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Vecchio 05-11-2016, 13:55   #1
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Non sapevo quale sezione scegliere, forse quella sul disturbo evitante era più adatta. Se lo ritengono i mod spostino pure(del resto non hanno mica bisogno del mio consenso...)

Questo è quello che ho sperimentato negli ultimi anni.
In un passato non lontano ero insicuro, timido, introverso, tuttavia avevo una certa di saldezza interiore. Ero insicuro fuori di me, nel mondo. Ma dentro di me avevo le mie certezze. Se dicevo(o pensavo) che una cosa mi piaceva era così, se dicevo che volevo una cosa era così, se pensavo una cosa ero certo del fatto che ne ero convinto,pur lasciando il dovuto spazio al dubbio che fosse sbagliata.
Avevo in me dei punti fermi, morali ed etici. Un'anima ricca di sentimenti, di gioie e di paure.

Poi, spinto dalla sofferenza, mi sono spinto a voler ottenere una certa sicurezza esteriore, quello che un po' tutti noi cerchiamo: il superamento dei nostri blocchi, delle nostre paure che ci limitano.
Mi ci sono spinto con tanta forza che per riuscire ho fatto terra spianata dentro di me. Con la repressione della paura se ne andata tutta la mia interiorità.
Così da un paio d'anni vivo in una condizione di interiorità monca, come un anima in sordina.
Con l'eliminazione della paura però non ho rislto nulla, anzi. Mi sono staccato dal mondo in un modo freddo. Con la paura se ne andato anche il motivo che la generava: il desiderio.
Ad accompagnare tutto questo è avvenuto progressivamente un fatto che vuole essere l'argomento di questa discussione: la paura si è trasformata in dubbio.
Se prima ero convinto di volere una cosa, ma avevo paura di provarci, magari con una ragazza per esempio, ora mi chiedo se lo voglio veramente, mavrei pure il "coraggio"(non so più nemmeno se chiamarlo così), ma quando mi dico "lo faccio" accadono due cose: o, se mi sforzo, diminuisce il desiderio, oppure rinuncio, ma non per paura evidente, bensì chiedendomi se lo vglio veramente.
Come se la paura si nascondesse da un punto di vista emotivo per ripresentarsi come dubbio di pensiero. Appunto una insicurezza esteriore, nell'agire, che diventa un'insicurezza interiore.
Mi rendo conto che siamo in tanti su questo forum a dire di continuo "non so cosa voglio". E mi sono reso conto che io non riesco più a desiderare qualcosa senza avere il dubbio che non sia falso.
La cosa è veramente triste e grave al punto che ora ho messo in conto il fatto di regredire fin dove riesco in modo da tornare ad avere le mie certezze interiori, emotive. Siano pure accompagnate da paura e sofferenza.

C'è qualcuno che si riconosce in dinamiche simili? La paura che si nasconde e diventa dubbio?
Ringraziamenti da
cancellato16622 (05-11-2016)
Vecchio 05-11-2016, 17:27   #2
Banned
 

...

Ultima modifica di cancellato17995; 02-01-2017 a 10:55.
Vecchio 05-11-2016, 17:31   #3
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Secondo me hai fatto troppa introspezione e non va bene.

Chissà qual è stata la scintilla che ti ha mosso tutto.

Non andare a rimuginare niente per un po' . Cerca di vivere spontaneamente nei tuoi gesti e nei pensieri.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (07-11-2016)
Vecchio 05-11-2016, 17:35   #4
Banned
 

Eccomi, cerco di spiegarmi, anche io sento di poter fare diverse cose che un tempo mi avrebbero fatto star non poco male, tuttavia non le faccio per il "semplice" motivo che lo sento come un bisogno momentaneo.

Per adelaide, si può quasi sempre tornare sui propri passi è vero però con tutte le conseguenze del caso, che possono essere negative per te o per chi ti sta attorno.
Vecchio 05-11-2016, 19:13   #5
Esperto
L'avatar di Jacksparrow
 

Sinceramente non capisco la differenza tra insicurezza esteriore e interiore, io intendo un unica insicurezza.
A meno che uno intenda che con gli altri è disinvolto ma interiormente ha un insicurezza mascherata bene?
Capita a volte il contrario, dentro di noi siamo decisi e severi ma non riusciamo dimostrarlo esteriormente...
Vecchio 05-11-2016, 19:55   #6
Intermedio
L'avatar di Tengu
 

Interessante, ci stavo pensando proprio in questi giorni in cui, dopo mesi relativamente sereni, mi sono incupito. Un po' perchè probabilmente soffro di qualche disturbo dell'umore, un po' perchè quello che per me può essere un superamento per una persona comune è un piacere e viene spontaneo.
Quindi si crea il contrasto che per imparare a vivere come conviene in società sacrifico parte di ciò che sono.
Non riesco più ad avere la coerenza interiore che avevo quando stavo peggio. Meglio adesso che prima per me comunque.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (07-11-2016)
Vecchio 05-11-2016, 20:22   #7
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Insomma, per rimuovere la paura ti sei anestetizzato, e adesso non sei sicuro di cosa vuoi. Mi sembra una cosa abbastanza ovvia: se non hai paura di (perdere) nulla, non desideri nulla.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (07-11-2016)
Vecchio 07-11-2016, 19:23   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Magari quel che ci si può chiedere è quanto desideriamo qualcosa. Però perché? PER capire a quali desiderio dare la priorità?
Ecco, buona idea.

Quote:
Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Secondo me hai fatto troppa introspezione e non va bene.

Chissà qual è stata la scintilla che ti ha mosso tutto.

Non andare a rimuginare niente per un po' . Cerca di vivere spontaneamente nei tuoi gesti e nei pensieri.
Sicuramente, hai ragione, sto provando ad uscirne infatti.

Quote:
Originariamente inviata da Tengu Visualizza il messaggio
Quindi si crea il contrasto che per imparare a vivere come conviene in società sacrifico parte di ciò che sono.
Non riesco più ad avere la coerenza interiore che avevo quando stavo peggio.
Si, viene meno l'essere se stessi, ma se stai meglio così è un sacrificio che puoi accettare e farlo consciamente.

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Insomma, per rimuovere la paura ti sei anestetizzato, e adesso non sei sicuro di cosa vuoi. Mi sembra una cosa abbastanza ovvia: se non hai paura di (perdere) nulla, non desideri nulla.
Esatto, non potevi esprimerlo in modo più semplice e conciso.
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