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Vecchio 12-01-2015, 19:51   #1
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

Bene.
Sono un vecchio utente del forum (anche ex mod, chissà se fa curriculum...), ormai mi connetto poco e scrivo ancor meno (non ho niente da dire, dopotutto) e di fatto qui ormai non c'è un solo utente che io conosca.

Faccio capolino qui solo nei momenti più bui, forse per trovare un po' di presunto conforto nel constatare che non è solo la mia vita a far schifo.

Diciamo che ho 23 anni, che non studio più e che non ho un lavoro.
Formalmente sarei ancora iscritto all'università, ma è da un anno e mezzo che non do un esame, a voi il giudizio. Non ho più trovato gli stimoli per andare avanti, pian piano mi è cominciato a sembrare tutto terribilmente inutile e alla fine ho virtualmente mollato.
Mi chiedevo "Ma che studio a fare? Non sarà un esame in più a migliorare la mia vita... Sono triste, solo, depresso e decadente, a che mi serve passare ore e ore a fare un qualcosa che comunque non potrà mutare la mia condizione?".

È la consapevolezza a fregarmi, da sempre. Per un paio d'anni ho frequentato l'università con profitto e allora me ne fregavo del fatto che fossi uno sfigato senza arte né parte (o, per meglio dire, fingevo di non pensarci)... avevo i miei impegni, e il mio obiettivo era portarli a compimento. Stop. Amen.
Poi ho cominciato a ragionare tanto, troppo, e da lì son cominciati i guai.

E la stessa cosa mi è successa con la mia presunta vita sociale: per anni non ho frequentato nessuno, passavo mesi interi chiuso in casa... sì, la cosa mi deprimeva (all'età di 18-19 anni a nessuno piacerebbe una situazione del genere, suppongo), ma quella di allora era una tristezza miope, parziale: stavo male, ma cercavo sempre un pretesto per non buttarmi via definitivamente. È probabile che non capissi cosa fossi realmente. Già.

I problemi son cominciati quando ho ripreso ad uscire... sì, perché quando cominci a vedere che lì fuori tutto è migliore e più degno di te, allora la tua tristezza diventa consapevole, lucida, quasi giustificata, e da quel labirinto di apatia non ne esci più.
Quasi ogni volta che rientro a casa dopo un'uscita, il mio pensiero è "Chi me l'ha fatto fare? Son tutti migliori di me...". È deprimente, davvero.

Tutto questo senza tralasciare il fatto che le persone che frequento tendono a non farmi impazzire (sì, ok, lo dico: spesso li ritengo omuncoli da quattro soldi... ma non ditelo loro, e al massimo chiamatemi "radical chic", ma non datemi dello "snob", ve ne prego).

E lo dico a molti di voi che si disperano per il fatto di condurre vite da eremiti: non pensate che frequentare gente e avere una parvenza di vita sociale vi migliori automaticamente l'esistenza, a meno che la vostra coscienza non sia ancora miope e inconsapevole. Il processo non è così scontato, purtroppo.

Detto questo, mi riallaccio al quesito del topic: da dove ripartire?
Da dove può ripartire uno che a 23 anni ha già smesso di vivere? Uno che non studia, non lavora e non ha altri tipi di impegni? Uno che ha una vera amicizia che sia una? Uno che non ha uno straccio di relazione? Uno che non conta mai abbastanza per nessuno? Uno che c'è sempre qualcosa o qualcuno più importante di lui? Uno che non crede in se stesso? Uno che non fa altro che ascoltare musica e leggere libri per tutto il tempo? Uno che è insicuro fino al midollo?
Io non lo so, sinceramente. Dannata consapevolezza.

I would I know that this could be my fate?
I sure don't mind a change...

Ultima modifica di Don Chisciotte; 12-01-2015 a 23:23.
Ringraziamenti da
eVito Corleone (12-01-2015)
Vecchio 12-01-2015, 20:12   #2
Esperto
L'avatar di eVito Corleone
 

Pure io ho una situazione similare con l'università e la vita sociale, anche se di uscite ne ho avute solo di sporadiche, e ho fatto quegli stessi pensieri.

Da un po' di tempo ho dignitosamente alzato bandiera bianca e nemmeno ci penso più a ripartire, già non pormi più questo quesito mi fa sentire meglio.
Ho paura che qualunque cosa faccia rischi di stare peggio, quindi preferisco darmi all'immobilismo e vedere fino a che punto posso andare avanti così.

In ogni caso non ho idea di come si possa ripartire ormai, mi sembra che tutti quelli che sono ripartiti ad una certa età si trovassero in una posizione migliore della mia.
Vecchio 12-01-2015, 20:17   #3
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Non ho soluzioni, posso solo dire che capisco bene. Solo chi ha affrontato un problema e lo ha risolto, almeno parzialmente, ha titolo per parlare con credibilità e non è il mio caso. Posso solo aggiungermi a quelli che ti sono solidali; ho paura che solo fattori esterni, generalmente non piacevoli, possano sbloccare queste situazioni ma si spera sempre nell'eccezione.
Vecchio 12-01-2015, 21:47   #4
Esperto
L'avatar di Blur
 

La prima cosa che ti dico di fare è di cercare di ritornare a studiare visto che sei ancora in tempo e sei ancora iscritto all'università

Se non lo farai tra qualche anno avrai forse un peso psicologico e te ne pentirai a lungo, molto a lungo.

