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Vecchio 26-01-2012, 15:28   #1
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L'avatar di monika89
 

Salve a tutti del forum,lo so che è la domanda dell'umanità,sarò come minimo miliardesima persona a chiederselo!!forse il mio topic chiudono perchè forse ci sono già topic simili,ma comunque vorrei sentire le vostre risposte?da dove vengono le nostre anime,prima di essere concepiti,e dove andremo a finire???dimensione o posto che sia dove andremo a finire dipende dalle scelte della vita e da cosa scegliamo bene o il male,o non c'è niente dopo??ma se non c'è niente dopo ,come potremmo esistere,neanche noi dovremmo esistere??!!!??,e se c'è l'eternità,non vi mette claustrofobia parola eternità?aspetto le vostre risposte,grazie

Ultima modifica di monika89; 26-01-2012 a 15:32.
Vecchio 26-01-2012, 15:37   #2
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Originariamente inviata da monika89 Visualizza il messaggio
Salve a tutti del forum,lo so che è la domanda dell'umanità,sarò come minimo miliardesima persona a chiederselo!!forse il mio topic chiudono perchè forse ci sono già topic simili,ma comunque vorrei sentire le vostre risposte?da dove vengono le nostre anime,prima di essere concepiti,e dove andremo a finire???dimensione o posto che sia dove andremo a finire dipende dalle scelte della vita e da cosa scegliamo bene o il male,o non c'è niente dopo??ma se non c'è niente dopo ,come potremmo esistere,neanche noi dovremmo esistere??!!!??,e se c'è l'eternità,non vi mette claustrofobia parola eternità?aspetto le vostre risposte,grazie
Tante domande...nessuna risposta certa....
Già farsele però è importante...
Vecchio 26-01-2012, 15:39   #3
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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
Tante domande...nessuna risposta certa....
Già farsele però è importante...
Lo so ,ma era tanto per sentire ,qualcosa di diverso dal mio cervello,cmq credo che chiudono mio topic perchè non sono prima a fare queste domande in questo forum
Vecchio 26-01-2012, 16:56   #4
Banned
 

se si crede in Dio e Satana,x me o stiamo pagando le nostre colpe perche' cattivi in vite precedenti,oppure noi siamo i buoni,e Satana avendo corrotto l'umanita',e quindi avendo aumentato il numero di suoi simili,ci ha ridotto in esseri sottomessi,inferiori,deboli,cosi non abbiamo scampo.Dio perde
nessuno sa se dopo ci sia inferno e paradiso,in terra di sicuro

se invece si crede nella scienza e basta,si tratta di razze,genetica.i piu' forti che vincono sempre sui piu' deboli. i forti sono molti di piu' oggi,anche perche' nelle ere passate ammazzavano i deboli,quindi essendo noi nettamente in inferiorita',finiamo isolati,o cmq non otteniamo nulla dalla vita,o le briciole i piu' fortunati.finche' ci estinguiamo,cosi rimangono solo le razze superiori
quando muoriamo,non c'e' niente,e' tutto qui in terra
Vecchio 26-01-2012, 19:34   #5
Esperto
L'avatar di Rodney
 

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Originariamente inviata da monika89 Visualizza il messaggio
Salve a tutti del forum,lo so che è la domanda dell'umanità,sarò come minimo miliardesima persona a chiederselo!!forse il mio topic chiudono perchè forse ci sono già topic simili,ma comunque vorrei sentire le vostre risposte?da dove vengono le nostre anime,prima di essere concepiti,e dove andremo a finire???dimensione o posto che sia dove andremo a finire dipende dalle scelte della vita e da cosa scegliamo bene o il male,o non c'è niente dopo??ma se non c'è niente dopo ,come potremmo esistere,neanche noi dovremmo esistere??!!!??,e se c'è l'eternità,non vi mette claustrofobia parola eternità?aspetto le vostre risposte,grazie
Ecco mi ritrovo a scrivere in un topic che non parla (esplicitamente...) di fobia sociale, timidezza e similari... Evidentemente non ho molto da dire ()

Farsi le domande è già di per sé una cosa importante, anche se non sempre si hanno delle risposte!

