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Vecchio 19-09-2011, 14:31   #41
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L'avatar di barclay
 

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Originariamente inviata da Hartigan Visualizza il messaggio
Ora che ci penso mi sono sempre chiesto quale fosse il ruolo del sociofobico al livello biologico. Cioè, a cosa serviamo?
Tornando in-topic, ad ogni carnefice serve una vittima, per campare…

Al centro potete vedere un sociofobico, che affronta impotente il suo destino
Vecchio 19-09-2011, 14:32   #42
Esperto
L'avatar di Woland12
 

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Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Semplicemente perché è (al limite) un vicolo cieco per la socialità, ma non esiste solo la socialità.
Obiettivo di ogni specie e il proprio mantenimento tramite la continua riproduzione. La riproduzione si ha attraverso la sessualità. La socialità è l'anticamera della sessualità. Soggetti privi di capacità sociali hanno quindi più difficoltà di accesso alla sfera sessuale. Logico no?

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Ma tu non hai appena scritto che ormai hai capito tutto della tua condizione di introverso?
Ehhh piano con l'ironia, non ho mai scritto questo Credo proprio/temo che ci saranno ulterirori cambiamenti... cristallizzarsi in una posizione credendo di avere capito tutto, in qualsiasi ambito, è il sintomo più grave di stupidità.

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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio

Per evitare che la cultura si cristallizzi, trasformandosi in senso comune, vale a dire in un'alienazione scambiata per normalità, c'è bisogno che qualcuno continui ad esplorare i mondi e i modi di essere possibili per l'umano.

In quanto esploratori del mondo interiore e delle sue dimensioni aperte all'infinito, gli introversi hanno svolto e svolgono questa funzione indispensabile: mettere in discussione il reale in nome del possibile. Ciò è comprovato, appunto, dal numero rilevante di introversi che si ritrovano tra le file dei filosofi, degli artisti, degli scienziati, dei fondatori di religioni, dei dissidenti e dei rivoluzionari, ecc.

C'è, però, un altro aspetto intrinseco all'introversione il cui significato è ancora più profondo. Nonostante le rabbie che spesso albergano, le quali fanno riferimento ad uno stato di cose esistente intollerabile, in quanto vincolato ad una normalità mediamente egoistica, competitiva, superficiale e aggressiva, gli introversi sono i depositari di un "sogno" (quello di un mondo umanizzato, solidale e "nobile") che, valutato razionalmente, si può considerare espressione di un ingenuo idealismo che non cede alla constatazione del mondo così com'è.

Si può anche pensare, però, che essi siano i precursori di un cambiamento, di un ulteriore ingentilimento della specie umana, destinato un giorno o l'altro a prodursi. Dato lo stato di cose esistente nel mondo, forse questo "sogno" è l'unica speranza di salvezza per la specie umana.


(cit.)
Affascinante... Magari è veramente così...

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Per definizione non possono sparire, visto che per definizione se la timidezza è un carattere variabile in una specie ci sarà sempre una metà che ne ha di più.

Non c'è il timido in senso assoluto, ma in senso relativo.
Posto che la timidezza è un carattere negativo per l'uomo, posto che è relativa, e posto che l'evoluzione porta sempre al miglioramento di una specie, la tua considerazione ha una sola conclusione logica: mediamente l'estroversione nella specie umana è aumentata, ma ancora ci sono introversi ed estroversi in senso relativo. Anche questa è un'ipotesi interessante ma, come quella di Warlord, indimostrabile.

Il mio intervento era del tutto ironico, sappiamo ancora troppe poche cose riaguardo ai geni che controllano la sfera psicologica dell'uomo, su come sono ereditabili, ecc... E ancora non conosciamo nemmeno i principi su cui si basa l'evoluzione a parta la solita legge di Darwin... Se vogliamo parlare di questi argomenti tanto vale parlarne in tono leggero oppure non parliamone affatto...

Un esempio (se ne possono fare tantissimi) di come la scienza navighi a vista a riguardo? Gli omosessuali. Altra categoria che secondo la legge di Darwin non dovrebbe esistere. Posto che per essere omosessuali non basta la modifica di un solo gene (quindi difficile chiamare in causa le mutazioni ex novo come per molte malattie genetiche), da dove nascono? L'ultima che ho sentito era ad una puntata di SuperQuark di questa estate: rilevazioni empiriche hanno rivelato che la nascita di un figlio gay aumenta la fertilità della sua eventuale sorella... Un'ipotesi così bizzarra si commenta da sola...
Vecchio 19-09-2011, 14:33   #43
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Originariamente inviata da nymphe Visualizza il messaggio
Ma non dimenticare che la selezione naturale spinge gli uomini verso le fighe.
gli uomini?
gli uomini si accontentano di qualsiasi buco, nessuno è al sicuro, persino noi maschi dobbiamo stare attenti quando siamo di spalle.
Vecchio 19-09-2011, 14:34   #44
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Ma non dimenticare che la selezione naturale non funziona in modo così semplice e schematico, non siamo orang-utang.
lo sai che sono un burlone

