Non sapevo quale sezione scegliere, forse quella sul disturbo evitante era più adatta. Se lo ritengono i mod spostino pure(del resto non hanno mica bisogno del mio consenso...)
Questo è quello che ho sperimentato negli ultimi anni.
In un passato non lontano ero insicuro, timido, introverso, tuttavia avevo una certa di saldezza interiore. Ero insicuro fuori di me, nel mondo. Ma dentro di me avevo le mie certezze. Se dicevo(o pensavo) che una cosa mi piaceva era così, se dicevo che volevo una cosa era così, se pensavo una cosa ero certo del fatto che ne ero convinto,pur lasciando il dovuto spazio al dubbio che fosse sbagliata.
Avevo in me dei punti fermi, morali ed etici. Un'anima ricca di sentimenti, di gioie e di paure.
Poi, spinto dalla sofferenza, mi sono spinto a voler ottenere una certa sicurezza esteriore, quello che un po' tutti noi cerchiamo: il superamento dei nostri blocchi, delle nostre paure che ci limitano.
Mi ci sono spinto con tanta forza che per riuscire ho fatto terra spianata dentro di me. Con la repressione della paura se ne andata tutta la mia interiorità.
Così da un paio d'anni vivo in una condizione di interiorità monca, come un anima in sordina.
Con l'eliminazione della paura però non ho rislto nulla, anzi. Mi sono staccato dal mondo in un modo freddo. Con la paura se ne andato anche il motivo che la generava: il desiderio.
Ad accompagnare tutto questo è avvenuto progressivamente un fatto che vuole essere l'argomento di questa discussione: la paura si è trasformata in dubbio.
Se prima ero convinto di volere una cosa, ma avevo paura di provarci, magari con una ragazza per esempio, ora mi chiedo se lo voglio veramente, mavrei pure il "coraggio"(non so più nemmeno se chiamarlo così), ma quando mi dico "lo faccio" accadono due cose: o, se mi sforzo, diminuisce il desiderio, oppure rinuncio, ma non per paura evidente, bensì chiedendomi se lo vglio veramente.
Come se la paura si nascondesse da un punto di vista emotivo per ripresentarsi come dubbio di pensiero. Appunto una insicurezza esteriore, nell'agire, che diventa un'insicurezza interiore.
Mi rendo conto che siamo in tanti su questo forum a dire di continuo "non so cosa voglio". E mi sono reso conto che io non riesco più a desiderare qualcosa senza avere il dubbio che non sia falso.
La cosa è veramente triste e grave al punto che ora ho messo in conto il fatto di regredire fin dove riesco in modo da tornare ad avere le mie certezze interiori, emotive. Siano pure accompagnate da paura e sofferenza.
C'è qualcuno che si riconosce in dinamiche simili? La paura che si nasconde e diventa dubbio?