Ora non voglio fare un discorso concernente l'aspetto religioso/spirituale, in quanto "risposte" in questo caso ce ne sono (ma davvero? È uno degli scopi, credo), ma hanno una pecca: di religioni o credenze o addirittura superstizioni ce ne sono tante (o tante varianti)...

Da dove vengono le anime? Io chiederei ancora prima, ma una cosa che si chiama "anima" esiste?

Dove andremo a finire? Vista la tendenza attuale, probabilmente molto male

Naturalmente, la dipendenza della nostra destinazione "dopo" dal modo in cui conduciamo la nostra vita è chiaramente relazionata alle molteplici varianti di cui sopra...

Ora, non vedo come la nostra esistenza possa essere inficiata dalla non esistenza di un "dopo" (metafisico). Voglio dire, non è necessario ammettere l'esistenza di "qualcos'altro" per garantire la nostra esistenza... Credo che sia molto più semplice ammettere la nostra esistenza (intendo l'esistenza del nostro universo) piuttosto che dire: assumo che esista un'entità esterna che poi ha posto in essere il nostro universo; ma così dovrei ammettere l'esistenza a priori di questa entità che ho introdotto per spiegare la nostra esistenza. E l'ho introdotta proprio per svicolare il problema di un'esistenza "a priori" (non so se è l'espressione corretta). A rigore dovrei quindi cercare un'altra entità B con cui spiegare l'entità A. Ma allora diventa una catena infinita. Non so se poi si possa arrivare a qualcosa di definito, ma non è più semplice troncare questa catena all'inizio e ammettere direttamente la nostra esistenza e basta?

Naturalmente però questo non delegittima la domanda: "Ma da dove è saltato fuori il nostro universo?" Quello che viene escluso e che provoca la catena infinita, è una ricerca di un'entità esterna (penso); nulla impedisce di capire come si sia evoluto l'universo. Ma a questo punto possiamo venire al problema dell'eternità. Anche in questo caso, se dico "l'universo, assieme allo spazio-tempo, è nato col big-bang, in un preciso 'momento' ", mi ritrovo con lo stesso problema di prima, verrebbe da chiedermi "Ma cosa c'era 'prima'?". Niente... per quanto ne sappiamo (e non è che quello che sappiamo sia molto). Voglio dire, se posso parlare di un "momento", di un "dopo", allora mi viene spontaneo pensare ad un "prima" (ma forse proprio in questo ragionamento c'è un vizio logico che non vedo).
Da questo punto di vista, a mio parere, l'eternità è più semplice. Anche se il nostro universo è nato col big-bang, posso sempre pensare che comunque esista un "multiverso" in cui continuamente spuntino nuovi universi (o altre spiegazioni che assumano l'esistenza di qualcosa senza un "prima" e un "dopo"). Però, arrivati fin qui, è la mia mente che chiede pietà non sapendo gestire il concetto di eternità, tropo vasto per essere concepito appieno. In questo senso mi suscita una sensazione di soffocamento, di nullità...

Ok, ho sproloquiato anche troppo...
Vecchio 26-01-2012, 19:47   #6
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L'avatar di alien33
 

ecco la domanda da un miliardo di euro che ci siamo posti tutti almeno un miliardo di volte e che ci siamo risposti in un miliardo di teorie... tutto ok,ma la verita nessuno la sa e forse neanche tra un miliardo di anni si sapra
Vecchio 26-01-2012, 19:53   #7
Esperto
L'avatar di filosofo
 

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Originariamente inviata da ElectricF Visualizza il messaggio
se si crede in Dio e Satana,x me o stiamo pagando le nostre colpe perche' cattivi in vite precedenti,oppure noi siamo i buoni,e Satana avendo corrotto l'umanita',e quindi avendo aumentato il numero di suoi simili,ci ha ridotto in esseri sottomessi,inferiori,deboli,cosi non abbiamo scampo.Dio perde
nessuno sa se dopo ci sia inferno e paradiso,in terra di sicuro

se invece si crede nella scienza e basta,si tratta di razze,genetica.i piu' forti che vincono sempre sui piu' deboli. i forti sono molti di piu' oggi,anche perche' nelle ere passate ammazzavano i deboli,quindi essendo noi nettamente in inferiorita',finiamo isolati,o cmq non otteniamo nulla dalla vita,o le briciole i piu' fortunati.finche' ci estinguiamo,cosi rimangono solo le razze superiori
quando muoriamo,non c'e' niente,e' tutto qui in terra
Non è questione di forza ma di adattabilità.
I nostri antenati erano molto più forti di noi, pensa un pò.

