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26-01-2012, 22:46
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#21
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Esperto
Qui dal: Feb 2011
Ubicazione: meandri della Campania
Messaggi: 2,291
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la risposta alla tua domanda è qui:
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26-01-2012, 23:17
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#22
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Taxi driver
Io sono ateo, e sono contento di esserlo.
E' più facile quando si è atei, non c'è un Dio, non c'è un anima, si nasce dal niente e con la morte ci si fa ritorno.
Io non credo sia possibile dire che il destino della nostra anima dipenda dal bene o dal male che abbiamo fatto in vita. Sostenere questo significherebbe accettare 3 cose:
1) L'esistenza di un entità trascendente che ci giudica
2) Il carattere assoluto del bene e del male
3) L'essere soli nell'universo
Il bene ed il male dipendono dalle convenzioni sociali, ciò che è sbagliato in una società o periodo storico, può essere giusto in un altra. Se esistessero altre forme di vita intelligente nell'universo, essere avrebbero un etica diversa dalla nostra ed un diverso concetto di bene e male. E allora come potrebbe distinguerli un unica entità trascendente comune? Se il nostro Dio creatore fosse anche il loro, ma noi avessimo etiche diverse, in base a quali parametri esso deciderebbe il destino della nostra anima e della loro?
Preferisco credere che non esista nulla oltre questa vita, che la vita sia nata semplicemente dal caso, senza alcun disegno trascendente alle spalle (dico trascendente, non intelligente. Chi ha letto qualcosa di Zecharia Sitchin capirà cosa intendo).
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QUello che tu chiami trascendente potrebbe invece essere immanente col relativo insieme di "leggi universali" in base alle quali comportarci, più che un giudizio tipo giudice.
Il bene ed il male assoluti non sono relativi a morali umane, legali, parziali e storicamente definite, è più un concetto di vibrazioni, di forza alle quali siamo soggetti, alcune che spingono verso l'alto e altre verso il basso.
Se sei più consonante con le prime fai il bene, acceleri i tuoi processi, reggi vibrazioni più elevate che ti permettono di arrivare a concepire e comprendere e fare esperienze più "spirituali " cioè con vibrazioni più elevate, se casi verso il basso verso virazioni più lente sei man mano più rallentato, più pietrificato e più inchiodato nella materia.
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27-01-2012, 01:06
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#23
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Quote:
Originariamente inviata da monika89
Salve a tutti del forum,lo so che è la domanda dell'umanità,sarò come minimo miliardesima persona a chiederselo!!forse il mio topic chiudono perchè forse ci sono già topic simili,ma comunque vorrei sentire le vostre risposte?da dove vengono le nostre anime,prima di essere concepiti,e dove andremo a finire???dimensione o posto che sia dove andremo a finire dipende dalle scelte della vita e da cosa scegliamo bene o il male,o non c'è niente dopo??ma se non c'è niente dopo ,come potremmo esistere,neanche noi dovremmo esistere??!!!??,e se c'è l'eternità,non vi mette claustrofobia parola eternità?aspetto le vostre risposte,grazie
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Dal nulla>verso il nulla
La vita è tanto più preziosa in quanto è un evento direi quasi quantisticamente miracoloso in un oceano di nulla, è una goccia preziosissima d acqua dolce in un oceano salato.
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27-01-2012, 12:20
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#24
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 896
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"C'è il nulla da cui si fugge, e c'è il nulla verso cui ci si dirige" Simone Weil.
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27-01-2012, 12:22
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 896
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Quote:
Originariamente inviata da monika89
Salve a tutti del forum,lo so che è la domanda dell'umanità,sarò come minimo miliardesima persona a chiederselo!!forse il mio topic chiudono perchè forse ci sono già topic simili,ma comunque vorrei sentire le vostre risposte?da dove vengono le nostre anime,prima di essere concepiti,e dove andremo a finire???dimensione o posto che sia dove andremo a finire dipende dalle scelte della vita e da cosa scegliamo bene o il male,o non c'è niente dopo??ma se non c'è niente dopo ,come potremmo esistere,neanche noi dovremmo esistere??!!!??,e se c'è l'eternità,non vi mette claustrofobia parola eternità?aspetto le vostre risposte,grazie
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ho notato che fai sempre domande teologiche e filosofiche, è normale per una persona sensibile.