p.s. el matador ha castigato i malvagi

Vecchio 19-09-2011, 14:35   #45
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Originariamente inviata da Rickyno Visualizza il messaggio
O_o difatti da 2 fighi può nascere uno sfigghiz.... non è un ragionamento che sta in piedi questo.
non è un ragionamento mio
Vecchio 19-09-2011, 14:40   #46
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L'avatar di nymphe
 

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Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
gli uomini?
gli uomini si accontentano di qualsiasi buco, nessuno è al sicuro, persino noi maschi dobbiamo stare attenti quando siamo di spalle.
Parla per te, non credo che per tutti sia così. Intanto sbavano quasi tutti per la belloccia di turno, quindi se uno deve scegliere tra tizia1 (gnoccona) e tizia2 (la cosiddetta cessa) scelgono tizia1. Questi ovviamente sono esempi estremi per spiegare come l'aspetto fisico colpisca entrambi i sessi. Uff ma sono i soliti discorsi. Poi se si deve parlare di selezione naturale e sopravvivenza della specie è ovvio che non valgono le scelte fatte per un partner di una botta e via (dove magari si chiude un occhio sull'aspetto), ma piuttosto quelle riguardanti una relazione.
Vecchio 19-09-2011, 14:41   #47
Esperto
L'avatar di barclay
 

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Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
se per guarigione uno intende diventare totalmente sfacciato e strafottente è ovvio che rimarrà sempre frustrato.
Se uno si ferisce ad una gamba ma dopo la terapia può tornare a correre, ballare, ecc, è guarito, se invece zoppicherà per il resto della vita ha “recuperato parzialmente la funzionalità dell'arto”. La terapia tende a trasformare il sociofobico/evitante in timido, quindi rimane una limitazione (il timido è uno che in società zoppica), se a questo aggiungi che non sempre la terapia è efficace…

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Secondo te siamo la vittima sacrificale della società?...
Non riesco proprio a trovare un'altra spiegazione

Ultima modifica di barclay; 19-09-2011 a 14:46.
Vecchio 19-09-2011, 14:45   #48
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Originariamente inviata da nymphe Visualizza il messaggio
Parla per te, non credo che per tutti sia così. Intanto sbavano quasi tutti per la belloccia di turno, quindi se uno deve scegliere tra tizia1 (gnoccona) e tizia2 (la cosiddetta cessa) scelgono tizia1. Questi ovviamente sono esempi estremi per spiegare come l'aspetto fisico colpisca entrambi i sessi. Uff ma sono i soliti discorsi. Poi se si deve parlare di selezione naturale e sopravvivenza della specie è ovvio che non valgono le scelte fatte per un partner di una botta e via (dove magari si chiude un occhio sull'aspetto), ma piuttosto quelle riguardanti una relazione.
è normale che nessuno sia indifferente di fronte alla bellezza, ma in genere funziona come dico, possiamo analizzarne i motivi a lungo (prevalenza territoriale? aumento dell'indipendenza delle donne ai giorni nostri? le pressioni della società?) ma mi pare che chi sia più esigente sull'aspetto fisico sia la donna
ma magari è una cazzata

Ultima modifica di pirata; 19-09-2011 a 14:48.
Vecchio 19-09-2011, 14:47   #49
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Originariamente inviata da stone Visualizza il messaggio
Se uno si ferisce ad una gamba ma dopo la terapia può tornare a correre, ballare, ecc, è guarito, se invece zoppicherà per il resto della vita ha “recuperato parzialmente la funzionalità dell'arto”. La terapia tende a trasformare il sociofobico/evitante in timido, quindi rimane una limitazione, se a questo aggiungi che non sempre la terapia è efficace…
trasformare il sociofobico in timido è già un risultato magnifico, io penso che la timidezza sia un'inclinazione sopportabile e non certo invalidante, un tratto caratteriale, una questione di gusti oserei dire... ci si nasce
Vecchio 19-09-2011, 14:49   #50
Esperto
L'avatar di nymphe
 

