 08:52   #20
Esperto
 

Quelli che dicono che bisogna resettare, sono quelli che magari non hanno niente di importante o pesante sul groppone, magari da anni, che ti logora.
Resettare cosa poi, il cervello non è un computer o un telefono che lo puoi riportare alle condizioni di fabbrica con un reset, magari fosse così.
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