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21-08-2008, 01:55
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#1
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 66
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Quanto frequentemente pensate alla morte o alla brevità della vita?
Come è cambiata questa frequenza negli anni?
Io almeno una volta al giorno...
Direi che la cosa mi è stata presente fin da ragazzino, magari non un pensiero al giorno ma meno freq.; cmq direi fin dalle medie o addirittura prima... senza una particolare causa a parte la mia ''assenza (o percezione di assenza) di vita''.
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21-08-2008, 02:07
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#2
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Avanzato
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 360
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ultimamente ci penso meno
ma è cmq un qualcosa di inevitabile
a volte ho come l'impressione che tutto sia già stato scritto
che non è possibile scampare al proprio destino
però piacerebbe avere anche a me una profezia tipo quella fatta al maestro Zeppelin
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23-08-2008, 22:28
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#3
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Banned
Qui dal: May 2008
Messaggi: 554
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è un pensare continuo
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23-08-2008, 22:32
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Mi successe di pensarci quando mori' un ragazzo del mio paese a causa di un incidente in moto.Aveva 18 anni.Giocavamo insieme all'oratorio quando successe.
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23-08-2008, 22:37
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Ubicazione: Fondo di provincia
Messaggi: 1,023
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La Vally mi ha predetto che vivrò fino ai 75-85 anni.Io mi sono già fracassato i tre quarti di minchia adesso,e da un bel po'.
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23-08-2008, 23:34
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#6
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Intermedio
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 299
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vedi citazione sotto ;-)
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23-08-2008, 23:46
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 512
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penso alla morte ..credo da sempre
e la frequenza con cui ci penso è direttamente proporzionale a quanto mi logora questa vita sociofobica!!
..sono convinto che posso raggiungere massimo i 40 anni ..quindi me ne restano 8 di tortura sociofobica in cui spero di avere almeno qualche periodo di serenità
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24-08-2008, 00:42
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#8
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,306
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Ci penso da sempre...nella mia vita credo di aver avuto paura solamente di una cosa: la morte.
Cioè...da bambino hai quelle strane fobie (paura del buio, dei ladri ,del mostro nel gabinetto :lol: )...ma sono paure di diverso tipo.
Sono paure irrazionali.
Quando da bambino hai paura del mostro hai la stess apaura dell'incubo in cui ti fa paura la porta...non sai il motivo, ma senti solo questa paura irrazionale.
La MORTE invece è ben diversa e peggiore: è una paura razionale e ragionata...ogni tentativo di fuga si rivela impossibile.
Mi ricordo che ero ancora piccino e la notte piangevo pensando a come sarebbe stato quando i miei genitori (da piccolino nonostante la mentalità/sensibilità che ci divide totalmente differente comunque non puoi fare a meno di provare affetto verso chi ti cresce anche nel "male"), mio fratello o mia nonna sarebbero morti.
Come avrei fatto a vivere senza di loro? Quella paura prese il posto pian piano alla paura del buio e del mostro...
si perchè "diamine non mi interessa mostro se ti nascondi sotto al letto e mangi i bimbi come me...sei antipatico e se mi prendi io urlo e mi dimeno".
La morte invece....la morte invece? non ti puoi dimenare....non puoi sperare...farti coraggio..."ti aspetta".
Ecco un altro motivo per cui mi sento differente (come mentalità) da molti miei coetanei: nei miei coetanei si presenta la mentalità "divertimento e non si pensa - a maggior ragione ad aspetti negativi -fin tanto non ci si ritrova faccia a faccia con il problema" --> cioè finchè non becchi il ragazzo tradirti, finchè non diagnosticano un cancro ad un tuo parente, un amico/a fa un incidente in auto ecc...ecc....
perchè molti dicono che è inutile bruciarsi il cervello così...
Io no...avrò questa "passione" masochista....ma a costo di rodermi l'animo non posso non pensare...non pensare per me significa non vivere.
L'amore è bello perchè pensi a come stai bene con la persona che ami. Diversamente sarebbe un amore superficiale/non pensato.
La vita è bella perchè pensi a quanto sia bello emozionarsi/pensare su ogni cosa. Se togli il "pensiero" la vita è piatta.
Però pensando è inevitabile che la metà dei pensieri siano negativi...cattivi ricordi...cattive situazioni e sentimenti.
Pensi alla morte.
Per me è stato un cruccio...dalla paura di perdere qualche familiare è arrivata anche quello di perdere amici/e, la compagna...
Poi un giorno mesi e mesi fa è morta mia nonna: quella che mi aveva praticamente cresciuto.
Perchè era malata in un letto da 20 anni (praticamente non poteva fare nulla--> se sono diventato sensibile non penso di doverlo tanto a genitori/fratello, ma proprio a mia nonna....m'ha fatto capire quanto si può amare una persona fino ad essere disposto ad aiutarla 24h su 24).
Doveva essere imboccata, urinava sul letto....a fatica si poteva rigirare nel letto (con il nostro aiuto che la tiravamo su) con le ossa ridotte quasi a briciole...
E arrivato a 10-11 anni mi sono trasferito in camera con lei...da allora è stata la mia vita: soprattutto dai 14 anni in poi...se fino ad allora uscivo e il grosso lo facevano i miei familiari, poi ho sentito il bisogno di rendermi utile.