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27-01-2012, 12:23
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#26
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 896
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Quote:
Originariamente inviata da Liedacil
Ecco mi ritrovo a scrivere in un topic che non parla (esplicitamente...) di fobia sociale, timidezza e similari... Evidentemente non ho molto da dire ( )
Farsi le domande è già di per sé una cosa importante, anche se non sempre si hanno delle risposte!
Ora non voglio fare un discorso concernente l'aspetto religioso/spirituale, in quanto "risposte" in questo caso ce ne sono (ma davvero? È uno degli scopi, credo), ma hanno una pecca: di religioni o credenze o addirittura superstizioni ce ne sono tante (o tante varianti)...
Da dove vengono le anime? Io chiederei ancora prima, ma una cosa che si chiama "anima" esiste?
Dove andremo a finire? Vista la tendenza attuale, probabilmente molto male
Naturalmente, la dipendenza della nostra destinazione "dopo" dal modo in cui conduciamo la nostra vita è chiaramente relazionata alle molteplici varianti di cui sopra...
Ora, non vedo come la nostra esistenza possa essere inficiata dalla non esistenza di un "dopo" (metafisico). Voglio dire, non è necessario ammettere l'esistenza di "qualcos'altro" per garantire la nostra esistenza... Credo che sia molto più semplice ammettere la nostra esistenza (intendo l'esistenza del nostro universo) piuttosto che dire: assumo che esista un'entità esterna che poi ha posto in essere il nostro universo; ma così dovrei ammettere l'esistenza a priori di questa entità che ho introdotto per spiegare la nostra esistenza. E l'ho introdotta proprio per svicolare il problema di un'esistenza "a priori" (non so se è l'espressione corretta). A rigore dovrei quindi cercare un'altra entità B con cui spiegare l'entità A. Ma allora diventa una catena infinita. Non so se poi si possa arrivare a qualcosa di definito, ma non è più semplice troncare questa catena all'inizio e ammettere direttamente la nostra esistenza e basta?
Naturalmente però questo non delegittima la domanda: "Ma da dove è saltato fuori il nostro universo?" Quello che viene escluso e che provoca la catena infinita, è una ricerca di un'entità esterna (penso); nulla impedisce di capire come si sia evoluto l'universo. Ma a questo punto possiamo venire al problema dell'eternità. Anche in questo caso, se dico "l'universo, assieme allo spazio-tempo, è nato col big-bang, in un preciso 'momento' ", mi ritrovo con lo stesso problema di prima, verrebbe da chiedermi "Ma cosa c'era 'prima'?". Niente... per quanto ne sappiamo (e non è che quello che sappiamo sia molto). Voglio dire, se posso parlare di un "momento", di un "dopo", allora mi viene spontaneo pensare ad un "prima" (ma forse proprio in questo ragionamento c'è un vizio logico che non vedo).
Da questo punto di vista, a mio parere, l'eternità è più semplice. Anche se il nostro universo è nato col big-bang, posso sempre pensare che comunque esista un "multiverso" in cui continuamente spuntino nuovi universi (o altre spiegazioni che assumano l'esistenza di qualcosa senza un "prima" e un "dopo"). Però, arrivati fin qui, è la mia mente che chiede pietà non sapendo gestire il concetto di eternità, tropo vasto per essere concepito appieno. In questo senso mi suscita una sensazione di soffocamento, di nullità...
Ok, ho sproloquiato anche troppo...
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per caso studi astronomia? Mi sembri troppo preparato su questi argomenti.