Ascolta me
Vecchio 12-01-2015, 22:08   #5
Banned
 

mi ricordo molto bene di te, Don Chisciotte, mi chiedevo anche come te la passavi
Se posso, perchè hai deciso di abbandonare i tuoi studi?
Vecchio 12-01-2015, 22:27   #6
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da Blur Visualizza il messaggio
La prima cosa che ti dico di fare è di cercare di ritornare a studiare visto che sei ancora in tempo e sei ancora iscritto all'università

Se non lo farai tra qualche anno avrai forse un peso psicologico e te ne pentirai a lungo, molto a lungo.

Ascolta me
Sottoscrivo e "cuoto"
Vecchio 12-01-2015, 22:42   #7
Avanzato
L'avatar di flydown
 

come consigliato da altri, dovresti puntare sul proseguire gli studi universitari, visto che sei ancora molto giovane e di tempo per recuperare ne hai.
Non sarà l'anno e mezzo che non frequenti che non ti permetterà di concluderli.
Completando il percorso universitario avrai probabilmente anche più sbocchi professionali.
abbandonando gli studi non solo avrai perso gli anni che hai frequentato sino ad ora, ma quando sarai "più vecchio" probabilmente ti affioreranno dei rimorsi.

con calma, ma pensaci.
Vecchio 12-01-2015, 23:06   #8
Principiante
L'avatar di camilla86
 

Condivido quanto già suggerito...riprendi con profitto gli studi universitari, anche frequentando le lezioni. Poi tutto il resto verrà da sé e ti sembrerà più facile.
Vecchio 12-01-2015, 23:34   #9
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

Quote:
Originariamente inviata da Belacqua Visualizza il messaggio
mi ricordo molto bene di te, Don Chisciotte, mi chiedevo anche come te la passavi
Anch'io mi ricordo di te.

Quote:
Se posso, perchè hai deciso di abbandonare i tuoi studi?
Credo di averlo già spiegato qui:
Quote:
Formalmente sarei ancora iscritto all'università, ma è da un anno e mezzo che non do un esame, a voi il giudizio. Non ho più trovato gli stimoli per andare avanti, pian piano mi è cominciato a sembrare tutto terribilmente inutile e alla fine ho virtualmente mollato.
Mi chiedevo "Ma che studio a fare? Non sarà un esame in più a migliorare la mia vita... Sono triste, solo, depresso e decadente, a che mi serve passare ore e ore a fare un qualcosa che comunque non potrà mutare la mia condizione?".

È la consapevolezza a fregarmi, da sempre. Per un paio d'anni ho frequentato l'università con profitto e allora me ne fregavo del fatto che fossi uno sfigato senza arte né parte (o, per meglio dire, fingevo di non pensarci)... avevo i miei impegni, e il mio obiettivo era portarli a compimento. Stop. Amen.
Poi ho cominciato a ragionare tanto, troppo, e da lì son cominciati i guai.
Per il resto... boh, fate bene a dire che sarebbe meglio riprendere con gli studi, ma a me al momento non importa proprio niente del mio futuro professionale (sbaglio, lo so).
Non so neanche più di cosa mi importi, sinceramente.

E mi sento solo.
Vecchio 13-01-2015, 00:04   #10
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Qualche analogia con la mia storia c'è, anche se è facile trovarsele tra di noi.
Ti posso dire quello che farei io, perché non voglio avere la presunzione ne di conoscerti a fondo ne di indicarti la via giusta.
Leggendo tutto mi sembra che tu per ripartire debba abbassare il tiro per quanto riguarda gli obiettivi.
Da come ti senti, presumo che ci sia umore che non và e non ti dà la voglia di far nulla. Continuare a provare a scalare una montagna senza l'attrezzatura adatta è impossibile.
L'intelligenza è un grande dono ma difficile da gestire se si unisce una sensibilità forte. La sensibilità non te la leverai MAI. Quello che puoi fare è usare l'intelligenza che hai nel verso giusto...ovvero abbassando gli obiettivi.
Obiettivi meno faticosi e più raggiungibili ti danno meno stress e quindi umore più sopportabile e quindi più voglia di fare, che ti dà lo spunto per arrivare agli obiettivi prefissi.
Non'è una passeggiata, ma i mezzi li abbiamo tutti.
Vecchio 13-01-2015, 00:33   #11
Esperto
L'avatar di Selenio
 

[QUOTE=eVit
Ho paura che qualunque cosa faccia rischi di stare peggio, quindi preferisco darmi all'immobilismo e vedere fino a che punto posso andare avanti così.:[/QUOTE]

È stato lo stesso per me per anni finche' non sono imploso. Poi nel giro di un anno le cose sono migliorate
Vecchio 13-01-2015, 01:05   #12
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Io continuerei l'università. Perché l'unico modo per costruire un muro è iniziare a poggiare dei piccoli mattoni.
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