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Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
è normale che nessuno sia indifferente di fronte alla bellezza, ma in genere funziona come dico, possiamo analizzarne i motivi a lungo (prevalenza territoriale? aumento dell'indipendenza delle donne ai giorni nostri? le pressioni della società?) ma mi pare che chi sia più esigente sull'aspetto fisico sia la donna
Non sono d'accordo. Comunque lasciamo perdere, questi discorsi sono stati fatti mille volte.
Vecchio 19-09-2011, 14:50   #51
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Originariamente inviata da nymphe Visualizza il messaggio
Non sono d'accordo. Comunque lasciamo perdere, questi discorsi sono stati fatti mille volte.
hai ragione, che rottura di palle, ci sono cascato anch'io
vado a inginocchiarmi sui ceci
Vecchio 19-09-2011, 15:08   #52
Esperto
L'avatar di Labocania
 

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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio

Per evitare che la cultura si cristallizzi, trasformandosi in senso comune, vale a dire in un'alienazione scambiata per normalità, c'è bisogno che qualcuno continui ad esplorare i mondi e i modi di essere possibili per l'umano.

In quanto esploratori del mondo interiore e delle sue dimensioni aperte all'infinito, gli introversi hanno svolto e svolgono questa funzione indispensabile: mettere in discussione il reale in nome del possibile. Ciò è comprovato, appunto, dal numero rilevante di introversi che si ritrovano tra le file dei filosofi, degli artisti, degli scienziati, dei fondatori di religioni, dei dissidenti e dei rivoluzionari, ecc.

C'è, però, un altro aspetto intrinseco all'introversione il cui significato è ancora più profondo. Nonostante le rabbie che spesso albergano, le quali fanno riferimento ad uno stato di cose esistente intollerabile, in quanto vincolato ad una normalità mediamente egoistica, competitiva, superficiale e aggressiva, gli introversi sono i depositari di un "sogno" (quello di un mondo umanizzato, solidale e "nobile") che, valutato razionalmente, si può considerare espressione di un ingenuo idealismo che non cede alla constatazione del mondo così com'è.

Si può anche pensare, però, che essi siano i precursori di un cambiamento, di un ulteriore ingentilimento della specie umana, destinato un giorno o l'altro a prodursi. Dato lo stato di cose esistente nel mondo, forse questo "sogno" è l'unica speranza di salvezza per la specie umana.


(cit.)
Bella citazione.

Gli estroversi in generale vivono in armonia con il mondo e per questo sono soddisfatti della realtà che li circonda, gli intrvoersi invece no, la loro sorte in genere li pone in perenne contrasto con la realtà e i più acuti, anche dietro le sue sembianze più gradevoli, riescono a scorgere ciò che gli individui squadrati e definiti non potranno mai osservare perché nessun rovello interiore li induce a penetrare con lo sguardo oltre la cortina fumogena che rende le loro vite così lineari.
Vecchio 19-09-2011, 18:49   #53
Esperto
 

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Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
è normale che nessuno sia indifferente di fronte alla bellezza, ma in genere funziona come dico, possiamo analizzarne i motivi a lungo (prevalenza territoriale? aumento dell'indipendenza delle donne ai giorni nostri? le pressioni della società?) ma mi pare che chi sia più esigente sull'aspetto fisico sia la donna
ma magari è una cazzata
Sul carattere forse, sull'aspetto fisico non direi proprio, almeno a quanto vedo in giro.

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Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
p.s. el matador ha castigato i malvagi

Osanna nell'alto dei cieli, il Messia ha schiacciato il serpe di Arcore
Vecchio 19-09-2011, 20:22   #54
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L'avatar di don_flamingo
 

Io non penso che per la timidezza si parli di evoluzione della specie (anche in senso positivo) perché se fosse così torniamo al solito dibattito ambiente/ereditarietà... io penso che per certe malattie psichiatriche si può parlare di ereditarietà (non vuol dire non curabili attenzione) mentre per quelle che riguardano la sfera più emotiva come la timidezza o la stessa fobia sociale si deve parlare assolutamente di ambiente (genitori o chi ne fa le veci in primis, familiari AMICI/NEMICI ecc..)
Vecchio 20-09-2011, 12:02   #55
Principiante
L'avatar di don_flamingo
 

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
E' un po' quello che penso anch'io... anche se, secondo me, una predisposizione caratteriale esista a prescindere da queste componenti che hai citato.
Si probabilmente hai ragione... Una predisposizione caratteriale alla fine esiste sicuramente...
Vecchio 20-09-2011, 12:22   #56
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L'avatar di don_flamingo
 

