Lian

Faccio questo esercizio per me, ma spero che la mia esperienza possa essere utile anche a qualcuno di voi.
Ho deciso espormi e raccontare il lato di me e del mio passato di cui forse ho più vergogna, e che in parte non ho ancora accettato: la mia carriera scolastica. Cercherò di essere obiettiva su di me e sugli eventi, cercando di non "romanzarli" troppo. Sono aperta a ogni genere di commenti, e mi rendo conto che le mie parole avranno un impatto diverso a seconda dei problemi di ciascuno (anche: che zaino di minchiate °_°).

È molto lungo, quindi faccio il favore di allegarlo, e di consigliare la lettura solo ai pazienti. ._.

Grazie!

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LatrinLover

letto e apprezzato il fatto che parli il cinese!!! Brava ti salverai dalla schiavitù!!!!

Quintuplo

...e dalla Cina si può sempre mettere in piedi un proficuo mercato parallelo...

Velaour0100102

Cioè ha fatto 10 esami in un anno ?!?!?!?!?

Myway

Une bella reazione ai problemi avuti, non tutti l'avrebbero avuta...
IL fatto di considerare gli esami una sfida con te stessa so per esperienza cosa significhi, (uscivo da esami in cui avevo preso 30 quasi incazzato, tanto che chi era lì fuori quando uscivo mi chiedeva "è andata male eh?"), però mi sembra di aver capito che ci sia anche una bella passione, interesse per quel che studi.

Poi vabbè ho provato un brivido lungo la schiena, il solito ch provo quando qualcuno si lamenta di aver avuto una educazione troppo libera, ma questo è un problema mio e del mio rapporto con il modello educativo un tantinello rigido ed esasperante che ho avuto....

Quintuplo

A me è anche capitato l'esatto opposto: ad un esame, i compagni mi vedevano chiacchierare sorridente con la docente, così, ad esame finito, mentre me ne stavo andando, mi chiesero "andata bene, vero?!"... "no, bocciato"

Velaour0100102

O_O Ahaahhah
scusa

Lian

Ne avevamo parlato un po' in privato, comunque ti rispondo anche qui: un nodo che non ho ancora sciolto è quello famigliare. Mi rendo conto che è difficile immaginare cosa si prova "all'estremo opposto".
In ogni caso, per me essere stata "lasciata libera di decidere" in un'età in cui non avevo gli strumenti per farlo è stato deleterio, non avevo né autonomia né sicurezze: mi appoggiavo a ciò che mi sembrava "giusto" o "sbagliato" in base a quello che vedevo negli altri, e facevo una gran confusione. Inoltre, i conflitti tra mia madre e mio padre (già di per sé due persone che potremmo definire "eccentriche" °_°) rendevano impossibile un accordo comune su come comportarsi con me. Ad una certa età mi sono "presa in mano" da sola, e sono stata io a coinvolgere la mia famiglia. A volte penso che i miei disturbi alimentari siano legati in parte al desiderio di "essere trattata come una figlia" (e forse anche al desiderio di mettere un po' a posto i miei genitori °_°; ). Ma non voglio scendere in ulteriori dettagli in questa sede, che mi sembra di aver già fatto una gran confusione. ._.

Certo, ho fatto il CEPU!
(Scherzi a parte, erano esami della triennale, quindi alcuni erano proprio esamini. °_°)

(Comunque io non credevo, all'epoca, di avere scelto una facoltà "utile"! Al massimo quando i cinesi conquisteranno il mondo potrò dire "nuuuuooo risparmiatemi! T_T")

barclay

Io non riuscirei a fare neanche quelli: è difficile studiare quando dopo un'ora ci si rende conto di essere ancora sulla stessa pagina perché la propria mente era altrove
…E il peggio è che sono un fuoricorso del vecchio ordinamento

Otago

Ho letto con interesse il curriculum, anch'io vista la formazione artistica avevo preso in considerazione, seppur lontanamente, l'accademia, poi lasciai stare e mi andò malissimo.

Otago

Stesso problema mio, riuscii a dare solo un esame. Il problema mio poi era che non ho mai avuto un metodo di studio, puntavo tutto sulla buona memoria che però è un pò ardua da usare con volumi interi. Ora sto studiando un testo sulle tecniche di memorizzazione, e sinceramente avrei tanto voluto averlo tra le mani un pò di anni fa.

SoloUnaDonna

Sono fuori corso da una vita pure io.. ci facciamo compagnia

D. Vecio

Ricordi un mio amico che ha forse lo stesso problema di prestazione, che di base è mancanza d'autostima.
Vive tutto come una sfida sfiorando la nevrosi e la patologia.
Ho provato a consigliare di non pensare alla sfida ma di vivere la formazione universitaria come una stupenda opportunità di crescita, senza pensare a vittorie e sconfitte, ma a studiare primariamente solo perché piace. Una volta che una cosa piace se non vien da sé comunque impari moltissimo e vivi bene anche nella "sconfitta" perché si può vedere come un pretesto per conoscere meglio qualcosa che ami fare.
Gliel'ho ripetuto tante volte e lui mi ha dato ragione ma, non so perché, torna sempre al suo schema mentale.
Si vede che con l'età, e con una vita passata a pensare le cose in un modo poi diventa difficile cambiare.

Lian

Ringrazio coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi, e mi scuso per la lentezza con cui rispondo.

Il problema della "prestazione" è un punto, forse il punto: ansia, perfezionismo, permalosità (incapacità di accettare critiche), incapacità di accettare l'errore, anche piccolo e banale, autosabotaggio (sull'autosabotaggio mi piacerebbe aprire un topic), incapacità di sostenere la benché minima forma di stress, incapacità di affermazione delle proprie idee, complessi di inferiorità anche dal panettiere... Un disastro, specialmente per un'adulta quale sono, e che non mi sento.
Credo dovrò farci un bel lavoro. Mi hanno assicurato che ci sono gli estremi per chiedere supporto psicologico nel pubblico (fino ad ora ho fatto psicoterapia per disturbi alimentari, con supporto psichiatrico per terapia farmacologica - non si parlava solo di cibo, per carità, ma non era certo focalizzata sugli aspetti sopraelencati), devo vedere se sarà possibile. Sento il bisogno di "darmi una forma".

mariobross

mi aggiungo alla compagnia..... anchio fuoricorso da "un pò"....