Se ti interessa l'argomento ti consiglio la lettura di un gran libro: "Gli uomini non sono più quelli di una volta". Titolo un pò ironico, che apre la strada a una sequela di tristi verità sulla nostra specie. Uomini e donne, s'intende.
Vecchio 26-01-2012, 20:06   #8
Banned
 

Io sono ateo, e sono contento di esserlo.
E' più facile quando si è atei, non c'è un Dio, non c'è un anima, si nasce dal niente e con la morte ci si fa ritorno.

Io non credo sia possibile dire che il destino della nostra anima dipenda dal bene o dal male che abbiamo fatto in vita. Sostenere questo significherebbe accettare 3 cose:
1) L'esistenza di un entità trascendente che ci giudica
2) Il carattere assoluto del bene e del male
3) L'essere soli nell'universo
Il bene ed il male dipendono dalle convenzioni sociali, ciò che è sbagliato in una società o periodo storico, può essere giusto in un altra. Se esistessero altre forme di vita intelligente nell'universo, essere avrebbero un etica diversa dalla nostra ed un diverso concetto di bene e male. E allora come potrebbe distinguerli un unica entità trascendente comune? Se il nostro Dio creatore fosse anche il loro, ma noi avessimo etiche diverse, in base a quali parametri esso deciderebbe il destino della nostra anima e della loro?

Preferisco credere che non esista nulla oltre questa vita, che la vita sia nata semplicemente dal caso, senza alcun disegno trascendente alle spalle (dico trascendente, non intelligente. Chi ha letto qualcosa di Zecharia Sitchin capirà cosa intendo).
Vecchio 26-01-2012, 20:21   #9
Esperto
L'avatar di Rodney
 

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Originariamente inviata da Taxi driver Visualizza il messaggio

Io non credo sia possibile dire che il destino della nostra anima dipenda dal bene o dal male che abbiamo fatto in vita. Sostenere questo significherebbe accettare 3 cose:
1) L'esistenza di un entità trascendente che ci giudica
2) Il carattere assoluto del bene e del male
3) L'essere soli nell'universo
Il bene ed il male dipendono dalle convenzioni sociali, ciò che è sbagliato in una società o periodo storico, può essere giusto in un altra. Se esistessero altre forme di vita intelligente nell'universo, essere avrebbero un etica diversa dalla nostra ed un diverso concetto di bene e male. E allora come potrebbe distinguerli un unica entità trascendente comune? Se il nostro Dio creatore fosse anche il loro, ma noi avessimo etiche diverse, in base a quali parametri esso deciderebbe il destino della nostra anima e della loro?

Sono d'accordo, quasi su tutto. Per il punto 1) e 2) non ci sono dubbi. Però tu affermi che, avendo etiche diverse, risulterebbe impossibile trovare un parametro comune di giudizio da parte di Dio. Il problema è che se Dio esistesse e la religione fosse quella che conosciamo (con relativa etica e morale) allora dovrebbe essere così anche per gli altri (appunto per motivi di coerenza). Il problema, però, è che non siamo obbligati a credere (per fortuna), sempre secondo questa stessa religione (libero arbitrio) e ciò varrebbe anche per eventuali civiltà extraterrestri. Pertanto, come qui sulla Terra, potrebbero aver sviluppato forme di etica diverse (anche se in almeno una particolare civiltà o epoca, bisognerebbe ritrovare gli stessi parametri, ma questo dovrebbe essere una condizione necessaria...). In sostanza i parametri sarebbero gli stessi, senza però da parte nostra la necessità di accettare di essere soli (e quindi rimane una questione aperta in ogni caso...)

Ultima modifica di Rodney; 26-01-2012 a 20:37.
Vecchio 26-01-2012, 20:41   #10
Esperto
L'avatar di Susy
 

Io ragiono così:Non so da dove vengo, non so dove vado e resto giusto perchè non so dove andrei a finire
Vecchio 26-01-2012, 20:58   #11
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

Domande che da sempre assillano l'umanità, e alle quali ognuno di noi fornisce interpretazioni e risposte proprie.