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Infatti, io credo che sia così, e parlo per esperienza personale... io ero già un bambino timoroso prima che capitassero gli eventi (che non sto a ripetere) che mi hanno fatto diventare sociofobico.
Quindi, evidentemente, la fobia sociale in me ha trovato un "terreno fertile", purtroppo...
eh si hai ragione la fobia sociale trova terreno fertile non solo a causa di eventi manifestazioni esterne ma anche laddove ci sia una sorta di predisposizione caratteriale.. io non "soffro" proprio di fobia sociale però le conseguenze sono le stesse (isolamento, problematiche relazionali ecc..) e mi sono sempre chiesto da dove fosse nata questa cosa! forse la risposta è che siamo più vulnerabili rispetto alle altre persone proprio per qualcosa che nasce con noi...
Vecchio 20-09-2011, 12:39   #57
Esperto
 

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Originariamente inviata da don_flamingo Visualizza il messaggio
Io non penso che per la timidezza si parli di evoluzione della specie (anche in senso positivo) perché se fosse così torniamo al solito dibattito ambiente/ereditarietà... io penso che per certe malattie psichiatriche si può parlare di ereditarietà (non vuol dire non curabili attenzione) mentre per quelle che riguardano la sfera più emotiva come la timidezza o la stessa fobia sociale si deve parlare assolutamente di ambiente (genitori o chi ne fa le veci in primis, familiari AMICI/NEMICI ecc..)
Concordo pienamente e posso dire per esperienza personale il fattore ambientale è primario: da piccolo io andavo in colonia 3 mesi ogni estate, ed alla fine ero un altra persona, quasi uguale agli altri bambini; poi tornavo a casa e mi toccava ritornare come prima. Diversa è la situazione negli adulti, in quanto le modifiche del carattere sono anche modifiche dei circuiti neuronali (le cellule nervose come sappiamo non si moltiplicano ma le connessioni tra diversi neuroni tramite gli assoni possono variare) nonchè della chimica sinaptica. Nei bambini le variazioni sono veloci, negli adulti non più.
Vecchio 20-09-2011, 12:44   #58
Esperto
 

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Infatti, io credo che sia così, e parlo per esperienza personale... io ero già un bambino timoroso prima che capitassero gli eventi (che non sto a ripetere) che mi hanno fatto diventare sociofobico.
Quindi, evidentemente, la fobia sociale in me ha trovato un "terreno fertile", purtroppo...
Secondo me invece più che di ereditarietà si deve considerare sia lo stato endocrino della madre durante la gravidanza (cioè quello che è anche la causa dell'effetto somatico noto come crosta lattea) sia l'imprinting. A proposito, una volta ho letto una ricerca che diceva che di fronte a due donne, i neonati guardano per più tempo non la propria madre, ma quella delle due più gradevole. Ed un altra ricerca il cui titolo è indicativo: "meno affetto dalle madri per i bimbi brutti".
Vecchio 20-09-2011, 13:57   #59
Esperto
L'avatar di Labocania
 

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Originariamente inviata da Bastet. Visualizza il messaggio
de vulnerabilitate sociofobicarum. Il timidissimo è grandemente svantaggiato anche ora, spesso mi sono chiesta come hanno fatto i geni miti e infingardi dei timidoni ad arrivare sino ai giorni nostri. Come facevano gli introversi ai tempi delle caverne, delle clave, delle tigri dai denti a sciabola?Quali stratagemmi adottarono per convincere i bulli del clan a spartire la preda ? Sicuramente usarono il cervello, le capacita di convincimento, di manipolazione....forse furono i primi stregoni, gli inventori dei miti.

Semplice: per colpa delle donne! Le donne timidone, accomppiandosi, hanno consentito al patrimonio genetico introverso di perpetuarsi; gli introversi uomini morivano in tenera età, le introverse erano prede come tutte le altre allora, così eccoci qua .
Vecchio 20-09-2011, 14:12   #60
Esperto
 

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Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
hai sognato darwin è questa la cosa grave....

la timidezza è un tratto caratteriale che in sè non ha nulla di speciale, c'è un estroverso, un timido, un sensibile, un freddo, nessuna di queste caratteristiche di per se avvantaggia o svantaggia qualcuno...pregi e difetti si bilanciano....
non sono d'accordo, la scienza ogni giorno di più scopre che nel nostro dna si annida la prediposizione a quelli che vengono considerati gli aspetti del nostro carattere, sia positivi che negativi.
per cui si, da un punto di vista evolutivo ha pure senso considerarci l'anello debole della specie. poi oh, se un fobico riesce a riprodursi, meglio per lui, intendiamoci
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