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27-01-2012, 12:27
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#27
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Liedacil
Penso di aver espresso più o meno lo stesso concetto quando ho detto "Ma cosa c'era 'prima'? Niente...". Però, ora mi vien da pensare ad un altro problema di metodo o impostazione. Se posso parlare di un "fuori", sto pensando che comunque qualcos'altro ci sia in cui il nostro universo è "contenuto". In sostanza, è una riprova del fatto che è più semplice ammettere che qualcosa ci sia a priori. Questo è ciò che la mia mente fatica a digerire: che il nostro universo sia "nato" senza che altro esista "all'infuori di esso" (ecco appunto ). Nel senso che salvando capra e cavoli, con universo che è nato nel big-bang, basta pensare che ci sia un "universo" più grande (il multiverso, o quello che si vuole). Ma non sto affermando di propendere per l'una o l'altra possibilità. Semplicemente, mi è difficile pensare a qualcosa che nasca dal nulla... Immancabilmente, introduco qualcosa che sta all'esterno (temporalmente e spazialmente). In questo modo non ha senso porsi la domanda "Ma cosa c'è fuori?". Perché non esiste un "fuori"... Così come nel caso di prima "Ma cosa c'era prima?". Niente. Perché non esiste un "prima". (Non riesco a venirne "fuori" )
Ma forse è anche un problema di ciò che è fisico e ciò che è matematico. In matematica si possono definire diversi spazi di diverso genere. In fisica abbiamo bisogno di un solo spazio (per volta).
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Non è detto che ciò che vediamo , l'universo materiale sia l'unica cosa esistente...
Può essere solo una parte manifestata di qualocsa di più grande...
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27-01-2012, 12:55
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#28
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Banned
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: Sull'isola che non c'è
Messaggi: 669
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Umanamente veniamo dal tutto,andremo a finire nel niente.
Oltre questo non lo possiamo sapere,solo Dio lo sa
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27-01-2012, 14:03
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#29
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Da qualche parte...
Messaggi: 786
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Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe
per caso studi astronomia? Mi sembri troppo preparato su questi argomenti.
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Non proprio astronomia, ma ci siamo quasi. In ogni la mia conoscenza di quelle teorie è piuttosto limitata, in effetti.
Quote:
Originariamente inviata da Myway
Non è detto che ciò che vediamo , l'universo materiale sia l'unica cosa esistente...
Può essere solo una parte manifestata di qualocsa di più grande...
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Non sono sicuro di capire cosa intendi...
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27-01-2012, 14:28
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#30
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,635
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Quote:
Originariamente inviata da Liedacil
Penso di aver espresso più o meno lo stesso concetto quando ho detto "Ma cosa c'era 'prima'? Niente...". Però, ora mi vien da pensare ad un altro problema di metodo o impostazione. Se posso parlare di un "fuori", sto pensando che comunque qualcos'altro ci sia in cui il nostro universo è "contenuto". In sostanza, è una riprova del fatto che è più semplice ammettere che qualcosa ci sia a priori. Questo è ciò che la mia mente fatica a digerire: che il nostro universo sia "nato" senza che altro esista "all'infuori di esso" (ecco appunto ). Nel senso che salvando capra e cavoli, con universo che è nato nel big-bang, basta pensare che ci sia un "universo" più grande (il multiverso, o quello che si vuole). Ma non sto affermando di propendere per l'una o l'altra possibilità. Semplicemente, mi è difficile pensare a qualcosa che nasca dal nulla... Immancabilmente, introduco qualcosa che sta all'esterno (temporalmente e spazialmente). In questo modo non ha senso porsi la domanda "Ma cosa c'è fuori?". Perché non esiste un "fuori"... Così come nel caso di prima "Ma cosa c'era prima?". Niente. Perché non esiste un "prima". (Non riesco a venirne "fuori" )
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Vero, è più semplice ammettere che ci sia qualcosa a priori, e che sfugga ai principi di spazio e tempo come li conosciamo, altrimenti sia per quanto riguarda la nascita che la collocazione del tutto finiremmo a creare una catena infinita che non porterebbe a niente.