Sono stato disposto anche a rinunciare a qualche uscita per stargli accanto nei giorni peggiori, quando al sabato sera poi rientravo la notte mi ricordo che avvicinavo il volto a 2 cm dal suo volto: dal respiro nel sonno capivo quanto quella notte poteva stare male.
E' successo tutto così velocemente...con poco preavviso...2 giorni faticava ad urinare...trasportata in ospedale (e nel tragitto pure un braccio rotto da quelli della croce rossa), 2-3 giorni lì.
Prima dicono che per loro non c'è nulla da fare, poi si correggono e dicono che tempo 1-2 settimane e sarebbe stata spostata di reparto.
Io sicuro di tale affermazione rinuncio anche ad entrare per farle visita (solo una volta entrato in 1 settimana passata lì all'ospedale) per far entrare mia madre (che sicuramente aveva più bisogno).
E invece...alle 20 di una sera con fare quasi per dire "ohibò guarda un po cosa è successo" ci dicono che è in stato settico (infezione sia urine e sia nel sangue).
Alle 3 di quella notte arriva la chiamata a casa...
In tutto questo non so quanto mi sono maledetto...
mi ricordo le mie parole 3 giorni prima della sua morte quando ci avevan detto la prima impressione: mi sono sentito l'essere più debole di sto mondo, ho sentito conati di vomito mentre mi accasciavo al pavimento supplicando il Signore di tenerla in vita anche se glielo chiedevo io che ero ateo/agnostico...se esisteva doveva farlo e avrebbe dovuto al massimo prendere me.
Invece 3 giorni dopo arrivò quella chiamata.
Da quel giorno ci penso molto meno alla morte devo dire...ho sentito per 3-4 mesi almeno l'animo svuotato...dolore...rabbia...debolezza...poi ho fatto finta di dimenticare...ogni volta che mi giro per casa c'è una sua foto e gli occhi diventano lucidi, ma mi sono reso quasi conto che quel giorno è morta una parte del mio cuore.
Se già allora mi sentivo forte e temevo ben poco, da allora sono diventato ancora meno timoroso.
Semplicemente quel giorno ho sentito il massimo dolore che potevo sopportare....nonostante la nausea, le fitte al cuore e la sensazione che mi si lacerasse da un momento all'altro sono sopravvisuto.
E' bastato per rendermi apatico anche di fronte alla morte.
In questi mesi non mi hanno più sfiorato nemmeno i "se muore quello, se succede questo...", nemmeno i "e se oggi vado a dormire e non mi sveglio più? lascio tutte le persone che amo...".
Li respingo con apatia...sento di aver provato il massimo dolore che potevo sopportare, ho affrontato l'unica fobia che avevo (magari qualche sociofobico potrà dire "e ti lamenti che hai solo quella fobia?" ---> ma è qualcosa più di una fobia...era smarrimento totale) ed ormai sono "vaccinato" anche contro di essa.
Credo che potrebbe morirmi anche una grande amica e al massimo distruggerei un muro a cazzotti...ma non sentirei più le viscere spezzarsi perchè è morta anche l'ultima parte debole che mi era rimasta dentro.
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24-08-2008, 00:48
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#9
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 533
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a dire non ci ho mai pensato molto...
a volte mi prende veramente a male quando sento di tutti quegli incidenti automobilistici, ma cerco di tenere questo pensiero il piu lontano possibile da me...
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24-08-2008, 00:55
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 1,697
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io penso alla morte di qualke tipo...ma m'han detto ke è reato :roll:
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24-08-2008, 01:18
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#11
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,017
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Da ragazzino e adolescente ero ossesionato dal pensiero della morte,ultimamente ci penso meno perchè adesso mi fan più paura le malattie invalidanti e la vecchiaia,spero di morire ancora in possesso di gran parte delle mie capacità psico fsiche e non dopo anni di calvario o malattia.
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24-08-2008, 01:48
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jun 2008
Messaggi: 184
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Ci penso tutti i giorni della mia vita, o almeno in quelli + vuoti e noiosi.
Nn so bene perchè, ne ho sempre avuto una spiccata concezione sin da bambino...
Inutile dire che mi mette un'angoscia e una paura enorme. Razionalmente mi rendo conto che cmq c'è poco da pensarci su in quanto cmq nn abbiamo alcun potere su di essa e spesso e volentieri ne abbiamo ben poco anche sugli avvenimenti ke ci circondano, xò non posso fare a meno di avere lo stesso mille dubbi e farmici seghe mentali infinite... sò fatto cosi, che tocca fare :x
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24-08-2008, 07:56
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#13
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Principiante
Qui dal: May 2006
Messaggi: 45
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anch'io ci penso spesso.
Ma soprattutto penso al dopo.
Non sono religioso ma neppure completamente ateo. Un senso tutto questo che abbiamo attorno deve pur averlo. Non puo' essere tutto frutto del caso.
Conservo una piccola speranza che la coscienza di me stesso dopo la morte non vada dispersa nel nulla
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24-08-2008, 17:20
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#14
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Principiante
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 88
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"Death and all this friends" è una delle canzoni del nuovo album dei Coldplay, giusto?
Molto bella devo dire...
Comunque, riguardo alla morte devo dire che prima ci pensavo molto di più...ero angosciata dalla possibilità che i miei genitori morissero, in particolare. Era proprio un pensiero ossessivo.
Poi c'è stato il periodo in cui pensavo sempre al suicidio...
Adesso ci penso poco, ma con più serenità devo dire.
A parte quando sto veramente male.
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