Ciao compagni. Chiedo il vostro aiuto.
Non sopporto mia sorella (nessuno la sopporta), non riesco a discuterci (nessuno ci riesce): è insopportabile e non ci si può discutere.
Mi incazzo.
Vi porto un esempio.
Numeri dispari: lei;
numeri pari: io.
1. La mamma dice delle cose assurde, senza senso. L'altro giorno mi ha detto "ma se io ti ho +++++ A +++++!!". Io allora ho iniziato a dirle mamma ma che cazzo dici, tu non mi hai +++++ a +++++ , non ha senso, non si può insegnare, ti rendi conto di quello che dici? Parli a cazzo....
2. Va be', magari intendeva che ti ha insegnato talmente tante cose che potrebbe quasi dire di averti insegnato addirittura ciò che non si può insegnare, no? Cioè non posso credere che la mamma pensi davvero di averti insegnato a +++++ , dai.. Era per dire..
3. Sì, ma è falso.. Non mi ha insegnato tutto, tantomeno a +++++.
4. Ok, ma mica intendeva quello che ha detto in senso letterale, dai..
5. Eh, il linguaggio è il linguaggio. Il significato è quello. Non esiste il linguaggio non letterale. Quindi se tu dici una cosa falsa io puntualizzo.
6. Ma come non esiste, lo usi anche tu.. E poi mettersi a puntualizzare in questo modo è ridicolo. È come se io dicessi che Antonio è una roccia e tu iniziassi a dire cose tipo eh no ti sbagli, dici cose insensate, Antonio è un essere umano, non una roccia...
Ovvio che io intendevo il tutto in senso non letterale. È un modo di dire, Antonio è forte, duro, ecc..
7. Ma che c'entra? Smettila di fare esempi che non c'entrano.
8. Ma come non c'entra? È la stessa cosa.
9. No, non c'entra, sono due cose completamente diverse. In quello che mi ha detto la mamma non c'è il verbo essere ad esempio, in "Antonio è una roccia" invece c'è. Poi ci sta questa differenza.. Poi quest'altra.. Vedi? Non c'entra un cazzo il tuo esempio.
10. Capirai, che differenze cruciali che hai tirato fuori... Hai dimenticato un'altra differenza allora: la mia frase e quella della mamma sono costituite da un diverso numero di lettere! Bah..
Le due frasi ce l'hanno una cazzo di cosa in comune: sono enrambe espressioni dotate di significato non letterale, quindi posso compararle, posso fare un ragionamento per analogia. Quindi c'entra!!! Come cazzo fai a sostenere che non c'entra? Non ci posso credere.
11. Io non accetto i ragionamenti per analogia e il tuo esempio è una cosa che non c'entra niente.
12. Ah! Ok, io allora non posso discutere con una persona che non accetta una cosa basilare come il ragionamento per analogia e che interpreta tutto in senso letterale.
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La discussione si è arrestata, stranamente. Altrimenti, più spesso, continua fino al litigio.. e io non ce la faccio più..
Di cose contro ogni logica e buon senso e buona educazione ne fa parecchie, il brano di sopra ne esemplifica solo alcune. È capace di sostenere qualsiasi tesi, non importa quanto assurda e cretina, l'importante è che serva a non farle perdere l'ultima parola. Confonde le acque con ogni sorta di vaghezza e ambiguità, per poi ricostruire la discussione in modo assolutamente falso (ma oh, dico assolutamente e spudoratamente FALSO) e conveniente per lei: "eh, io ho detto così perché tu avevi detto x", dove x sta per qulcosa che non ho mai detto.
Inoltre, il suo tono è veramente da prenderla a cazzotti. Ha l'aria convincente anche quando dice le cacate più atroci. Sfotte, urla, indispone, rompe i coglioni. Dovete sapere anche che è quasi impossibile evitare di discuterci. È sempre lì a dire cacate e a fare domande stupide sulle cacate che dice.
Che devo fare?