Che è impossibile concepire qualcosa che esista senza essere "nato" è dovuto al fatto che per la nostra esperienza tutto ha un principio ed una fine, l'esempio dell'universo a 2d però sta a dimostrare come la nostra percezione limitata della realtà non debba impedirci sul piano teorico di ipotizzare teorie indimostrabili empiricamente ma con una loro logica.
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27-01-2012, 16:41
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#31
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Da qualche parte...
Messaggi: 786
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Quote:
Originariamente inviata da Novak
Che è impossibile concepire qualcosa che esista senza essere "nato" è dovuto al fatto che per la nostra esperienza tutto ha un principio ed una fine, l'esempio dell'universo a 2d però sta a dimostrare come la nostra percezione limitata della realtà non debba impedirci sul piano teorico di ipotizzare teorie indimostrabili empiricamente ma con una loro logica.
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È chiaro che la formulazione di una teoria non deve essere limitata dalla nostra percezione della realtà (un chiaro esempio è la Meccanica Quantistica che fa a pugni con quello che ci si aspetterebbe basandoci sulla nostra esperienza di tipo classico e – a quanto pare – è pure confermata sperimentalmente...). Ma ciò che mi è veramente difficile da accettare non è tanto un'esistenza senza nascita, ma una nascita senza una (pre)esistenza (di qualcos'altro). Detto in altre parole: nulla nasce dal nulla.
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27-01-2012, 17:53
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#32
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Savona
Messaggi: 256
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Quote:
Originariamente inviata da monika89
da dove vengono le nostre anime,prima di essere concepiti,e dove andremo a finire???
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Una risposta comune ad entrambe le domande: una sola sillaba, tre lettere.
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27-01-2012, 18:01
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#33
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Liedacil
. Ma ciò che mi è veramente difficile da accettare non è tanto un'esistenza senza nascita, ma una nascita senza una (pre)esistenza (di qualcos'altro). Detto in altre parole: nulla nasce dal nulla.
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Se tu sei in una stanza ed aun certo punto entro io....
Prima non c'è ero poi ci sono in quella stanza, ma non vuol dire che prima non esistessi da nessuna parte....
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27-01-2012, 20:24
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 896
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Quote:
Originariamente inviata da Myway
Se tu sei in una stanza ed aun certo punto entro io....
Prima non c'è ero poi ci sono in quella stanza, ma non vuol dire che prima non esistessi da nessuna parte....
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esatto, l'agnosticismo resta sempre l'approccio migliore, nessuno può dire con certezza se esiste una realtà metafisica. A mio avviso se esistesse qualcosa di metafisico, esso dovrebbe essere identificato con il nulla e con il momento in cui la materia si trasforma da uno stato all'altro. Quindi penso ad una metafisica da identificare nel processo di trasformazione della materia. Dio se esistesse dovrebbe essere identificato con quel processo di trasformazione della materia da uno stato all'altro, pertanto sarebbe un Dio trascendente e nello stesso tempo immanente, un dio che si manifesta nel mondo fisico.
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27-01-2012, 21:13
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#35
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 579
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Non credendo in Dio e non credendo nell'anima so perfettamente come finirò, o meglio, mi trasformerò.
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27-01-2012, 21:17
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#36
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 896
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Quote:
Originariamente inviata da D. Vecio
Non credendo in Dio e non credendo nell'anima so perfettamente come finirò, o meglio, mi trasformerò.