Se l'era chiesto anche Paul Gauguin in questo dipinto: "Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo?":

Vecchio 26-01-2012, 21:13   #12
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L'avatar di Novak
 

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Originariamente inviata da Liedacil Visualizza il messaggio
Ora non voglio fare un discorso concernente l'aspetto religioso/spirituale, in quanto "risposte" in questo caso ce ne sono (ma davvero? È uno degli scopi, credo), ma hanno una pecca: di religioni o credenze o addirittura superstizioni ce ne sono tante (o tante varianti)...
Tante varianti della stessa religione perchè ogni uomo ha le sue personali credenze e opinioni, i testi sono antichi e in molti punti obiettivamente di dubbia interpretazione, quindi diversi uomini nei secoli hanno cercato di tirare l'acqua al proprio mulino come potevano.
Per quanto riguarda il grande numero, una bella risposta che spesso viene data, quando non si voglia ammettere che solo una religione è "autentica", è che Dio si sia manifestato in maniera diversa nelle varie epoche e parti del mondo. Più che questo sottolineerei il fatto che da sempre culture differenti hanno sentito l'esigenza di soddisfare il bisogno di credere in un Dio.

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Originariamente inviata da Liedacil Visualizza il messaggio
Ora, non vedo come la nostra esistenza possa essere inficiata dalla non esistenza di un "dopo" (metafisico). Voglio dire, non è necessario ammettere l'esistenza di "qualcos'altro" per garantire la nostra esistenza... Credo che sia molto più semplice ammettere la nostra esistenza (intendo l'esistenza del nostro universo) piuttosto che dire: assumo che esista un'entità esterna che poi ha posto in essere il nostro universo; ma così dovrei ammettere l'esistenza a priori di questa entità che ho introdotto per spiegare la nostra esistenza. E l'ho introdotta proprio per svicolare il problema di un'esistenza "a priori" (non so se è l'espressione corretta). A rigore dovrei quindi cercare un'altra entità B con cui spiegare l'entità A. Ma allora diventa una catena infinita. Non so se poi si possa arrivare a qualcosa di definito, ma non è più semplice troncare questa catena all'inizio e ammettere direttamente la nostra esistenza e basta?

Naturalmente però questo non delegittima la domanda: "Ma da dove è saltato fuori il nostro universo?" Quello che viene escluso e che provoca la catena infinita, è una ricerca di un'entità esterna (penso); nulla impedisce di capire come si sia evoluto l'universo. Ma a questo punto possiamo venire al problema dell'eternità. Anche in questo caso, se dico "l'universo, assieme allo spazio-tempo, è nato col big-bang, in un preciso 'momento' ", mi ritrovo con lo stesso problema di prima, verrebbe da chiedermi "Ma cosa c'era 'prima'?". Niente... per quanto ne sappiamo (e non è che quello che sappiamo sia molto). Voglio dire, se posso parlare di un "momento", di un "dopo", allora mi viene spontaneo pensare ad un "prima" (ma forse proprio in questo ragionamento c'è un vizio logico che non vedo).
Si può dire che lo scorrere del tempo come lo conosciamo noi sia una cosa propria del nostro universo, e che all'infuori di esso, sia aggirabile e non incontrastabile il principio di continuità temporale. E' ovvio che essendo questo l'unico modo di esistere che conosciamo, non siamo in grado di percepire con cognizione qualcosa di così differente.
Per capire comunque il concetto generale si può pensare agli abitanti di un ipotetico mondo a 2D, i quali, di fronte ad un oggetto a 3 dimensioni che lo attraversa, potrebbero non percepirlo, o comunque ne vedrebbero solo una sezione. O sempre nello stesso universo, essi non concepirebbero la possibilità di "saltare" da un punto all'altro del loro mondo bidimensionale, attraversando con una macchina (il cui equivalente per noi tridimensionali sarebbe una macchina del tempo, come dimostra incontrovertibilmente ritorno al futuro ) lo spazio tridimensionale intorno a loro, perchè non ne hanno esperienza e quindi, per l'appunto non lo concepiscono.
Spero di aver spiegato quello che volevo dire in maniera sufficientemente chiara, è un argomento un po' contorto.
In sintesi, solo perchè nel nostro universo tutto ha un principio e una fine, non è detto sia così anche all'infuori di esso.
Vecchio 26-01-2012, 21:19   #13
Esperto
L'avatar di monika89
 