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27-01-2012, 21:19
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#37
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 579
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Quote:
Originariamente inviata da Liedacil
Penso di aver espresso più o meno lo stesso concetto quando ho detto "Ma cosa c'era 'prima'? Niente...". Però, ora mi vien da pensare ad un altro problema di metodo o impostazione. Se posso parlare di un "fuori", sto pensando che comunque qualcos'altro ci sia in cui il nostro universo è "contenuto". In sostanza, è una riprova del fatto che è più semplice ammettere che qualcosa ci sia a priori. Questo è ciò che la mia mente fatica a digerire: che il nostro universo sia "nato" senza che altro esista "all'infuori di esso" (ecco appunto ). Nel senso che salvando capra e cavoli, con universo che è nato nel big-bang, basta pensare che ci sia un "universo" più grande (il multiverso, o quello che si vuole). Ma non sto affermando di propendere per l'una o l'altra possibilità. Semplicemente, mi è difficile pensare a qualcosa che nasca dal nulla... Immancabilmente, introduco qualcosa che sta all'esterno (temporalmente e spazialmente). In questo modo non ha senso porsi la domanda "Ma cosa c'è fuori?". Perché non esiste un "fuori"... Così come nel caso di prima "Ma cosa c'era prima?". Niente. Perché non esiste un "prima". (Non riesco a venirne "fuori" )
Ma forse è anche un problema di ciò che è fisico e ciò che è matematico. In matematica si possono definire diversi spazi di diverso genere. In fisica abbiamo bisogno di un solo spazio (per volta).
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La domanda su cosa ci fosse prima del big bang è mal posta.
Non c'è un prima e forse ti sorprenderà, nemmeno un dopo, il big bang è un punto di discontinuità nello spazio tempo.
Così come il multiverso tiene conto della realtà probabilistica dovuta al fatto che la realtà segue le leggi della meccanica quantistica, cosa che il modello di Einstein non teneva conto.
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27-01-2012, 21:33
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#38
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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pure come s'è creato il big bang si sa su sto forum, cazzo
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27-01-2012, 21:33
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#39
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Da qualche parte...
Messaggi: 786
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Quote:
Originariamente inviata da Myway
Se tu sei in una stanza ed aun certo punto entro io....
Prima non c'è ero poi ci sono in quella stanza, ma non vuol dire che prima non esistessi da nessuna parte....
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Ma in questo modo non stiamo semplicemente traslando o estendendo il problema di prima? Non ha nulla a che vedere con una nascita dal nulla... Così stai implicitamente ammettendo che qualcos'altro esista oppure, piuttosto, potremmo dire che viene rispettata una legge di conservazione. In questo senso non è una nascita senza esistenza, ma si appoggia a qualcosa che c'era già. Non so. Torno ancora una volta alla mia tesi che sia più facile concepire un'esistenza senza nascita che una nascita senza esistenza o senza che ci sia qualcosa da cui possa scaturire una nuova esistenza. Naturalmente questo non impedisce di formulare una teoria che stabilisca una nascita senza stabilire null'altro su ciò che eventualmente poteva esserci "prima".
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27-01-2012, 23:52
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#40
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Liedacil
Ma in questo modo non stiamo semplicemente traslando o estendendo il problema di prima? Non ha nulla a che vedere con una nascita dal nulla... Così stai implicitamente ammettendo che qualcos'altro esista oppure, piuttosto, potremmo dire che viene rispettata una legge di conservazione. In questo senso non è una nascita senza esistenza, ma si appoggia a qualcosa che c'era già. Non so. Torno ancora una volta alla mia tesi che sia più facile concepire un'esistenza senza nascita che una nascita senza esistenza o senza che ci sia qualcosa da cui possa scaturire una nuova esistenza. Naturalmente questo non impedisce di formulare una teoria che stabilisca una nascita senza stabilire null'altro su ciò che eventualmente poteva esserci "prima".
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IL fatto è che più che di nascita si dovrebbe parlare di emanazione, del fatto che tutto esiste da sempre nell'Assoluto, da cui poi viene emanato e questa onda di emanazione porta con se la nascita di più piani/livelli di esistenza , di cui uno è il nostro, ciascuno con delle leggi delle quali una è quella del tempo che per noi al nostro livelli vediamo come un prima e un dopo , facendoci nascere domande tipo "cosa c'era prima del tempo? ecc"
Bisongerebbe parlare che il nulla è diverso dal niente e non così differente dal tutto, bisognerebbe parlare del fatto che c'è un manifesto ed un non manifesto così come c'è materia e anti-materia...
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