Opinioni ,sono cosi tante,che il cervello scoppia a capire,ma tanto alla fine ,siamo sempre al punto di partenza,non si sa niente,unica cosa che ho da dire,e che lo scopriremo solo morendo,vi ringrazio a tutti delle risposte!!
Vecchio 26-01-2012, 21:26   #14
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Originariamente inviata da monika89 Visualizza il messaggio
.......e dove andremo a finire???dimensione o posto che sia dove andremo a finire dipende dalle scelte della vita e da cosa scegliamo bene o il male,o non c'è niente dopo??ma se non c'è niente dopo ,come potremmo esistere,neanche noi dovremmo esistere??!!!??,e se c'è l'eternità,non vi mette claustrofobia parola eternità?aspetto le vostre risposte,grazie
Per il suicidio è previsto solo l'inferno, in eterno.
Vecchio 26-01-2012, 21:27   #15
Banned
 

meno me lo chiedo meglio sto...e mi sa che è un po' così per tutti (ed ecco il cazziatone antigeneralizzazione )
Vecchio 26-01-2012, 21:33   #16
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Vecchio 26-01-2012, 21:34   #17
Esperto
L'avatar di monika89
 

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Originariamente inviata da manuel76 Visualizza il messaggio
Per il suicidio è previsto solo l'inferno, in eterno.
chissà qual'è la verità,nessuno sa se c'è inferno in eterno,50 % si come 50%no
Vecchio 26-01-2012, 21:35   #18
Esperto
L'avatar di monika89
 

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Originariamente inviata da bunker Visualizza il messaggio
meno me lo chiedo meglio sto...e mi sa che è un po' così per tutti (ed ecco il cazziatone antigeneralizzazione )
mi sa che la tua risposta è la più giusta e soprattutto salutare si può anche chiudere il topic
Vecchio 26-01-2012, 21:36   #19
Esperto
L'avatar di monika89
 

Quote:
Originariamente inviata da Sampei80 Visualizza il messaggio
Vecchio 26-01-2012, 22:37   #20
Esperto
L'avatar di Rodney
 

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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Si può dire che lo scorrere del tempo come lo conosciamo noi sia una cosa propria del nostro universo, e che all'infuori di esso, sia aggirabile e non incontrastabile il principio di continuità temporale. E' ovvio che essendo questo l'unico modo di esistere che conosciamo, non siamo in grado di percepire con cognizione qualcosa di così differente.

In sintesi, solo perchè nel nostro universo tutto ha un principio e una fine, non è detto sia così anche all'infuori di esso.

Penso di aver espresso più o meno lo stesso concetto quando ho detto "Ma cosa c'era 'prima'? Niente...". Però, ora mi vien da pensare ad un altro problema di metodo o impostazione. Se posso parlare di un "fuori", sto pensando che comunque qualcos'altro ci sia in cui il nostro universo è "contenuto". In sostanza, è una riprova del fatto che è più semplice ammettere che qualcosa ci sia a priori. Questo è ciò che la mia mente fatica a digerire: che il nostro universo sia "nato" senza che altro esista "all'infuori di esso" (ecco appunto). Nel senso che salvando capra e cavoli, con universo che è nato nel big-bang, basta pensare che ci sia un "universo" più grande (il multiverso, o quello che si vuole). Ma non sto affermando di propendere per l'una o l'altra possibilità. Semplicemente, mi è difficile pensare a qualcosa che nasca dal nulla... Immancabilmente, introduco qualcosa che sta all'esterno (temporalmente e spazialmente). In questo modo non ha senso porsi la domanda "Ma cosa c'è fuori?". Perché non esiste un "fuori"... Così come nel caso di prima "Ma cosa c'era prima?". Niente. Perché non esiste un "prima". (Non riesco a venirne "fuori")

Ma forse è anche un problema di ciò che è fisico e ciò che è matematico. In matematica si possono definire diversi spazi di diverso genere. In fisica abbiamo bisogno di un solo spazio (per volta).
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